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Dnl - Diabete no limits

unisciti a diabete no limits dnl - tubo mellito

TRIMELL1TO • 2012 - 70.3 PESCARA 2012


> TEAM DNL @ IRONMAN 70.3 PESCARA
ultimo aggiornamento 19 giugno 2012

 [10 righe on line ... vedi più sotto]



BREAKING NEWS 70.3 > W I FINISHER DNL!

Grande giornata di sport ieri a Pescara in occasione dell'Ironman 70.3.
Giornata calda e afosa, ma prove di sostanza da parte di Trimellitos e Team Relay DNL al via assieme a circa 2000 concorrenti.
Nella gara individuale conferma dello straordinario (e ancora poco noto) talento di Marco Mangiarotti che chiude in 4h50:34 (50° assoluto, 5° di categoria M34-39).

 


Il nostro Marco Marelli (promotore e referente dell'iniziativa) stacca un 5h47:16 (416° assoluto, 58° CAT. M45-59), ottenendo comunque il proprio personal best nonostante alcuni acciacchi fisici delle ultime settimane.






Le due staffette DNL (RELAY), al debutto nella specialità, disputano una gara attenta e coraggiosa piazzandosi rispettivamente 88a con la staffetta maschile (TEAM DNL 1 > 5h44:00) e 25a con la staffetta mista (TEAM DNL 2 > 5h54:57). Ecco il dettaglio dei riscontri cronometrici:



TEAM DIABETE NO LIMITS 1 > 05:44:00 (pos. staffetta maschile > 88/116)
SWIM: ALESSIO GHIANI  36:19 > T1 5:24 • BIKE: ALESSANDRO GRIPPO 3H19:17 > T2 01:40 • RUN: MARIO VASTA 1:41:20

TEAM DIABETE NO LIMITS 2 > 05:54:57 ( pos. staffetta mista > 25/134)

SWIM: TOBIA DE VINCENZI  35:16 > T1 5:14 • BIKE: MAURO DALLA POZZA 3H07:40 > T2 02:13 • RUN: ELISA BASSO 2:04:20


Swimmer Alessio & Swimmer Tobia ... Beer is the answer?

Ad oggi ancora la classica completa "RELAY" non è on line, ma abbiamo una certezza:
aver messo dietro di parecchi minuti Linus e il team Radio DeeJay... Beat Linus!
 
LINK CLASSIFICHE
CLASSIFICA COMPLETA INDIVIDUALECLASSIFICA COMPLETA RELAY

Type as you are! Righeggiando da Pescara ...



Righeggiando da Pescara by Marco Mangiarotti, dm1, Cremona
Innanzitutto ancora grazie per il supporto, mi siete stati veramente di aiuto…Grazie anche al dott. Vasta che con argomentazioni obbiettive e condivisibili mi ha convinto ad attaccare il micro sin da subito. Abbiamo finito al pelo neh! ;) Ancora 5km, e mi sarei dovuto fermare a mangiare un pandoro.
In allegato il grafico con i dettagli delle integrazioni di insulina e di CHO accorgimenti etc. che ho adottato durante la gara. Spero possa risultare utile. Credo che vedere un grafico della glicemia in gara, possa essere molto chiarificatore, e tranquillizzante nei confronti di chi si vuole avvicinare al triathlon…sapere ad esempio che in acqua per 35 minuti, anche se sei ad un miglio dalla costa, la glicemia non ha brusche variazioni, può risultare di conforto a chi ha paura del nuoto in acque libere, il panico in queste situazioni è molto frequente ...
La mia tattica come avrai capito, è quella di cercare di partire sempre almeno 3-4h dopo l’ultima iniezione di insulina (colazione std), sperando di evitare picchi iperglicemici nelle fasi precedenti l’evento…un’ora o meglio mezz’ora prima della partenza comincio a mangiare qualche CHO in modo da partire con la glicemia in salita…cerco sempre di evitare partenze con glicemia in calo…troppo rischioso…



