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Dnl - Diabete no limits

unisciti a diabete no limits dnl - tubo mellito

CAMP MELLITO 2.0 • ED.2013 - 10 RIGHE DA ... CM 2.0



Camp Mellito nei pensieri dei protagonisti ... 
(in ordine cronologico dal più recente)

33) 10 righe da ... Stefano Tomio [ditipo1, VI]
Ragazzi…. Qualcosa è cambiato.
16 anni di convivenza pacifica con la patologia scricchiolano e mostrano crepe profonde dopo la mia partecipazione, seppur parziale, al CAMP2013 .
Un periodo piuttosto lungo della mia vita di “bravo paziente diabetico” auto censurato da incertezze, timori, scarse informazioni ed errate indicazioni mediche, peraltro con  scarsi risultasti metabolici, e mi rendo conto che le notizie scientifiche, le esperienze dirette, l’effetto gruppo e la grande atmosfera respirata al Garda  durante le mie 2 giornate hanno risvegliato in me una nuova visione delle cose.
Questo si unisce ad una riacquistata voglia di raggiungere obiettivi più ambiziosi e di allenarsi con un’iniezione ( termine inflazionato!) di ottimismo che mi avete trasmesso.
Ora comprendo meglio il significato del termine ... NO LIMITS.
I ringraziamenti sono chiaramente  scontati, anche se importanti  x chi si prodiga nell’organizzazione di un evento di tale portata per cui…
GRAZIE A TUTTI!!!!

32) 10 righe da … Vera Vignudelli [ditipo1, BO]
Sono l'ultima? ... come in bici del resto! Ma eccomi qua per le mie 10 righe!
Sono una new entry ed arrivo con la curiosità di conoscere i miei nuovi compagni di avventura, entusiasta e piena di aspettative.
Forse proprio perché dopo ormai quindici anni di diabete, inconsapevolmente, ne ho vissuto anche i limiti... Limiti non reali ma presenti, creati solo per paura di non avere un sufficiente autocontrollo.
Il mio primo Camp dove allegria, familiarità e umorismo sono il collante ma insegnamento, condivisione e sport regnano da padroni.
Rientro a casa piena di voglia di fare, di conoscermi e migliorarmi sia nelle gestione del diabete che dal punto di vista sportivo... No perché diciamolo, non vorrei farmi aspettare anche il prossimo anno!
Il Camp ha ampiamente superato le mie aspettative... Dal mio rientro sono io che sto lavorando per superare le aspettative che mi sono data!
Ragazzi, non so che dire... A parte il classico ma sempre attuale GRAZIE A TUTTI!!
Grazie ancora Vera!

31) 10 RIGHE DA … Marco Nodale [ditipo1, UD]

Anche quest'anno con l'amico Maurizio ho avuto la fortuna di partecipare al Camp di Castelletto di Brenzone, è stata un'iniezione di adrenalina per controllare al meglio le glicemie e ripartire con nuovi obbiettivi per la stagione 2014.
Un grande aiuto tecnico per la posizione in bici e saggi consigli non possono che far bene.
Bellissima la salita al monte Velo(dove un'imbattibili Bianchini ha scandito il ritmo),mi è rimasta impressa nel cuore.
Un caloroso saluto a tutti e tanti auguri al Presidentissimo per il Bis!

30) 10 righe da ... Maurizio Cascone [ditipo1, NA] Per me è stata una esperienza unica. Ho imparato molte cose a me nuove , ho condiviso la mia vita con altri coetanei, persone simpatiche e disponibili a dare consigli sulle loro esperienze.
Una delle tanti cose che mi ha colpito molto è stata l' uscita in bici per poi fermarsi ai piedi di una salita e controllare tutti assieme la propria glicemia. Per concludere sono stato benissimo, una esperienza da ripetere sicuramente.

29) 10 righe da ... Diego Franceschini [ditipo1, PG]

Anche se con un po' di ritardo dovuto ai vari impegni di questi giorni, eccomi qua a raccontare le mie 10 e forse qualcosa di piu', righe dal camp-mellito di Garda.

