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Diabete Off-Road @ 2010 - Baldo Viavaj 2010





Alta Via del Baldo + Bassa Via del Garda ...
AVB+BVG = Baldo Viavaj 2010


Downhill Selva Pezzi ...


domenica 3 ottobre 2010
- edizione zero
start @ 4,30 in Garda, Via degli Alpini 35


Breaking News 3.10.2010
h 18.00 ca: Cristian & Michele completano anche l'edizione zero di Baldo Viavaj ... la strana coppia colpisce ancora!
 ... qualche via modificata nel finale, qualche km e un po' di dislivello in più!
(da riverifica e incrocio dati Garmin il d+ complessivo è di 4000 mt)



testo e tracciato di Cristian Agnoli

Viavaj ... andirivieni, Viavaj ... moto incessante ... Viavaj ... vie & vaj ... giochi di parole, acrobazie lessicali per descrivere questo itinerario su percorsi poco
battuti e rigorosamente off-road: da Garda a Garda, passando per Tredes Pin lungo l'Alta Via del Baldo e ritornando per più basse ma altrettanto incantevoli vie ... un lungo cammino che unisce parte del tracciato "Baldo Crossing" con la Bassa Via del Garda per un itinerario "andata/ritorno" nell'area baldo-benacense.
Probante allenamento per trail runner di endurance da percorrere senza soluzione di continuità (75km,  ca. 4000 d+ ) o trekking in due o più tappe per provetti camminatori: riscoprire, riaprire, ricollegare i tanti sentieri e le tante vie del Baldo Garda ... non c'è nulla da inventare ... basta ricercare l'esistente ... guardare oltre la punta del proprio naso e vedere che un dedalo di percorsi ci aspetta! Un ideale e moderno viaggio
di Monte Baldo ... prima di inaugurare nuove vie, facciamo rifiorire le vecchie!
Il trail running può essere una nuova e vincente formula per evitare l'abbandono di tracce, vaj e sentieri: un modo non convenzionale per coniugare turismo, rispetto e recupero dell'ambiente montano e pedemontano, attività fisica, spirito di avventura e
introspezione. Trailrunning go for it!

Issimo & Michele @ Baldo Viavaj 2010 ...


La febbre del sabato sera!  Alle 4.45 noi usciamo di casa, i miei vicini rientrano dalla discoteca!

***
A seguire i racconti di entrambi e i dati metabolico-sportiveggianti dell' "Olm'issimo"


*Issimo Road Book: tutti i cho assunti prima, dopo e durante risultano da pesatura e/o da tabelle nutrizionali