Questa la cronaca della giornata:
Sveglia dopo le 5 del mattino, giusto per farmi il bolo di insulina per la colazione. 6.5U. 1U in più rispetto al solito, visto che durante la notte la glicemia è aumentata ed ho dovuto correggerla anche nella notte. Alle 6.00 colazione std, con fette biscottate frutta e Jogurth. Alle 7.10 mi incammino per la zona cambio per sistemare le ultime cose. Arrivo davanti alla bici e mi accorgo di aver dimenticato le scarpe. In 15min, faccio il km di corsa che mi separa dall’albergo. Glicemia in calo. La corsa ha forse attivato un po’ troppo l’insulina del bolo colazione. Bevo quindi un succo e mangio 4 bustine di zucchero. Sono quasi le 8.00 e da questo momento in poi, la glicemia deve cominciare a salire, in modo da partire tranquillo nel nuoto. Alle 8.15, la glicemia è in crescita, 100-120, mangio ancora 2-4bustine. Si parte.
Alle 8.30 partiamo dietro ai pro. I primi 400m sono una agonia. Io non sono certo un drago in acqua, ma quelli che ho davanti sono fermi. Non riesco a distendermi, bevo un sacco di acqua salata, perdo un sacco di tempo, spesso son costretto a recuperare fiato a rana, alla fine si disperdono, gli passo sopra, trovo i varchi giusti e comincio a nuotare serenamente. Nuoto senza grossa fatica, sento che non sto spingendo a tutta, ma non voglio rischiare… cerco solo di andare ad un passo costante e non sbagliare traiettoria. Bello vedere la costa da così lontano…bello vedere l’elicottero molto vicino al pelo d’acqua, lì di fianco ogni volta che prendo fiato. Quando esco dall’acqua dopo più di 30min non sono stanco, ma son piuttosto incazzato. Ho perso un sacco di tempo all’inizio, ultimamente partivo molto meglio…Ad ogni modo nel tragitto verso la zona cambio il muro di persone sulla spiaggia è impressionante. Libero il micro dal sacchetto impermeabile, e lo attacco in corsa. Cerco il mio sellino verde e bianco. Vi vedo che mi segnalate la posizione della bici. Di solito ci pensa mia moglie…ma lei è ancora in albergo con Mattia, quindi grazie!!
Si parte per la bici. Do un occhio alla glicemia e vedo che è in calo. Bevo subito un enervitene. Tutto il cheer pack. Purtroppo si mischia con l’acqua salata che ancora mi riempie lo stomaco e non ho digerito…Si pianta tutto. Nei successivi 30-40km, tiro a tutta, ma bevo solamente acqua, sento lo stomaco chiuso…mi capita sempre quando si parte la mattina presto. Finalmente digerisco, comincio a bere i sali ed a rispettare il mio programma di alimentazione. Ai primi chiari segni di glicemia in crescita rapida, integro con 1U di insulina. Dopo poco la glicemia è cresciuta troppo…leggo 250, allora mi faccio 1U ancora. Durante la frazione di bici come spesso accade, non mi sorpassa nessuno e comincio a recuperare posizioni…poi nel tratto di ritorno in autostrada del primo giro dopo circa 40km, ecco che vengo sorpassato dai primi della categoria partita 10 min. dopo la mia. Fino a quel momento, intorno a me non ho visto episodi di furbi che si coprono in scia etc… tutto abbastanza regolare… qui mi sorpassano 3 o 4 ragazzi con la lenticolare, e, appiccicati a loro, le tre donne che avevo sorpassato nei primi km e che poi si aggiudicheranno la gara. Dietro un nugolo di altri della mia  categoria ed altri ancora di quella successiva.
15-20 persone circa tutti bei coperti in scia in autostrada. La cosa mi da abbastanza fastidio, mi lascio sfilare e mantengo i 10m. Cosa lo fai a fare un ironman se poi si trasforma in una granfondo?!
....Nessun giudice… quando riprende la salita il gruppo dei granfondisti è ancora a tiro, io con altri tre abbiamo un altro passo in salita e li lasciamo indietro…praticamente facciamo il resto della frazione insieme…gli altri tre si danno il cambio, io sto dietro, li osservo cercando sempre di mantenere i 10m di distanza, ma sinceramente sento che  ne ho anche un po’ di più…non sono abituato a correre così, vorrei scappare via, ma non ho una bici da chrono, ho ruote a profilo basso, non riuscirei mai a scollarmeli, e finirei per farmi ciucciare la scia e a lavorare per loro…alla fine mi dico: sarò mica l’unico coglione che sta qui a 10m per non prendere la scia, mentre gli altri se ne sbattono…gli ultimi km in autostrada ogni tanto tiro io, ogni tanto loro e mi copro…questo modo di correre un ironman mi da comunque fastidio e cerco quindi di evitare nel possibile le scie…in autostrada c’è vento contrario…ancora peggio…ad ogni modo nessun giudice…Finisce così questa brutta frazione di bici, dove più che altro son stato attento ad alimentarmi correttamente e a violentarmi per non cedere all’istinto di tenere la scia…atleticamente non ho dato tutto quello che avrei voluto…gg dopo, osservando i parziali a mente fredda, ho visto che gli altri due tre miei compagni di frazione, partiti 10 min dopo di me, mi hanno dato il primo giro circa 6 minuti (in 40-50km circa), venendomi a prendere, per poi tenere stranamente un passo decisamente più lento…come dicevo, non ho fatto molta fatica a tenerli a tiro a 10m di distanza…(37km/h di media credo…li ho fatti anche ieri sera da solo in allenamento per 70km senza grossi problemi)…prendere 6 minuti di differenza in 40-50km son tanti, mi sarei aspettato di essere gradualmente staccato, soprattutto nei tratti in autostrada dove la mia bici non era certo un fulmine…non ho voglia di fare illazioni, ma se non ci sono giudici, in Italia, la gente non rispetta le regole, questo è certo...A fine gara e nei giorni successivi, c’è tanta gente che si sta lamentando per l’assenza completa dei controlli, e della furberia di moltissimi partecipanti alla granfondo 70.3 di Pescara.



Quando metto giù la bici, sto abbastanza bene, le gambe girano, ma fa molto caldo. Ad ogni ristoro bevo un paio di bicchieri d’acqua e 4 o 5 me li verso in testa…vado solo a sensazione, non guardo il crono, meglio di no…sento che se aumento il passo partono i dolori addominali, devo controllare la respirazione poi passano…la glicemia è in calo, e prevedo di dover mangiare durante la corsa…tengo d’occhio la velocità con cui cala, ogni tanto bevo sali o un po’ di imbevibile coca cola…non mi interessa chi sorpasso o se qualcuno mi sorpassa (fortunatamente solo le prime due donne oltre a Fontana e De Gasperi che mi doppiano)…gli ultimi 5km sono durissimi, 100 di glicemia, sto bollendo, ma sento che ormai è fatta, provo ad accelerare e scopro che ne ho ancora…ormai è finita…4h.50’…non è il tempo che mi aspettavo, ma ho visto gli altri miei avversari cedere ai crampi, al caldo, rallentare notevolmente…vuol dire che era veramente dura…va bene così. Glicemia 80 in calo. Arriva Cristian che si congratula…bevo una bottiglietta d’acqua via l’altra…20 minuti e mi son ripreso…no crampi, sono relativamente soddisfatto. Qualche ora dopo il mio tempo si spiega, incontro un amico che mi da le distanze reali: 2350m a nuoto + 95km in bici + 21.5km a piedi…oltre al km in zona cambio…Ora i conti tornano un po’ di più…Fontana ci ha messo quasi 15 min. in più dell’anno scorso…
La sera grazie all’ottimo consiglio dell’altro finisher Marco Marelli, anche lui soddisfatto della prestazione, ottima mangiata di pesce al ristorante “La Murena”. Qui trovo uno sconosciuto che vedendo l’osceno zainetto ironman che avevo con me, scambia con noi due battute sulla gara. Sono arrivato 5° di categoria e 50° assoluto. Lui si congratula con me, complimentandosi per la slot. Lo guardo stranito e gli dico che mi risultava che le slot venissero dati ai primi tre…solo in quel momento vengo a sapere che la slot di qualifica ai campionati mondiali Ironman 70.3 di Las Vegas, viene assegnata ai primi 5 della categoria a cui appartengo…
Il 9 Settembre avrò altro da fare e non avrei mai accettato l’invito a Las Vegas, primo perché spero che la sorellina di Mattia sia già nata e secondo per ovvi motivi economici…Peccato solo non essere nemmeno andato alla assegnazione delle slot, mi sarei fatto fare qualche foto per tirarmela un po’ con i miei compagni di squadra a Cremona…
Questa notizia, mi ha però riempito di orgoglio…avere diritto alla slot “pulita” per andare a Las Vegas è un bel traguardo e corona degnamente questa bella esperienza.
Un diabetico tipo 1 Italiano, che si guadagna a pieno titolo una slot per la finale mondiale ironaman 70.3, fa comunque più effetto/notizia di un diabetico che arriva “solo”  5°…cercherò di dare un po’ di giusta risonanza alla cosa con l’ufficio stampa della squadra...
Peccato solo che, quest’anno, come ho avuto modo di sentire da più fronti, l’organizzazione non sia stata all’altezza dell’evento…
Ad ogni modo sento che atleticamente avrei potuto fare qualche cosa di meglio…e mi resta un po’ l’acquolina in bocca…ma con il senno di poi son bravi tutti…se penso agli ultimi 5km della mezza…mi viene ancora da cagarmi addosso ;)

