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2009 ROADMAP BERLIN - Dieci Righe da ... Berlino



Running Uberalles!


In questa pagina i commenti dei protagonisti diretti e indiretti!

 


 

Dieci Righe da ... Berlino
di Pietro Pesenti

 


Berlino ?


La mia risposta è sempre la stessa :


 


 " E' stata una bellissima vacanza, in una bellissima cittĂ , in piacevole compagnia.....e non potevo chiedere di meglio ! "


 


Dal punto di vista umano, un’esperienza che è entrata di diritto nell'album dei ricordi, indimenticabili, dove l'amicizia e la solidarietà la fanno da padrone !


Dal punto di vista sportivo, una esperienza con alti e bassi, che mi ha lasciato un pò deluso, ma anche un pò orgoglioso per aver avuto il coraggio di portare a termine una gara dove il fisico è stato provato oltre i miei limiti !


 


 


La gara


E' stata la mia seconda maratona, a distanza di quasi 2 anni da quella corsa a Bergamo nel novembre 2007.


I ricordi e le sensazioni erano quindi sbiaditi dal tempo, e non sapevo bene cosa mi aspettasse !


La mia unica preoccupazione era dunque l'incertezza dovuta all'inesperienza (e non certo perchè fosse la prima da DM1), ma ero fiducioso che la grinta e il cuore mi potessero supportare !


L'obiettivo era sicuramente ambizioso (abbattere il muro delle 2h 50'), sapevo di osare tanto e il rischio era veramente alto, ma tornassi indietro lo rifarei cento volte !


 


Ho iniziato la preparazione in quel di Saluzzo, dopo un mese di giugno caratterizzato da sole 5 uscite e un riposo forzato ininterrotto di 16 giorni, a causa di un fastidioso malessere agli ischiocrurali della gamba destra (a tutt'oggi non ancora risolto !).


Ho seguito una tabella redatta da un amico di Savona (che poco aveva in comune con quelle consigliate nel sito DNL nelle versioni Albanesi/Dotti/Grippo), sulla base di 4 allenamenti settimanali (x10), condita da fondi lenti/medi/veloci, variazioni di velocitĂ  e con 3 lunghi (col senno di poi, forse pochi....forse!).


Nonostante il caldo estivo e gli altri miei impegni, sono riuscito con soddisfazione a rispettarla quasi completamente, e non mi ha per niente preoccupato l'altra sosta forzata nella penultima settimana, causata da un leggero malanno influenzale curato con tachipirina ed efferalgan, visto che il periodo era comunque dedicato allo scarico.


 


Nessuna scusa, mi ero preparato bene (o così pensavo) e per la prima volta in vita mia con una certa metodologia !


 


Arrivati a Berlino, il pensiero della gara non mi ha perseguitato sino alla vigilia, preoccupato piĂą a fare il turista che altro, tra una birra e un currywurst con patatine !


Mi sono un pò lamentato delle camminate infinite e poco propedeutiche, ma non potevamo esimerci nel visitare la città, che mi è piaciuta tantissimo; la parte Ovest più commerciale e caotica, quella Est più a misura d'uomo e particolarmente affascinante.......chissà se e quando ci ritornerò !


 


Il sabato sera dopo la cena a base di carboidrati, l'emozione e l'adrenalina trasparivano dai volti dei mellito-runners (solo Doc. Vasta rimaneva immune) !


Dopo una notte abbastanza insonne (ma non è una novità, mi capita sempre in simili occasioni), era finalmente giunto il momento che tutti aspettavamo con trepidazione; dal letto, alla griglia di partenza (tra colazioni e boli vari) è stato un attimo......il tempo è volato in men che non si dica !


 


Dopo un piccolo problema col Garmin che non voleva saperne di ricevere il segnale dal satellite e risolto solo qualche secondo prima dello start, finalmente iniziavamo la nostra avventura !


Ero concentrato e forse un pò teso; l'ottima posizione in griglia mi permetteva di impostare subito il ritmo programmato, anche se avevo sempre paura di andare troppo forte ed il controllo ad ogni km era di rigore.


Correvo praticamente da solo, lo sguardo era rivolto esclusivamente al percorso e alle migliaia di persone assiepate lungo i margini della strada che ci accompagnavano con urla di incitamento; nel frattempo cercavo di ascoltare il mio corpo per capirne lo stato di salute.


La media sul passo era costantemente sui 3'58" e 3'59" al km, e solo dopo mi accorgerò della generosità del Garmin che mi regalava 2/3" al km ! (poco male)


Sino al 33° km ho praticamente tenuto un'andatura costante e i tempi delle varie frazioni lo testimoniano (la proiezione finale era di 2h 50' 30")


Al 34°km una leggerissima flessione (4'06"), confermata al km successivo (4'13")......da lì in poi il buio !


Sono riuscito a correre ancora il 36km in un onesto 4'22" cercando di limitare i danni, ma le forze mi stavano abbandonando definitivamente e poichè mancavano ancora 6km e spiccioli al traguardo, il morale era sotto i tacchi (anzi sotto le Saucony A2) !


E' stato un calvario, con i crampi che assalivano a piĂą riprese i miei polpacci, tanto che mi sono fermato per ben tre volte piegandomi su me stesso in cerca di sollievo !


Ho pensato anche di ritirarmi, ma fortunatamente ho scacciato subito quel mal proposito.


All'ultimo ristoro mi sono fermato a bere due bicchieri d'acqua e la gentilissima signora che me li ha passati, mi ha chiesto se era tutto ok......non oso immaginare in quale stato fossi in quel momento !