MOVIOLA NORMOGLICEMICA BALDO VIAVAJ by Michele Capuzzo

TRAILISTICAMENTE
: Percorso lungo, lunghissimo e tracciato molto umido e viscido per le recenti pioggie. Le Salomon Speedcross sono fantastiche sull'asciutto, ma sull'umido perdono colpi e non danno la dovuta sicurezza. Devo trovare delle scarpe adatte per queste condizioni. Abbiamo percorso le creste del Baldo in un'atmosfera ovattata dalla nebbia (visibilita 20-25 metri),  incontrato pochissime persone (immusonite oltretutto, per il tempo? - perchè non stai a casa la prossima volta!?!),  1 camoscio e dei gestori di rifugio rassegnati ad una giornata sottotono.
 Solo una coppia di tedeschi ha espresso ammirazione per i due piè-veloci, articolando parole teutoniche di cui ho riconosciuto solo "SCHNELL".
 Direi che ormai il tragitto di andata, da Garda a Tratto Spino, è già diventato un classico da riproporre annualmente e penso possa costituire la colonna portante di una futuro trail ufficiale. Il ritorno per la via bassa del Garda ha presentato qualche incognita di tracciato, ma anche la scoperta di posti nuovi, sentieri single-trek su fondo fogliuto dentro boschi fantastici. Oltre all'immancabile discesa spaccagambe su ciottolato sdrucciolevole. Indimenticabile la Riserva di Lastoni-Selva Pezzi.
ATLETICAMENTE: Temevo che il percorso fosse un po' troppo lungo per la mia preparazione attuale, e così è stato: la luce si è spenta  verso il 60-65° km, quando con Cristian abbiamo valutato di chiuderla lì e farci venire a prendere in macchina. Più che dolori specifici o  mancanza di substrati energetici avvertivo una stanchezza generalizzata.  Però però ... va valutata anche l'ipotesi psicologica; se pensiamo che mi mancava lo stimolo principale di preparazione dell'ultratrail, e che
 in genere non voglio spremere il mio fisico oltre il limite solo per poter dire di aver finito "un'impresa", può darsi che il blocco fosse tutto nella mia testa. Evidentemente ero ancora al di qua del limite, visto che una sosta al bar con birra offerta dal presidentissimo e  qualche dattero mi ha rimesso in marcia sghignazzante e recuperato.
NUTRIZIONALMENTE: Oltre al corpo, ho nutrito invidia per il compagno di avventura, che ha mangiato la metà di me e ne aveva più di me!  Avrei dovuto essere io, da normoglicemico, ad avere meno problemi nella gestione alimentare in corsa, e invece ho avuto spesso fame e  ho mangiato in continuazione, pensando che in questo modo forse non sarei mai entrato in crisi. Magari era semplicemente una mancanza di sali minerali, più che di zuccheri. Sto quasi pensando che un controllo glicemico istantaneo durante la corsa potrebbe essere utile anche a un non-diabetico, abbinato ad un conteggio preciso dei carboidrati assunti, cosa che faccio a spanne.
MACCHINAFOTOGRAFICAMENTE: La fotocamera mi ha fatto un po' dannare oggi; devo comprarmene una più leggera (non 500 grammi come questa!!) e  piccola. Non riuscivo mai a riporla nello zainetto con facilità, e appesa a tracolla ballonzolava troppo e non la sopportavo a lungo. Anche per macchinosità nel prenderla e riporla ho praticamente smesso di fare foto da un certo punto in poi. Peccato.
EQUIPAGGISTICAMENTE: Lo zaino Salomon 5 litri fa la sua bella funzione, anche se posso razionalizzare ancora meglio la collocazione di  tutte le cose all'interno nelle retine; inolte, ahimè, devo assicurare meglio le cose poste esternamente, o rischierò di perdere  ancora l'antivento, lasciato ai posteri sulla salita di San Antonio delle Pontare!!
GIORNISUCCESSIVAMENTE: A differenza del Baldo Crossing della settimana prima, quando i dolori post-corsa sono durati 3-4 giorni, ho recuperato molto più velocemente questa volta, complice in parte proprio l'allenamento della settimana prima, che mi ha regalato un po' di fondo nelle gambe,  e in parte la mia continua alimentazione in corsa, che ha impedito il completo svuotamento del glicogeno muscolare.
AMICHEVOLMENTE: Come dice Cristian, la strana coppia colpisce ancora: solo che il vecchio marpione/Matthau in questo caso era lui, mentre io mi sentivo l'ipocondriaco/Lemmon. Scherzi a parte, mi ha fatto un gran piacere accompagnarlo in queste due uscite di allenamento in preparazione dell'EUT da 111k, e vorrei che mi pensasse spiritualmente accanto a lui durante la corsa, trovando magari conforto e risorse nei momenti duri. Allora, come direbbero gli inglesi per augurarti buona fortuna, "break a leg" ... no cavolo, forse è meglio un nostrano "in bocca al lupo".

  