10 righe da Pescara > di Cristian Agnoli, dm1, Verona

Sarò inusualmente breve e poco originale e per una volta non pubblicherò nemmeno i miei dati metabolici (non li ho trascritti e non ho voglia di scaricare i dati dal sensore). Alcune puntualizzazioni prima …
1) non mi è pesato affatto lasciare il posto a doc Mario e lo avrei fatto, ammetto magari soffrendo un po' di più, anche se il mio ginocchio mi avesse permesso di correre senza apprensione. Dunque non ho fatto nessun bel gesto, ma semplicemente ho fatto un gesto sensato.
2) l'animata discussione sulla "mezza unità" con Elisa è stata più una provocazione che una reale presa di posizione. I fumi dell'alcool, l'occhio pallato e il sorrisino sotto i baffi di Andrea Guerra, ex mezzunitista, il Grippo che mi stuzzicava … e via di cazziatoni, in un susseguirsi di battute che nemmeno a Zelig se le sognano … che bello riuscire a scherzare sulle cose serie!
3)Ai due Marco e ai due mellito:swimmer (Alessio una conferma, Tobia della serie a volte ritornano ...) i miei complimenti. E a tutti gli altri, staffettisti, accompagnatori, fotografi più o meno improvvisati … bravi! L'armata brancaleone DNL si è fatta sentire con le parole, con il tifo e con i fatti! Avanti così!

Bene, Vi lascio allora con una "cover" di un mio "cazziatone costruttivo" risalente al 2010 che, oggi, più attuale che mai, qui ripropongo per dire che DNL forse oggi troppo ancora dipende dagli sforzi presidenziali, ma che è una forza attuale prorompente e trova sempre linfa vitale grazie ai risultati sul campo e sulla rete. "Non è il numero a fare la differenza, ma la qualità dei numeri"!
“Siamo una vera squadra e lo saremo sempre più perché sappiamo conquistare i cuori di diabetici e non con i fatti, le parole e i pensieri. E passo dopo passo, altri riusciranno, come noi, a sorridere alla fatica, ma anche a errori, sviste, giornate storte, problemi di stomaco, tracciati incerti (non solo dei sensori!)
Vediamo dunque di non fare della prestazione un assillo e delle nostre piccole/grandi delusioni un dramma collettivo  ... occhio all´autosuggestione che, portata al limite, potrebbe  sfociare in un "doping mentale", una certa sensazione di superpotenza, che diventa verità individuale dissociata dalla realtà, che offusca la mente, intacca lo spirito, e ci allontana da un sano rapporto con la competizione, la sportività, la condivisione, l’amicizia,  il gioco di squadra … insomma il motivo per cui DNL esiste! Nostro dovere è andare fortissimo con il cuore, con le gambe, ma soprattutto con la testa! Tri:Mellito sì, Mellito:stordito no! W i cazziatoni presidenziali … “