Per me e' stata la mia prima partecipazione a questo evento, ma come e' accaduto anche in occasione di altri appuntamenti "simili", sono tornato a casa arricchito di notizie utili e importanti, ma sopratutto questa volta cio' che ha fatto la differenza, e' stata l'aria che ho respirato durante queste 4 bellissime giornate che neanche il meteo e' riuscito a rovinare nonostante le previsioni alla partenza non fossero delle piu' incoraggianti.
La cosa che piu' mi ha colpito e' stata l'accesa discussione in sala del sabato sull'approccio al diabete che hanno gran parte dei diabetologi, la chiusura mentale e il non voler uscire da quegli schemi scientifici dettati dai luminari del settore, ma che non hanno NIENTE in relazione alle esigenze e a tutto quello che accade al paziente diabetico quando si relaziona con la vita di tutti i giorni e quando vuole a gran forza ritrovare la sua dimensione sia come sportivo che come persona comune che studia,lavora,viaggia ecc...e non sa dove sbattere la testa.
In tutto questo ho conosciuto una straordinaria persona , il Dott. Maurizio Sudano che oltre ad essere un eccellente professionista, relatore (non tutti riescono a catturare l'attenzione di 41 diabetici seduti in sala ad ascoltare spiegazioni su argomenti scientifici quali i flussi energetici o la fosforilazione ossidativa) e che per nostra fortuna e' totalmente al di fuori di questi schemi e che come noi condivide,supporta e PROMUOVE lo stile di vita e l'approccio DNL.
Inoltre in queste quattro giornate sembrava di essere tra amici che si trovano e si raccontano le loro avventure, scherzano, e fanno battute, ma che allo stesso tempo si confrontano sulle proprie esperienze sportive,su come gestiscono la propria vita, e come affrontano una svariata quantità di situazioni diverse.
Tutto questo arricchisce ulteriormente anche chi come me ha scoperto il diabete nel 1984 ed e' sportivo agonista dal 2000 e ne ha fatte di esperienze.
Infine un abbraccio ed un ringraziamento al PRESIDENTISSIMO Cristian che ha messo in campo un evento davvero da dieci e lode sotto tutti i punti vista ed ha coordinato tutte le attività in maniera egregia nonostante la sua famiglia stia crescendo ed aumentando di numero  ma sa che puo' contare anche su Monica che oltre ad essere una bravissima professionista lo supporta e lo sostiene.
Un personale IN BOCCA AL LUPO X LE TUE PROSSIME PERFORMANCE!

28) 10 righe da ... Alessandro "Bibabbo" Bellon [ditipo1, VE]
3° camp, 2° da bibabbo, 1° da ciclista-podista … che dire?
E' fantastico leggere le 10 righe scritte da 'vecchi' e 'nuovi' mellito nolimits e condividere le stesse belle sensazioni-emozioni vissute in questi 3 giorni di full immersion.
Ogni anno che passa mi porto a casa qualcosa di nuovo che cerco di conservare in modo accurato e all'occasione tirar fuori dalla saccoccia e far fruttare in modo da tenere a bada il ns.metabolismo 'stordito'...
Di sicuro c'e' che da quando vi ho conosciuti la mia vita da diabetico sportivo e' cambiata radicalmente ed ora sono uno sportivo diabetico e grazie a tutti voi e ai vs.racconti scrupolosamente pubblicati da Issimo riesco a trarre stimoli nuovi e riuscire magari a pedalare, come quest'estate, da solo in autonomia 170 km con 6 passi dolomitici riuscendo a gestirmi alla perfezione rientrando nell'arco delle 6ore ed essere poi a disposizione di bimbi e moglie, naturalmente al massimo x una passeggiata...
Al camp, dopo un mese di running e poca bici sono riuscito in un paio di occasioni ad aggregarmi ai podisti e spero che i consigli e suggerimenti che mi avete generosamente elargito mi saranno d'aiuto in futuro.
Ci vediamo alla prossima, chissa' se in bici o di corsa.
Di sicuro ci rivedremo al camp next year xche' Issimo e' un grande e, anche se da bibabbo sara' piu' difficile, lui avra' il sostegno di tutti noi, ne sono certo, a presto!!!
Alessandro Bellon

27) Qualche riga da CM2.0 … di Gianluca Canè [ditipo1, CN]

Sintetizzare in poche righe le sensazioni che ho vissuto durante il mio primo Camp Mellito non è banale, ma ci provo.