MOVIOL'ISSIMO BALDO VIAVAJ 2010 by Cristian Agnoli

TRAILISTICAMENTE:  i 4000 mt d+ x 75 km indicano chiaramente trattarsi di percorso tosto. Giornata umida e nebbiosa fin dalle prime ore del mattino. Il cielo sembrava aprirsi ma alla fine ci siamo ritrovati sulle creste immersi tra nuvoloni e nebbia. Niente paesaggi: costretti a concentrarci sul gesto atletico e su dove mettere i piedi. La discesa da Tredes Pin fino a Malga Fiabio è qualcosa di spettacolare, sia nel tratto che attraversa la riserva integrale Lastoni Selva Pezzi, sia lungo il sentiero nr 7. Un sottobosco straordinario, morbido, tecnico al punto giusto. Da ripetere. La discesa dall'Eremo di san Benigno e Caro (800 mt d-) è un downhill spezzagambe e schiena su mulattiera sassosa e insidiosa. Il resto del percorso, il famigerato sentiero 31 della Bassa Via del Garda, corre tra uliveti, querceti e stradine di campagna attraversando contrade, chiesette e boschi. Un po' per nostre sviste, un po' per segnalazione precaria ci siamo sbagliati e non abbiamo notato la deviazione per il sentiero verso il basso lago. Anzichè tornare sui nostri passi per trovare la giusta via o scendere per vaj tra sterpi e rovi, abbiamo preferito proseguire in salita fino a San Zeno di Montagna, e di qui, dopo qualche km di asfalto, ripreso un sentiero che ci ha riportati a Garda per una via più ondulata ma direttissima: totale 75 km! L'itinerario da me idealmente immaginato ci avrebbe fatto concludere con almeno 80 km! Più pianeggiante ma decisamente più lungo. Meglio così!
Il comprensorio del Baldo Garda ha tutte le carte in regola per diventare il ""paradiso italiano del trailrunning"" ... con un po' di buona volontà e di collaborazione, grazie anche alla crescita del movimento per la corsa in natura,  prima o poi vedere due runner con borracce e zaino a spalle correre sui sentieri veronesi non sarà più ragione di meravaglia. Le ""feste della fatica"", come mi piace chiamare i miei allenamenti off-road, saranno presto all'ordine del giorno!"


Vaj e buoi ... dei paesi tuoi!
                               
ATLETICAMENTE:  Che dire? Un po' più incerto sui sentieri sassosi delle creste con i piedi che mi scappavano via, ma sicuro nei tratti più scorrevoli e soprattutto … resiliente alla lunga distanza. Non ho nemmeno risentito dei "bagordi" e dei "festeggiamenti" per il mio compleanno: tanto vino e poche ore di sonno.
A parte qualche piccolo dolorino agli adduttori derivante da alcuni movimenti bruschi cui sono incappato, nessun problema: morale, energie e testa sempre a punto. Non aggiungo altro per scaramanzia ... adesso ci debbo aggiungere altri 36 km ma soli 500 metri d+ .. per chiudere l'Endurance Trail del 22 ottobre. Non so come andrà a finire, ma la mia progressione di lunghissimi è stata buona: 28+42+54+75 in km, 1300+2200+4000+4000 in d+, 3h+5h23+10h25+13h04 in tempo!
Ho quasi sempre saputo modulare il passo senza eccessive forzature, corricchiando con incedere sciolto e risoluto ... Durante la settimana anche a causa di alcuni problemini muscolari non ho fatto tutta la "qualità" che avevo in mente: ma bene così altrimenti era una preparazione veramente da uno che vuole arrivare in alto ... troppo in alto!
Positivissime le mie reazioni agli allenamenti con partenza in notturna o quasi. Solitamente soffro tanto il risveglio presto, con mia enorme sorpresa, in entrambe le occasioni ero subito efficiente!
Ora un po' di scarico fisico e mentale per ritrovarmi con ""scorte"" di glicogeno e resilienza intatte il giorno della gara. Sarà il giorno più lungo della mia vita ... o meglio lungh'issimo!"   
Update 6.10.2010 : ritirati esami del sangue a 3 giorni da Baldo Viavaj ... CPK 145 ... GLICATA 6,7 ... bene il recupero muscolare, bene il compenso metabolico!  


Caviglia fasciata & scarpa trail ... piede sicuro pronto per la "corsa dei templari"

