Sci di Fondo Stagione 2008/2009
"Un’annata d’altri tempi!"
Di Mauro Sormani, DM1, COMO
... Mauro Sormani invia il resoconto completo della sua stagione agonistica 2009! Come sempre sincero, genuino e preparato, nella pratica ... e nel racconto della pratica! Mauro non molla!
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La stagione agonistica di Mauro Sormani è realizzata grazie al contributo dell’associazione ANIAD nell’ambito della campagna Changing Diabetes
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E’ passata da poco la metà di novembre, i boschi intorno a casa mia non hanno ancora perso completamente le foglie e l’inverno inaspettatamente è già arrivato. Una perturbazione atlantica di ampie dimensioni, accompagnata dal freddo vento giunto dall’est ricopre tutto di bianco. Molte località sciistiche della zona sono state prese alla sprovvista, ancora non avevano ultimato i preparativi e le revisioni dei mezzi battipista per far fronte all’imminente stagione! Qualche giorno d’attesa e ... Sono incredulo, non siamo ancora a dicembre e al Pian del Tivano si può già sciare. Non posso far altro che approfittare dell’occasione e allenarmi più spesso possibile. Non sono sufficientemente preparato per reggere grossi carichi di allenamento e di conseguenza devo trattenermi per evitare di esagerare. Come tutti gli anni il calendario è ricco di eventi di qualsiasi distanza e tecnica e ho già selezionato alcune manifestazioni a cui non posso assolutamente mancare.
La gara di apertura è la classicissima Sgambeda di Livigno il quattordici dicembre, gran fondo internazionale di 42 km. tecnica libera.
Come se non bastassero i già presenti 150 cm. di neve fresca, i fiocchi continuano a cadere imperterriti e si accumulano sempre più sulle strade già intasate. I mezzi spala neve sono al lavoro 24 ore su ventiquattro e nonostante questo, arrivare a Livigno il sabato precedente la competizione, è un’impresa ardua.
Anche i proprietari delle abitazioni sono anh’essi indaffarati a sgomberare la neve in eccesso accumulatasi sui tetti degli edifici. Ci troviamo in un paesaggio da fiaba, anche le montagne più rocciose e gli alberi hanno assunto una forma rotonda e morbida. La domenica mattina, tutti schierati sulla linea di partenza ci accoglie una tanto attesa schiarita. Giusto il tempo per gustarci il paesaggio e si parte. Con neve così soffice e morbida il ritmo è più lento e le salite sembrano non finire mai. Come se non bastasse, anche le discese non sembrano più le stesse, la ridotta scorrevolezza ci costringe a rialzarci per spingere ulteriormente prima ancora della fine della pendenza.
Siamo comunque tutti sulla stessa barca, penso solo a tenere duro, la partenza nonostante il caos causato dal migliaio di partecipanti è andata bene e mi trovo grosso modo in cinquantesima posizione in un gruppetto di una decina di persone. Sono costretto ad alimentarmi oltre misura per non incorrere in un’improvvisa ipoglicemia. Le condizioni di gara hanno richiesto una maggior quantità di energie. Sulle salite accuso costantemente un forte dolore al quadricipite e se alzo di poco il ritmo per rispondere agli attacchi degli avversari incombo in un principio di crampi. Fortunatamente sono a pochi chilometri dall’arrivo. Cerco di stare tranquillo e fare un ritmo regolare senza scattare. Gli ultimi cento metri, mi classifico ultimo nello sprint del mio gruppetto ma ottengo comunque un buon risultato. Cinquantottesimo! Ora ho a disposizione quasi un mese per ultimare la preparazione in vista delle prossime competizioni e in più ci sono le vacanze Natalizie nelle quali posso disporre di maggior tempo libero. Scio praticamente tutti i giorni e affino tecnica e frequenza.
Si riparte il giorno dell’epifania con una gran fondo di ventidue chilometri nella vicina Svizzera dove mi classifico tredicesimo assoluto. La domenica successiva sono a Folgaria per la trenta chilometri tecnica classica di campionato italiano master dove giungo al traguardo undicesimo assoluto e secondo di categoria.
Siamo alla gara di casa che precede la marcialonga. Una dieci chilometri tecnica classica alla Colma di Sormano. La pista, dove ho imparato a sciare, quest’anno è in condizioni di innevamento perfette. Quinto classificato con buone sensazioni in vista dell’appuntamento più impegnativo della stagione.