Righeggiando da Pescara • di Marco Marelli, dm1, Pescara >
Arrivo a questo appuntamento dopo diversi mesi di allenamento tra corse podistiche varie, granfondo e settimane con 9-10 allenamenti.
Purtroppo da circa un mese e mezzo soffro un dolore alla gamba destra che di fatto mi impedisce di correre quindi dopo l'ultimo test negativo di 8 km dal quale sono tornato con l'autobus decido, oltre a svariate sedute di fisioterapia, tecar e osteopata di utilizzare per la prima volta degli antidolorifici.
Il nostro grande doctor Mario Vasta mi consiglia "synflex" forte già dal mercoledì precedente.
Sabato arriva in pompa magna il nostro team con l'immancabile maglietta coniata ad hoc per l'evento, subito un briefing baristico nel quale ho il piacere di conoscere Marco "Mostro" Mangiarotti che spiega in maniera scientifica e dettagliata la sua gestione metabolica pre-durante-post gara.
Io spiego la mia che è assolutamente semplice rispetto alla sua poi ci spostiamo all'Iron Village per operazioni di punzonatura e deposito bici in zona cambio.
Il clima amichevole e speciale che contraddistingue i nostri incontri mi fa scordare che il giorno dopo ho 5 ore abbondanti di nuotate, pedalate e corse.
La sera non posso non fare assaggiare le specialità abruzzesi ai miei commensali quindi si va in trattoria con cucina casereccia dove mangio sagne ceci e peperoni dolci di primo e tagliata di secondo "ideale la sera prima di un triathlon lungo". Poi a dormire presto e sveglia alle 5 (glicemia 118).
Mangio 240 gr.di pasta con olio d'oliva e poco parmigiano, 3 albicocche e 1 caffè con 6 unità.
Alle 7 mi porto in zona cambio, la giornata sembra buona. C'è qualche nuvolone ma fa molto caldo. Dopo mezz'ora una pioggerellina,il mare è piatto: sicuramente farà caldo.
Io sono tranquillo: a causa degli acciacchi ho abbandonato pensieri di migliorare tempi, performance ecc. Faró questa gara pensando solo a prendere la medaglia e la maglia "finisher".
Ad uno ad uno arrivano tutti gli amici DNL, atleti e non. La frase che si sente ovunque è "in bocca al lupo".
Alle 8,30 parte la prima batteria e via via tutte le altre fino alle 9,10 quando parto io.
Prima di partire glicemia 101 mangio 1 bustina di miele  1 di zucchero, mezzo litro di acqua e chiudo la muta.
Il mare è calmo: questo è positivo visto che l'anno precedente era molto mosso ed ho faticato non poco ad eseguire la frazione, il mio allenatore mi ha consigliato di respirare ogni 2 bracciate in modo di aumentare l'ossigenazione quindi seguo le sue indicazioni che effettivamente mi aiutano a nuotare di ritmo; si va verso il largo non poco infatti alla fine la distanza sarà di 2,4 km esco con molta calma in 47 minuti. La gara è lunga recupereremo.
Condivido ciò che ha scritto Alessandro Grippo in merito alla gente che sembra debba vincere un miliardo e quindi sgomita picchia e cerca di guadagnare qualche secondo nonostante sia palesemente scarsa: questo succede nelle gare con 300 partecipanti figuriamoci quando sono 2000 come si dice la mamma degli imbecilli è sempre incinta.
In zona cambio gli amici sono tanti e riconosco tutte le voci: vuol dire che sono lucido ma sopratutto sono contento di come ho nuotato, al momento sono 958mo.
Davanti a me vedo Alessandro Grippo che parte in bici e parto anche io poco dopo. Il percorso bike lo conosco abbastanza bene nel senso che ho provato diverse volte le strade dove si sviluppa nell'entroterra ma c'è l'incognita autostrada che ovviamente era impossibile provare. Sono sicuro però che il vento darà del filo da torcere specialmente nel secondo giro, la mia frazione bike sarà di regolarità: buon ritmo ma senza strafare.
Dopo qualche chilometro passo Alessandro (me lo ha detto lui dopo l'arrivo) ed alla prima salita raggiungo anche Mauro Dalla Pozza dell'altro Team DNL, mi tengo sempre attorno ai 150 battiti di media.
Fa molto caldo e vedo che a parte qualche mostro che mi sorpassa sono io a passarne tanti. Mangio poco ma spesso, in totale nei 90 km prendo 2 gelatine di frutta, 2 gel con maltodestrine, 1 gel con caffeina cola e guaranà, 1 borraccia e mezza da 500 ml con sali minerali ed altre 3 borracce di acqua.
Non posso fare la basale al solito orario (ore 12) ma il giorno prima ho ritardato quasi un'ora in modo da poterla rifare a gara finita in accordo con Vasta (e Agnoli).
Come prevedevo l'autostrada è un calvario di vento ed asfalto drenante, in alcuni tratti sembra un granfondo ( tutti vanno in scia) ma non hanno capito nulla di questo sport probabilmente sono gli stessi sfigati di cui parlavamo prima.
Si imbocca il secondo giro e la frequenza dei sorpassi è sempre maggiore tengo più o meno le stesse velocità e gli stessi battiti del primo. Al km 90 sul mio Polar il tempo è di 2 ore e 43 minuti come avevo previsto, peccato però che sono ancora in autostrada e mancano 6 km all'arrivo. Chiudo la frazione in 2h58'.
In zona cambio ho tanti amici che fanno il tifo (bello gareggiare in casa) metto le scarpette, provo la glicemia, 313 (!), faccio un unità, metto un paio di gel sotto il body ed attivo il cronometro al polso che non rileva il satellite quindi lo posso usare solo come cardiofrequenzimetro. Chissà cosa faranno le mie gambe.
Poco dopo vedo un mio amico in city-bike al quale dico di affiancarmi e mettersi a 11,5-12 all'ora, la tanto decantata organizzazione ha i suoi limiti quindi ne approfitto in fin dei conti non danneggio nessuno.
Solitamente negli ultimi tempi duravo 7-8 km poi dovevo fermarmi, mi sento bene ma la paura di dovermi fermare c'è.
Sul percorso bisogna superare per 3 volte il Ponte del Mare: 250 metri all'8%! Non bisogna prenderlo di slancio l'ho fatto centinaia di volte e so che sotto sforzo o nei lunghi ti sega, passo bene senza dolori il primo giro ed anche una parte del secondo bevo a tutti i ristori acqua ed un paio di volte cola poi cominciano ad esplodere petardi nelle mie gambe.
IL mio amico biker mi invita a fermarmi un pò: io lo invito a stare zitto! Non mi fermerò mai a questo punto della gara quindi tra qualche urlo di dolore e fitte, crampi vari arrivo alla zona dell'arrivo dove mi aspetta mia figlia e lo striscione Diabete No Limits per tagliare con me il traguardo.
Per la cronaca la frazione corsa la chiudo in1h 53' (miglior tempo nei 70.3 fino ad ora ) ed un sorprendente 5.47.13 nonostante 500 mt nuoto e 6 km bici in più (422mo assoluto).
Lo scorso anno chiusi in 5.48.40 .Con il senno di poi visto gli acciacchi per me un'ottimo risultato.Glicemia 157.
CONVIVIALMENTE: Sono veramente felice, contento ma sopratutto onorato di avere avuto ospiti nella mia città tutti voi di DNL che mi avete dimostrato una sincera amicizia arrivando in 15 anche se solo 6 partecipavano alla gara e nonostante la "presunta" ferrea organizzazione non abbia permesso l'iscrizione del terzo team.
Penso comunque che a parte alcune lacune sia stata una grande manifestazione ed una bella giornata di sport.
Spero che magari qualcuno di voi si voglia mettere in gioco per provare a fare questo sport che esalta la forza di volontà che magari non sappiamo neppure di avere.
Se mi avessero detto nel 1999, quando è cominciato il mio percorso diabetico, che 10 anni dopo avrei fatto un Ironman 70.3 e poi un'altro ed un'altro ancora mi sarei sentito preso in giro invece... tutto si può fare: basta volerlo veramente. Grazie di cuore a tutti!