La porta di Brandeburgo era ormai vicina, ma sempre troppo lontana !


Ho tenuto duro come non mai per arrivare al traguardo e sinceramente ricordo poco di quegli ultimi interminabili metri !


Stravolto dalla fatica, credo di essere stato uno dei pochi a non esultare, nonostante il responso cronometrico fosse ancora di tutto rispetto (2h 57' 29"...ho perso piĂą di 6 minuti negli ultimi 6 km).


Ho aspettato Cristian (pensavo e speravo mi potesse raggiungere in gara), che da bravo infermiere e tutor mi ha provato la glicemia (107 perfetta); sembrava fosse arrivato da una passeggiata, tanto era lucido e ancora pimpante !


Mi ci sono voluti alcuni minuti prima di riprendermi aspettando l'arrivo degli altri mellito-runners, che alla spicciolata ci raggiungevano nel bellissimo e comodissimo prato dinanzi al Parlamento.


Neanche il tempo di commentare i risultati che la Maratona di Berlino passava giĂ  agli archivi e si cominciava a parlare del prossimo appuntamento DNL previsto a maggio del 2010 in Francia.


Si chiude un capitolo, e se ne riapre uno nuovo e come al solito il nostro amico mellito è solo un attore non protagonista !


 

    

 



Dieci Righe da ... Gus
di Augusto Zecca

 


Ricordo ancora quei momenti passati insieme;
la giocosa spesa al supermercato tra gelati, marmellate, cereali e tacchino tra il salutista e il vizioso;

la preparazione delle cene arricchite dalla fantasia dei cuochi di turno;
le ricche colazioni tra pentoloni di tè e caffé di vario tipo dove affogare cereali e cornetti;
 i pranzi con le specialitĂ  tedesche dalla pasta in bicchiere al salsiccione ricoperto di tutto;
le passeggiate turistiche tra i canali, i giardini ed i musei;
le chiacchierate infiniteeeee sui ritmi da tenere e le varie pippe collegate;
la pazienza biblica di chi non correndo era costretto ad ascoltarci;
ricordo strade in festa attorno a gente che corre;
ricordo una esperienza di vita che auguro di vivere piĂą volte a tutti;
Ah ... dimenticavo ... pensavamo solo di correre una maratona ... ma talvolta le cose vanno meglio di quello che ti asptti ... Grazie ed un arrivederci a tutti!
Gus


     

Dieci righe da Alessandro
Una storia lunga 10 settimane
di Alessandro Grippo





Prefazione



35 chilometri di corsa turistica, 5 chilometri di sofferenza, 2 chilometri corsi con delle energie che pensavo di non avere, 195 metri di maledizione a chi aveva messo l’arrivo dopo la porta di Brandeburgo senza avermi avvertito. Così potrei riassumere la mia Berlin Marathon. Però ad essere precisi non è tutto, mancano le 10 settimane che hanno preceduto la gara e dove ho modificato il mio corpo e la mia mente per permettermi di correre come ho fatto, la parte difficile è stata quella, non la gara, domenica come potevo fallire: sapevo di essermi preparato come non mai, c’era la Grippa (Caterina) al mio seguito da non deludere, il Presidentissimo mi avrebbe deriso a morte se avessi toppato il mio pronostico, c’erano gli applausi ed il tifo dal primo all’ultimo metro di corsa che mi caricavano e mi incitavano a non mollare, correvo in una città stupenda dove bastava alzare gli occhi al paesaggio per dimenticarsi della fatica, ma soprattutto sapevo che ce l’avrei fatta.

La preparazione invece, quella si che è stata dura, uscire a correre con il caldo e magari senza averne voglia, trovare il tempo per andare a correre 5 volte la settimana in mezzo a tutte le cose che ci sono da fare, tenere a mente un obiettivo per un lunghissimo periodo di 10 settimane. Per fortuna c’è la Road Map e tutti i suoi componenti. In queste 10 settimane ci siamo bene o male visti e sentiti molte volte con quasi tutti i partecipanti e condividere tribolazioni e entusiasmi mi ha aiutato non poco a non mollare. E se ho vinto  (con me stesso si intende) lo devo in parte anche a tutti voi, ai miei mellito:amici.

Questa maratona mi ha lasciato tanto. Innanzitutto ora posso cominciare a dare del tu alla Maratona, sapete ci ho preso un po’ di confidenza. Inoltre l’ho corsa in due io e il diabete e nonostante questo compagno ho abbassato il personale di 15 minuti segno che se lo tratti come si deve il diabete è solo un compagno di vita. Ho tagliato il traguardo stanco fisicamente come è normale ma con addosso una gran voglia di correre. Ora non resta che una cosa da dire: quando si parte per Moint Saint-Michel?




Il Racconto




Il sabato sera in appartamento con gli altri del Team Diabete No Limits, prima di andarsene a dormire c'è stato un momento bellissimo, ce ne siamo stati in silenzio tutti nella stessa stanza, ognuno di noi con i suoi vezzi ed i suoi gesti, chi metteva il pettorale sulla maglia, chi leggeva, chi stava posizionando il chip, chi preparava lo zaino, il tutto nel massimo silenzio, si respirava un'aria di complicità che non aveva pari.



 Dopo essersi allenati per dei mesi condividendo ogni dettaglio delle nostre preparazioni atletiche ci ritrovavamo li pronti a prenderci quello che il destino ci riservava, nella massima tranquillitĂ  certi che comunque sarebbe andata avevamo trascorso un'esperienza ineguagliabile.