Non nascondo che mi ci sono voluti alcuni giorni per elaborare le emozioni accumulate e quindi riuscire a descrivere che cosa mi è rimasto dentro dopo il Camp.

Ho conosciuto DNL direttamente sul web, e ho deciso di iscrivermi a questo appuntamento in modo istintivo, senza i consigli e la mediazioni di nessuno.

Mi ha mosso la curiosità di conoscere da vicino persone capaci di conciliare il diabete ad una intensa pratica sportiva. Ma trascorrere quattro giorni insieme a quaranta diabeteci di Tipo 1 era un'incognita... e diciamocela tutta... poteva rivelarsi anche una gran palla!

In questi 32 anni di diabete vissuti "in solitaria" la qualità della mia vita è stata buona. Non ho mai considerato il diabete un ostacolo che limitasse più di tanto i miei obiettivi e, anche a causa del mio carattere (... a tratti sono intollerante e un po' orso...), non ho mai sopportato la frequentazione di diabetici che si lamentino o che facciano le vittime.

Questa esperienza mi è servita a rivedere questa mia posizione: l'isolamento in sostanza stava finendo con l'impoverire soprattutto me.

Questi giorni di condivisione, in cui l'esperienza di ciascuno viene messa in gioco, confrontata e unita a quella degli altri, per trovare insieme una direzione più efficace e utile a tutti nella gestione quotidiana del dibete, si è rivelata illuminante.

Lo sport anche in questo è indubbiamente una pratica aggregante e la voglia di migliorare se stessi diventa un propellente fenomenale per innescare il cambiamento verso uno stile di vita più equilibrato e sano.

L'altro insegnamento che mi è venuto da questi giorni di Camp è legato alla qualità delle informazioni e delle fonti a cui attingere sul tema del diabete.

Troppo spesso ci si accontenta di linee guida generiche, obsolete e inzuppate di luoghi comuni. Conoscere persone più colte, informate e attive è una grande risorsa. Ascoltare gli interventi di atleti, preparatori, esperti di alimentazione e medici preparati mi ha davvero aiutato ad aprire la mente.

Può sembrare un'affermazione banale, ma non è assolutamente così scontato aver condiviso questo privilegio, che dovrebbe essere normalmente alla portata di tutti.

Allenarmi e sudare con tutti voi sulle sponde del lago di Garda ha dato un senso nuovo al mio progetto di vita.

Di questo vi ringrazio molto.

Mi piace l'idea di Cristian che una sfida interessante sia quella di piegare il diabete ai nostri obiettivi e non consentire che avvenga il contrario. Ne ero certo da tempo, ma ora ne sono convinto più che mai.

Ci vediamo presto.

Ciao. Gianluca.



26) 10 righe da … di Stefano Luciani [ditipo1, MC]

Questa e' la terza partecipazione all'evento dell'anno DNL .

Anche quest’anno ho deciso di partecipare:forse l'atmosfera che si e' creata e le amicizie sembrano doversi rincontrare ogni anno, cfome qualcosa che debba essere coltivato e non debba mai essere dimenticato . oramai fa' parte di me. Forse una scuola, una palestra, un momento di svago ?? Non so pero' mi piace .

Condividiamo insieme uno stile di vita,  ed una passione ; lo sport .

Credo comunque che dobbiamo stimolarci a vicenda ,forse e' la chiave di tutto . Il campmellito riesce a fare tutto questo .

per quanto riguarda il mio stato atletico devo dire di essere migliorato  grazie alle tabelle di Huber che mi hanno aiutato nei primi quattro mesi della stagione ed un po' aver ottimizzato il mio peso .

