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Outdoor Experience 2011 - Baldo Zopping




Baldo Zopping
• Traversata di gruppo della dorsale veronese del Monte Baldo

• ultimo aggiornamento 21 ottobre 2011 •
FOTO ALBUM PICASA BY GUS ... CLICCA QUI!

Garda-Prai di Malcesine • 39 k • 3000 d+

Quando: 1 ottobre 2011


Falò  @ Bait del Vo'


Percorso:

Garda loc. Canevini Alti • Valle dei Molini • Castion • Pizzon • Foresta di Sperane • Lumini • Ca' Longa • Malga Zilone • Malga Zocchi • Strada di Naole • Costabella • Fiori del Baldo • Rif. Chierego • Coal Santo • Passo del Camino • Rif. Telegrafo • Forcella Valdritta • Cima Longino • Cima delle Pozzette • Tratto Spino • sent.11 per loc. Prai • Bait del Vo'



Chi:

1. Augusto Zecca, Dm1, Roma
2. Alessandro Grippo, Dm1, Arezzo
3. Alberto Brunelli, Dm1, Milano
4. Cristian Agnoli, Dm1, Verona
5. Pietro Pesenti, Dm1, Bergamo
6. Andrea Bertucco, normoglicemico, Verona
•••

Romanzo Sommitale ....
di Cristian Agnoli featuring Francesco Calzolari


Rifugio Telegrafo

"BALDO ZOPPING" ovvero di una traversata in gruppo che partendo dalla magnifica cittĂ  di Garda percorre con meraviglioso ordine il sito di detto monte et d'alcune parti ad esso contigue, et eziandio si narra di perfetti e imperfetti metabolismo dello zucchero, gestione delle integrazioni, senso dell'orientamento, scelte di percorso, microcicli di sonno e di quanto nell'uso della testa piĂą di tutte l'altre conferiscono.

"Zopping", licenza letteraria per descrivere una versione "zoppa" del Baldo Crossing (traversata integrale della dorsale baldense) cui fummo costretti stante l'infortunio del promotore, la cui gamba ancor non consente il "memento audere semper", ma di "dare in brocca" sì: fu così che dopo una pizza in compagnia e in totale (o quasi) privazione di sonno, addì 1 ottobre duemilaundici partimmo alla volta di Bait del Vo', storico possedimento montano ora di proprietà presidenziale, sito in loc. Prai di Malcesine a 1300 mt di altitudine, passando per le creste sommitali del paterno monte veronese.
Protagonisti mortali: sei esemplari di adulti maschi sulla cui salute mentale e fisica non possiamo garantire.
Attore non protagonista: il metabolismo imperfetto degli zuccheri di tipo 1 che contraddistingue 5 dei sei protagonisti.
Protagonista immortale: il Monte Baldo, "monte in Italia rinomatissimo, nelle gole dell'Alpi, donde la Rezia dall'Italia è divisa, ben alto e largo risiede, ai confini del contado Veronese e del Trentino. Ergendo esso infra le nubi sue cime, tutti i circostanti monti in altezza vince e sorpassa, di modo che per amenità, per sito e per bellezza nessun altro gli vada innanzi […] Dal suo più alto giogo, con gran diletto e maraviglia de' risguardanti, si vede a sinistra scorrergli un torrente, che da dirupati e altissimi scogli sbucando, per molto angusta e tortuosa gola giù scorre a valle rapidamente. Dall'altro lato miransi più bassi colli, e fertilissime vallette, delle quali sta a fronte assai spazioso tratto campestre e piano, ma incolto e senz'alberi; di modo che un largo e tranquillo mare ne rappresenti. Da una parte con vario rigirarsi gli discorre l'Adige; il quale, commecchè grande fiume egli sia, pure per la distanza, a chi'l mira dall'alta cima di questo monte, picciol rivo rassembra, e dentro nella città entrar si vede. Vedesi pure la città stessa di Verona, per guisa che il suo sito, la forma, gli edifizj, tutto il suo giro e cascheduna sua parte e distintamente vi si riconoscono. Che s'egli accede che il cielo per bel seren sia tranquillo, tutta la pianura del veronese contado vi si ravvisa. Veggonsi pure le città, e'vicini paesi, che al chiaro agli occhi de'risguardanti si fanno, quasi che fossero in tavola o piuttosto in tela dipinte con ogni grazia ed artifizio del pennello di fiammingo pittore. Dall'altra parte s'affaccia il Benaco; il quale, quantunque sia discosto sei miglia, pur sì vicino apparisce, stante l'altezza della cima, che se taluno si desse a giù correre senza riegno della persona, sbigottirebbe di paura, parendogli ad ogni tratto dover in esso giù capovolgere".