Righeggiando da Pescara by Doc Mario Vasta, PU • runner Relay Team DNL 1 >
Vorrei essere come vuole cristian : schietto, senza peli sulla lingua e senza buonismo....ma descrivere a caldo le emozioni provate nei 2 giorni a pescara forse susciterà quelle impressioni (buonismo...) in chi non c era, ma di sicuro chi c’ era, senza buonismi e altro condividerà che è stata un esperienza fortissima, caldissima, vivissima...di quelle che lasciano il segno! Ho provato una soddisfazione estrema  solo x aver fatto una frazione del triathlon: chissà come si devono sentire i 2 Marco che si son ciucciati nuoto/bici/corsa : li invidio, chissà se potrò mai provare le loro sensazioni!
E questa volta non posso rinunciare ai ringraziamenti : a Marco che nonostante la tensione e mille problemi del pregara, si è dedicato a noi come ospite eccezionale, sacrificando la sua calma e il suo riposo per noi. grazie al Presidentissimo, che ha fatto finta di non aver voglia di correre x cedermi la frazione più bella e impegnativa della staffetta ( l’ ultimo ha davvero una grossa responsabilità:dopo la fatica di Alessio e Grip come facevi a non impegnarti al massimo? sarei arrivato anche senza gambe!) grazie a Nick che si è come sempre dedicato a noi in maniera totale e forse ha faticato + di tutti x lasciarci il ricordo con scatti eccezionali, grazie al gruppo DNL in toto che è oramai una vera valanga di simpatia, amicizia, dedizione.
Anche questa volta sento di aver dato meno di quello che ho ricevuto, ma tra veri amici i conti non si fanno, per cui non mi sento in colpa.
E anche chi pensa di aver sbagliato qualcosa( strategia di gara, previsioni glicemiche , aggiustamenti di dose...) non si deve sentire in colpa, ma solo far tesoro anche di questa esperienza e valutare freddamente quello che è successo e raddrizzare il tiro x la prossima volta .
un abbraccio a tutti. Mario






RIGHEGGIANDO DA PESCARA … BY ELISA BASSO, DM1, PD >
E’ stato il peggior risultato di sempre …e la mia amarezza non sta nel tempo (2h04) ma nel fatto che non ho saputo concretizzare tanto lavoro. La settimana non prometteva molto bene, ma  speravo che l’atmosfera gara risvegliasse quel meccanismo per cui tutto cambia. Il mio programma mentale era di partire a 5’30 tenere sott’occhio il battito max 160/165 bpm e poi passare se ce la facevo a 5’20 per chiudere a 5’10 . Questo sulla carta! La prima parte della gara è andata bene non sentivo fatica anzi …. . Poi progressivamente in mio corpo si è diviso in due: il motore c’era ma si erano bucate le gomme!Al terzo passaggio nel ponte mi sarei buttata giù! Solo l’idea di Tobia e Mauro e di tutti gli amici Dnl mi ha dato la forza di andare avanti. La staffetta come sempre responsabilizza e riesce a tirare fuori il meglio di sé … anche se poco! La delusione è stata tanta ma non voglio ricordare questa gara come una cilecca assoluta bensì come un’occasione per mettere i piedi per terra e analizzare in profondità dove ho sbagliato. A prescindere dal fatto che il periodo non è dei più brillanti non può essere l’unico motivo per cui ho impiegato più di 12 minuti rispetto alla mezza di Padova! Probabilmente la mia voglia di fare bene accompagnata al fatto che sono e resto principiante mi hanno portato a fare errori grossolani nella preparazione dell’evento. Probabilmente ho seguito la tabella di Huber  in modo sbagliato. Ho fatto ripetute con un recupero troppo basso rispetto alla velocità pertanto forse mi sarò pure velocizzata un po’ ma non riesco ancora a tenere la velocità per lungo tempo. Altro errore è stato seguire la tabella inserendoci qualcosina di mio per cui gli allenamenti da 40 minuti diventavano da 50/55 … la soglia di 140bpm diventava 150bpm la soglia di 150bpm diventava 160bpm per non parlare dei lunghi che diventavano una garetta per tastare i miglioramenti. Sono arrivata alle due settimane di scarico molto stanca e probabilmente dovevo riposarmi di più del previsto.
Ma saltare un allenamento sembrava cascasse l’asino e cosi’ l’Asino non è solo caduto si è addirittura schiantato. Spero non invanamente … spero che tutto questo mi serva da lezione .
Dal punto di vista metabolico ho poco da dire perché è un periodo dove brancolo nel buio più assoluto. Repentinamente il mio rapporti I/CHO è cambiato del tutto. Per cui mi sono ritrovata alla partenza molto alta 280mg/dl. Non penso sia un rialzo dovuto all’adrenalina vista che 1h prima ero a 270, quanto più da un bolo errato . Ormai i giochi erano fatti .. di sicuro come aveva detto Presidentissimo non avrei rischiato l’ipo per i primi 7/8 km! Era da capire come integrare in gara visto che il mio metabolismo era così diverso dalle settimane precedenti. Ho optato per non cambiare nulla integrare come al solito una Enervit Gt al 7 Km … poi con pezzetti di sesamino. Quando ho poi sentito che le gambe erano inchiodate ho pensato di essere alta e ho mangiato leggermente meno .Ho finito con un 86 mg/dl.
Come ciliegina sulla torta sono stata pure bersaglio dei cazziatoni presidenziale con ulteriore rigiro nella piaga dal vice presidente! Giusti o sbagliati che siano se portano a riflettere e ad analizzarsi possono solo farci crescere . Questo è il grande valore di DNL . Motivo di disputa la penna da ½ unità da me usata e considerata un tabù dai vertici presidenziali in quanto “diseducativa”. Non vedo nulla di male nell’usarla anche se non la ritengo più utile della penna normale . Questo mettere i piedi su due sgabelli non mi piace e vorrei capire meglio se e dove sta l’eventuale problema della ½ unità ! Premetto che non l’ho mai richiesta, me l’hanno data, non la considero l’Eldorado delle penne, non penso che in alcun modo migliorerà la mia glicata o per lo meno la mia gestione del diabete, l’unica cosa che mi ha spinto all’approccio di questa penna è stato che fino a poco tempo fa con il mio rapporto I/CHO, per correggere una lieve ipoglicemia (diciamo 180 mg/dl) dovevo mangiucchiare  5/8 cho per evitare un calo troppo repentino . Non che a volte mi dispiaccia mangiarmi un biscotto o un fetta biscotta e farmi 1U ma c’erano delle volte in cui ero a letto oppure fuori casa che dovevo correggere e scendere dal letto oppure in ufficio cercare qualcosina da sgranocchiare! Perché? Perché devo mangiare per correggere se posso farne a meno? Non è meglio avere la libertà di poter scegliere …… e se ho voglia di mangiarmi un biscotto me lo mangio e mi faccio 1U e se non ho voglia mi faccio solo la ½ unità? Il problema sta nel fatto che la ½ unità non fa niente ?…. posso dire che dalla mia esperienza non è vero. Io con quella ½ unità rientravo nel range desiderato ovvero 120/130 mg/dl . 
Ci sarei rientrata ugualmente? Non penso. Non a pranzo perché dopo le 2h  mi avvio verso la fine della basale per cui il momento più delicato e più esposto della giornata. Tanto meno a cena dove spreparo la tavola e mi butto nel mio lettone fino all’indomani! Solo al mattino non ci metterei mano perché so che si tratta di un fuoco di paglia destinato ed esaurirsi . Ovviamente sto parlando di pasti con carboidrati composti (pasta) fibre ,zuccheri semplici (frutta) proteine non in esubero e con grassi di poco rilievo . Il problema sta nel fatto che sono troppo perfettina? Lo sarei anche con la penna da unità … mi comporterei solo in maniera diversa. Mi piace essere precisa quando voglio e lasciarmi andare e accettare con serenità le iper quando sono consapevole e cosciente di farlo e non per errore di valutazione. Trovo che la buona gestione del diabete non passi per il mezzo che utilizziamo ma per come lo utilizziamo. Il carbocounting è fondamentale e fondamentale è sapere se stiamo inserendo solo zuccheri complessi, semplici, fibre grassi, proteine in eccesso che si trasformano in zuccheri, saper gestire al meglio come lavora il nostro metabolismo . Su questo ho lavorato fino ad ora e su questo devo ancora molto lavorare per cui non mi sento un’arrivata semplicemente una sperimentatrice, che si mette in gioco che accetta i cazziatoni come manne dal cielo se rivolte a correggere atteggiamenti o metodologie sbagliate! Attendo il test presidenziale …..
Che altro dire….
Vorrei ringraziare profondamente Marco Marelli .Non so se ha faticato più sabato per metterci a nostro completo agio oppure domenica. E’ stato bravissimo in entrambe le cose… COMPLIMENTI MARCO ! Grazie anche a tutti gli amici Dnl … E’ stato piacevolissimo godere della compagnia di Tobia e Alessio che non avevo mai visto …e di tutti gli altri.
Grandi Monica, Cristian Andrea Caterina Nik Licia e tutti quelli che  sono stati al nostro fianco solo per il piacere di accompagnarci.
Un bacio a tutti
Spero di rivedervi Presto anzi Prestissimo!
Elisa

