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Diabete Off-Road @ 2015 - Latemar Vertical



LATEMAR VERTICAL KILOMETER 
(3.3 km +1000M) – 30 agosto 2015
testo, gambe, fiato e cuore di Luisa Campregher, tipouno, TN

***

"Non ci sono paesaggi da scoprire 
dall'alto delle montagne
quando non si è saliti lungo i loro fianchi
perchè questi paesaggi non sono affatto uno spettacolo
ma una conquista" (Saint Exupéry)

***

E’ sabato 29 agosto e mi trovo comodamente seduta dalla mia parrucchiera, davanti allo specchio avvolta nel lungo e scuro mantello, con in testa tanti foglietti di carta stagnola, in attesa che il colore faccia il suo lavoro. Rilassata, penso al week end: nel pomeriggio una corsetta, poi il giorno seguente, domenica 30 agosto, seguirò Michele in Val di Fiemme: lui farà una gara di corsa in montagna (Latemar Vertical Kilometer) e io me ne starò sdraiata al sole con nostro figlio Elia e lo aspetterò a gara conclusa per il pranzo… da lì a poco (ore 11 circa) mi arriva un messaggio in Whatsapp che cambierà il mio umore per le successive ore della giornata… è il mio adorato marito che scrive: “Ti ho iscritta alla gara con la tua amica Sara. Stefano (marito di Sara) terrà i bambini mentre noi gareggiamo”.
Mi sale un’ondata di calore, abbandono il cellulare e osservo nello specchio tutta l’ira che mi sta salendo. Unica fortuna per mio marito: non potevo uscire dal salone in quelle condizioni per ammazzarlo.
Dentro di me pensavo “Lui ha deciso per me. Senza neppure chiedermelo mi ha iscritta (per domani!!!) ad una gara…al Kilometro verticale!!! Lo ammazzo!!!” Prendo il telefono e lo insulto via messaggio “Non sono allenata per il kilometro verticale! E come ti viene in mente che io possa farcela??!!” e lui “Ma dai, prendilo come un allenamento!”…eh certo perché la gente si iscrive alle gara per allenarsi!!!! Fumo dalla rabbia che ho in circolo.
Mi sento telefonicamente con Sara: anche lei è stata iscritta a sua insaputa dal marito (i nostri mariti si sono incontrarti casualmente e, cellulare alla mano, ci hanno iscritte). “Sara cosa facciamo?!” Deliberiamo: questo pomeriggio corsetta blanda per smaltire l’incazzatura e domani non mancheremo! Faremo sto cazzo di Kilometro Verticale!


IL GIORNO DELLA GARA

METABOLICAMENTE

Immancabilmente ho sempre una cena di qualche tipo il giorno prima delle poche gare a cui partecipo…  in questa occasione compleanno della prozia e non si può mancare… quindi tento di limitarmi con il cibo e di ritirarmi a letto ad un’ora decente.
Ore 22.30 glicemia 105 però il mattino seguente (ore 6.30) è salita a 254 (probabilmente a causa dei grassi della cena…!?!?!)
Faccio colazione con 40 g CHO e faccio l’insulina (caffè e pane). Ore 8.30 glicemia 160. Ripeto un controllo prima dello Start (ore 9.40) glicemia 210: effetto dell’adrenalina. Decido di farmi 1 unità correttiva di insulina.
Ore 10.00 PARTENZA. Ore 10.23 arrivo al ristoro: bevo acqua e decido di prendere un po’ di gel per arrivare alla fine della gara (metà di un gel da 25 g CHO, quindi circa 10/15 g CHO). Arrivo in cima dopo 1 ora e 14 minuti.
A fine gara glicemia 192: ancora una volta ho integrato troppo!
Il mio solito errore! Prendo in mano il gel e mi accorgo che ne ho bevuto piĂą della metĂ !!!