Pronti al via ... h 1,00 ... da sx a destra le ombre di: Bertuk, Issimo, Gus, Grip, Nonno, Bru e Valeria (starter d'eccezione)

Partenza fissata all'1 in punto … tipo 1, 1 di ottobre, 1 compleanno, 1 per tutti, tutti per 1 … e così via.
Attrezzati in "autosufficienza", lampada frontale accesa e abbondante dotazione di "resilienza a 360 gradi" ci incamminammo prima per la bassa via della Rocca, poi per la valle dei Mulini, la foresta di Sperane e giunti in quel di Lumini, salimmo l'irta via per Malga Zilone e percorremmo dunque le Creste baldensi fino ai 2200 metri di Cima Telegrafo.
Alcune varianti di sentiero nel buio della notte si rivelaron più difficili da percorrere specie quando all'occhio attento e alle tracce si preferisce la tecnologia satellitare. A volte valgon più esperienza e conoscenza del territorio. Ad un bivio ci chiediam: "Di qui o di là" ... e la strada ce la indicò un cane apparso all'improvviso.
Alle cinque del mattino fummo dunque sulla strada di Naole e per le sette del mattino, infilate le sacre tute bianche in tyvek, ammirammo incantati una meravigliosa alba spuntare dietro i monti Lessini.
"Da costassĂą miransi dattorno al logo inaccessibili montagne alpestri, e rupi, e cavernosi scogli ertissimi e di nuda selce; ma scorgonsi piĂą dappresso alle rive le amenissime piagge, ricche di ulivi e di mirti, ad una con le verdeggianti colline, di odorosi e folti lauri vestite. Castelli e terre eziando, isole e penisole, il navigare e il pescare, e l'onde pur mo placidissime, e tosto rigogliose, e ai lidi fremere, e dalle stesse cime veggonsi al porto i naviganti affrettare".

Riempiti nello spirito da simile visione e ringalluzziti da un micro ciclo di sonno nei pascoli di Costabella, raggiungemmo prima il rifugio Chierego, chiuso ovviamente, e per sentier di vetta, passo del Camino e Rifugio Telegrafo poi, dove, finalmente, meritato ristoro godemmo a base di pane, affettati e formaggio. Caffè caldo, borracce piene e ripartiti che fummo per la seconda parte della camminata, meno verticale ma ora più tecnica e impervia, ci addentrammo tra mugheti, arbustesti, irti sentieri, rocce e speroni, passaggi esposti, macereti e cime "le quali tutte cose, tanto belle, dilettevoli ed ammirande, fanno sì che dello stupore alcuni in certa guisa ne vadano sbalorditi. Il perché si come l'occho de'risguardanti sazio nel rimirar non si trova; così ne anche v'ha la lingua, che vaglia a tutte dirle e rappresentarle. Cotanta è poi nello stesso monte la varietà dei luoghi ed delle cose, che troppo lungo sarebbe tutte con ordine ricordarle. Imperciocchè vi sono valli non picciole in esso di vivo masso, erte, e inchinate, e scheggiose, e forte sparute; così viceversa praterie di pascoli assai pingui ed ampie, smaltate di varia spezie d'erbe e di fiori, e alcune di loro piane ed ombrose, ed altre inchinate ed apriche. Quivi pure scaturiscono spesse e chiare sorgenti di limpidissime acque, non solo ne' bassi luoghi del monte, ma di mezzo ed al sommo de'suoi gioghi, delle quali tanta né la copia, che ben ne hanno a dissetarsi numerose gregge ed armenti."



Regolari controlli della glicemia, puntuali integrazioni, capacità di gestione del previsto e dell'imprevisto, pronto recupero fisico, piede sicuro, occhio vigile, centellinar di energie e forze residue: fu così che il sestetto concluse stanco e felice il duro percorso, senza assistenza e bisogno d'aiuto esterno alcuno, riparando a piccoli sbagli con scelte pronte e responsabili, facendo parte anche gli errori di valutazione del quotidiano.