La Marcialonga è ogni volta un’avventura nuova. Non riesco a capacitarmi sul perché anche dopo così tanti anni di esperienze, questa competizione fa crescere nei giorni precedenti un apprensione tale che a volte mi toglie il sonno notturno. Come al solito non è facile azzeccare i materiali e le scioline. Effettuo continui test che non fanno altro che confondermi le idee. Mi affido alle sensazioni, in parecchi casi hanno dato buoni frutti! Non questa volta!
I cinquemila e cinquecento partecipanti ammassati nella zona di partenza hanno fatto registrate il nuovo record di presenze di tutte le trentatre edizioni. Dopo la cannonata che scandisce l’inizio della competizione si attraversa il centro di Moena, il tratto più impegnativo del percorso. Siamo veramente in tantissimi, siamo tutti obbligati a tenere lo stesso passo e lo stesso ritmo almeno nei primi chilometri.
A Canazei, dopo la salita sono nelle prime ottanta posizioni ma quando si inverte la rotta e comincia la parte scorrevole del percorso vengo costantemente superato da alcuni concorrenti che precedevo. La neve trasformata, molto scorrevole, mi aiuta a non accumulate ritardi considerevoli ma nonostante questo, all’attacco della salita finale transito in centosessantesima posizione.
Ho ancora una buona condizione nonostante i sessantasette chilometri già percorsi. L’allenamento ha dato i suoi frutti. Negli ultimi tre chilometri di salita finali cerco di sciare più leggero possibile, supero alcuni avversari e recupero parte del distacco ma sotto lo striscione dell’arrivo ottengo ugualmente il mio peggior risultato di sempre alla marcialonga. Centocinquantunesimo.
Il sabato successivo ad Autrans, in Francia, è in programma la trenta chilometri tecnica classica d’apertura dei Campionati Mondiali Master. L’ameno paese francese in provincia di Grenoble, rappresenta un’occasione inperdibile per rivivere un passato glorioso per noi italiani e ritornare con orgoglio al lontano 1968 quando durante la X Olimpiade invernale Franco Nones conquistò la prima medaglia d’oro olimpica italiana nello sci da fondo proprio ad Autrans sulla distanza di trenta chilometri.
Il percorso è rimasto il medesimo. Dopo il tratto iniziale prevalentemente pianeggiante si susseguono dislivelli considerevoli seguiti da rari tratti di recupero. Solo la lunga discesa che precede l’arrivo lascia qualche energia per potersi gustare un percorso così ricco di storia. Un’abbondane nevicata iniziata solo qualche ora precedente a quella della partenza da il benvenuto a tutti i concorrenti.
Sin dalle prime battute mi rendo conto che è preferibile stare tranquillo in mezzo al gruppo per risparmiare energie indispensabili per affrontare le impegnative salite e il finale. Gli sci sono perfetti, velocissimi e con una buona tenuta in salita. Siamo un gruppo di sette atleti, nessuno ci è ancora sfuggito e potenzialmente tutti possiamo giocarci la medaglia più ambita.
L’unico rifornimento che mi sono portato mi è appena scivolato dalle mani in un tratto in discesa molto veloce. Non posso fermarmi per raccoglierlo, gli altri mi staccherebbero e non avrei più nessuna possibilità di riprenderli. Proseguo sperando che la fortuna sia dalla mia parte e che l’imminente ipoglicemia tardi ad arrivare. Sono circa a metà gara e nessun approvvigionamento è previsto dall’organizzazione. Sono comunque fiducioso in quanto mio padre sta seguendo la gara in pista e solitamente porta sempre qualcosa con se. Tutto va per il verso giusto, bevo un flaconcino di carboidrati liquidi e riparto, la salita si avvicina e sono ancora in buone condizioni,.
Anche se il rischio ipoglicemia è scongiurato i chilometri nelle gambe iniziano a farsi sentire e gli avversari accelerano il ritmo in vista del traguardo. Quando mancano ormai poche centinaia di metri per raggiungere il punto più elevato del percorso sono costretto a lasciarli andare, insieme a me altri due atleti demordono. La discesa finale non lascia spazio ad eventuali recuperi.
Mi classifico quinto a soli cinquanta secondi dal vincitore.
Il giorno successivo, nonostante le gambe siano ancora stanche e le energie non siano state recuperate completamente partecipo alla gara più veloce di tutta la rassegna master. La dieci chilometri tecnica classica. In partenza perdo parecchio terreno, non ho velocità di base, le gare di durata effettuate precedentemente mi hanno tolto reattività muscolare. Con il passare dei chilometri mi sblocco e recupero posizioni su posizioni fino ad agguantare l’insperato sesto posto. Seguono a questa bella esperienza transalpina una serie di gare infrasettimanali, regionali e nazionali che non lasciano spazio al recupero. In sole due settimane ho preso parte a sette competizioni. Una ogni due giorni di media. Purtroppo gli sport stagionali tendono a concentrare gli appuntamenti più importanti in un unico periodo.