NARRAZIONE DELLA GARA

Giornata limpida, nemmeno una nuvola, e caldo. Arrivata in Località Gardonè mi guardo attorno: paesaggio davvero bello ma inizio a sentirmi un po’ a disagio vedendo i personaggi che sono pronti a gareggiare: corpi asciutti, muscolosi… alcuni visi di noti atleti che vanno forte nei Vertical ed anche nello Scialpinismo e la domanda che mi sorge spontanea “Ma che cazzo ci faccio io qui?!” ma ormai sono qui, nessuno mi conosce…quindi…Luisa andiamo!
Partenza: inizio subito la MIA salita. Non posso avere grandi pretese considerando lo stop che ho fatto tra giugno e luglio a causa di una significativa mancanza di ferro e anche perché ho tolto il microinfusore, passando alle penne con terapia multiniettiva.
Utilizzo come basale la nuova Degludec (commercializzata con il nome Tresiba) per un totale di 16 unitĂ  die che mi somministro alle ore 9.00.
Come analogo ultrarapido invece Aspart. Rapporto insulina-carboidrati 1:20 (mediamente 2 unitĂ  colazione,  3 pranzo,  3 cena).
Ultima glicata 7.7...da abbassare.... .....!!!.......
A fine luglio ho ripreso a correre: circa 3-4 allenamenti alla settimana su distanze tra gli 8 e i 15 Km con pochissimo dislivello.
Ho fatto poche risalite con massimo 500 m di dislivello, a parte l’uscita sul Mulaz.
Quindi inizio la gara con un ritmo che a mio parere potrei riuscire a sostenere fino alla fine. Mi ripeto “Non esagerare, piuttosto aumenta il ritmo nella seconda parte della gara…se ce la fai!!!” Ah ah ah!!!
Sento il caldo, il sudore che mi scende negli occhi e sul mento, mi piace il contesto in cui sto camminando e ciò mi aiuta. Ho la musica nelle orecchie che mi tiene compagnia. Michele è avanti a me, ormai non lo vedo più. Sara è dietro di me, non la vedo più quando mi giro per cercarla. Io procedo “con tranquillità”, la frequenza cardiaca è salita ma respiro bene, senza impiccarmi. Apprezzo la presenza di persone che incitano lungo il percorso, che si snoda interamente lungo i prati dove si vede la “traccia” di chi mi ha preceduto (l’erba è visibilmente calpestata).
Il prato non perdona: su dritti!
Arrivo sull’ultimo tratto di prato: è ancora più ripido, vedo la parte finale della gara, tolgo la musica dalle orecchie. La donna che mi ha di poco preceduta durante il percorso viene affiancata da un uomo che la incita, accellera e la speranza di oltrepassarla svanisce. Io rispetto la mia fatica e “non mi sbrego”: cammino senza sosta ma mi rendo conto che nel tratto finale ho calato il ritmo.
Il fotografo mi fa diversi scatti (che poi ho rivisto oggi: poteva fare un ritocco e togliermi la cellulite che si vede azzzzoooo!!!!! Con tutta la tecnologia del giorno d’oggi!!!)
Le persone incitano “Dai con quella gonnellina!!!” Io li guardo e ridendo rispondo “Guardate, se volete me la tolgo pure!”
Sento la voce di Michele che mi incita, arriva l’ultima parte della gara su roccia. Michele mi offre dell’acqua: non lo guardo nemmeno, guardo solo il suolo e avanti a me. Lui mi segue.
Voglio solo arrivare in cima. Ci arrivo, ci arrivo in 1 ora e 14 minuti (anche se un pezzo piĂą sotto avevo pensato di arrivarci qualche minuto prima, se non avessi calato il ritmo!)
Oltrepasso l’arrivo, mi appoggio al tavolo, respiro, mi guardo attorno e non so nemmeno io se ridere o se piangere di felicità!
Orgogliosa del mio tempo (considerando i miei “blandi allenamenti”) in una cornice spettacolare. Una grande giornata e un grazie a mio marito che mi dice “Devo stimolarti altrimenti fai sempre la solita corsetta!”
Grazie Michele, grazie Sara, grazie a suo marito Stefano che è stato con i bimbi, grazie a chi si è allenato con me dopo il cambio di terapia, a chi mi sostiene sempre e mi regala giornate indimenticabili come questa!
Non ho nulla da insegnare a nessuno, ho tanti “errori” da correggere, ma non mi arrendo, mi metto in gioco, condivido la mia esperienza ed il mio vissuto che è fatto di coraggio ma anche di paure. Mi piace quando pianto i bastoni e spingo conoscendo le mie potenzialità ed i miei limiti. Godo nel correre, nel camminare, nel raggiunger obiettivi come questo che ti fanno sentire vivo e felice!
Grazie!