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Diabete Off-Road @ 2010 - Piano Piano Trail





Piano Piano Trail
... su e giù per le vie dei Monti Lattari



sabato 9 ottobre 2010
Trail Autogestito by Cristian "Olm'issimo" Agnoli



Testo e Tracciato di Cristian Agnoli

Piano piano? Da Piano di Sorrento a Piano di Sorrento: un itinerario ad anello su strade, vie e sentieri dei Monti Lattari ... improvvisazione, orientamento, acqua, bocconcini, una buona mappa, un po' di spirito di avventura e ... via si parte!
Piano piano? Elogio della lentezza, simpatico gioco di parole, live slow, run fast.
Piano piano? Allontanare la frenesia e allenare la corsa regolare, veloce ma non troppo, coniugando intensità, introspezione, avventura, riscoperta di borghi e sentieri, immersione totale nella natura.



Piano Piano? Ultimo trail autogestito in preparazione EUT @ Festival Des Templier ... un richiamo di resilienza, esplorazione scanzonata tra tracce di sentieri e scarne indicazioni nella media montagna della penisola sorrentina ...
"Trailrunning? Benvenuto al sud!"





TRAILISTICAMENTE: Quando si pensa alla penisola sorrentina o alla costiera amalfitana vengono alla mente mare, spiagge, rocce, faraglioni, isole. Le montagne e i promontori che le sovrastono serbano altrettante meraviglie e gradite sorprese, all'escursionista curioso e soprattutto al trailrunner in trasferta da queste parti. Il corridore in natura può disegnare o meglio "pittare" trail e itinerari di rara bellezza e suggestione. Trovandomi a Piano di Sorrento, ho scelto di seguire l'Alta Via dei Monti Lattari verso est in un itinerario ad anello che non doveva superare i 30 km e/o le 5 ore. Altitudine massima toccata 877 mt di Monte Comune da cui si gode una vista incredibile, specie in una giornata d'estate fuori stagione che solo il mese di ottobre sa regalare da queste parti: Capri a occidente, il golfo di Napoli e il Vesuvio a nord, Amalfi e il golfo di Salerno a sud, monte Faito e le vette dei Monti Lattari concludono a oriente la visione a 360 gradi! Che dire fantastico, unico, irripetibile? Veniamo al tracciato: impegnativo, tecnico, meno corribile di quanto pensassi, soprattutto nel tratto Vico Alvano-Monte Comune, che ho percorso in cresta tra rocce e tracce di sentiero. Tracce, perchè in questa prima parte sono assenti cartelli o indicazioni, che si limitano a sbiaditi simboli bianco/rossi del Cai spesso non facilmente individuabili al primo passaggio. Altro modo per capire se sei sulla via giusta è seguire le cartucce lasciate dai cacciatori (non me ne vogliano gli ambientalisti). In compenso, l'orientamento è facilissimo trovandosi sullo spartiacque delle cime: se si sa dove si vuole andare, è io lo sapevo, è impossibile sbagliare. Procedendo per la via sommitale il percorso è impegnativo ma si va dritti alla meta: senza vegetazione ad alto fusto ma con tanti arbusti graffiagambe. Piana delle Pezze, subito dopo lo scollinamento, è zona di pascolo con recinzioni e qualche rudere ad uso rupestre. Ingegnoso il sistema a scala per superare i recinti ed evitare che i buoi scappino. Da Monte Comune in poi, verso S.Maria del Castello il sentiero è invece ben tracciato e compare qualche cartello in più. Poi, in area "sentiero degli Dei" la cartellonistica è degna del Cai del Trentino Alto Adige.


