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Dnl - Diabete no limits

unisciti a diabete no limits dnl - tubo mellito

2014 • EVENTI RUNNING - UNESCO MARATHON



CRISTIAN "Issimo" AGNOLI [bib# 311] & ALBERTO "Dorando" BRUNELLI [bib# 369] @ Unesco Cities Marathon 2014
Cividale-Aquileia (UD) | 30 marzo 2014 | start 9.30 > PERCORSO

REPORT DNL @ UMC
Occhiello: C'est la vie! | Titolo: LA DISFATTA DI AQUILEIA | Sottotitolo: Niente Scuse!


Early Morning Bus • All'arrivo ... scoppiati ma felici!

Prova incolore del duo (di picche) DNL @ Unesco Cities Marathon ... Issimo "finisher compassionevole" in 3h23, Bru si ritira al 30° km.
Splendida giornata di sole, bei borghi friulani patrimonio dell'Umanità, condizioni ambientali ideali, organizzazione impeccabile, percorso filante, affetti famigliari al seguito, pasti pre-gara sobri e adeguati, relax su prati prima, in zona spa poi, con idromassaggio e bagno turco, conversazione allegra, sorrisi, innocenza e spensieratezza.
Cosa chiedere di più? Solo correre al meglio!
Ma non si è verificato per nessuno dei due protagonisti di questa "extra" roadmap di marzo! Peccato!
Una lucida e severa disamina a breve on line! Ovviamente, nessun problema ... C'est la vie!
 
10 RIGHE DAGLI SCOPPIATI ...  ISSIMO |  BRU

10 RIGHE DA ...  Alberto Brunelli, ditipo 1, Roncello MB
Ho raschiato il fondo del barile! Probabilmente la spia della riserva era accesa da una decina di giorni, ma domenica, al 23° chilometro, il mio motore ha iniziato a andare a sbuffi e, al 26° chilometro, aveva ormai aspirato anche le ultime gocce di benzina rimaste sul fondo del mio serbatoio.
Avevo deciso di tenere le prime tre settimane dopo Siviglia per verificare lo stato di forma e per decidere se iscrivermi alla Unesco Cities Marathon solo se la condizione atletica era buona.
Invece, ho sottovalutato tutti i segnali che mi avvertivano di alzare bandiera bianca.
Avevo recuperato bene la maratona di Siviglia, confrontandola con  le maratone che ho corso in precedenza, ma ho frainteso l'assenza di dolori e di sensazioni da “gambe di legno” che solitamente succedono a una maratona, con il reale recupero che ti permette di correre altri 42 chilometri dopo quattro o sei settimane.
Ammetto che in Friuli non avevo le stesse motivazioni che a Siviglia, ma sono certo al 101% che la mia debacle non è dovuta a un calo motivazionale bensì esclusivamente atletico. Sono “scoppiato” perché “non ne avevo più”!
Durante le ultime due settimane precedenti la gara avevo avuto sensazioni negative, alle quali, durante l'ultima settimana, si erano aggiunti sintomi influenzali. Il sabato pomeriggio, invece, mi sentivo rinato, forse anche grazie a una seduta termale presso l'hotel dove abbiamo pernottato. E domenica mattina stavo bene: le gambe erano “arzille” e il raffreddore si era placato. L'avvicinamento alla gara è stato ottimale: niente code, tranquillità assoluta, riscaldamento ottimale. Insomma, tutto calzava a pennello. A maggior ragione, devo ammettere che avere un calo cosi drastico poco oltre la metà della gara è, per me, sinonimo di “POCA CONSAPEVOLEZZA DEL MIO REALE VALORE”.
Tirando le somme, a Siviglia avevo dato tutto. Mi ero illuso di valere qualche minuto in meno rispetto al 3h08'55'', ma cosi non è!
Anzi, ho già fatto passi da gigante con quel risultato che mi tengo stretto. E mi tengo stretto anche questo fallimento perché, per maturare in maratona, “ne devo mangiare ancora, di pasta”.
Non voglio usare le solite frasi fatte, ma questo flop non mi ha certo scoraggiato, anzi, mi insegna a sognare di meno e a pensare che non si inventa nulla.
Col senno di poi, potevo chiudere la pagina Maratona per il 2014 con Siviglia, ma, pensandoci bene, sono contento di averci riprovato. Mi prendo tutte le note negative ma, se lascio in disparte l'aspetto prestazionale, questa mini-road map mi ha dato tanti spunti nuovi sui quali lavorare.
L'aspetto che mi è piaciuto particolarmente in occasione di questa maratona è stata la tranquillità con la quale ho saputo gestire la settimana precedente, il giorno prima e tutto il pre-gara: risveglio, bolo, colazione, riscaldamento, integrazioni prima e durante la gara, lucidità e tranquillità nel gestire ogni aspetto. Ho gestito con grande self control anche il ritiro e post-ritiro dalla corsa, senza scene da podista “incazzoso”, sconfitto, o da diabetico disperato perché privo di glucometro e insulina.
Anzi, avendo dovuto aspettare il servizio scopa per circa un'ora, ho scelto comunque di reintegrare assumendo circa 40 gr cho nonostante fossi sprovvisto di glucometro e di insulina. Ho dato priorità al recupero muscolare e organico rispetto al compenso metabolico.
Questo non significa che debba essere un'abitudine ritrovarsi a un valore over 300 a fine attività fisica, ma bensì significa non farsi prendere dal panico in situazioni non usuali e saper fare una scelta consapevole. Al passaggio dell'ambulanza avrei potuto chiedere assistenza, ma non l'ho fatto volutamente: questa decisione, non tanto per sentirmi un eroe, ma nemmeno uno sprovveduto. Ero cosciente, infatti, che avrei potuto fare un bolo di insulina rapida entro un'ora, al  massimo due, dal momento nel quale avevo reintegrato, e quindi sarei stato over-range per un tempo non troppo prolungato. Ho deciso di integrare scegliendo un compromesso tra un minimo sindacale necessario per evitare la cannibalizzazione dei muscoli in seguito allo sforzo fisico effettuato, e un innalzamento della glicemia che non avrebbe comportato problemi se non un'iperglicemia per un tempo limitato.
Chiusa la parentesi maratona per il 2014, dedicherò due settimane al recupero psico-fisico e appena il mio fisico mi darà il benestare riprenderò con allenamenti finalizzati a nuovi obiettivi.
I'm hungry, I'm foolish … :-)
Bru