Giunti a Tratto Spino, e scese le impervie cime Longino e delle Pozzette, ammirammo con spirito nuovo e morale alto lo splendido panorama che spazia tra lago e cielo, "le frondose e folte selve di faggi, di querce e d'elci, e alcune di soli castagni, et altre in cui vengono i silvestri pini, i larici e gli altissimi abeti".

Per il ripidissimo e direttissimo sentiero 11, che se ci sarĂ  una prossima volta eviteremo, raggiunto che ebbimo il ristoro Prai, Giuseppina e Emanuele servirono ai viandanti affamati deliziosi e abbondanti piatti della tradizione a prezzi "scaccia crisi".
Gozzoviglio responsabile ed eccessi controllati per il meritato riposo sui prati degli alpeggi di Malcesine.


Vista dai Prai di Malcesine ...

Scoccaron le cinque quando la principessa Mitch ci raggiunse con il jeeppon presidenziale carica di succulenti viveri per la cena. Lasagna a profusione e una  squisita torta di noci e cioccolato, otri di vino rosso e alambicchi per grappe e liquori ottenute dalle migliori erbe baldensi (e non solo). Un ultimo chilometro a piedi per raggiungere il riparo montano di Bait del Vo'. Accesa che fu la stufa, scaldata che fu l'acqua e preparata che ebbimo la tavola, pronti fummo alla cena a lume di candela.
Da valle le luci delle cittĂ  si specchiavan nel lago. Uno splendido tramonto ebbe a coccolarci in uno stato tra il soave e il mistico tanto che spesso alla gaia conversazione si sostituiva un silenzio contemplativo.
Gola soddisfatta e metabolismo sotto controllo: un fuoco all'esterno cui attorno sedemmo in tributo alla benevolenza del meteo di questa giornata lunghissima, bellissima e forse irripetibile per così tante fortunate coincidenze.
Un grappino, un "tanti auguri all'Issimo" ma soprattutto a tutti noi e a quelli che seppero fare di un presunto limite una scelta di forza, vita, amicizia e miglioramento.
Dodici ore di cammino, trentanove chilometri, tremila metri e più di dislivello, migliaia di calorie bruciate e assunte, quaranta ore in privazione di sonno, innumerevoli cime e vette, infinita voglia di avventura. Sei persone, un percorso, sei storie, una giornata … sei quello che sei … resilienza applicata allo stato puro … "i nostri limiti furon tantissimi, ma sempre meno di quelli che credemmo di avere!"
Buona notte … un soffio spegne le candele accese mentre il fuoco si consuma lentamente … tutto tace … solo i rumori della natura e delle fronde di un timido venticello in questa notte stellata.
E' buio … e m'illumino d'immenso!


Costabella - Fiori del Baldo

10 righe dal Baldo by Bru
ATLETICAMENTE : a causa di una cena dove i grassi hanno fatto da padrone, le prime due ore di cammino le ho vissute con un po' di sofferenza. Una volta smaltita la cena, non ho avuto particolari problemi, anzi la tenuta psico-fisica mi ha stupito positivamente. Forse oggi posso finalmente dire di essermi guadagnato la famosa canotta da Trail ??!!
METABOLICAMENTE : nel complesso ho avuto una gestione metabolica più che buona. L'incognita dell'attività fisica durante la notte non ha minimamente dato problemi. Ho solamente dovuto tamponare un abbassamento di glicemia con 15 cho durante la prima ora di cammino perchè i grassi ingurgitati durante la cena hanno rallentato oltre le mie previsioni l'assimilazione degli zuccheri.
CONVIVIALMENTE : era dai tempi delle gite organizzate con l'oratorio che non tornavo a fare trekking notturno, godendomi l'alba a 2200 metri. Durante le 12 ore ho vissuto emozioni che non vivevo da tempo. Ho  trascorso momenti speciali grazie a tutto ciò che la natura ci ha regalato e ai miei compagni di viaggio a cui tengo molto.
Il bello di questo gruppo è l'ottima sintonia che ormai si è instaurata da tempo ma che aggiunge un nuovo mattoncino ogni volta che ci si ritrova. Anche se di solito è il festeggiato a ricevere il regalo, in questo caso mi sembra che le parti si siano invertite e che il festeggiato abbia fatto un regalo speciale a tutti gli invitati!