Devo dire di essere felice per aver provato il test biomeccanico che non avevo mai fatto .

Comunque e' una realta' che sta crescendo il format dell'evento e' consolidato , forse si potrebbe provare qualche cambiamento, per non “annoiarsi” .

Un saluto a tutti ed un ringraziamento a tutti i patecipanti .

Ciao presidente, alla prossima .  





25) 10 righe da … Luisa Campregher [ditipo1, TN]
Non avevo dubbi sull’ottima riuscita di questo Camp: Cristian promosso anche sto giro per l’impeccabile organizzazione. Il tempo è stato ottimizzato al meglio: momenti di puro sport si sono alternati a momenti “didattici” e conviviali.
L’umorismo, l’allegria, la vitalità si sono fatti sentire come sempre: ciò contraddistingue il nostro gruppo “con LA diabete”.
Nel 2012 ho partecipato al mio primo camp DNL e quest’anno ho corso con DNL in occasione di alcuni eventi sportivi.
In seguito a questi incontri con gli amici DNL ho avuto modo di mettere in discussione alcune modalità di gestione del diabete in situazioni dedicate all’esercizio fisico. Chi ha il diabete dal 1982, come la sottoscritta, fatica a modificare alcuni schemi mentali tanto radicati!!!
Quest’anno sono riuscita con grande gioia a correre senza l’ansia da glicemia: fino all’anno scorso sentivo il continuo bisogno di monitorare la glicemia prima e durante le gare. Adesso affronto queste situazioni con maggiore serenità. Quasi azzerata l’ansia da prestazione (sono orgogliosa di aver raggiunto un buon livello di autocontrollo dell’ansia pre-gara), serena anche per quanto riguarda il controllo glicemico: riesco ad alimentarmi adeguatamente, misuro la glicemia prima della gara, integro se necessario e a settembre ho corso la mezza maratona senza portare con me il glucometro apprezzando glicemie ottime prima e dopo la prestazione. Dopo vari “esperimenti” riesco a “giocare” con la basale in ordine allo sforzo previsto: riduzione o sospensione della basale a seconda dell’intensità e durata della corsa.
Gli obiettivi sono sempre tanti ma alcuni li ho raggiunti. Gli obiettivi agonistici che mi prefiggo da tempo tardano ad arrivare perché non mi alleno sufficientemente…ma cosa importa…arriverò con i miei tempi…e soprattutto con il sorriso…questo sempre! E se ipotizzo che potrebbe incombere un’ipoglicemia…penso che mi potrò fermare…mi potrò sedere…ovunque mi trovi…e magari potrò fare due chiacchere con qualcuno prima di ripartire…
Ringrazio tutti per la graditissima compagnia e l’amicizia dimostrata da tutti durante il Camp 2013!

24) 10 righe da … Emanuela Benfatto [ditipo1, PD]
Ciao a tutti
decidere di venire al Camp DNL voleva dire avere la possibilità di confrontarmi con persone con cui parlare la stessa "lingua": diabete e sport.
Ho trovato molto interessanti gli argomenti trattati sia quelli teorici che quelli pratici e come gli stessi sono stati distribuiti nell'arco della giornata, diventando motivo di confronto, punto di forza di DNL.
Dal Camp sono tornata forte del fatto che questa complessa malattia, anche nelle situazioni più impegnative diventa sempre meno un limite, quanto più ne hai la coscienza e conoscenza.
L'esperienza mi ha trasmesso nozioni, spunti e curiosità, assieme ad una buona dose di entusiasmo da applicare nella mia quotidianità.
È stimolante rendersi conto che probabilmente attraverso la nostra passione per lo sport, stiamo scrivendo delle nuove linee guida che potranno fare maggiore luce su questo delicato equilibrio fra noi lo sport ed il diabete.
Grazie a tutti voi per questa occasione di conoscenza, confronto, scambio e di condivisione!!!