10 RIGHE DA ... Cristian Issimo Agnoli, ditipo1, Garda VR
E' sempre difficile raccontare una "batosta" senza infilarsi nella strada delle "futili" giustificazioni … ma chi fallisce, per definizione, non festeggia … spiega!
Leggere quanto segue può risultare particolarmente divertente per chi prima si è pappato i fiumi di parole spesi nella roadmap a pontificare su ritmi, strategie, consapevolezza e potenzialità. Quindi, se da una parte bene farei a starmene zitto e stendere un velo pietoso (se andassi la metà di quanto scrivo, potrei giocarmi la medaglia olimpica), mi autoinfliggo queste 10 righe di compassionevole auto-derisione.
Altro che "crono da incorniciare" o "maratona corsa bene e consapevolmente". Nessuna scusa. Ho proprio sbagliato in pieno la comprensione del mio "attuale" valore. Supponevo che impostare un ritmo da 4'20" fosse un rischio calcolato ma che mi avrebbe garantito quel "margine" per gestire un lieve calo o una "miracolosa quanto improbabile accelerazione" nel finale. Invece … boom … scoppiato!
E mi dico, ripensandoci, che avvertivo facilità di scorsa e stavo bene, ma non è così perché altrimenti non sarei andato in esaurimento muscolare. Un po' come quando sento dire da un diabetico (purtroppo spesso anche agli eventi DNL): "avevo 50 mg/dl di glicemia ma stavo benissimo". Le ipo asintomatiche sono le più pericolose, avvertono gli esperti. E pure i "fuori giri asintomatici" non sono da meno, parrebbe. Quelli poi presentano il conto molto prima della fine, in maratona solitamente intorno al 30° km. Però meglio saltare in una maratona che assuefarsi all'ipoglicemia :-)
Dopo tutti i km corsi, lo smazzamento, test e controtest, la mia presunta consapevolezza, ho chiuso questi 42km con un crono imbarazzante, correndo gli ultimi dieci km a ritmo da nordic walking: insomma "tutto chiacchiere e roadmap"!
Ovvio che sono deluso dal risultato: il tutto va però circoscritto e contestualizzato … cioè lo sport per me è importante, ci tengo a fare bene, a pormi un obiettivo e raggiungerlo: ma non lo concepisco come vittoria o sconfitta, casomai come comprensione di me stesso e dei miei punti deboli e di forza. Lo sconcerto dunque sta nel non aver ben capito quello che realmente valgo in questo momento. E' il viaggio dentro di me che non è andato a buon fine, più che il mio viaggio alla fine della maratona. Ma forse il bello è proprio questo: capire, non capire, malinterpretare, mispercepire, sognare ... e tornare alla realtà mantenendo intatto, o comunque non inesorabilmente compromesso, l'entusiasmo!
Sbagliare una gara o una preparazione, per carità, è cosa che può capitare (e mi capita sempre più spesso) e che non mi scuote più di tanto.
Con gli anni che passano è bene imparare ad ascoltarsi di più, e a volte anche ad accontentarsi.
Non ho saputo (ri)costruirmi una casa aerobica adeguata alle mie ambizioni e a questo punto mi devo interrogare se i cavalli mancano perchè si sono addormentati o perchè sono scappati e non ritorneranno mai più. 
Da "finisher compassionevole", mi resta però il piccolo patrimonio di informazioni raccolto in questa "roadmap" (non solo chiacchiere dunque) che, se non hanno dato i frutti dal punto di vista prestazionale, mi hanno però riportato in assetto lipemico, metabolico e fisiologico più che soddisfacente.
Così come il senso dello sport con diabete va oltre il diabete, così il senso della roadmap resta anche quando lo smazzamento non ripaga in termini cronometrici: seguire un programma variato e strutturato correndo più di 1200 km in meno di 4 mesi per chiudere in 3h23 potrebbe apparire uno spreco di energie, ma ci sono tante altre informazioni utili da approfondire.
Da una veloce disamina (giusto indicativa), la media delle mie glicemie inizio-fine attività fisica dal 1° dicembre ad oggi è 139-106 (circa 80 allenamenti) mentre la media delle mie glicemie più basse-più alte del giorno nello stesso periodo è 78-192. Questo, oltre a suggerire come sarebbe interessante sviluppare una "roadmap laboratorio" monitorati da addetti ai lavori capaci (DNL DOCS, perché non lo facciamo l'anno prossimo?), conferma i 3 principi cardine del mio approccio: 1. il cd "alto e sicuro" non è la soluzione alla prevenzione dell'ipoglicemia nella pratica sportiva; 2. il compenso va ricercato anche (e forse soprattutto) al di fuori dell'ambito sportivo; 3. Diabete? Niente scuse!
E qui mi spiego meglio: per mia "sfortuna" nemmeno questa volta posso prendermela con diabete e dintorni (come che lo chiamano sui SN, Mister D?) per il mio flop prestazionale. Certo che più ci rifletto, più lo ritengo un aspetto assolutamente positivo. Poter recriminare su tutto, tranne su quello che in teoria ci dovrebbe più preoccupare. Occupare il Diabete questo significa, "Occupare per non Preoccupare!", anche quando si è finisher compassionevoli. Difficilmente mi faccio trovare impreparato o asintomatico nel campo dell'Occupazione del Diabete!
E ovviamente sempre lasciando a casa (o meglio sugli scaffali dei rivenditori) "glucosprint" e tutto quello che viene spacciato come "integratore per diabetici" … (fatevi un giro sui social network per sentirvi un po' a disagio e sconcertati … anche noi di DNL ci mettiamo del nostro a volte, ma TUTTI I DIABETICI UNITI IN RETE è il top!).
Anche da "scoppiato" non vi potevo risparmiare qualche invettiva giusto per diminuire ancora il livello di simpatia che riscontro nella popolazione diabetica.
Amen, andiamo avanti, stimolato da chi fa meglio e bene! E' giusto infatti gioire dei successi e della bravura degli altri (es. Andrea Dalpero 2h59:51 lo scorso 3 marzo a Treviso).
Vado forse meglio come bibabbo che come bipede ... sempre però senza delegare l'educazione dei miei figli a Peppa Pig … cantiamo insieme "In tutto il mondo pace e amor, in tutto il mondo, pace e amor!"