10 righe dai Prai dal Nonno ...

ATLETICAMENTE: la condizione era
abbastanza buona, e nel durante nessun problema fisico! Le salite non
erano particolarmente ripide, e il fondo asciutto e regolare permetteva
un ottimo appoggio, soprattutto nella fase notturna della traversata.
Una volta arrivati in quota il piĂą era fatto, prudenza e cautela hanno
poi caratterizzato la fase di discesa verso il Prai.

Muscoli affatticati invece nei due giorni successivi, a riprova che
nonostante le mie gambe fossero abituate a distanze e dislivelli simili,
non è stata proprio una passeggiata!

METABOLICAMENTE: buona la
gestione delle glicemie, anche se la tendenza è sempre stata verso il
basso! Sicuramente ho sottovalutato l'impegno e la riduzione della
basale di una sola unità non è stata una scelta azzeccata (due sarebbe
stato l'ideale). Ho anche sbagliato nella scelta dei rifornimenti per le
integrazioni privilegiando zuccheri semplici, anzichè complessi !

A sostegno, è intervenuto il panino con speck e formaggio, gentilmente
offerto da Cristian al rifugio Telegrafo ... accolto come la manna dal
cielo!

Pranzo e cena (ottimi), sono stati poi ben metabolizzati con boli combi.

CONVIVIALMENTE: quando ho
ricevuto l'invito a partecipare al Baldo Zopping, giĂ  presagivo che
sarebbe stata una bellissima esperienza; ma i fatti, hanno superato le
attese!

Camminare immersi nella natura, è già di per sè appagante, ma farlo in compagnia di 5 amici lo è sicuramente di più!

Abbiamo vissuto emozioni forti e indimenticabili, con un paesaggio dal
fascino particolare e con condizioni climatiche frutto di una non
precisa congiunzione astrale, difficile da ripetersi!

Buon Compleanno Cristian per i tuoi primi 40 anni, la festa è appena cominciata!



10 righe dai Prai del Bertuk, normoglicemicamente ...

Atleticamente: andare sulle creste del baldo partendo alle 1 di notte da garda per arrivare alla malga di cristian sopra malcesine e' una gitona da prendere al balzo, mi sono detto, e quindi ho valutato  piu' aspetti come il tempo metereologico previsto, la compagnia di 5 persone, l'andatura obbligatoria di passo imposta dalla rehab del cristian (l'unica che mi avrebbe permesso di provarci visto che le andature di corsa dei compagni erano tutte ampiamente superiori alla mia) cosi' non mi sono preoccupato tanto delle ore di cammino o della fatica necessaria, da 40enne che ha cominciato a fare sport 20anni fa e non ha mai smesso (del tutto) di km nelle gambe ce ne sono tanti e se riesco a restare intorno ai 78kg diciamo che "vivo un po' di rendita"...dovevo invece valutare meglio la scelta delle scarpe, infatti le scarpe da  avvicinamento un po' vecchiotte e pesanti che ho usato  sono molto comode ma con un po piu' di attenzione avrei subito capito che quel puntale in gomma rigida mi avrebbe macinato qualche unghia...e cosi' e' stato nelle ultime 2 ore di discesa; per un trekking cosi' lungo la prossima volta valutero' molto meglio la scelta delle scarpe; da segnalare anche un po' di mal di schiena nelle ore notturne bilanciato pero' dalle amiche endorfine.
Metabolicamente: uso questa parola qui sopra perche' lo fate voi ma noi normoglicemici non ci preoccupiamo piu' di tanto di questo aspetto e infatti ho ingurgitato  il doppio dei carboidrati come integrazione,  osservando i miei compagni di avventura controllare la loro glicemia con gesti semplici e controllati "alla perpetua ricerca della glicata ottimale" si stenta a comprendere quanta disciplina alimentare si nasconda dietro...la prossima volta che azzannate una merendina meditate normoglicemici meditate...