23) Le mie 10 righe .... da Ilenia [ditipo1, PD]
Bel Camp, questo 2.0!
Per me è stato come se avessi passato gli esami di maturità!
Ho conosciuto DNL qualche anno fa, spinta dall'entusiasmo di un'amica.
Vi confesso che cominciai a frequentarvi con un po' di timore, io...sssshhh... che correvo 5-6 km al massimo! Avevo quel "friccicorio" che si ha quando stai iniziando un'esperienza nuova che ti incuriosisce, ti entusiasma, ma non sai se ne sei in grado e dove ti porta.
Stando con voi piano piano sono cambiate un sacco di cose.
Iniziai a fare delle prove, su me stessa.
Con i controlli glicemici ad orari e frequenza diversi, con l'attività sportiva, aumentandola, variandola più di prima, con il carbocounting, a volte rendendomi conto che per quanto si sappia fare la "conta" il confronto con altri tipi 1 ti dà delle conferme o meno di teorie o pensieri che hai. Nei momenti di "lucidità" che avevo cominciai a imparare.
Molte volte sbagliavo, magari mi trovavo in ipo, incazz..., in cerca della spiegazione. Che rabbia!
Se qualcuno mi avesse detto prima:  Ilenia quando hai una glicemia alta invece di fare il conto di quanta insulina fare, dove farla ecc ecc,... fermati, ragiona e pensa!  Ognuno in DNL inevitabilmente dà una parte di sè, quella parte però è crescita per ognuno di noi. Ecco, dopo qualche anno, sono un pò cresciuta, solo un pò. Ho ancora tante cosa da imparare e da dare.
E' vero, siamo fortunati! Il diabete ci ha dato il mezzo per imparare a conoscere  il nostro  fisico, ad ascoltarlo, a curarlo anche in situazioni non legate allo sport e ad esso.
Se poi....per fare tutto questo....mi rendo conto che ho trovato un branco di pazzi scatenati che si divertono a fare una nuotata al lago (freddo) e una corsa sotto la pioggia, ma chi vi lascia più!!!!
Bel Camp, questo 2.0!
Un bacione a tutti