***

ROADMAP @ UCM ... LA PREPARAZIONE!
Cristian & Alberto si raccontano in puro DNL Style!
Dopo Siviglia, altre 5 settimane di "extra roadmap" per provare a "dare tutto"!


• BRU > HERE WE GO > 24 - 30 MARZO > XRM 2 UCM > PERCORSI 70 KM


Atleticamente … Anche questa settimana è caratterizzata da stanchezza psico-fisica. L'unico allenamento impegnativo l’ho programmato il lunedì affinché sia sufficientemente distante dalla gara di domenica. Durante l’allenamento di lunedì, cerco di tenere il passo gara per 7 km ma fatico troppo. Ricordo che un mese fa correvo allo stesso ritmo senza fatica. Durante il resto della settimana, programmo riposo e due allenamenti lenti che mi rigenerano: non so quanto effettivamente sia rigenerato. Lo scoprirò solo in gara! Ho gestito gli ultimi 10 giorni, prima della gara, con sale in zucca. Osservando che il mio stato di forma non è ottimale, decido di abbassare il numero e l'intensità degli allenamenti, per cercare di ritrovare freschezza.                                                                   
Metabolicamente … ho ancora problemi a gestire picchi post-prandiali, in particolare il post-pranzo. Nulla di grave: sono picchi glicemici che tampono con un bolo, ma potrei prevedere l’innalzamento e attuare una migliore gestione utilizzando il bolo combo. Anche se la prossima settimana termina questa road-map, sono intenzionato a annotare i comportamenti post-prandiali e cercare di risolvere questo comportamento entro una o due settimane. Gli episodi di ipoglicemia mattutina, invece, posso considerarli risolti. Ho gestito bene la diminuzione del carico di allenamenti e il carico di cho. Durante la giornata di scarico dei cho, ho osservato un compenso non ottimale, peggiore rispetto allo scarico di cho che ho effettuato precedentemente alla maratona di Siviglia. Questa volta, ho avuto la necessità di ripetere due volte il bolo di rapida (di una unità) per abbassare le glicemie post-pranzo e post-cena. A fronte di un pranzo con soli 5 cho assunti e con glicemia pre-pasto di 150, a 2ore dal pasto ero a 255 e dopo l'allenamento pomeridiano la glicemia è salita ancora (277). A quel punto ho dovuto fare un bolo di 1 unità di rapida per tornare a range di glicemia accettabili.                       
Mentalmente … sono lucido e analizzo il mio stato fisico e mentale. Non posso negare l'evidenza: ammetto di non essere in forma. Le risposte che il corpo mi comunica non sono per niente buone. In virtù di ciò, aver riposato più giorni mi offre ora la possibilità di provare a impostare la gara come avevo programmato da tempo. Sono sereno, convinto su come correre la maratona, sapendo che il rischio di saltare è alto, ma deciso a provarci ugualmente. Non ho nulla da perdere! Sono convinto che il mio problema non è il ritmo (4'20'' al km lo posso tenere), bensì riuscire a tenerlo fisicamente oltre le 2 ore di gara.                                      Nutrizionalmente … non sono stato cosi puntiglioso come per Siviglia, ma ho mangiato comunque bene tutta la settimana, gestendo anche il carico e scarico di cho.

• CRI > HERE WE GO > 24 - 30 MARZO > XRM 2 UCM > PERCORSI 74 KM
Premessa > quanto qui riportato è frutto di appunti annotati antecedentemente alla gara (salvo i dati atletici e metabolici) onde non inquinare la "purezza del racconto" con considerazioni influenzate dal risultato della competizione.