10 righe da Pescara di Alessandro Grippo, DM1, Arezzo, staffettista frazione ciclistica Team DNL 1 e vice-presidente DNL
Atleticamente: 90 chilometri e circa 800 - 950 mt di dislivello (a seconda delle versioni) senza aver mai sfruttato una scia a 28km/hr di media e con 163bpm medi è la mia prestazione. Come la valuto? Soddisfatto della dedizione in gara che mi ha fatto dare il massimo possibile ma rammaricato di non aver potuto dare di più avvicinandomi ai miei limiti fisiologici. Provengo da una sorta di cross training fatto di bici, corsa su strada e su sentiero, non seguo nessun programma di allenamento, ho avuto come obiettivo quello di eseguire almeno quattro sedute a settimana, possibilmente a giorni alterni. In bici sono uscito circa una volta a settimana negli ultimi 2 mesi sempre da solo e la distanza più lunga che ho percorso è stata di 60km. Erano questi i presupposti che avevo per portare il mio personale contributo atletico ad una delle due mellito staffette di ieri. Ritengo di aver decorosamente onorato il Team Diabete No Limits 1 anche se come direbbe il Presidente ho un pò sacrificato il dono. Sono partito a rilento demotivato dal disordine generale del cambio tesimone tra me e Alessio (lo staffettista nuotaore) e gli altri 200 ciclostorditi in attesa del loro staffettista nuotatore, arrivo alla zona cambio amareggiato da quei 200 imbecilli che pensavano di far chi sa quale gara della vita e spintonavano e spingevano invadendo la corsia di passaggio. Mi accingo quindi ad indossare calzini e scarpe quasi annoiato dalla ressa tant'è che Caterina dirà anche "fai con calma è!" al che risponderò con "dove devo fuggire, rimango comunque l'ultimo degli stronzi." Indosso il casco, sfilo la bici e comincio a corricchiare verso l'uscita della zona cambio. Monto in sella e parto in agilità, primi 4 km percorsi senza rapportone per scaldare la gamba, battiti alti sopra 172bpm, ma capisco presto che son dovuti alla fascia cardio asciutta e provvedo. Quando siamo ancora dentro Pescara mi sfila accanto Marco Marelli al quale urlo un'incitamento, per qualche chilometro lo vedrò davanti anche se progressivamente sempre più distante. Passo al 52 e mi stabilizzo sui 164bpm con 95-100 pedalate al minuto Lo scoramento provato in zona cambio al passare dei km lascia il posto al senso di responsabilità nei confronti dei miei compagni di staffetta e così mi metto a pestare sui pedali di buona lena. Rapidamente giungiamo ai piedi della salita ed anche se le pendenze non sono eccessive passo al 39, l'unica mia salvezza per arrivare in fondo è far girare le gambe per salvare i muscoli. Cerco di non scendere in salita sotto le 70 pedalate al minuto il battito è tra i 164 e i 168 bpm. Bene avanti così. Allo
scollinamento cambio borraccia e mi butto in discesa recuperando qualcosina nel primo tratto un pò più tecnico poi la discesa diventa scorrevole e quasi priva di curve, c'è da pedalare per far velocità, lo faccio ma il vento contrario mi scoraggia e non riesco a produrre la velocità che vorrei, battiti non oltre 150. La mia coscienza comincia a fare elucubrazioni mentali sul fatto di non aver dato il massimo in discesa considerando la frequenza cardiaca bassa e come preso da un qualche senso di colpa alla fine della discesa comincio a spingere di più sui pedali e mi riporto sui 160bpm attento però a non strafare per evitare di bruciarmi. Entriamo nel tratto di autostrada: il vento è sempre contrario, pedalare in autostrada è deprimente, ma la testa mi fa spingere forte lo stesso. Percorsi 2-3 km usciamo dall'autostrada per imboccare il secondo giro e presto riaffronto la salita, salgo benone anche se comincio a sentire un pò di fatica, sopratutto muscolare, cerco di tenere duro ma la cadenza non è più quella del primo giro ora spesso scendo sulle 60 pedalate al minuto nei tratti dove la salita è più tosta. Il caldo ora inizia a farsi sentire. Allo scollinamento cambio di nuovo borraccia. Stavolta comincio a spingere di brutto in discesa il vento si è alzato ulteriormente ma sto andando più veloce del primo giro, ora il cardio sta intorno ai 158-160 bpm. Le gambe mi fanno male ma cerco di non mollare, gioco con il cambio cercando di stare sempre sulle 96-100 pedalate al minuto, agile ma non troppo da imballare le gambe. Finita la discesa ci riimmettiamo in autostrada, i 10 km più lunghi della gara. Il vento palesemente contrario mi fa dannare, pedalo pedalo ma non riesco stare sopra i 30km/hr. Non c'è alternativa che pedalare, mi tornano in mente le parole che mi disse Paolino Cravanzola una volta, quando c'è vento contario: capo basso salire di un dente e pedalare; così ho fatto, ho faticato come un matto ma i risultati parevano vedersi, è stato il tratto di gara in cui ho recuperato più posizioni, le biciclette mi sfilavano accanto una dopo l'altra, pochissimi mi sorpassavano ma quelli erano di un altro pianeta
rispetto al mio. L'autostrada mi stava esaurendo mentalmente poi per fortuna sullo sfondo ho riconosciuto il ponte ciclopedonale in prossimità del porto ed ho recuperato un briciolo di energie. Gli ultimi chilometri uscito dall'autostrada ho spinto come un matto per recuperare qualche secondo poi finalmente sullo sfondo il tappeto blu della zona cambio. Scendo di bici e comincio a correre verso la nostra postazione, corro e corro per mezzo chilometro, con gli scarpini da bici e  penso che c'è chi avrebbe dovuto continuare a correre per altri 21km...