Quella notte ho poi dormito il sonno del giusto, poche ore di sonno appena 5, ma di quelle dormite che ti riposano veramente. Alle 5.30 sveglia, colazione con 40gr di carboidrati senza iniezione di insulina onde evitare ipoglicemie alla partenza (che poi in ogni caso ci sono state ugualmente), vestizione e partenza. Alle 7.00 già in strada ad unirsi ai torrentelli di podisti che crescevano ad ogni incrocio, ad ogni fermata del metro, arriviamo a Parisier Platz sotto la Porta di Brandeburgo che siamo migliaia. E' mattino presto ma qui è già una festa, banchini e musica a profusione in ogni angolo. Ma non siamo qui per mangiare o ballare, stamani siamo qui per correre. Misuro la glicemia: 75mg/dl, un po bassina per iniziare a correre e cosi mangio qualcosina, una banana e un cher pack, totale 38gr di carboidrati. Ecco ora va meglio, si può iniziare a correre

L'aria è frizzante, il tutone da imbianchino è appena sufficiente per ripararmi dal fresco, e finché non entro in griglia a scaldarmi tra migliaia di corpi la pelle d'oca non se ne va via. Col Team ci salutiamo qui, un abbraccio ed un in bocca al lupo e poi ognuno alla propria griglia, ognuno di noi correrà da solo, la maratona è questo, solitudine, sei solo tu, 42.195km, la tua fatica, la tua corsa e i tuoi pensieri; sarà per questo che in migliaia la vogliono correre, abituati come siamo ad essere in compagnia magari in quelle poche ore di corsa vogliamo ritrovarci per un pò veramente da soli.

Le file ordinate e silenziose mi ricordano le file che raccontava Primo Levi in "Se questo è un uomo", sarĂ  poco politicaly correct ma è il pensiero che mi è venuto li per lì. Sono in griglia D, al massimo a 150mt dallo striscione della partenza; non male, tant'è che toglierò solo 1min e 48sec dal tempo lordo. Mi strappo di dosso la tuta in carta, comicio ad aver caldo, solo 10 minuti e poi partiamo.  Un filone di pensieri lungo 10 minuti e in un attimo c'è lo sparo, comincio a corricchiare praticamente sul posto e sarĂ  così per i primi 2-3 minuti poi gradatamente cresce la velocitĂ ; ad eccezione di qualche sorpasso azzardato che ho fatto non ci sono state grosse difficoltĂ  a partire e giĂ  dopo 3-400mt ero sul ritmo gara. Il Garmin mi anticipa il 1° km di almeno 100mt e continuerĂ  questa tendenza togliendo 10-20mt ad ogni km, tant'è che finirò la maratona con 42.68km ovvero + 485mt rispetto alla distanza di gara ed un passo medio di 4'29'' contro i 4'32'' reali. Ma va bene lo stesso, oggi sto correndo a sensazione, e mi rendo conto che ho un passo perfetto come un orologio, e sarĂ  così ancora a lungo fino al 35esimo chilometro.

Dal primo metro di gara mi rendo conto che oggi è un altra storia, la folla ai bordi della strada è impressionante, tutta Berlino è ferma per vedere me, per vedere noi, per vedere la regina dello sport: la MARATONA. Un tifo lungo 42km, ininterrottamente, fino a che non dovrò iniziare a fare i conti con la fatica i chilometri scorrono senza che me ne renda conto. Ai 10km ho un'appuntamento importante, mi aspetta una persona: c'è Caterina, la riconosco in mezzo al vociare festante dei milioni di spettatori, e lì col suo collo lunghissimo e con i suoi immancabili occhialoni da sole che mi cerca, la vedo e la chiamo: "Cate." festante mi saluta e mi incita. "Vai Ale" urla. "Ti amo" penso.  I chilometri continuano incessanti a scorrere sotto le mie scarpe, credo di essere al 15°km e sono giĂ  al 18°. Alla mezza mi viene in mente che sarĂ  arrivato il messaggio del mio passaggio sul telefono di mio padre, oggi corro anche per i miei genitori, corro assieme al diabete e per i diabetici che non possono o non vogliono farlo, oggi corro per la mia ragazza, oggi corro per tutti coloro che vorrebbero ma non ne hanno voglia, oggi corro per me ma sopratutto oggi sono una macchina da guerra, oggi corro e basta. In gara ho integrato come avevo previsto 4 cher pack da 22gr di carboidrati al 6°-15°-24°-32°km, l'ho fatto solo per la glicemia, per tenerla stabile, altrimenti non ne avrei avuto bisogno, ho bevuto ogni tanto, piĂą che bere mi bagnavo le labbra, in totale avrò ingerito al massimo 1/2 litro di acqua. Sono stato un mostro.