ATLETICAMENTE …
inizio di settimana un po' difficile … sonno disturbato e stanchezza … in casa girano germi e virus che riesco a scansare ma non a evitare del tutto! Difficoltà nell'allenamento di lunedì, anche se leggero. Martedì invece buone sensazioni e facilità di corsa (sotto la pioggia battente) in pista. Il test sui 3x2000 intorno alla mia botte aerobica (=ritmo maratona) è stato più lineare e "attendibile" rispetto a quello del sabato. Mi sento un po' più fiducioso. Da mercoledì al giorno della gara ho corso una volta poco più di mezzora ed ho effettuato una seduta fisioterapica il venerdì. L'idea è di arrivare il più riposato e combattivo possibile alla partenza ... tale da garantirmi di performare al meglio sia fisiologicamente, sia mentalmente ... e magari porto a casa un crono da incorniciare!
EMOZIONALMENTE … ovvio che al via di una gara è giusto provare emozioni, tensione … insomma, è naturale che così sia. Ma cerco di controllare l'aspetto emotivo e le mie glicemie lo dimostrano … non c'è differenza tra gara e allenamenti … così come si impara a gestire un lungo, una serie di ripetute, l'alimentazione, il bolo, etc. bisogna imparare, anche se più difficile, a gestire la nostra testa e la parte emotiva e irrazionale che è in noi. A dire il vero non so se lo so fare, nel senso che probabilmente anch'io somatizzo le mie tensioni, ma difficilmente queste si ripercuotono sul profilo glicemico, che resta influenzato invece dai miei comportamenti alimentari e terapeutici.
METABOLICAMENTE & NUTRIZIONALMENTE … qualche glicemia al risveglio tendente all'iper (173-183) e qualche picco a ricordarmi che il compenso richiede "vigilanza"… per il resto "ordinarietà" e compenso "decente".
Ogni anno dico che NON FARO' MAI PIU' lo scarico dei cho … e questa volta l'ho portato a un giorno e mezzo, dalla cena di martedì alla colazione di giovedì mattina. Probabilmente per i miei livelli è superfluo farlo, ma lo considero un piccolo rito sacrificale, una prova di "resilienza". Interessante verificare come la pratica dello scarico dei cho (36 gr in 36 ore, 1 gr pro ora) non comporti necessariamente e inesorabilmente tendenze all' "ipoglicemia" ... anzi, sembrerebbe risvegliare gli ormoni controregolatori (se funzionanti) oppure potrebbe essere un utile indicatore sulla effettiva congruità della "basalizzazione" ... su questo discutemmo in un improvvisato briefing metabolico @ Siviglia con Mario Vasta, Alberto Brunelli e gli altri (anche se non so con che livello di attenzione da parte del gruppo). Evinco in "autotutela" 1) la mia basale mediamente di 13 ui die è già "tiratissima" e pertanto ridurla ulteriormente non è necessario anche con scarico dei cho 2) posso probabilmente mantenere un profilo basale più aggressivo anche alla luce della mia esperienza nel gestire i boli di rapida in quantità e timing in relazione all'attività fisica e nella strategia delle integrazioni più volte sperimentata. Più insulina = più metabolizzazione dei carboidrati = più prestazionalita? E pensare che ricevo mail del genere ...."Mi piacerebbe avere qualche consiglio per un alimentazione che possa aiutarmi senza eccedere in carboidrati (poca insulina / tanta energia)". C'è proprio bisogno di DNL e dei nostri docs volontari della fatica, non per raccontare di mirabolanti performance, ma per prendere in mano i "fondamentali".
Cosa non si legge in giro poi sull'alimentazione … a turno si assiste alla demonizzazione di tutti i macronutrienti … abbasso i cereali, poi la carne rossa, grassi niet, vietati latte e derivati, zuccheri semplici out e di ogni altro alimento a seconda della moda o dello studio scientifico del momento, che ci promette che vivremmo fino a 120 anni, arzilli felici e pimpanti. Comprendo che per una persona che necessita di "alimentarsi consapevolmente" sia difficile orientarsi e tra le persone con diabete, in preda a mille pippe sulle proprie prospettive di vita ogni volta che vedono salire di qualche "mg" la glicemia, molti "caimani della dietologia" trovano proseliti acritici. Io mi affido al vecchio adagio ... "di tutto un po'".