Triathlonisticamente: pensare di provare a fare un Ironman mi affascina anche se l'approccio allo sport che dovrei avere dovrebbe cambiare rispetto all'attuale. L'obiettivo è comunque sfidante. L'ansia più grossa mi deriverebbe dalla frazione a nuoto che pur sapendo io nuotare abbastanza bene mi incute non poco timore. Sicuramente è il triathlon uno sport che non può prescindere dall'agonismo, ancor più delle gare di podismo su strada o di ciclismo. Il fascino di questa disciplina è tutto nella performance atletica, perchè non c'è nulla di bello nel pedalare a capo basso in autostrada o a correre in circolo per più di un'ora se non il puro piacere del ritmo e della sfida contro il tempo.
Metabolicamente: Risveglio buono con 112mg/dl nonostante l'abbuffata di arrosticini e tagliata della sera precedente grazie alle 2U iniettatemi al coricarmi alle 23.30 rilevando una glicemia  di 113mg/dl. Al mattino poichè non riusciamo a far colazione presto scelgo di saltare il pasto di inizio giornata evitando di fare il bolo, al fine di non avere insulina rapida in circolo nella prima parte di gara. Alcuni minuti prima di partire mangio 4 sesamini (32gr CHO), stessa cosa farò al 30km alla fine della salita, poi al 60°km prendo 15gr di carboidrati sotto forma di miele. Ho anche preso una barretta dal ristoro che ho però prontamente sputato perchè mi stava schifando. Arrivo alla fine della mia prova un pò basso con 65mg/dl. Ad avere saputo dei 10km finali in autostrada controvento probabilmente anzichè il miele mi sarei mangiato altri 4 sesamini evitando di finire con 65mg/dl, nel complesso gestione non proprio perfetta ma nemmeno tutta da rifare. Basale invariata la sera precedente e abbassata di una 1U (-25%) nella seconda iniezione delle 12.00 che ho posticipato alle 14.00 poichè ero ancora sulla bici alle 12.
Mentalmente: Essere uno staffettista mi ha fatto sentire in dovere di dare il massimo, rendere conto ad altri del mio risultato è stato un doping mentale non indifferente. Questo va un pò in controtendenza all'odio che ho sempre dichiarato sugli sport di squadra ma non troppo dato che comunque sui pedali a faticare ero solo. Sono rimasto piuttosto avvilito di fronte ai tanti che pur di fare un secondo meglio del previsto non si facevano scrupoli e sfruttavano senza problemi la scia di chi li precedeva incuranti del regolamento. Dal canto mio ho la convinzione che chi ha vinto ha ottenuto la sua prestazione onestamente, specie parlando di scie dato che il primo davanti sicuramente non aveva nessuno. Nella mia testa il mio risultato acquista valore se e solo se gareggio nelle stesse condizioni del vincitore a prescindere dal tempo finale ottenuto che è di infimo valore se confrontato con quello del vincitore specie considerando che io ero uno staffettista e lui si è fatto l'intera gara.
Convivialmente: Che dire tessere le solite lodi oramai è diventato noioso quindi dirò soltanto che ho profonda stima per Marco Marelli che ci ha ospitato impeccabilmente nonostante l'indomani fosse impegnato in una gara che sentiva moltissimo. Sono fiero di appartenere a DNL e sono orgoglioso della semplicità con cui riusciamo ad affrontare tematiche anche importanti chiacchierando amabilmente come amici seduti sotto al tendone di un bar o sull'erba di un prato anzichè indire altisonanti convegni in dispersive aule magne anonime alla presenza di autorità e ministri. Chi ci ama ci segua e chi ci odia continui a farlo senza problemi a noi fastidio non da.



