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MELL1TO BAKEKA 2009 - Scalata al Castello


"Scalata al Castello"
domenica 31 maggio 
Arezzo, Piazza Guido Monaco


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Scalata al Castello 2009, il mio personale sui 10km

di Alessandro Grippo, DM1, Arezzo

 

Domenica 31 maggio 2009 ho sfondato il muro dei 4’ a km, 39’14’’ stabilito nella Scalata al Castello gara su strada di 10km. Un record personale voluto, preparato e dichiarato da oltre un mese. Un record personale che serviva soprattutto a dimostrarmi di aver capito il mio diabete. Conclusa la maratona di Roma in 3hr 59min ad appena 2 mesi dalla diagnosi del diabete e senza nemmeno una preparazione specifica con l’ultimo lunghissimo risalente alla maratona di Firenze del 2008 (3hr 26min) decisi che dovevo scegliere la strada da percorrere, lasciarmi affondare nella malattia o prendere il diabete come un compagno di viaggio per la vita. Scelsi la seconda ipotesi. Ed il modo migliore per dimostrarmelo era continuare a perseguire i miei obiettivi sportivi che avevo in mente prima che mi venisse diagnosticato il DM1, quindi non dovevo far altro che correre veloce come mai avevo fatto in vita mia!

Scelsi il programma di allenamento sotto riportato prendendo spunto da colui che 3 anni fa aveva fatto di me un runner, il sito di Roberto Albanesi. Il programma originale l’ho riadattato e modificato per conciliare le esigenze sportive con tutto il resto. La tabella di allenamento che ho seguito prevedeva 5 allenamenti per mediamente 50km a settimana per 5 settimane.

 

 

Il nemico peggiore di tutta la preparazione è stata l’ondata di caldo anomala che mi ha letteralmente tagliato le gambe nelle ultime 3 settimane prima della gara, arrivando a convincermi che l’obiettivo che avevo scelto non era alla mia portata. Fortunatamente la domenica della gara le condizioni meteo erano delle migliori, aveva smesso di diluviare una mezz’ora prima della partenza e la temperatura era di 18°C con cielo coperto.

Diabeticamente parlando diciamo che le cose sono andate piuttosto bene, dovrei essere in luna di miele e dall’ultima visita di controllo (immediatamente antecedente all’inizio del programma) il diabetologo mi ha ridotto le iniezioni alla sola basale della sera (7-8U di Lantus). Nell’ultima settimana della preparazione tuttavia ho provato a ridurre il dosaggio della basale di 2U e reintrodurre un’iniezione di 2-3U di ultrarapida (Apidra) al pasto serale, questo mi pare stabilizzi maggiormente la glicemia  riducendo inoltre le ipo al risveglio che avevo. L’ultima glicata risalente al 20 marzo era di 6,2%, ed i valori ematici sono tutti rientrati nella norma.

Ipoglicemie in allenamento non ne ho mai avute, in ogni caso l’allenamento più lungo è stato di 21 km percorsi in circa 1hr e 40min, uno dei pochi in cui ho integrato con maltodestirne in gel intorno al 12km. Nei test lunghi di 16km svolti sempre al mattino, partivo un’ora e mezzo dopo colazione e mangiavo una o due caramelle a metà allenamento.

Vorrei lanciare un’idea di riflessione: dopo la gara ho staccato con la corsa per 5 giorni, un po’ di riposo prima di iniziare la preparazione per la Maratona di Berlino, di conseguenze ho aumentato di 2U l’insulina basale della sera, nonostante questa accortezza le glicemie tendono a rimanere sempre un po’ più alte. Meditate sedentari, meditate.

Dopo pranzo il cielo stava vomitando acqua in maniera preoccupante, ho persino temuto il rinvio della gara. Gradatamente la pioggia è andata diminuendo fino a diventare una tenue pioggerellina, ogni tanto dietro le nuvole faceva capolino anche il sole. Alle 15.45 inizio a fare un po’ di riscaldamento, mi sento bene sia fisicamente che mentalmente, sono calmo e tranquillo ma non privo di un minimo di carica nervosa, quel pizzico che serve per tirare fuori il meglio. Faccio 2-3 km di corsetta blanda ed unica nota negativa un blando dolorino sopra la rotula sinistra, non dovrebbe essere niente, sarò metereopatico, comunque dopo 12 minuti mi fermo e dopo un paio di allunghi faccio streching e poi attendo.