• BRU > 2 WKS TO GO > 17 - 23 MARZO > XRM 2 UCM > PERCORSI 40 KM


Metabolicamente > Sono ancora lontano dal miglior conpenso metabolico e comunque lontano da quello tenuto durante la Roadmap per Siviglia.
Ho risolto definitivamente i risvegli in ipo. Nell'ultimo mese posso contare 2 o 3 risvegli under 80 e 1 o 2 in Over 150-160.
Ho invece reintrodotto (mio malgrado) con costanza le ipergliemie post-pranzo. Senza il bolo combo non sono in grado di gestire il post-prandiale a pranzo. Lo avevo parzialmente controllato durante il periodo di preparazione per Siviglia, presumibilmente grazie alla mole di chilometri che macinavo. Appena riduco il chilometraggio, ho 2 opzioni : mangiare meno a pranzo (scelta non condivisa) oppure optare per il bolo combo. La seconda scelta è quella che ho iniziato ad utilizzare questa settimana, riscontrando un parziale miglioramento.
Nutrizionalmente … Ho necessità di mangiare di più, ma limito grassi e fritti. Eccezion fatta per la cena di mercoledi sera e pranzo di domenica per festa di laurea. Impossibile non lasciarsi andare!
Se dovessi fare un'analisi da "nazista", ammetto che la dieta tenuta durante il mese di febbraio è stata da vero atleta. A marzo invece sono stato meno "atleta" da questo punto di vista. Ma ormai ho acquisito una consapevolezza tale nel valutare i pasti "off-limits" che mi permette di non esagerare nelle quantità di questi ultimi.
Atleticamente … Ho cercato di recuperare il lungo della domenica con 2 giorni di completo riposo e con un lento il mercoledi, spostando il primo allenamento di qualità il giovedi. Durante tutti gli allenamenti non ho avuto pessime sensazioni, ma nemmeno eccezionali. Nelle ultime 2 settimane ho avuto sensazioni alterne. A giorni mi sento fiacco e con una condizione psico-fisica insufficiente per portare a casa una maratona. Altri giorni invece mi sento meglio e nutro qualche speranza in più.
Mentalmente … Sono lucido e sereno. Lucido, perchè sto imparando a ascoltare le risposte del corpo. Le analizzo senza deprimermi quando non sono buone come in queste settimane e senza esaltarmi troppo quando lo sono. Sapermi ascoltare mi da serenità per affrontare la situazione, forza per poter dare il massimo, consapevolezza per rischiare.
Dopo le prime 2 settiamane post-Siviglia mi sentivo bene ed ero meravigliato di come avevo recuperato la gara. Durante la terza settimana ho avuto invece la "bastonata". Sono riuscito a sostenere tutti gli allenamenti in programma, ma li ho terminati con la lingua per terra. Durante quest'ultima settimana i 2 giorni di scarico e la riduzione degli allenamenti mi hanno permesso di allenarmi meglio e di ritrovare un pò di forze.
Da qui alla fine della prossima settimana cercherò di riposarmi e di allenarmi in modo tale da arrivare il più fresco possibile ai nastri di partenza, conscio del fatto che non potrò tenere il ritmo di Siviglia nella prima metà della gara e sperando di non crollare troppo nella seconda metà.

• CRI > 2 WKS TO GO > 17 - 23 MARZO > XRM 2 UCM > PERCORSI 56 KM



Atleticamente > A 7 giorni dalla gara, e dopo il "cazziatone" di doc Mario sui social network, resto comunque convinto di aver svolto una preparazione adeguata in quantità e qualità, con più di 1000 km corsi dal 1° dicembre ad oggi. Purtroppo sono partito da una base di velocità troppo scarsa e non sono riuscito a risvegliarla adeguatamente. Ora non mi resta che puntare sullo scarico e qui si ascolterò i consigli di doc Mario ... meno faccio meglio è!
Nel rileggere alcune mie "roadmap" del passato mi interrogo non tanto su quanto valgo oggi, ma come non sia riuscito in particolare nel 2010-2011 a performare ampiamente sotto le 3 ore … evidentemente un mix tra supponenza, voglia di strafare, mancanza di criterio nel gestire carico/scarico e la mia propensione all'interdisciplinarietà. Alla UCM proverò a correre concentrato e di esperienza e vediamo cosa salterà fuori. Il problema è solo decidere, e applicare, l'impostazione da dare alla gara … e sinceramente è mia intenzione correrla bene, rischiando un po', ma con senso della realtà. Il test del sabato sui 2k dice che NON ho le 3 ore nelle gambe, nemmeno con il binocolo. Dunque inutile partire a 4.15 al km. Diciamo che posso azzardare un passo di 4'20 ... se poi sarò stato troppo "conservativo", amen! Sicuramente avrei voluto arrivare più performante all'appuntamento "maratona", ma sono comunque sufficientemente sereno nel constatare che mi alleno con piacere e il telaio regge. Bisogna tirare fuori qualche cavallo in più  ... sperando che i cavalli non siano scappati fuori dal recinto!            
Nutrizionalmente > Sto mangiando un po' di più ma niente cene devastanti con parenti amici o affini. Però tengo il peso. Probabilmente è anche imputabile a una più equilibrata ripartizione dei macronutrienti, con meno grassi. 1gr di cho = 4 kcal 1gr di gr= 9 kcal …
Metabolicamente > Settimana non esemplare. Storie di ordinaria glicemia, con qualche picco fisiologico, ma che recupero subito con puntuali correzioni. Qualche fuga in avanti delle glicemie al risveglio. Si può fare meglio, ma in generale credo di essere rientrato abbastanza nei miei "range" … appena trovo una mattina libera, vado a verificare la "glicata"... ricetta pronta!
Mentalmente > Lunedì 31 marzo è San Beniamino, onomastico del mio secondogenito. Speriamo sia di buon auspicio correre una maratona il giorno prima. Cornetti e riti scaramantici a parte, TUTTA la famiglia sarà con me sul percorso, come sempre ai più importanti appuntamenti. Questo mi basta per correre con piacere nel piacere. Dove si fermerà il cronometro lo vedremo. Spero di provare comunque quelle belle sensazioni che nove volte su dieci vivo in allenamento, da solo o in compagnia. Questo sabato, in pista, con Doc Mario e Alberto è stato semplicemente fantastico. Sarà l'effetto "pista", ma ho goduto del piacere della corsa come non mai, e vi assicuro che parto già da livelli assolutamente considerevoli. Ora non resta che riposarsi e arrivare freschi, concentrati e sereni al colpo di pistola! Provarci è sempre una buona idea!