22) Un-po’-più-di-10-righe da … di Valeria Nicolis, [Ditipo1, VR]
Ricordo di avere iniziato a conoscere la realtà DNL per sentito dire: sentivo voci che parlavano di un gruppo di persone che si rapportavano ai dati glicemici, e basta. Voci. Quasi la legge del contrappasso, se si leggono le righe di Cristian, e non solo sue. Se si leggono i report dell’UTMB, e la capacità e la serenità di affrontare una parte di un ultra-trail anche con il glucometro non funzionante. Se si comprende la  coscienza di chi si rapporta alla vita, con le sue sfide trovate o cercate, con la serenità e la consapevolezza di essere persone che fanno i conti con una parte fisica del proprio essere e che credono in se stesse e nella capacità di agire e reagire, senza il bisogno di una coperta di Linus sempre presente quale può essere la presenza costante e sempre ricercata di un diabetologo-nume tutelare, di glucometro e ausili affini sempre funzionanti. La vita insegna a fare da sé. E avere il diabete, come qualsiasi altra situazione, può dare una possibilità in più di conoscersi.
DNL è volontariato, è … e qui invito chi legge a scorrere quanto scritto innumerevoli volte sul sito.
DNL è forte grazie alla base, alle idee iniziali, portate avanti e migliorate. Alla consapevolezza che non esistono numi tutelari, esiste il confronto, tra teste diverse. DNL è gruppo, nel quale tutti sono alla pari, anche i diabetologi che partecipano senza gettone di presenza, ma con l’unico desiderio di confronto e rapporto, come tutti gli altri partecipanti.
DNL è confronto unitario tra atleti, schiappe o esperti che siano. L’esperienza dell’uno può essere arricchimento e spunto di riflessione per l’altro.
E’ il primo Camp Multi Sport al quale partecipo. Quest’anno ho partecipato con due stimoli sportivi. Il primo, partecipare nella disciplina del nuoto: inaugurare la mia prima uscita in acque libere e con la muta, allenarmi con altri atleti nuotatori di tutto rispetto, partecipare a una lezione di acquaticità e tecnica condotta da un allenatore federale. E partecipare anche nella corsa: l’intenzione, all’iscrizione, era di prendere parte ai lipidici mattutini. E’ qualche mese che mi riprometto di uscire al mattino prima di colazione, ma le promesse sono finora rimaste nel letto con i miei sogni.
Ho già corso a stomaco vuoto, o quasi, al mattino, magari in qualche corsetta domenicale. E ogni volta ho osservato che la glicemia mattutina tende a salire. Poi, durante il Camp, ho ascoltato le riflessioni di Diego, ciclista agonista e grande sperimentatore. Come me, fa iniezione di basale alla sera prima di andare a dormire, e spesso, durante gare al mattino, la glicemia tende a alzarsi. Quindi ha adottato la tecnica di un ulteriore bolo di basale al mattino. Poi, ha trovato differenze glicemiche diversificando il tipo di gare, tra bici da strada e mountainbike. Riflettere e ascoltare le esperienze e le riflessioni degli altri mi è utile a riflettere e rapportarmi alla sperimentazione con maggiore serenità. Quanti di noi hanno adottato uno schema insulinico, molto probabilmente consigliato dal diabetologo durante quel minuto e mezzo di visita e lettura del diario e delle glicemie di un paio di giorni, e poi hanno mantenuto il medesimo schema fossilizzandosi? Io sono uno di quelli.
Per indole, conservatrice, faccio fatica a provare e sperimentare. Perché questo mi comporta maggiori fatiche: bisogna riflettere di più; bisogna provare con un senso logico, mantenendo delle costanti; bisogna fare la conta dei carboidrati precisamente… bisogna impegnarci un po’ di tempo. Ma l’impegno ripaga. Ripaga nella gestione e nel rapporto più sereno e consapevole rispetto alla gestione e a se stessi.
Le intenzioni che ho generato durante l’iscrizione al camp, sono state mantenute, anche grazie allo stimolo del gruppo. Osservare e condividere, rivedere tanti amici, ridere, impegnarsi, riflettere, sudare, confrontarsi. Questo camp mi ha permesso di osservare un miglioramento personale: nello sport e nel diabete. Essere parte di un gruppo mi stimola nel proseguire nello sport con costanza, e voler partecipare con buona prestanza agli allenamenti è possibile esclusivamente con un buon compenso metabolico. È un gatto che si morde la corda, ma è un circolo vizioso nel senso positivo del termine questa volta.
Quando ho iniziato a conoscere e partecipare agli eventi DNL ero in una fase di transizione e di disimpegno. Disimpegno sportivo e di gestione. Mi nascondevo dietro valori glicemici che non riuscivo a spiegarmi, ma perché non volevo interrogarli né interrogarmi. Ho continuato a fare attività fisica, ma senza impegno né costanza, anche perché i valori glicemici ballerini non mi permettevano né impegno né costanza. Un altro gatto che si morde la coda, negativo, questa volta.
Poi ho avuto la possibilità, ho cercato e forse sono stata cercata, di partecipare a eventi DNL. Osservare, conoscere, imparare, e soprattutto riflettere. E arrabbiarsi. E stancarsi di partecipare a eventi come osservatrice. E allora ho iniziato a correre. Poco, all’inizio. Poi qualcosa di più.
Correre, anche solo per un’ora, è un’attività difficile all’inizio. Perché è spesso solitaria, perché fai fatica se ti manca il fiato, perché te lo scordi di volare, all’inizio, se hai anche solo qualche kg in più di grasso, perché all’inizio vai lento! Però ti insegna. Ti insegna alla fatica, ti insegna che puoi correre bene solo se sei “ben compensato”, se hai “mangiato bene”. Ti insegna che puoi. Ma che devi continuare a potere. Se smetti, devi ripartire daccapo, e può essere ancora più difficile.
Dopo qualche prova di corsa, non ancora convinta di questa attività che non mi è mai andata a genio fin dai tempi degli allenamenti di basket durante i quali correre era per punizione, sono tornata al nuoto, con il desiderio di allenarmi seriamente o quasi in uno sport che amo. Ho iniziato con gli allenamenti di pre-master, estivi, tre volte a settimana, di 45 minuti, due anni fa. Questi allenamenti, faticosi, ma di fatica leggera perché nel nuoto, che amo, e nell’acqua nella quale mi sento assolutamente a mio agio, ho percepito cosa significa allenamento, cosa significa sapere gestire metabolicamente un allenamento. Quindi mi sono riavvicinata alla corsa con una forma mentis un po’ mutata, un po’ più consapevole. E poi le camminate montane estive, e la scelta di partecipare a una mezza maratona, a Vienna.
Ma questa è un’altra storia. Sempre parte della storia DNL, ma soprattutto parte di una storia che ciascuno di noi può scrivere individualmente ma che è più arricchente e partecipe se scritta di gruppo.
Grazie a chi è giunto fino a qui nella lettura di questo sfogo personale, che spero sia spunto a chi è in dubbio e teme. Quasi tutto è possibile. Cerchiamo di essere consapevoli di potere fare.