E’ ora, ci fanno andare verso il gonfiabile della partenza, non riesco a prendere posto tra le prime file, ma non fa nulla, non mi metto certo a sgomitare per partire davanti.

3-2-1 bang, lo starter spara, anche se siamo meno di 500 la partenza è un po’ disordinata, il primo km lo corriamo nel circuito che i professionisti che correranno alle 19.00 ripeteranno 12 volte. Il percorso tra le transenne è un po’ stretto, cerco di stare al centro della strada per evitare di dover saltare i piedi delle transenne, e questo mi porta a correre a strappi, faccio qualche sorpasso poi rallento perché non c’è spazio per passare, altri sorpassi, altri rallentamenti e chiudo così il primo km a 3’50’’, un po’ troppo brillante, rallento un po’. Usciamo dal circuito transennato ed ora la strada si allarga ed il gruppone comincia ad allungarsi, comincio a guardarmi intorno per cercare il treno giusto. Sto benone, non c’è traccia del dolorino di prima al ginocchio, respiro bene senza troppo affanno e le gambe girano in scioltezza. C’è una rampettina, 400 mt al 4-5% poca roba accorcio il passo e la supero senza fatica, discesa senza scompormi troppo e vai. Comincio a prendere il passo giusto e chiudo il 2°km sotto 4 minuti, ho trovato anche chi mi farà da lepre, un signore sulla 40ina, gamba tonica e asciutta, Garmin al polso, mi aggancio e mi piazzo in scia. Il percorso per ora scorre bene seppur ci sia da saltare qualche marciapiede ogni tanto. Grazie alla mia lepre riesco ad essere piuttosto costante tra il 3° ed il 5° km sto sempre intorno a 4’00’’, ora comincio ad essere vicinissimo alla soglia lo sento anche se sto bene ma sono appena a metà. Passando in mezzo al Parco Pertini dobbiamo abbassarci per non battere la testa sotto ai rami bassi degli alberi ma qualcuno (il sottoscritto per la cronaca) da un craniata in un ramo maledicendo chi ha disegnato il percorso, usciamo dal parco e nuova imprecazione nei confronti dell’organizzazione passiamo in un sottopassaggio pedonale piastrellato largo 2mt e con questa pioggia si scivola come sulla schiena di un’anguilla, se cade uno muoriamo in 40. Tra poco ripassiamo sotto il gonfiabile da dove siamo partiti e sulla sinistra vedo un fazzolettone scout del mio capo scout preferito, saluto con un bacio lanciato il mio amore che mi ricarica, chiudiamo il secondo giro. La lepre fa il suo dovere anche se ora ha rallentato un po’ e chiude il 6°km un po’ sotto tono. Non mi puoi tradire ora, lo affianco sperando che lo spirito agonistico prevalga e cosi è, rilancia l’azione e si rimette davanti; è proprio bello che in genere in pochi applichino una tattica di gara. 7° e 8° sotto 4 minuti, ci siamo, mancano meno di 2 km è ora di tirare fuori tutto, la lepre ha finito la benzina e si fa sorpassare io tiro a tutta. Ripassiamo nel parco, niente testata nei rami stavolta, rifacciamo il sottopassaggio e ci siamo. Vedo tutto il rettilineo finale, il castello gonfiabile del traguardo si staglia sullo sfondo e mi da la carica mancheranno 700mt, sempre più vicini, provo a fare un po’ di velocità ma stavolta sono arrivato preciso e la volata non mi viene così brillante come le gare corse in passato. Ce l’ho fatta, obiettivo centrato in pieno, ho dato tutto, o quasi forse qualche secondo nei km centrali la potevo limare. Comunque sono contentissimo. E mi sono meritato anche il bacio dell’umbrella girl che mi aspettava all’arrivo!

Ora scarichiamo un po’ perché le ultime settimane sono state dure, tutte queste sedute di ripetute non le avevo mai fatte in vita mia; ma ne è valsa la pena!

Qui sotto il mio diario podistico-metabolico, sulla colonna di sinistra le glicemia nei vari momenti della giornata, sulla colonna centrale riporto le iniezioni di insulina e su quella di destra l’allenamento eseguito ed il peso.