METABOLICAMENTE & NUTRIZIONALMENTE: Nonostante il bolo combo eseguito correttamente mi sono comunque svegliato in lieve iperglicemia. Grassi o proteine in eccesso trasformatisi in zuccheri? Boh! Cose che capitano. La glicemia si è alzata a partire dalle 2 di notte ma questa volta non ho fatto nulla (correzione) anche per "sperimentare" la curva glicemica nelle prime ore di attività fisica. Al risveglio sensore e glucometro ribadivano valori intorno a 200. Dopo mezzora già però notavo una lieve tendenza al ribasso che mi ha rassicurato, ammesso che ne avessi bisogno, sulla mia sufficiente "insulinizzazione": pertanto ho comunque assunto 20 gr. di cho e subito dopo sono partito. Ho poi integrato regolarmente a partire dalla seconda ora di attività fisica quando già i valori erano comunque rientrati nella norma. Ho lavorato su glicemie con range 88-144. La media delle rilevazioni annotate sul roadbook durante l'attività fisica segna: 124,4. Sempre coincidenti o con minimo scarto (+/- 10 mg/dl) le calibrazioni con il glucometro. Annotare dati, cho, glicemie è più un lavoro di scrupolo e metodo che una mia reale necessità "ansiogena". Nel senso che sono "tranquillo" e "confidente". Ciò mi permette non solo di trascrivere ma anche di "ragionare sui dati" sia prima che dopo ma soprattutto "durante" lo sforzo, forse il momento più difficile per farlo. Diabeticamente parlando, questo è il mio vero punto di forza in questo momento. Spero di non perderlo mai! Nessuna tendenza ipoglicemica e nemmeno post-exercise nonostante le 13 h e più di AF: bolo al pasto e basale serale standard con ottimo compenso proseguito in nottata e al risveglio. Ho integrato in proporzione meno rispetto alla settimana precedente. Il totale dei cho è praticamente uguale, ma km e durata sono assai superiori. Ciò a mio avviso in parte determinato dal non aver fatto il bolo correttivo notturno. Domenica scorsa avevo comunque dovuto integrare già dopo 30-40 min e, pur sentendomi brillante ed efficiente, per le prime 4 ore di attività fisica la glicemia era sempre su un range 80-90. Oggi mi sono tenuto un po' più di margine, anche se ribadisco che di per se il valore della glicemia non è indice di essere in sicurezza o meno. Un 200 mg/dl da iperinsulinizzati è molto più pericoloso di un 75 mg/dl costante da insulinizzazione adeguata. Integrazioni: ho preferito carboidrati complessi (panini). Mi sono concesso 25 cc di coca cola a metà traversata (come al solito anche per favorire la digestione del panino) e ca. 12 gr di marmellata ripartita su due micropanini. Ottimi i muffin fatti in casa da Mitch, rigorosamente pesati prima di partire. La birra a 10 km dalla fine si è rivelata miracolosa. Per l'ennesima volta l'alimentazione "a birra" si dimostra valida per superare ogni difficoltà. Anche il mio compagno di trail, un po' sulle gambe nel finale, dopo aver ingurgitato la bevanda di luppolo è resuscitato: sorridente e resiliente ha percorso gli ultimi 10 km "beerpowered". Forse è il caso di studiarci un po' su! Di sicuro all'ultimo ristoro dell'Endurance Trail transalpino integrerò con una spumeggiante birra fresca! "Andare a tutta birra" ... allora c'è un motivo per questo detto!

              
EQUIPAGGISTICAMENTE:  ho riproposto lo stesso identico equipaggiamento approntato per Baldo Crossing con le seguenti differenze: più cibo, caviglie fasciate, Edge 705 anziché il Forerunner 305. Poco più di 200 gr di differenza sfiorando i 3,9 kg di peso complessivo. Lo Zaino Olmo 5 è fantastico. Debbo accorciare ancora un po' le cannucce delle borracce e poi è ... perfetto! Caviglie fasciate … più il piede è fermo meglio è … già la doppia calza è un buon supporto, ma con la fasciatura è tutta un'altra cosa. Oggi il fondo era decisamente più umido e scivoloso. Piede un po' più incerto specie sui sassi bagnati. Ma la colpa è forse della scarpa: la Inov Flyroc 310 è decisamente calzatura da asciutto. In caso di pioggia meglio l'artigliatissima GTX 310 o una Roclite. Garmin Edge 705: l'ho preferito per la maggior autonomia e i tanti campi visibili contemporaneamente oltre che per la cartografia. Debbo trovare un sistema per allacciarlo meglio allo zaino: le due fascettine da me utilizzate si sono dimostrate deboli. Ho dovuto riporlo in un taschino e ogni tanto sentivo strani beep beep ... qualche tastino si premeva da solo ... l'altimetria non era affidabile, mentre la distanza complessiva era ok. Piccoli dettagli che sistemerò per la gara. Penso che non utilizzerò i bastoncini in corsa. Cmq allacciati in vita a mo' di una spada sono pratici e non mi danno fastidio. Debbo anche cambiare la batteria alla lampada frontale. Se non fosse stato per la luce di Michele, avrei visto ben poco al buio pesto delle prime ore di trail.    