Dati nutrizional-metabolici del normoglicemico (a cura di DNL)
Unica glicemia rilevata (giusto per non sentirsi discriminato): h 9,00 @ rifugio Telegrafo: 83 mg/dl ...
Integrazioni durante l'attivitĂ  fisica:
30 cho x 1 succo di frutta 200ml
50 cho x 1 succo di frutta 200 ml + confezione cracker doriano
11 cho x 1 flauto al cioccolato (mulino bianco)
13 cho x 1 kinder brios
20 cho x 1 confezione cracker
13 cho x 1 kinder brioss
33 cho x 1 panino da 45 gr allo Speck
5 cho x caffe zuccherato
20 cho x ultimo pacchetto di cracker
tot cho = 195 gr

Convivialmente: l'uomo e' un animale sociale e da appassionato di archeologia   ho sempre pensato che c'e'  ancora molto in noi dei cacciatori “rocciatori” neandertaliani, piĂą di quanto si creda. Nel bene e nel male, s’intende, soprattutto nel rapporto che abbiamo con l’ambiente. Del resto, secondo certi antropologi non abbiamo mai perso i contatti con l’etĂ  della pietra, nĂ© ci diamo granchĂ© da fare per troncarli: anzi, facciamo continuamente appello ai nostri istinti primordiali, traendone spesso i piaceri piĂą intensi. Nello sport, nell’avventura, nella caccia, nel cibo e nell’amore. alla prossima eos rododactulos, l'alba dalle dita rosee di omero.

Archeologicamente: tra l'altro durante la gita ho trovato a ca 2000 mt appena dopo il chierego questa bellissima punta di freccia peduncolata probabilmente eneolitica ca 3000 ac, non e' nuovo il ritrovamento di strumenti litici a queste altitudini sul baldo, erano cacciatori nomadi dei sottostanti villaggi a novezza e madonna della neve...  inviero' la foto a qualche archeologo veronese.