Arrivo ai 33km e il sogno comincia a finire, mi sto risvegliando. Le gambe continuano a girare, respiro ancora come dovrei  il passo è sempre quello, o almeno questo dice il Garmin, ma la testa ora inizia a pensare che sono quasi 2 ore e  mezzo che corro. Le macchine da guerra non sono programmate per fermarsi, cerco il modo di uscirne e lo trovo. Mi sono allenato per arrivare alla fine. Ho trovato il mio mantra "mi sono allenato per finirla, mi sono allenato per finirla, mi sono allenato per finirla" e per magia il brusio e gli applausi spariscono, gli incitamenti ed il tifo scompaiono, ora c'è solo il mio mantra e il mio passo. Riesco ad ingannare il mio corpo ancora per qualche chilometro al 37° qualcosa comincia  cedere e il passo cala leggermente. Ma per magia dopo qualche minuto c'è di nuovo collo lungo. Stavolta e lei che mi vede e mi chiama, "SIIIIIII" penso, "TI AMO" penso nuovamente, nuova linfa vitale, nuove endorfine per me, nuove energie, la scarica dura ancora un  paio di chilometri il passo è sempre un po calante ma oramai manca veramente poco. La strada scende leggermente, e mi aiuta a mantenere costante il passo. Al 40° la strada svolta, e tra poco dovremmo tornare a vedere la Porta di Brandeburgo, ce la posso fare devo accelerare, provo a cambiare passo, cerco di ampliare la falcata e la frequenza, è dura ma ci riesco, devo solo far finta che non sia fatica. Nuova svolta a sinistra ed eccola lì: la Brandeburger Tor; agognata, sognata, è arrivata. Allungo ancora il passo, mi sembra di volare, è bellissima e si avvicina ad una velocitĂ  inaudita, sempre piĂą grande fino a che ci sono dentro e la attraverso e scompare e me la lascio alle spalle e pensavo che fosse finita qui come in TV ai mondiali e invece no! Ancora i 195mt. Saranno veramente i piĂą duri queste poche centinaia di passi, ma non posso cedere ora, così cerco ancora l'allungo e lo trovo. Ora posso atterrare dopo un volo lungo 3hr 11min e 16sec posso fermarmi e ripensare al mio fantastico viaggio. Danke Berlin.

E' stato il culmine di una storia durata 10 settimane, sapevo di aver fatto il mio dovere quasi fino in fondo e non mi rimaneva che prendermi ciò che mi spettava. Così ho affrontato la gara domenica scorsa, senza un filo di tensione addosso, qualche dubbio c'era ma ho cercato di relegarli negli anfratti della mia mente dove sono rimasti nascosti.





Alessandro



    



 



Dieci Righe da Berlino
di Stefano Canevese



Sono felice di aver vissuto una gran bella esperienza partecipando alla maratona di Berlino, bella città bene organizzata ed accogliente, con una partecipazione popolare calorosissima quasi commovente, mai vista tanta folla così, uno spettacolo.
Da parte mia non mi proponevo un grosso risultato cronometrico, ma bensì volevo godermi al massimo la bellissima giornata di sole correndo il più possibile in scioltezza cosa ben riuscita fino al 35° k. quando mi si è presentato lo spettro della stanchezza con le gambe che si facevano pesanti ed i k. lunghissimi è da qui che ho corso più con la testa che non con le gambe, ma alla fine come in un miraggio ho visto la porta di Brandenburgo e ho capito che bastava resistere ancora un pò per meritarsi il riposo.


Mi dispiace che Alberto abbia avuto difficoltà verso la mezza altrimenti si poteva arrivare assieme facendoci corraggio a vicenda, comunque bravo perchè ha avuto la caparbietà di continuare e riprendersi aiutato dall'ottimo dott. Mario Vasta, il quale entrato in gara al 14° ha tirato, finchè siamo stati assieme, dopo una prima parte di gara decisamente lenta per l'impossibilità di correre a causa dell'incredibile calca; avevi ragione Cristian dovevo dichiarare un tempo inferiore alle 3.30 per poter partire in condizioni migliori .... sbagliando s'impara.
Comunque io sono soddisfattissimo per come è andata, potevo fare meglio? sì!, ma ciò non mi avrebbe cambiato la vita e lo spettacolo della città me lo sono pienamente goduto così.

Un saluto a tutti siete stati bravissimi ancor di più chi non ha raggiunto il proprio obbiettivo perchè nonostante ciò ha osato e si è messo in gioco e i tempi raggiunti sono comunque eccellenti.

Dal punto di vista metabolico mi sono alzato piuttosto alto con 265 ; ho cercato di correggere con +2u. a colazione, a 1 ora dallo start avevo ancora 219; ma ho deciso comunque di prendere 1 barretta da 23g. poco prima di partire prevedendo un calo glicemico nei primi k., durante la gara non ho fatto rilevazioni ma ho confidato in 2 ulteriori integrazioni da 30 g.ciascuna al 18° e al 30°+ altri 10-15g. presi ai punti di ristoro, chiudendo la gara con 165 valore che probabilmente mi dice di aver tenuto i valori sempre al di sopra dei 100. Comunque ho corso, finchè ce la facevo, sciolto e con buone senSazioni a probabile conferma di buoni valori glicemici.


Un ciao a tutti e alla prossima.           


Stefano



 


10 RIGHE DA ... ALBERTO





"Dopo il 26 è sofferenza pura ..."
di Alberto Brunelli


   


Parto dal momento più duro di tutta la trasferta berlinese, al km 26 mi accorgo di essere arrivato al capolinea, penso subito ad abbassare un pò il ritmo ma vedo che la situazione non cambia. Ho problemi di stomaco causati probabilmente dai gel assunti poco prima. Dopo qualche km mi sento troppo stanco e ho delle avvisaglie di ipo cosi decido di assumere ancora un gel, Sali minerali e acqua. Verso il km 30 la situazione sembra essere leggermente migliorata e mentre Mario continua a sostenermi e a spronarmi in tutti i modi cerco di fare 2 conti e capisco che nonostante debba abbandonare l’idea di concludere la gara sotto le 3h20’ (il vero e un pò azzardato obiettivo che volevo raggiungere), posso ancora sperare di restare sotto le 3h30’ che resta sempre un grande miglioramento rispetto al mio personal best di 3h38’. Questo nuovo obiettivo mi dà stimoli per continuare, visto che la voglia di ritirarmi è sempre più insistente... mancano ancora troppi chilometri...