Anche se i risultati sono stati più che soddisfacenti, ora ho proprio bisogno di una settimana di recupero attivo. Vado ugualmente a sciate tutti i giorni ma alterno ritmi blandi a sedute dedicate esclusivamente alla tecnica. La domenica successiva mi sento rigenerato, la quindici chilometri tecnica libera del campionato italiano master in programma sull’appennino modenese è un banco di prova che conferma il buon stato di forma conseguito.
Quarto classificato assoluto e secondo di categoria. Anche i campionati regionali svolti ai Piani di Bobbio la settimana seguente contribuiscono ad aumentare l’entusiasmo in vista della sempre più vicina trasferta polacca.
La famosa Bieg Piastow, 50 chilometri tecnica classica ha luogo in uno stupendo altopiano situato sul confine tra Repubblica Ceca e Polonia. Il percorso della competizione attraversa più volte il confine con un’alternarsi di saliscendi impegnativi distribuiti in modo omogeneo lungo l’intero tracciato.
Siamo alloggiati a Szklaska Poreba, un ridente paese di 2500 anime a pochi chilometri dalle piste. E’ veramente cambiato parecchio dall’ultima volta che sono stato da queste parti, tutto è curato, le case sono completamente ristrutturate e in ottimo stato. Le vie sono zeppe di turisti, soprattutto tedeschi e anche se numerosi, i ristoranti e i pub sono sempre affollati. Nulla da invidiare alle ben più famose località sciistiche alpine. Arrivati con un furgone noleggiato all’aeroporto di Praga il mercoledì in tarda serata, abbiamo a disposizione due giornate intere per visionare il percorso e le condizione del manto nevoso. Il tempo non è dalla nostra parte, piove in continuazione e le temperature sono elevate. Anche le previsioni per il sabato, giorno della competizione, non lasciano presagire nulla di buono. ‘Un raffreddamento di qualche grado’ comunque insufficiente per consolidate la neve ormai intrisa d’acqua.
La cucina locale, anche se carente di pane, è molto varia ed è in grado di soddisfare egregiamente le esigenze di noi atleti. Si spazia dalle zuppe tipiche della zona, molto pepate, a primi elaborati o semplici come la pasta al pomodoro e basilico. I secondi variano dalla carne al pesce e i dolci dall’aspetto invitante sono una tentazione a cui non possiamo resistere.
Il venerdì sera, abbondantemente rimpinzati ci corichiamo nella speranza che le condizione del tempo non siano avverse come pronosticato dai meteorologi locali. Quando suona la sveglia, nessuna luce è ancora passata nella stanza attraverso le persiane semichiuse. La fitta nebbia e il leggero piovigginare riducono il chiarore mattutino.
Anche il vento si è alzato e sulle colline più esposte è veramente forte. La partenza fissata per le dieci si svolge in modo regolare. Nessuno dei più di duemila atleti schierati è particolarmente agitato! Visto le condizioni è preferibile partire tranquilli e lasciar sfogare i meno esperti per poi recuperare terreno con il passare dei chilometri.
La neve così pesante e lenta seleziona il gruppo in modo graduale. Dopo una buona partenza attacco la prima vera salita intorno alla quindicesima posizione. Il ritmo è costante e il nostro gruppo omogeneo. Ci alterniamo in testa a turni per suddividere lo sforzo in modo uniforme a tutti i componenti.
Con il passare del tempo le condizioni climatiche cambiano. La pioggia si trasforma in neve e il vento incrementa la sua forza. Quasi una bufera. Ora il percorso entra nel fitto bosco di conifere che ci protegge moderatamente dalle intemperie.
Nonostante mi sia alimentato e idratato come consueto in queste gare, accuso una sensazione di stanchezza strana. Capisco immediatamente che l’ipoglicemia sta per arrivare. Estraggo dal marsupio le ultime due buste di carboidrati liquidi e alla prima discesa inghiottisco questo gel dolcissimo fino all’ultima goccia. Solo qualche minuto e le forze ritornano. Mancano ancora una decina di chilometri di saliscendi, sono rimasto da solo e ho perso qualche posizione ma ora mi sento rigenerato e il ritmo è tornato lesto. Nessuno degli inseguitori riesce a riprendermi, recupero una posizione sorpassando un avversario colto da una crisi improvvisa e inizio l’ultimo anello che precede il traguardo. Ho le braccia affaticate e i crampi ai muscoli addominali ma ormai sono sotto lo striscione.