https://mail.google.com/mail/u/0/?ui=2&ik=ad31aeab83&view=att&th=132d8cbae6f516fd&attid=0.1&disp=inline&zw10 righe dai Prai dal Grip
Atleticamente: considerando il passo imposto alla Compagnia dal Nonno Pesenti abituato come è alle cavalcate competitive per i monti l’aspetto atletico, che non avrebbe dovuto esistere, era abbastanza presente almeno nelle prime 6 ore di cammino. Parlo per me, da quasi sedentario che sono diventato negli ultimi 6 mesi. Non voglio certo dire che andavamo ad un ritmo impossibile da mantenere , tuttavia in certi tratti del percorso dove le pendenze erano importanti un po’ di fatica l’ho fatta. Discorso diverso è stato per la seconda parte del percorso, dopo aver ammirato l’alba e dopo aver consumato un microciclo di sonno da 15-20 minuti ho riacquistato energie, il sole che piano piano si alzava nel cielo ha contribuito ancora di più a darmi forza. Passato il rifugio posto sulla cima del monte Telegrafo, attraversato il passo del Camino ho cominciato ad avanzare con scioltezza su e giù per le cime, usando la tattica di scendere veloce lungo le franate impervie. Ignoravo quello che succedeva alle mie spalle dove per la legge del contrappasso il Nonno, volante in salita, scendeva con la cautela di una vecchietta che attraversa un lago ghiacciato con i tacchi a spillo a braccetto con Cristian che avanzava claudicante in discesa, giustificato quest’ultimo dalla rehab e dal retto femorale ancora offeso. Gli altri per rispetto dell’età del Presidente e del Nonno chiudevano il corteo non pensando minimamente di abbandonare i 2 vecchietti al loro incedere precario in discesa. Salivo le brevi rampe con ritmo controllato perdendo il vantaggio accumulato in discesa, fino a farmi riassorbire dalla Compagnia sulla vetta di ogni erta. Quest’idillio tra corpo e mente è durato fino a pochi km dall’arrivo alla stazione sommitale della funivia Malcesine-Montebaldo. Da qui in avanti raggiungere la Baita Presidenziale è stato un piccolo calvario. La discesa continua mi spezzava le gambe ormai stanche dopo 11 ore di cammino e specie nell’ultimo tratto di discesa ho sofferto abbastanza, ma non a sufficienza da non mettere 20 minuti tra me e il gruppo degli storpi e degli imbranati in discesa.
Metabolicamente: qui ho peccato, ho molto peccato. Parto con la glicemia abbastanza in ordine, 156 mg/dl, e lo stomaco troppo pieno della lauta cena consumata appena 3 ore prima. Convivo le prime 4 ore di cammino con una sensazione di pesantezza allo stomaco da far paura, attorno alle 3 del matino verifico con un primo controllo la glicemia, 136 mg/dl, nella norma, dopo una mezz’ora iniziamo a procedere in salita, e preventivamente mangio una barretta da 16 grammi di carboidrati anche se non ho affatto appetito, una delle poche scelte della giornata che si riveleranno esatte. Al controllo successivo iniziamo con la fase discendente della curva che mi accompagnera fino all’arrivo al rifugio Prai. Per i dettagli delle rilevazioni glicemiche vi invito a consultare lo sport book, vorrei qua solo analizzare un paio di situazioni che mi paiono interessanti. Ore 7.00, dopo la pausa per vedere l’alba e microciclo di sonno, narro di quando appena risvegliato mi metto in cammino e dopo pochi minuti mi rendo conto di avere la glicemia bassa, rilevo un 49 mg/dl, mi fermo un attimo e prontamente intervengo con 25 grammi di carboidrati che mi portano la glicemia a 75 mg/dl nell’arco di 20 minuti, allarme rientrato. Ma cosa è successo? Immagino che la scelta di lasciare invariata la basale sia stata una scelta avventata, o meglio, una scelta che poteva essere giusta ma avrei dovuto considerare che il picco insulinico della basale si sarebbe scagliato contro di me proprio all’ora del risveglio dal microciclo e quando Pietro prima di rimettersi in marcia mi ha offerto del miele avrei dovuto accettarlo invece di pensare di non averne bisogno, specie tenendo conto che l’ultimo rilievo della glicemia era stato un 71 mg/dl. Ore 8.58, di quando conscio di avere normalmente un rapporto insulina-carboidrati di 1:20 decido di ignorare la conoscenza che ho di me stesso e di fare un bolo da 2U di rapida per 35 grammi di carboidrati, nel bel mezzo di una camminata partita 7 ore prima e che non sarebbe terminata prima di almeno 4-5 ore per dar retta ad uno qualsiasi degli oracoli che spesso ci troviamo davanti. Oracolo che era costituito da una persona ma che in realtà si rappresenta nella scarsa fiducia in noi stessi che ci porta a prendere per oro colato i consigli altrui al fine di non avere responsabilità in merito alle nostre scelte. Dunque mi chiedo: ma la colpa è dell’oracolo che ha parlato o è mia che ho ascoltato? C’era libero arbitrio, avrei potuto scegliere di ascoltare la mia testa e non la voce altrui e non l’ho fatto. Ergo colpa mia. Quest’errore di cui mi rendo conto ancor prima dell’ipo conseguente dato che appena ripartiti dal rifugio assumo 1 misera (stolto, almeno 3 ne dovevo prendere) bustina di zucchero pari a 5 grammi di carboidrati, ma inevitabilmente dopo 1 ora e 30 minuti mi ritrovo con un 39 mg/dl che riesco in ogni caso a far rientrare ingurgitando 35 grammi di carboidrati, ma che mi farà proseguire la camminata senza mai riportare la glicemia sopra 70 mg/dl. In definitiva per farmi appena 39km mi son fatto fuori 216 grammi di carboidrati che sarebberò potuti essere 100-120 se avessi fatto alcune scelte più sensate.
Convivialmente: il piacere di camminare nella natura non ha eguali a nessuna corsa su strada, specie in determinati contesti ambientali, se a questo ci aggiungiamo la presenza di 5 amici in grado di affrontare privazione di sonno, fatica e senso di smarrimento nel più sereno dei modi si ottiene un mix micidiale che rende indimenticabile l’esperienza vissuta. Condividere con qualcuno un fuoco nella notte tra i sospiri della montagna; godersi un alba avvolti in qualcosa di tiepido, camminare in silenzio in fila indiana sotto un cielo di stelle guidati da un sentiero che appena si intravede; spaziare con la vista oltre l’azzurro del cielo fino ai monti all’orizzonte; cercare il musino di una marmotta che sbuca tra i sassi; restare ammaliati dalla corsa folle dei camosci lungo le pendici di una montagna; è un’esperienza di cui troppe persone si privano volontariamente pensando che sia meglio scorrazzare sui loro SUV in direzione di non si sa quale locale dispensatore di piacere, salvo poi ritrovarsi accasciati su un tavolo a parlare della noia che attanaglia l’uomo e del non senso della propria vita.