• BRU > 3 WKS TO GO > 10 - 16 MARZO > XRM 2 UCM > PERCORSI 77 KM


ATLETICAMENTE … Considerante la difficoltà degli allenamenti svolti sono soddisfatto. Mi sento stanco e poco reattivo muscolarmente.
METABOLICAMENTE … Sono migliorato rispetto le scorse 2 settimane.
Mi alzo sempre con buoni valori (nessun caso di ipo), ma devo ancora gestire le iperglicemie post-prandiali.
NUTRIZIONALMENTE …  Durante la cena di lunedi sera non riesco a controllarmi e mangio 2 pizze napoletane con birra e dolce. E' da oltre una settimana che noto l'esigenza di mangiare di più.
MENTALMENTE … Ho deciso di correre la UCM il 30 di marzo, ma so di non essere fresco. Durante il lungo di domenica ho avuto la tenacia di saper soffrire, di controllare il passo, ma devo essere sincero con me stesso e constatare il mio stato di stanchezza fisica. Dopo l'ultimo lungo pre-Siviglia stavo molto meglio ed ero molto più pimpante. Ho comunque deciso di provarci e cercare di recuperare tutte le forze possibili durante le prossime due settimane pre-maratona.

• CRISTIAN > 3 WKS TO GO > 10 - 16 MARZO > XRM 2 UCM > PERCORSI 75 KM
ATLETICAMENTE > settimana organizzata per arrivare il più fresco possibile al lungo del week-end … con qualche preoccupazione per una certa stanchezza cronica, non tanto muscolare, quanto psico-fisica. La trasferta in penisola sorrentina mi ha costretto a correre senza riferimenti precisi a parte le frequenze cardiache (quando le ho usate). I profili altimetrici non si prestavano a lavori sul ritmo maratona, ma spero comunque di aver messo in saccoccia km utili per la mia casa aerobica.
Ho corso il lungo il sabato pomeriggio, anticipando pasto e bolo alle 11.30. Nonostante la poca brillantezza avvertita, ho gestito bene i ritmi fino al 25km (4'28-4'22-4'17), soprattutto per regolarità. Negli ultimi 5 km, che presentano comunque 80 mt circa di dislivello in 2,5 km non sono riuscito a spingere e rilanciare come avrei voluto. Comunque un lungo di 30 km corso a 4'22 di media è sicuramente un bel miglioramento rispetto a 1 mese fa, anche se, per le mie caratteristiche, non sufficiente a guadagnarmi il gettone per la slot delle 3h. Ci sono ancora 15 giorni, ma oramai c'è poco da caricarsi di km. Posso sperare di limare ancora qualche secondo? Dove? 4" al km perchè la gara è la gara, 4"/km perchè il percorso è scorrevole e magari calo un altro chilo  ...sono 8" al km ... cioè 4'14 al km ... aggiungiamo però 3/4"km perchè il garmin è sempre generoso e perchè martedì farò un trail autogestito istituzionale con gli amici  ... e siamo a 4'17-18 sicuro. Questa è la proiezione di miglior scenario ... nella prossima settimana manterrò lavori di qualità (2 o 3?) riducendoli però nella quantità. Domenica, come ultimo workout impegnativo, farò un test incrementale sui 5x2km che dovrebbe dirmi con una certa precisione il mio reale attuale valore. E lì deciderò definitivamente come impostare la mia Unesco Cities Marathon! Insomma siamo alle solite … siamo vicini, ma non abbastanza vicini, per provare a "cacciare quei fottuti 16 secondi". Però continuo a divertirmi!
METABOLICAMENTE > Settimana dove ho mal gestito le glicemie al risveglio, in parte per alcune cene "abbondanti" senza adeguamento del bolo (in quantità o timing). Segnalo anche una ipoglicemia (44) postprandiale, conseguenze del mio rapporto i:cho in aumento in divenire. Si è peraltro verificato a 1h30 dall'inizio del lungo di sabato. Non ho avuto però poi strascichi nella condotta del workout ben gestendo le integrazioni e lo sforzo.
Sempre nel lungo del sabato ho provato a sperimentare un aumentato apporto di cho nel durante per verificare efficienza e compenso glicemico: ho preso 25 gr prima di iniziare, fregandomene se la glicemia era già altina (175 mg/l) integrando poi con 25 gr dopo circa un'ora e con altri 12 a 25 minuti dalla fine. Insulinizzazione e ritmo sostenuto, prossimo a quello gara (maratona) mi hanno consentito di metabolizzare bene i 62 gr di cho assunti e di darmi indicazioni pressochè precise sulla strategia da adottare in gara.  Ho finito a 89 mg/dl. Il che mi fa pensare che se uso tutti i cavalli a disposizione devo dare più benzina al mio motore. Per farlo ci vogliono carbs, potenza lipidica e … insulina! Dunque il dado è tratto: nessuna riduzione del mio profilo basale per la gara a fronte di un aumentato introito di cho … in linea di massima (perchè poi bisogna saper improvvisare) 4 le integrazioni: al km 0, dopo 1h, dopo 1h45 e dopo 2h30, minuto più minuto meno. Utilizzerò i collaudati enervitene pre oltre qualche sorso di acqua e coca cola ai ristori volanti. In partenza, per non nausearmi con roba dolce, o una barretta energetica al ciocciolato oppure del pane tostato con un velo di marmellata. Sperando che lo stomachino regga. Tutto ciò dovrebbe mantenermi sui 35 gr di cho pro-ora … vicina ai 40 gr cho suggeriti dagli esperti della massimizzazione della performance!
Tranquilli non sono robe da sportivoni maniaci, solamente prove tecniche di integrazione basate su esperienza e un po' di sana e consapevole libidine da sperimentazione su noi stessi.
NUTRIZIONALMENTE > Sono stabilmente sotto i 70 kg, anche se lontanissimo dal mio peso forma ricercato di 66-67 kg … per raggiungerlo necessito di un livello di disciplina che non è attualmente nelle mie corde.
MENTALMENTE > Avverto un po' di tensione quando non riesco a incastrare gli allenamenti negli impegni del quotidiano … debbo ragionarci su, perché ho l'esperienza e la flessibilità necessaria per poter gestire, anche emotivamente, anche gli imprevisti e non mi devo "ingrugnire" su queste "bazzecole". Le trasferte, per piacevoli che siano stancano, così anche le giornate intense professionalmente e in famiglia ... ma fa parte del gioco ... ciò detto, mantengo intatto il piacere di allenarmi e la rinuncia al trail non mi pesa più di tanto. Nonostnate due bimbi piccolissimi, mi alleno con costanza, ma non sono sereno se sto troppo tempo fuori a correre … quindi già un lungo di 2h mi causa qualche senso di colpa. La preparazione alla maratona si dimostra meno time-demanding rispetto alla corsa per sentieri e boschi. E dunque me la faccio piacere per forza. Le priorità sono queste … con l'avanzare della stagione vedremo … come sempre potere alla fantasia! Per ora "stiamo sereni" e vediamo di concludere positivamente questo mio "viaggio al termine della maratona!"