Il tratto in discesa da Monte Comune verso S.Maria è molto tecnico nella prima parte, per poi diventare più dolce e attraversare alcuni orticelli ben conservati. Una stradina della forestale si sostituisce al sentiero e tenendo sempre la sinistra ci porta sulla strada asfaltata. Un bar al bisogno per rifornimenti. Poche centinaia di metri e siamo di nuovo offroad sul sentiero degli Dei. Sole, odore di resine, luce meravagliosa e vista su Positano. Un paio di cagnolini che mi inseguono minacciosi. Giusto accelero un po' per salvare le caviglie. Tratti di su e giù con qualche gradone impegnativo, sempre immerso nella macchia mediterranea, sempre incantato da "che bella panorama!". Giunto in facile discesa alla Caserma della Forestale, un sentiero ottimamente conservato su gradoni scende ripido, tra stretti tornanti, fino a Montepertuso, 350 mt slm. Dopo una sfilza di scalini in cemento, mi ritrovo sulla strada asfaltata che attraversa l'abitato e fino a ritrovare, casualmente, l'imbocco per la Alta Via dei Monti Lattari. Da qui, anche se non numerati, gli scudetti del Cai ritornano frequenti. Credo di aver percorso il sentiero 31 che nella prima parte si sviluppa nel sottobosco, e continua tra uliveti e dunque scavato nella roccia in un alternarsi di situazioni, luci e paesaggi incredibile. Fantastica la fonte di Acqua Montone (spero di ricordare bene il nome ... di certo ricordo il sapore e la bontà delle sue acque) dove posso riempire le borracce e reintegrare i liquidi vista la calda giornata. Il sentiero si divide in ramificazioni varie ma io opto per raggiungere di nuovo la vetta di Monte Comune salendo per una bellissima mulattiera a tornanti che mi riporta al sentiero 00 intorno ai 700 mt di altitudine. Alla fine mi ricongiungo sulla via percorsa all'andata. La traccia del Garmin in questo aiuta alla grande. Incontro qualche escursionista rigorosamente straniero, incuriosito dalle mie borracce sulle bretelle anteriori dello zaino con cannuccia a portata di ... bocca! Nel rientrare ottimizzo l'uscita, tagliando ancor più per la via in cresta e riparando a qualche piccolo errorino di navigazione commesso nel segmento di andata.
Ritornando sui miei passi, ripercorro il bel bosco di Selva Pantano tra Monte Comune e Vico Alvano e giungo velocemente alla base di partenza. Gambe sanguinanti a causa di rovi e arbusti. Qui i sentieri non li puliscono tantissimo!
In ogni caso trail meraviglioso ... anche al sud sentieri, vie e vaj non mancano ... Piano piano ho fatto anche questa! Percorso peraltro allungabile o accorciabile a piacimento ... io oggi mi sono "limitato" a 27 km e 2000 d+ ... l'Alta Via dei Lattari, nella sua integralità, ne misura 90! UTML .. Ultra trail dei Monti Lattari ... l'acronimo c'è già, agli sportivi del sud di buona volontà tradurlo in realtà.


Vista da Monte Comune ... sullo sfondo l'Isola di Capri

ATLETICAMENTE & FISIOLOGICAMENTE:
Ero indeciso su quanto e cosa fare in questo ultimo "lunghetto" in vista di EUT, senza farmi troppo male  o logorarmi fisicamente e mentalmente. Alla fine ho pensato a rigenerare lo spirito e al divertimento e fottermene di fare troppo o troppo poco. Ho corso con piacere, senza grosse difficoltà e in pace con me stesso, con il mondo, con le tabelle e con il cronometro. In salita a volte non ho potuto andare come volevo a causa degli arbusti che tagliavano le gambe e mi costringevano a procedere vispo e prudente. Bene invece nei tratti battuti e sui brevi segmenti asfaltati. Cuore forte, polmoni pieni e gamba sveglia! Mi sento pronto! Un po' di problemi ai tibiali anteriori nella prima mezzora di salita, poi ok, anche l'adduttore. Nel rientro ho messo il piede in fallo un paio di volte e un pelino ne ho risentito sull'interno coscia ma dopo pochi minuti tutto a posto. Ora debbo solo stare attento a non farmi male nei prossimi 10-12 gg ... cosa che non è capitata visto che il giorno dopo, visitando alcune proprietà dei "suoceri" sono inciampato e mi sono fatto malissimissimo all'adduttore già ingiuriato ... speriamo bene. Un po' di nimesulide e un giorno di riposo in più dovrebbero risolvere il tutto!