10 righe dai Prai di Cristian Issimo Agnoli
Atleticamente: l'aspetto atletico non era preminente in questa esperienza ludico-resiliente … ma in ogni caso si tratta di percorso impegnativo per terreno, lunghezza, dislivello e privazione di sonno. Le mie preoccupazioni erano legate principalmente a: 1) tenuta del mio quadricipite sinistro 2) tenuta sulla distanza dopo 90 giorni di stop per infortunio e solo 4/5 uscite in bici da 30 km). Il quadricipite ha tenuto, un po' perché ho stretto i denti, un po' perché i tratti tecnici erano solo negli ultimi 9 km e un po' perchèp gli altri si sono adeguati al mio passo. Sorpreso invece dalla tenuta atletica … fiato e forza non mi hanno mai abbandonato … in salita spingevo molto. Tornare a correre e a muovermi con l'agilità e la forza di cui necessito per gli obiettivi che ho sarà duro e faticoso … spero di farcela nei tempi sperati, in ogni caso se non ci riuscissi, ho una carriera da camminatore che mi aspetta!
Metabolicamente: gestione "impécable" durante l'attività fisica: con mia grossa sorpresa, anche qui, pensavo ad un consumo inusitato di cho e integrazioni stante la carenza di allenamento e il riposizionamento della basale. Invece ho avuto consumi bassissimi e glicemie stabili … evidentemente a questi ritmi vado ancora a grassi … nelle ore successive all'attività fisica ho adottato una strategia conservativa temendo una coda di ipersensibilità all'insulina (12 ore di camminata sono sempre 12 ore di camminata) e dunque non ho coperto interamente i cho assunti con i boli (tutti combi vista la composizione dei pasti). E' stato un errore (veniale): avrei dovuto invece bolarmi secondo prassi… siamo un laboratorio viaggiante … anche questa lunga traversata in rehab si è rivelata utilissima per la mia gestione presente e futura. Per quanto mi riguarda lavoro per mantenere una basalizzazione e un livello di allenamento tali da non dover fare modifiche e variazioni eccessive alla mia terapia nelle fasi pre e post ( pur essendo molto flessibili e aperto a soluzioni estemporanee in ogni momento) … sono sulla buona strada, e non voglio nemmeno diventare eccessivamente "nazista" in questo … sono comunque sempre più convinto che la "dietoterapia" intesa come consapevolezza nutrizionale e non proibizione di determinati cibi, sia il vero fulcro nel miglioramento del compenso metabolico e del funzionamento delle insulina esogene da cui dipendiamo. Ma questo è SOLO il mio parere.
Convivialmente: che dire … 12 ore di cammino impegnativo in assoluta tranquillità e senza tensioni … senza dover preoccuparsi di niente se non di gestire le proprie forze … 6 persone che si sanno gestire in ogni situazione … 5 di queste erano persone con diabete di tipo 1 … ma se non lo raccontassimo, nessuno se ne accorgerebbe. Se ai nostri diari togliessimo la voce basale/bolo, lasciando glicemie e integrazioni credo sarebbe difficile anche per un esperto individuare dai profili trattarsi di persone con diabete. Questo, lo sottolineo, non per negare la patologia, ma per testimoniare che attraverso un percorso determinato e illuminato è possibile gestire il diabete di tipo 1 ed esserne in controllo e non controllati (anche quando sbagliamo … perché sappiamo porre rimedio agli errori). Chiedetelo ad Andrea, il 6° del gruppo e normoglicemico, che abbiamo costretto a sorbirsi i nostri controlli della glicemia ogni 2-2h30, a dirci i cho ingeriti, ma che certo non era preoccupato del fatto che stava in montagna di notte o su sentieri impervi in compagnia di 5 diabetici (o meglio era preoccupato di non reggere il passo …:-) …) Dimenticavo ... tanti auguri a me! Quota 40 raggiunta!