• BRU > 4 WKS TO GO > 3 - 9 MARZO • XRM 2 UCM > PERCORSI 62 KM (my roadmap starts here!)


ATLETICAMENTE … Nel fondo lento di martedi ho fatto una fatica tremenda. Mi sentivo vuoto, stanco e spossato. Negli altri 3 allenamenti invece ho avuto buone sensazioni. Se dopo martedi pensavo di abbandonare l'idea di affrontare un'altra maratona a breve, domenica ho ricominciato a crederci.                                     METABOLICAMENTE … nelle due settimane post maratona sto faticando a ritrovare il corretto rapporto I:CHO in particolare a pranzo. Mi trovo sempre in iperglicemia (over 200) a 2-3 ore dal pasto.                       
NUTRIZIONALMENTE … mi sono concesso qualche pasto OverSize.                                                       
MENTALMENTE … Settimana di transizione atletica, metabolica e nutrizionale. Sono libero da ansie e sto valutando serenamente la possibilità di correre una maratona delle prossime settimane (UCM ndr)   

• CRISTIAN > 4 WKS TO GO > 3 - 9 MARZO • XRM 2 UCM > PERCORSI 66,5 KM


ATLETICAMENTE … settimana questa, assieme alla prossima, decisiva per capire dove posso arrivare. Bene le ripetute, in particolare i ritmi sostenuti nel km di recupero, vicini al mio ritmo maratona. I percorsi su cui mi alleno non sono tavoli da biliardo e dunque qualche ripetuta va rapportata al profilo altimetrico.--
Nel lungo variato sulla Costiera Amalfitana mi sono regolato con le frequenze cardiache visti i 500 d+ spalmati sui 25 km. Forse ho un po' esagerato dato che l'ultima salita ai Colli di San Pietro, che avevo immaginato di correre in spinta, l'ho affrontata, saggiamente, a ritmo controllato.
Continuo sciaguratamente a ignorare lo stretching. Prima o poi il mio ginocchio sinistro presenterà il conto!
Stanchezza legata a trasferte, modificazioni di abitudini di vita e alimentari, ma non ai lavori atletici.
METABOLICAMENTE … lo dico sempre a voce bassa ma continua la progressione del mio rapporto i_cho verso valori più consoni al mio storico.
Ho riverificato che se assumo una colazione a base esclusiva di carboidrati a lenta e rapida assimilazione, senza quote proteiche o lipidiche (es. burro), così non rallentando l'assorbimento, la coda del bolo insulinico si esaurisce entro le 3h-30, e dunque il mio profilo glicemico nei workout in pausa pranzo è molto più neutro (a parità di glicemie di partenza e di tipologia di allenamento).
Se invece introduco macronutrienti che rallentano l'assorbimento la coda mi può arrivare tranquillamente alle quattro, cinque ore. Ciò mi "costringe" a integrare un po' di più per evitare di incorrere in ipoglicemie o restare troppo su valori borderline anche quando si tratta di un lavoro leggero.
La colazione con quote proetiche e lipidiche mi limita però il picco glicemico a 2 ore dal pasto. Con colazione "carboidratica" anticipo di una quindicina di minuti il bolo dall'inizio del pasto per limitare il picco. La curva è meno piatta, però poi, esaurito il carico, si stabilizza. Dunque, a mio avviso, anche il concetto di "insulina residua" non si risolve con una formuletta e percentuali, ma va anche relazionata al rapporto tra i macronutrienti e alla loro influenza sull'assorbimento ...
Questioni complesse. Il tutto non per dire che è sbagliato integrare di più o di meno, o in questo o in quel modo, ma giusto per capire quanto la mia consapevolezza metabolica ed energetica mi/ci possa permettere di gestire "strategicamente" bolo insulinico, pasti e integrazioni in quantità e con timing tali da consentire la miglior performance e il miglior compenso. In sintesi: l'atleta con diabete t1, se debitamente sperimentato, può sfruttare boli, macronutrienti e flussi energetici in maniera strategica per performare al meglio metabolicamente e atleticamente. Poi il resto è genetica.
A Siviglia doc Mario ci ha ribadito che alcuni studi recenti dimostrano che, negli sport di endurance tipo maratona, ciclismo e triathlon, chi ha la capacità di assumere intorno ai 40 gr di cho pro/ora performi meglio. Il problema è capire come assumerli e valutare se il nostro stomaco è in grado di reggere un simile apporto o se i presunti vantaggi sono superati da svantaggi legati a nausea, intolleranza, flatulenza, rigurgiti. C'è poi da considerare il profilo glicemico ... una volta verificato su se stessi che l'apporto migliore da un punto di vista dei substrati è di questa entità, bisogna poi trovare una giusta insulinizzazione per gestire profili per lo meno decenti. Io infatti non ritengo che si debba "fregarsene" il giorno della gara del compenso metabolico, così come non è corretto far diventare la "glicemia buona" l'unico punto di riferimento. Ci vuole equilibrio. Sicuramente fondamentale è avere un compenso che pre-esiste e sopravvive alla performance, tale da consentirci all'occorrenza di non essere perfetti il giorno della gara, perchè ce lo possiamo permettere, essendolo quasi tutti gli altri giorni.
Perchè dal fregarsene in gara al fregarsene anche in allenamento (ovvero sempre) è un attimo. Una volta perchè ho sbagliato, una volta perchè avevo paura di andare in ipo, una volta perché ero stressato, una volta perchè volevo battere il mio amico, un'altra perchè volevo reggere le ripettute e ci ritroviamo con la glicata a 9 a nostra insaputa!
Poi magari andiamo sotto le tre ore in maratona. Però forse non è questo il messaggio. Certo che anche con 8-9 di glicata si può performare al meglio, ma per quale motivo se si può farlo senza sacrificare il buon, o per lo meno mediocre, compenso.
La buona gestione del diabete resta un obiettivo da considerare sia per l'atleta sia per il non atleta. 
Resto comunque dell'idea che assumere 40 cho pro ora non sia cosa facile da sopportare per il nostro stomachino (almeno per la corsa a ritmo maratona). Dunque è bene abituarci a performare al meglio allenando sia la potenza aerobico-lipidica sia aerobico-glucidica, e così essere pronti a tenere il ritmo sia usando le benzine buone sia quelle meno buone.
NUTRIZIONALMENTE … faccio il possibile per mantenere una gestione alimentare sostenibile ma senza fisse e/o talebanismi. Credo in buona sostanza di riuscirci, anche se convivendo con una nutrizionista dovrei e potrei dare di più. Ho superato (quasi) indenne la prima parte della trasferta a Sorrento compensando le abbuffate a pranzo con rigore a colazione e cena e arginando l'abuso di alcolici e dell'apporto calorico (calorie vuote e grassi inclusi per l'appunto). La media dei cho settimanali, per poco sopra i 300 gr è in linea con il mio regime alimentare del recente passato. Non ho avuto il coraggio di pesarmi, ma mercoledì mattina, prima di lasciare la penisola, sono obbligato dalla mia compagna alla pesatura ufficiale e a sottopormi a una BIA.
MENTALMENTE … con la forma che migliora, ovviamente anche la mente comincia a farci il pensierino al "tempo" … devo riuscire a mantenermi lucido e pragmatico per correre sui tempi che ho nelle gambe e se decido di "azzardare" farlo consapevole che finire sulle gambe (ovvero correre gli ultimi 7/8 km soffrendo e in continuo calo) non significa correre una maratona bene. Tuttavia ci ragionerò su e poi vedremo. Di sicuro ci vorranno tutte le buone stelle di questo mondo ... ma non mi farò guidare da costellazioni e astrologia nello scegliere il passo di gara: pragmatismo e senso della realtà sono le mie stelle polari!