Il pubblico nello stadio è numerosissimo nonostante il freddo vento e la nebbia e l’arrivo è veramente emozionante. Di colpo mi sento rigenerato. Mi classifico ventesimo assoluto e primo italiano. La sera tutto il paese è in festa e anche noi abbiamo modo di sciogliere tutte le tensioni accumulate nelle giornate precedenti e rimpinzarci per bene con le numerose specialità locali.
Nella giornata seguente approfittiamo sulla via del ritorno per una visita di qualche ora alla bellissima città di Praga. L’inverno volge praticamente al termine, nella domenica successiva partecipo all’ultima rassegna italiana master a Folgaria. Una gara combattuta e tirata fin dall’inizio dove riesco a togliermi ancora qualche soddisfazione.
Sicuramente una stagione indimenticabile che con le abbondanti nevicate ha fatto tornare a molti l’entusiasmo di allenarsi e competere come non si aveva da tempo.
Mauro Sormani
GESTIONE DELLE GARE PIU’ IMPEGNATIVE DELLA STAGIONE
Gare Stagione 2008/2009 - Mauro Sormani
Livigno 14/12/08
La Sgambeda 42 km. Tecnica Libera FIS Marathon Cup
53° classificato assoluto
Alla partenza nevischio.
Gara estremamente faticosa, neve soffice e lenta 2integrazioni, 1 verso il 16°km e l’altra al 26°km
Campra Svizzera 06/01/09
Attraverso Campra Swiss-Loppet 21 km. Tecnica Libera
13° classificato assoluto e 3° di categoria
Buone condizioni glicemiche sia in partenza che all’arrivo e senza necessità di integrare in gara.
Folgaria Passo Coe 11/01/09
Campionato Italiano Master
30 km tecnica Classica
11° classificato assoluto 2° di categoria
Condizioni perfette, - 10 gradi buona glicemia. Ritmi molto alti gara tirata.
Sormano 18/01/09 10 km. tecnica classica
Qualifica regionale
3° classificato
Gara costante glicemia nella norma.
Cavalese 25/01/09
Marcialonga FIS Marathon Cup 70 km. Tecnica Classica
151° classificato Assoluto 24° italiano
Buone glicemia e buone sensazioni in gara ma sci veramente lenti nella parte centrale.
Solita integrazione già sperimentata da anni con liquidi isotonici in quantità non controllata e 4 integrazioni da 20 grammi di carboidrati liquidi al 20, 35, 50, 65 km.
28/02/08
Campionati Mondiali Master Autrans Francia Categoria M1
Domenica 01/02/09
30 km Classic Men 01-06
6° classificato
Buona gestione gara dispendiosa causa neve fresca
Lunedì 02/02/09
10 km Classic Men 01-09
7° classificato
Difficoltà a mantenere ritmi elevati causa 30 km del giorno precedente
Cunardo 04/02/09
Qualifica Regionale 10 km. tecnica Classica in notturna
4° classificato assoluto 2° di categoria
Effettuata solo in spinta con sci da sketing.
Alpe di Siusi 07/02/09
36 km Tecnica classica ridotta a 22 km. causa abbondante nevicata.
Partenza in linea in notturna.
2° classificato
Glicemie perfette ottima gestione. Gara impegnativa.
Pian Del Tivano 11/02/09
Qualificazione regionale in notturna
10 km tecnica libera
5° classificato
Iperglicemia dopo al termine, gara troppo veloce e sci lenti
Piadellagotti 15/02/09
Campionato Italiano Master
15 km tecnica libera
4° classificato assoluto 2°di categoria
Ottima gara. Glicemia elevate in mattinata poi rientrate nella norma.
Monte Avaro 22/02/09
Trofeo Nikolajeska 8 km tecnica classica
2° classificato a soli 2’’ dal vincitore
Piani Di Bobbio 01/03/09
Campionato Regionale Alpi Centrali 15 km Tecnica Classica
9° classificato assoluto 5° come Campionato Regionale 1° di categoria.
Gara dispendiosa, scarsa visibilità e neve marcia. Buone glicemia
Bieg Piastow Polonia Gran Fondo Internazionale di Worldloppet
50 km. Tecnica Classica
20° classificato assoluto 1° italiano
Pioggia e vento fortissimo. Gara estremamente dura con distacchi elevati.
Ipoglicemia nel finale
Folgaria Passo Coe 15/03/09
Campionato Italiano Master
30 km tecnica libera
10° classificato assoluto 2°di categoria
Sci buoni ottime condizioni glicemia alta
Realizzato grazie al contributo dell’associazione ANIAD nell’ambito della campagna Changing Diabetes
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