Bike Check in!


***
ANTEPRIMA IRONMAN  70.3

"Trimellitos" al via sia nella gara individuale sia in quella a staffetta!
Un'opportunità da non perdere per mettersi in gioco, raccontare, divulgare e migliorare!
Il vero valore aggiunto DNL è il racconto, sincero e autentico, di quello che facciamo e di come lo facciamo!


staffetta> ANNUNCI DI PARTECIPAZIONE

> Gara individuale

1. Marco Marelli > t1 PESCARA >CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE ANTICIPAZIONI
2. Marco Mangiarotti >t1 CREMONA > CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE ANTICIPAZIONI

> Staffetta

Relay Team Diabete No Limits 1  (iscrizione già trasmessa)
Nuoto > Alessio Ghiani • T1 • LC
Bici > Alessandro Grippo • T1 • AR >
vice-presidente Diabete No Limits Onlus
Corsa > Mario Vasta>
DOC

Relay Team Diabete No Limits 2 (iscrizione già trasmessa)

Nuoto > Tobia De Vincenzi • T1 • VR
Bici > Mauro Dalla Pozza • DNL Friends • PD
Corsa > Elisa Basso • T1 • PD


Relay Team Diabete No Limits
3
* causa raggiunto limite iscrizione verosimilmente la terza staffetta non sarà accettata. Il 6 giugno riceveremo risposta in merito alla nostra richiesta di accettazione in deroga!





L'iscrizione alle staffette sarà anticipata dal fondo cassa DNL ... donazioni dai partecipanti sempre gradite!

*DONAZIONI < tutti i partecipanti alle staffette a vario titolo sono invitati a effettuare una donazione di importo liberamente determinato (suggeriamo € 50) a parziale contributo delle spese amministrative sostenute dall'associazione!

Criteri di massima utilizzati per la selezione degli staffettisti:
>manifesto interesse a partecipare
>effettuazione di una donazione anche simbolica a favore dell'associazione
>preparazione sufficiente per concludere la frazione designata
>partecipazione, promozione e resocontazione delle attività DNL nei 12 mesi precedenti all'iniziativa
>a parità di requisiti titolo preferenziale avranno "new entry" e "atleti/e più performanti", sempre a insindacabile giudizio del direttivo DNL

PROGRAMMA INDICATIVO
SABATO 9 GIUGNO 2012
H 14.00-17.00:
- Briefing Pre-Gara IRONMAN (obbligatorio) > eventualmente sarà Marco Marelli a relazionarci se non facessimo in tempo a presenziare
- ritiro pettorali e pacchi gara (cuffia di colore diverso per i "diabetiker" e braccialetto di riconoscimento > questo prevede normalmente l'organizzazione IRONMAN)
- Check-in Biciclette (verifica e consegna bici da parte dell'organizzazione
- Eventaule Visita Expo Area "IRONMAN VILLAGE"
- Varie ed eventuali
H 17.00-19.30 ca:
Tempo a disposizione per check in B&B e successivo Briefing metabolico "DNL ON THE BEACH" ... condizioni meteo permettendo si svolgerà in spiaggia. Lavagne, tabelle per discutere la nostra gestione terapeutica e atletica tout-court seduti comodamente sulla sabbia della riviera adriatica.
Il briefing DNL è ovviamente "facoltativo" ma a nostro avviso "utilissimo" e "preziosissimo" ... 
Modera il "presidentissimo" coadiuvato da un valente staff di addetti ai lavori:
Doc Mario Vasta (endocrinologo, medico dello sport, dietologo Urbino)
Doctress Monica Miccio (nutrizionista, Sorrento/Verona)
Doc Gianfranco Poccia > presenza da confermare (diabetologo e alpinista • L'Aquila)
Doc Arnaldo Coletti > presenza da confermare, (diabetologo • Gualdo Tadino)
H 19.45 > CENA: locale da determinare. Segnalare presenza per prenotare i posti.
Se pensate di esserci, comunicateci in quali fasi e la presenza di eventuali accompagnatori.

Fotografo ufficiale DNL > Nick the Click

DOMENICA 10 GIUGNO 2012
START GARA INDIVIDUALE: h 8.30
START GARA A STAFFETTA: h 9.30

Verosimilmente prima delle 17.00 sarà difficile rimettersi in viaggio verso casuccia!

Disclaimer: Diabetenolimits
onlus si riserva il diritto di variare in ogni momento termini di
partecipazione, programma lavori e ogni altra condizione, previa
comunicazione o pubblicazione sul sito di riferimento
www.diabetenolimits.org. Altresì Diabetenolimits onlus si riserva,
previa valutazione dello staff medico, il diritto di ammettere o meno
coloro che, pur avendo rispettato la procedura di adesione, non fossero
ritenuti idonei dal punto di vista terapeutico o psicoattitudinale alla
partecipazione.

Partecipazione nell'ottica del low-cost, dell'autosufficienza e dell'autonomia.
Per l'iscrizione alle gare è necessario possedere i requisiti previsti dal regolamento della competizione, di cui vi invitiamo a prendere visione!
Per informazioni sulla gara: http://ironman-italy.com/

Ogni partecipante interviene, in linea di principio, interamente a proprie spese!