Ultimi metri per Cima Valdritta ... 2218 mt slm!
                              
MENTALMENTE:  La testa è tutto! Al momento la testa c'è. Spero non sia un castello costruito sulla sabbia pronto a sgretolarsi alla prova dei 111 km sulle Cevènnes. La fiducia aumenta: spero di non cadere nell'eccesso di confidenza e di mantenere un alto livello di "umiltà" che è l'unico modo per arrivare in fondo "sani e felici" a questo tipo di corse.
Due poesie, di due autori diversi e lontani, ma ugualmente da me apprezzati, anche se per ragioni diverse. Che siano di buon auspicio per il "cavaliere bipede" alla corsa dei Templari... evviva il periodo delle poesie, del dolce favellar che già fu nostro anni addietro e che ritorna .... su vie e vaj tracce bipedi (orme) e tracce in versi (poesie)!

Sperduto (G. Toppan, 1972)

Cade la neve senza pietà

Nulla odo, nulla discerno
nell'immensa candida opacità.
Non trovo un cuore, non un orecchio,
non uno sguardo, una voce.
Ad un bivio mi chiedo:
"Di qua o di là?" E la strada me la indica un cane
apparso tra la neve all'improvviso!


Vento (M. Speri, 2010)

Sacrificio e rinuncia

allenamento per il corpo,
forza per la mente.
Ma lo spirito
non corre
su freddi binari di acciaio
e non ama
seguire il solco
troppo marcato nel terreno.
Esso aleggia
percorrendo sentieri invisibili
libero
di vibrare al soffio del vento
e sorvolare il deserto
senza confini
e mai uguale.

***

ANDATA
T1: Garda (60 mt slm), Castion - Pizzon (362 m slm), M. Belpo - Lumini, sent. 51 x Malga Zilone e M.ga Zocchi (1350 m slm)
T2:
Strada di Naole poi sent. 658 per Rif. Chierego (1930 mt slm), Cima
Telegrafo (2200 mt slm), F.lla Valdritta, CIMA VALDRITTA a/r (@2218 mt slm) –
Tredes Pin (arrivo sommitale funivia mt 1780 slm).
RITORNO
T3:
sent. 2 "delle Vacche" all’interno della riserva Integrale Lastoni
Selva Pezzi, Piombi sent. 5 (1163 mt slm), malga Fiabio x sent. 7 (740 m
slm) poi B.V.G. per sent. 1/659 via Eremo S. Benigno e Caro (834 mt
slm), Sommavilla, sent. 31 B.V.G, Borago (121 mt slm), Castello, Campo
(234 mt slm), Biasa
T4 (modificato in corsa): S. Zeno di Montagna (600 mt slm), Castion, Valle dei Molini, Garda


Percorso effettivamente svolto  ... 75 km x 4000 d+


Trail Autogestito in preparazione EUT 2010

**


Percorso pianificato a tavolino

ANDATA
T1: Garda (60 mt slm), Castion - Pizzon (362 m slm), M. Belpo - Lumini, sent. 51 x Malga Zilone e M.ga Zocchi (1350 m slm)
T2: Strada di Naole poi sent. 658 per Rif. Chierego (1930 mt slm), Cima Telegrafo (2200 mt slm), F.lla Valdritta, CIMA VALDRITTA (@2218 mt slm) – Tredes Pin (arrivo sommitale funivia mt 1780 slm).
RITORNO
T3: sent. 2 "delle Vacche" all’interno della riserva Integrale Lastoni Selva Pezzi, Piombi sent. 5 (1163 mt slm), malga Fiabio x sent. 7 (740 m slm) poi B.V.G. per sent. 1/659 via Eremo S. Benigno e Caro (834 mt slm), Sommavilla, sent. 31 B.V.G, Borago (121 mt slm), Castello, Campo (234 mt slm), Biasa, Prea (222 mt slm)
T4: Pai Alta, Crero (216 mt slm), Loncrino, Sentiero dei Graffiti, Monte Pomo, S. Vigilio, Garda (60 mt slm).