Tra il km 30 e il km 35 mi sento meglio e spero di aver lasciato la crisi alle spalle, Mario è al mio totale servizio, incredibile, da ammirare in tutti i sensi; mi chiede se preferisco impostare il ritmo o che lo faccia lui, ai ristori si trasforma in cameriere e mi chiede se voglio acqua, sali o tè; poi diventa crocerossina chiedendomi se voglio zuccheri semplici, lui si è privato del miele in caso ne avessi bisogno; professore di matematica per vedere se sono lucido : 3x2... 9x4...9x8... al km 38 quando la crisi si è ripresentata costringendomi a fermarmi per qualche secondo, diventa allenatore dicendomi : ALBERTO CHE C...O FAI, NON PUOI MOLLARE ORA. Da quel momento sono praticamente finito ma cerco di mantenere un passo che mi permette di dosare le ultimissime forze rimaste. Arrivo al km 40. Mario continua ad urlarmi di tener duro che ormai vista la fatica fatta in gara e nei mesi di preparazione, l’obiettivo delle 3h29’ raggiungibile, non potevo mollare; attendo la curva del km 41 per poi vedere la porta di Brandeburgo che mi darà sicuramente lo stimolo di usare anche le forze che non ho, pur di tagliare il traguardo e cosi è....sono al 42... guardo Mario, gli prendo la mano e le alziamo in segno di Vittoria, si perchè dopo il km 26, essere arrivato alla fine è stata un grande vittoria.


Appena oltrepasso il traguardo verifico che sono sotto le 3h30’ e andiamooooo ... abbraccio Mario dicendogli : Se eri una Donna ti baciavo !!! grazie, grazie e grazie Mario per avemi portato all’arrivo! Sono STRA-CONTENTO !


Un piccolo merito me lo prendo anch’io perchè non ho mollato; è stata la maratona più dura e più sofferta, ma avrà sempre un posto speciale nei miei ricordi.


Mi piace ripensare anche alla bellissima atmosfera respirata nel pregara, in griglia di partenza, e durante il percorso; un grandissimo applauso vĂ  a tutta la gente che ha sostenuto i podisti lungo tutto il tracciato, siete grandi !!! ho sentito urlare il mio nome, con mille accenti diversi. In nessun’altra gara ho assaporato questo clima.   DANKE BERLIN !


 


Il Casinaro... ecco come posso definirmi per come ho gestito il pregara e la gara dal punto di vista metabolico; infatti un 198 al risveglio mi ha scombussolato, ho fatto troppe unità di rapida trovandomi dopo un’ora a 62, e ho dovuto integrare con una barretta e un gel che poi non ho digerito compromettendo la gara. Anche la sera precedente la maratona ho sbagliato a non diminuire la levemir, che è stata probabilmente la causa del calo di glicemia a metà gara. Diciamo che le ho combinate tutte, ma sbagliando si impara, quindi mi servirà come lezione in futuro. Devo essere in grado di gestire anche valori non nella norma in tranquillità! Esperienza Alberto, tutta esperienza !!!


UN PENSIERO SPECIALE VA’ A TUTTI I COMPAGNI DI QUESTA TRASFERTA BERLINESE :  MARIO, PRESIDENT, PIETRO, GUS , STEFANO, ALE E CATERINA (che merita una medaglia per averci sopportato)


Ho passato cinque giorni bellissimi e mi sono trovato benissimo con tutti. Non vorrei fare troppo il sentimentale ma vi considero grandi amici!


Sono partito con il solo bagaglio a mano ma son tornato a casa con una valigia piena di belle emozioni, sensazioni, pensieri, obiettivi, impegni e motivazioni ....


Alla prossima ragazzi !!!


 



Dieci Righe da … Berlino


Di Cristian Agnoli


Cristian 3:(00)16


     


Nel 2005 corsi la mia ultima maratona da non diabetico proprio a Berlino in 3h28 … Il mio primato personale in maratona risaliva a Roma 2008 in 3h09,29 … La mia Berlin Marathon 2009 si è chiusa in 3 ore 00 e …. 16 secondi … -28’ rispetto alle mia maratona a beta cellule funzionanti, - 9’13” dal mio personal best …


Anche se sono un laico impenitente, questo 3:00:16 mi ricorda il più citato tra i passi del vangelo … il famoso cartello John 3:16 che si vede spesso durante gli eventi sportivi (e non solo) in tv …


"Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna." (Giovanni, 3:16)


 


L’eternità è una pretesa che un runner non considera … Mi auguro però che questo crono che al maratoneta più navigato potrebbe suonare un po’ un obiettivo mancato (viste le aspirazioni da me dichiarate), sia almeno un auspicio di longevità podistica che mi consenta di correre fino alla fine dei giorni.


A queste note forse eccessivamente “rose e fiori” aggiungo un sottotitolo meno religioso e pure un incipit dissacrante ...



