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Outdoor 2007-2010 - La Mitica Biancograt


 

LA  MITICA  BIANCOGRAT
di Cristian Pedrollo, DM1, VR

 

 

La via Biancograt è una vera tentazione per ogni alpinista: chiunque ne scorga i regolari profili non può che desiderare di salirla. E’ una via classica e si trova lungo il massiccio del Bernina. Questa scalata l’ho compiuta con il mio amico Augusto.

Siamo partiti venerdi  24 luglio alle 20.00 da Verona, diretti verso la Svizzera, il nostro piano prevedeva di arrivare vicino a Pontresina il paese in Svizzera dove lasciare la macchina e raggiungere Chamanna da Tschierva ( 2.550 m ) .

Pensavamo di dormire fuori al aperto in qualche prato, ma purtroppo piove e quindi dormiamo in macchina appena superato il passo Bernina. Non dormiamo bene la macchina era a due posti. Alle 07.00 ci svegliamo e raggiungiamo Pontresina dove prendiamo la carrozza e raggingiamo hotel Roseg 1999 m .

Dopo circa un ora siamo al hotel Roseg e da li cominciamo a camminare verso il rifugio chiamato Chamanna da Tschierva ( 2.550 m ), in due ore siamo al rifugio. Mangiamo qualcosa ci informiamo sulla scalata che dobbiamo fare e conosciamo  due alpinisti di Verbania e ci mettiamo d’accordo di scalarla insieme. Al pomeriggio andiamo a dormire un paio di ore d’altronde la nostra sveglia e alle ore 02.00 quindi bisogna risparmiare il piu possibile.

 

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Purtroppo alle 17.00 vediamo l’elicottero dell soccorso alpino andare verso il pizzo Bianco, e la cima che dobbiamo raggiungere prima del pizzo Bernina, due alpinisti vengono soccorsi perché troppo stanchi, effetivamente la biancograt e una scalata lunga e faticosa.

 

 

Alle 18.00 ricevo una telefonata dalla mia amica Julia da Ekaterimburg la quale mi dice di coprirmi bene e mi fa gli auguri di buona scalata, e mi chiede di mandare un messaggio dalla cima.

 

 

Alle 02.00 ci svegliamo facciamo colazione, prepariamo il zaino e verso le tre con i due ragazzi di Verbania cominciamo l’attacco alla via, ci aspettano due ore di pietraia per raggiungere la parte nevosa, che rispettando i tempi raggiungiamo, la salita verso la roccia si fa più dura. Qui Augusto ha un momento di crisi rallenta un po’ il passo, ma è una persona che non si arrende facilmente. Raggiungiamo la prima parte di roccia per raggiungere la cresta nevosa e salire verso il Pizzo Bianco ( 3995 m ) C’è un forte vento, anche se la temperatura non è fredda, ma il vento punge. Abbiamo davanti una cordata di spagnoli che ci rallentano, ma non possiamo superarli perche la cresta di roccia e stretta. Quando stiamo scalando la roccia verso la cresta del pizzo Bianco  vediamo spuntare l’alba e un momento molto bello il sole da rivitalita. Questa e la differenza tra scalare in falesia e scalare in alta montagna. L’alta montagna da senzazioni che la falesia non ti puo dare.

 

 

Finita la prima parte di Roccia arriviamo all’inizio della cresta nevosa del pizzo Bianco, ci mettiamo circa 2 ore buone, qui sono io che vado in crisi di ossigeno, chiedo ad Augusto, che nel frattempo si era ripreso bene , di rallentare un po’ il passo, arriviamo a circa 3.600/3.700 m c’e una bellissima lastra di ghiaccio al 45 % e qui acceleriamo il passo ( l’allenamento fatto sulle cascate di ghiaccio si fa sentire ), le altre cordate piantano chiodi io e Augusto saliamo in libera,finalmente comincia il divertimento. Arriviamo al pizzo Bianco 3.950 m e qui inizia la discesa in corda doppia per poi cominciare la salita verso il Pizzo Bernina 4.050. Questa ascesa dal pizzo Bianco, verso il Pizzo Bernina e chiamata “ le scale verso il cielo”, e il tratto più difficile perché e una cresta molto esposta fatta di roccia e ghiaccio, quindi si deve arrampicare con i ramponi da ghiaccio.

 

Arriviamo in cima dopo una serie di passaggi molto belli che rendono la salita piacevole fatti con un po’ di tensione adosso, ma ti rendono felice di essere alpinista.Abbiamo ritardato secondo i piani perche alcune cordate davanti a noi erano lente. Arrivati in cima scrivo il messaggio a Julia come promesso. Mangiamo e stiamo  sopra ad aspettare le altre cordate che scendono perché comincia la discesa verso l’altro versante e c’è una discesa in cresta per niente banale.

 

 

Sono circa le due quando cominciamo la discesa dobbiamo scendere facendo alcune corde doppie verso il nevaio e da li cominciare la lunga camminata verso Pontresina. Dobbiamo passare tutta la zona crepacciata, la zona sotto i serrachi per concludere passando per il ghiacciao Morteratsch per poi proseguire per 5/6 km a piedi verso Pontresina. Siamo arrivati alla macchina alle 10 di sera.

In Totale abbiamo camminato per 19 ore. Siamo arrivati a Verona alle 02.00 di notte. Una 24 ore non stop

 

Le mie glicemie in questi due giorni sono state ottime infatti vorrei chiedere al dott. Vasta o il dott. Madau (o altro doc che legge, ndr) se è un effetto della lunga camminata o dell’altitudine. Ho fatto l’insulina l’ultima volta venerdi a mezzogiorno 2 unità, poi lunedi a colazione 2 unita. Mi sono misurato tra venerdi sera e domenica sera la glicemia venerdi sera avevo 167, sabato 119-130-95-95-101-137, domenica 114-95-83-94-85-141.