METABOLICAMENTE & NUTRIZIONALMENTE: sono partito stavolta in orario comodo, dopo colazione con bolo regolare. Integrazioni nella norma con il consolidato schema di piccoli regolari spuntini in forma di bocconcini di pane. Prima di partire avevo un 72 mg/dl e dunque ho assunto 30 gr di cho  (micropanino con burro e marmellata). Percorso più breve oggi e dunque meno snack al seguito. Sensore glicemia con me, tirato fino a 7 gg di utilizzo, sempre affidabile e puntuale. Ho fatto comunque 3 glicemie manuali per verificarne  la calibratura. Niente salumi o affettati stavolta come guarnitura, solo  burro e marmellata. Alla fine nelle 4h30 circa di corsa ho integrato con 2 panettini da 30 cho l'uno e 2 bustine di miele. Solo acqua per un totale di circa 3 litri determinati anche dalla giornata calda. Potevo anche risparmiarmi l'ultima integrazione, ma mi sono accovacciato su un tronco per ammirare il paesaggio e qualcosa da sgranocchiare sotto i denti era proprio "la morte sua": contemplazione e  mandibole in azione.. c'è più gusto!
Terapeuticamente ho solamente eliminato la seconda iniezione di basale delle h 12 di 4 ui.
Metabolicamente in genere, a parte la pizza napoletana di qui, che non riesco a gestire anche perchè ne mangio il doppio che a Verona, mi sono arrangiato abbastanza bene, anche se sono stato sulla difensiva. Mangiare e non muovermi per me diventerebbe un problema.  Davvero  nel mio approccio il movimento all'occorrenza prolungato e/o intenso rappresenta un'opportunità e uno strumento di miglioramento anche terapeutico: chi si ferma è perduto!



EQUIPAGGISTICAMENTE:
INOV FLYROC 310 ai piedi ... e ci volevano proprio perchè il fondo era piuttosto impegnativo. Asciutto, pietroso o battuto: l'ideale per questa calzatura. Al 99% sarà la mia scarpa @ EUT! Doppia calza, zaino Olmo 5 mezzo vuoto, doppia borraccia, un antivento d'emergenza e qualche barretta e integratore d'emergenza, rimasti al loro posto. Niente bastoncini. Conoscendo lo stato "arbustoso" dei sentieri della penisola, ho indossato il fuseaux al polpaccio. Ciò nonostante arti inferiori sanguinolenti, maglia, calzoni e calzini sfilacciati e pieni di fili tirati. Necessario al più procedere in guppo sul sentiero con falcetti e decespugliatori prima di trasformare questo percorso in una competizione. Volontari del Cai della penisola unitevi!
MENTALMENTE:
La testa c'è! Lo ribadisco. Anche quando mi alleno "fuori casa", in luoghi sconosciuti, su piste poco battute (off-the beaten paths) e anche in orienteering ... visibilità ottima e vegetazione fitta ma bassa consentono sempre di trovare la giusta via. Le tensioni e le ansie dei primi trail nei boschi in solitudine dove mi perdevo in un bicchier d'acqua sono un lontano ricordo.  Qualche incertezza iniziale, ma poi ho preso confidenza e gusto, quasi divertito, nel ricercare il sentiero più diretto e veloce, sbizzarrendomi nell'individuare la traccia da seguire. Dalle vette, poi, si godeva di viste che appagavano spirito, mente e cuore in uno stato di serenità quasi irreale. Buon umore! Evidentemente la corsa natura in autosufficienza stimola la serotonina ... Pochissima gente in giro, just me myself & I ... nessuna ansia, pochi dubbi, tanti pensieri positivi e tanta fiducia. Anche la mia stupida scelta di non fare acqua nel centro abitato di Montepertuso si è risolta grazie alla sintonia con l'ambiente ... o al fattore C., chiamatelo come vi pare: la freschissima fontana che ho incontrato casualmente sul sentiero di lì a poco.
Oggi il mio destino era scritto e diceva "Vai sulla Alta Via dei Lattari" ... leggero, agile, regolare, scattante o prudente al bisogno il mio incedere; sciolto, allegro e alle stelle il mio morale.
Chi non osa, non sbaglia ... oggi ho osato e non ho sbagliato! Meglio così! W la corsa in natura, W le viste infinite ... da nord a sud il trailrunning c'è. Olm'issimo ovunque!



ITINERARIO
T1:
Trinità di Piano di Sorrento 187 mt - Vico Alvano 642 mt - Monte Comune 877 mt - S.Maria del Castello 684 mt
T2:
Cas.ma Forestale 767 mt - Monte Pertuso 350 mt - sent. 31 x S. Maria del Castello 684 mt
T3:
ritorno sullo stesso sentiero a ritroso (00 Alta Via dei Lattari) via Monte Comune + Vico Alvano