• CRISTIAN > 5 WKS TO GO > 24 FEB - 2 MARZO > XRM 2 UCM > PERCORSI 48 KM
ATLETICAMENTE … settimana di scarico post lunghissimo @ Siviglia con un trail autogestito del martedì (già calendarizzato) praticamente camminato facendo da servizio scopa con i più lenti … per fortuna. Poi riposo assoluto fino al week end dove ho comunque corso su ritmi interessanti e comunque più veloci rispetto alle sensazioni e alle gambe. La prossima settimana sarà decisiva per capire se posso reggere altri 15/20 giorni di qualità senza "bastonarmi" troppo e arrivare con ambizioni migliori alla maratona del 30 marzo di Udine.
MENTALMENTE … settimana di scarico atletico, ma con tanti pensieri propositivi in testa. Dopo alcune riflessioni e introspezioni sulle mie motivazioni, ho deciso di provare a sostenere, fisicamente e mentalmente, una extra roadmap fino alla Unesco Citiesc Marathon dove proverò il "tempo". L'obiettivo è di avvicinarmi alle 3 ore (credo di poter ambire a un crono sotto le 3h05). Non correndo a sensazione, ma basandomi su alcuni test fai-da-te in queste settimane capirò il mio esatto potenziale e cercherò di esprimerlo. Sempre preservando il delicato ma fondamentale equilibrio tra ricerca della prestazione, senso della realtà e del limite, conoscenza e sperimentazione del mio imperfetto metabolismo, racconto in DNL Style! Non sono ancora arrivato a quella "mentalità sportiva" cui ambisco, ma ci sto lavorando e se riuscirò, come scrivo da anni, a liberare la mente dalla paura della sconfitta e dal desiderio della vittoria, riuscirò ad esprimermi al meglio!
NUTRIZIONALMENTE E METABOLICAMENTE … nulla da segnalare a parte una lieve modificazione in aumento del mio rapporto insulina carboidrati. Cosa degna di nota visto che da agosto ero inchiodato a 1:10. Evidentemente il lavoro ai fianchi sulla casa aerobica sta producendo i suoi frutti ... flussi e substrati energetici hanno il LORO PESO nella gestione della terapia che meriterebbe maggior attenzione da parte di chi si occupa di sport e diabete e produce lavori spacciati per scientifici!