Sottotitolo: “Chi si accontenta non gode”


Incipit:           “Quei fottuti 16 secondi …”


 























PLATZPL.AKSTARTNR.NAMEAKVEREINVIDEOBRUTTONETTO
11402713637» Dr. Agnoli, Cristian (ITA)M35DIABETE NO LIMITS03:01:3703:00:16



La gara: Cielo azzuro sopra Berlino … giornata da incorniciare completata da un buon posizionamento in griglia C che mi ha consentito di impostare subito un buon ritmo … il vero problema si è dimostrato il malfunzionamento del Gps che dal primo km mi ha fatto perdere tempo e confidenza … purtroppo un Garmin ottimista (5/6” al km più veloce del tempo effettivo) mi ha costretto a continue proiezioni e considerazioni sull’effettivo ritmo di gara che stavo mantenendo … praticamente avrei fatto meglio a correre la gara con un cronometro normale … Al 10° km passo in 42,30 … perfetto e recuperando il gap del 1° km senza strappare troppo … confortato dal riscontro cronometrico e dai rilievi glicemici proseguo concentrato su ritmi tra i 4’11 e i 4’13 al km … @14k incontro Mario appostato in attesa di entrare in scena come pacemaker per Alberto e Stefano … lo saluto con voce piena … per alcuni km controllo la respirazione, il gesto atletico e cerco di ingannare un po’ il cuore e il dispendio energetico … sono sempre in ritmo … e il passaggio alla mezza sotto l’1h29 abbastanza in tranquillità mi dà morale. Un lieve risentimento al ginocchio sx ogni tanto, ma bazzecole … e tutto sparisce dopo un paio di minuti. Concentrazione … Corro ancora un paio di km lievemente più lenti (2” al km) anche se mi è sempre difficile valutare il ritmo giusto a causa dello sfalsamento del satellitare … sono anche contento di rallentare un po’ perché nella mia esperienza è tra il 22 e il 30° km che ci si giocano le maratone … abbandono un podista di modena con cui ho corso qualche km e procedo fidandomi del mio passo … il tempo e i chilometri volano sotto le mie scarpette A3 Saucony Triumph 6 … la gara non sembra pesarmi affatto rispetto a precedenti maratone … dal 31°k in poi non sono più di tanto in grado di spiegare cosa mi sia successo … nel senso che ho ragionato troppo, non ho pensato a pompare energia nelle gambe, cercavo souplesse e leggerezza, invece che preparare la testa alla “tenacia” necessaria ad affrontare gli ultimi km … in più ho sbagliato le proiezioni …
Volutamente, non ho nemmeno rilevato la glicemia perché stavo bene e nella stanchezza il diabete non “c’azzeccava …” … mi sono limitato ad una integrazione di sicurezza al 33° km di 5 gr … al 36k incrocio Caterina sul percorso … rispondo al suo incitamento con un “sono finito” … la mancanza di una configurazione con la visione dei secondi (vedevo solo ora e minuti … altra imperdonabile cazzata che ho fatto) mi ha impedito di valutare che in realtà non ero in anticipo, ma in ritardo sulla tabella … un errore di ingenuità, un eccesso di confidenza unito a una mancanza di grinta (mi sono adagiato sugli allori e già pensavo di avercela fatta!) che ho pagato … dovevo spingere e basta e non pensare a niente … la maratona non vuol pensieri …


Mentre passo sotto lo striscione, sento un Gebre che ringrazia tutti in inglese intervistato dallo speaker … e attonito osservo il mio 3:00:16, sperando in un mio errore nel pigiare lo stop o lo start in partenza. Mi aggrappo alla irrealistica ipotesi il real time mi regalasse quello che nei miei ultimi 7 km da “coglione” (un coglione bonario) avevo gettato al vento …
Incontro un Pietro demoralizzato che mi aspetta … lui è arrivato da poco meno di 3 minuti … Ho vinto la scommessa di un euro sul nostro gap inferiore agli 8’ anche se avrei preferito che lui chiudesse in 2h49 ed io in 2h57 … Pazienza …
Ci riproveremo … ho la certezza di non avere dato tutto … devo trovare il modo di farlo, di buttare il cuore oltre il traguardo! Quando questo farò mia sarà la terra è tutto ciò che è in essa! Anche se ho già molto! Ma chi si accontenta, non gode!


Nel pratone di fronte al Reichstag e sotto un sole piacevolissimo i mellito:runner si ritrovano … ognuno con la propria storia … con le proprie sensazioni … ma queste non le debbo raccontare io …


Considerazioni: Bastava crederci un po’ di più, 0.30 decimi al km ed il muro delle 3 ore sarebbe stato abbattuto proprio nella città del muro che non c’è più … non è andata così … ragionandoci sopra è proprio la situazione che chi corre per le 2h59:59 vorrebbe evitare ... non sono nemmeno deluso più di tanto … per tutta una serie di ragioni che in parte ho già anticipato … una visione più generale del concetto maratona=esperienza di vita, dei presupposti, del vissuto, delle motivazioni, dello spirito di gruppo e di collaborazione, dell’intesa e della comunione di intenti.
Ragioni, non attenuanti, anche perché non riuscire a raggiungere un obiettivo podistico non è né un reato, né una questione di vita o di morte … i fattori positivi superano il rammarico ... proprio qui la mia prima considerazione:


3:00:16 ! Come lamentarsi … è comunque un “tempone” … non posso dire di aver abbattuto il muro delle 3 h … ma posso dire di esserci arrivato in cima … che non è poco … il colpo di sfondamento alla prossima! Forse non era così vitale per me ottenere questo obiettivo qui a Berlino … predico di correre per vivere meglio … credo che la lucidità mentale e le condizioni fisiche con cui ho tagliato il traguardo e con cui ho condotto tutte le fasi della road map (preparazione, pregara, gara e post gara) dimostrino che il binomio motore Agnoli/testa Agnoli esiste ed è contestualizzato all’interno di un percoso salutista e generatore di benessere …
Ritorno sul concetto del “chi si accontenta non gode” … troppi calcoli … eccesso di confidenza … al 30° km stavo bene e già facevo i conti di quanto potevo rallentare, per faticare meno e comunque stare sotto le 3h … non si fa così specie se si ha ancora benzina nel motore … ero decisamente in calo, ma non ero saltato … un minimo di lucidità e capacità di reazione li avevo… mi sono perso nei miei pensieri, nella certezza che avevo margine, mi sono fidato della media al km del Garmin quando era tutta la gara che non era affidabile … e all’ultimo km, quando mi sono accorto che ero a rischio, era troppo tardi per uno sprint in scioltezza … durante i 42 km ci sono momenti per distrarsi, ma viene il tempo o l’attimo del cambio di marcia stringendo i denti … non l’ho saputo imporre alle mie gambe … e mi rammarico del fatto che la testa me lo avrebbe permesso … pazienza … questi sono errori rimediabili …
I soffi e il sostegno da casa di chi mi vuole bene, non sono bastati anche se non posso che ringraziare chi mi ha idealmente spinto sino al traguardo … i 16” mancati sono tutti demerito mio!


Metabolicamente parlando è stata una giornata piuttosto positiva … come potrete vedere dalle tabelle e dalle schede che a breve pubblicheremo … A parte il mio 172 al risveglio, comunque accettabile in un pregara e stante carico cho pasto serale e diminuzione Levemir del 25%, tutto ha funzionato bene: il bolo a colazione 3h prima della partenza mi ha permesso di metabolizzare i circa 80 gr di cho assunti in forma di fette biscottate con burro e marmellata, 1 fetta di fesa di tacchino e 1 banana. Tè caldo. 125@ h 7, 120 @ h 8 … glicemia stabilizzata … assunzione di circa 25 gr di cho (1/2 conf. purea di mele da 8 cho + sesamino da 17 cho)  102 @10k, 91@ 22 k … 118 @ 42,195 mt … Dopo il rilevamento al 22°km non ho piĂą fatto controlli … negli ultimi lunghi corsi su ritmi prossimi al passo gara ho notato una stabilizzazione dei valori glicemici e l’inutilitĂ  di eccedere nelle integrazioni … sempre in base all’esperienza maturata durante la road map ho preferito agli integratori in gel, bustine di miele di acacia da 6 gr e micro barrette di sesamo al miele da 22 gr … questo per evitare alcuni problemi di stomaco che talvolta i prodotti liquidi mi danno … e nel mio caso ha funzionato piuttosto bene, sempre che qualcuno non sostenga che con un cheerpack avrei “cacciato quei fottuti 16 secondi” … in linea di massima ho assunto dal pregara alla fine ca 90 gr di cho … senza picchi iperglicemici, sempre in controllo e senza ansie da diversamente glicemico … Ai ristori solo acqua e forse un sorso di bevanda isotonica … le condizioni climatiche erano ideali , forse un pelino piĂą caldo del previsto, ma abituato ai lunghissimi con 36°C di agosto, mi sembrava di stare in frigo … nessun problema di disidratazione … ho bevuto un po’ meno del previsto … ma anche correndo nelle prime 1200 posizioni per tutta la gara ai ristori non era facile accalappiare un bicchiere senza scontrarsi o bruschi rallentamenti con altri runner …
l’esperienza maturata in 4 anni di sport a glicemia controllata con almeno 1000 test tra gare e allenamenti non mi sarà servita per stare sotto le 3 h ma per gestirmi al meglio metabolicamente sì… con questo non voglio insegnare niente a nessuno, ma voglio indicare un approccio, un percorso fatto di mille variabili, ma certamente percorribile e anche in serenità.


In conclusione … cosa aggiungere … 5 giorni bellissimi in amicizia, 10 settimane raccontate senza veli, senza tatticismi … a disposizione di chiunque non per bisogno di visibilitĂ  o autocelebrazione ma per arricchire quel patrimonio di esperienze a glicemia controllata che sono il punto di riferimento necessario per un percorso virtuoso di vita sportiva! Ce la mettiamo  tutta, facendo cose giuste e sbagliate, ma evitando di commettere il piĂą grosso degli errori: tenerci il “nostro” diabete per noi!


Non amo la parola grazie, sia in fase attiva che passiva … ai compagni di avventura non posso che dire di continuare così … il gruppo cresce, le road map ad ogni edizioni sono più ricche in emozioni e contenuti … i nuovi arrivi, Alessandro in particolare, mi hanno aiutato tantissimo a gestire raccolta dati, statistiche e sito web … e il salto di qualità si è visto … vedremo di concretizzare il tutto in questi giorni con un resoconto fantastico.
Pietro, Alberto, Gus, Stefano, Alessandro … avanti tutta!
Spendo un pensiero a parte per Mario Vasta che è intervenuto con uno spirito e una determinazione che non ho mai visto alla prova dei fatti, nella classe medica.


Auguro a tutti di vivere lo sport come lo vivo io, di allenarsi con la mia determinazione e con la mia gioia … e con la mia forza … probabilmente c’è sempre da migliorare e imparare e mi auguro di conoscere persone che lo vivono ad un livello ancora migliore e con maggior serenitĂ  unita a caparbietĂ , forza mentale e ragionevolezza …  una visione superiore, in grado di farti fare sempre la cosa piĂą giusta o la meno sbagliata … come ho giĂ  scritto non si possono invocare gli eventi, bisogna credere in quello che si fa e tutto capita … bisogna dare alle occasioni del caso la possibilitĂ  di tramutarsi in realtĂ  …


Personalmente ritengo di essere uscito più forte da questa esperienza … penso di avere un carattere che è come il Black Hole Sun cantato da Chriss Cornell con i Soundgarden … un buco nero capace di assorbire e risucchiare tutte le negatività, inclusi quei “fottuti 16 secondi” … Devo solo decidere se riprovarci subito o aspettare la maratona di Le Mont Saint Michel a maggio …
Vivere esperienze come la Berlin Marathon è qualcosa di mistico … un concentrato di positività, di emozioni, di gioia, di confidenza, di armonia … un’introspezione dentro se stessi in un contesto meraviglioso … la città ama questo evento, la gente sta ore lungo il percorso a tifare, urlare e a chiamarti per nome leggendolo sul pettorale … quanti “Super! Cristian” ho sentito durante la gara … ma bisogna provarlo per capirlo … basterebbe anche solo vivere questa festa dello sport da spettatori … per avvertire quel brivido, quell’atmosfera magica e vibrante, generatrice di vitalità, felicità o “riccioli” di felicità.


Running Uberalles!


      


 


Dieci righe da ... Caterina
La "Grippa" scrive ...



Ho ricevuto tanti grazie in questi giorni, dai grazie per averci sopportato, per averci supportato, per il pranzo, per la cena…ma a questo punto un grazie grosso ve lo devo anche io: grazie per avermi dato l’opportunità di vivere questa esperienza meravigliosa che è la maratona, anche se solo da spettatrice!


Sono stati 3 giorni molto intensi e passati in piacevole compagnia, la location ci ha messo del suo, perché Berlino mi è piaciuta veramente tanto, ma penso che la cosa più bella che mi porterò dietro da questa vacanza (perché per me alla fine era una vacanza) è stata l’emozione che ho provato durante il percorso della maratona.


Ho seguito tutta la fase di preparazione di Alessandro, ma in un certo senso anche quella di tutti voi (si sa…la sera a casa c era sempre da aggiornare le tabelle di DNL), e appena arrivata a Rosa-Luxemburg Plaze, dopo essermi posizionata per cercare di trovarvi tra i runner, mi è salito quasi quello che da noi si dice “groppo alla gola” al solo pensiero che non era come le tante gare viste alla televisione, ma lì, in quelle strade, si stava mettendo in pratica il duro allenamento di persone che, più o meno, conosco!


E’ stato emozionante cercarvi in mezzo alla massa, vedere prima Gus e poi Ale a Rosa-luxemburg mi ha incoraggiato ancora di più a prendere la mia bici e “correre” al prossimo passaggio.


La città era deserta, si sentiva solo l’incitamento delle persone ai lati del percorso, ci siamo fatte (perché anche le altre 3 sono state inghiottite in questo vortice!) prendere dall’incitamento pure noi e, appoggiate ad una transenna, abbiamo cominciato a cercare “i completini con il cuore” ed ad urlare a chiunque ci passasse davanti : GO GO, NON MOLLARE, e, quando riuscivamo a leggerlo, gridavamo anche il nome! Al secondo passaggio ho visto solo Cri e Ale, mi dispiace di non aver potuto supportare anche gli altri.


Concludo con:


- mi dispiace per chi si è perso questa esperienza…


- speriamo di potervi supportare ancora in altre manifestazioni in scenari simili…


- la prossima volta mi porterò qualcuno con cui poter parlare di cose diverse da diabete, maratona e affini :P …


E, ripetendo le parole con cui ho iniziato, grazie per avermi dato l’opportunità di vivere questa esperienza che è la maratona, anche se solo da spettatrice, nella speranza che le vostre “gesta” siano di stimolo per tante persone, diabetiche, e non.


 


Caterina




Non è nonno Pesenti nel dopo gara ... tranquilli ...


***


La Lettera Aperta di Mario Vasta ai Mellito:Runner


   
Doc Mario in azione ... "la divisa con il cuore" dilaga anche tra gli addetti ai lavori!


Carissimi runners DNL,
vi volevo sinceramente ringraziare tutti: ho avuto 5 giorni di emozioni, di sensazioni forti e di vera amicizia, sono stato veramente bene con voi ! Magari la prossima volta parleremo meno di tempi, passaggi, tattiche, proiezione e di tutte le pippe mentali che non servono ( alla fine in gara bisogna correre , sentirsi dentro il ritmo e basta e tutte quelle masturbazioni mentali sui tempi vi hanno fatto solo male) e magari parleremo di più di noi come persone, come amici, come uomini, della nostra vita, dei nostri progetti x quando saremo grandi... e così quanto meno ci arricchiremo di più.
Ancora un abbraccio sincero comunque a tutti!!!!


Un grazie particolare al vostro ( in realtà oramai anche mio) presidentissimo Cristian... è grazie a lui che vi ho conosciuto e siete un gruppo splendido!


Lo so che qualcuno rosica, ovvero je rode er culo …
Ieri sera, con Cristian, abbiamo ripetuto il rito dell'amarone annata speciale e vi debbo dire che al primo sorso il ricordo della birra mi ha fatto proprio schifo!

Stamattina il cagnaccio Cristian,che secondo me non ha cuore e gambe ma una pompa e molle d’acciaio (oppure si dopa), mi ha tirato x un medio di un ora a 4' e 26''/km che sembrava un fiore, tirava liscio liscio e mi copriva pure il vento.
Se mi da retta e queste settimane si lega le gambe e magari se proprio si deve sfogare usa il pisello, gli garantisco maratona di Carpi sotto 3 ore perchè x come era oggi oggettivamente domenica ha dato molto meno che il massimo.


Mario Vasta