21) 10 righe da ... di Elisa Basso [ditipo1, PD]

Vorrei cominciare le mie 10 righe riportando una frase del Presidentissimo ovvero “ Camp mellito 2.0 … non finisce mai!” .
Ed è proprio la sensazione più forte che percepisco. Ogni volta sento di arrivare al Camp con la mia personalissima valigia colma di esperienze giuste e sbagliate, la svuoto, la condivido con chi pranza, cena, corre o dorme con me … e giorno dopo giorno la riempio delle esperienze altrui. Riparto con una valigia enorme ed arrivata a casa la apro e rimetto tutto al suo posto nel giusto ordine. E poi, quando mi servono tutte le cose che ho portato a casa sono lì a portata di mano che attendono solo di essere tirate fuori.

A parte questa tiri tera .. trovo che oltre alla GRANDISSIMA PROFESSIONALITA' delle persone che intervengono sempre in questi momenti e che ringrazio profondamente, anche il semplice condividere il nostro vissuto sia un enorme stimolo e motivo di crescita.
Se a tutto ciò aggiungiamo dei veri e propri addetti ai lavori, le nostre passioni e la gioia di stare insieme , allora questi diventano giorni da portare nel cuore fino al prossimo Camp.
Mi auguro, che questo miracolo chiamato DNL mantenga sempre inalterata la sua “prorompente forza” perchè sta seminando tanto e bene. Vi abbraccio e ringrazio tutti
Elisa

20) 10 righe da … di Manu "Pin-Up" Moretto, [ditipo1 CN]
AUTOGESTIONE "Mi porto a casa la voglia di imparare a lavorare sulla resistenza fisica e mentale, intesa come qualcosa che dura nel tempo".
Questo era l'obiettivo che mi sono data durante il mio primo Camp, lo scorso anno . Da 1 minuto di corsa son passata a correrne 45 min di media , seppur con tante difficoltà ho resistito . E percepire i miglioramenti cardiaci, metabolici e fisici  durante questi mesi , mi hanno resa più libera , più libera dalle pippe mentali che ogni tanto si "impossessano" di me .
Da questo camp, invece, porto a casa questo obiettivo : migliorare l'autogestione, testarmi di più, provare, non aver paura . Sia nella gestione metabolica che nella gestione della mia vita. E continuare lungo la strada che DNL mi ha fatto conoscere , correndo da sola , come suggerisce Grippo nel video postato sulle sue 10 righe.
La "Moretto"

19) 10 righe da ... Al Grippo [ditipo1, AR]

Scrivere un grazie in queste 10 righe sarebbe chiaramente la cosa più semplice e scontata da fare, cadere nell’anonimato della massa e finirla lì. Ma non credo che sarebbe di alcuna utilità ai fini di quello che DNL è, è stata e sarà. Riproporrò per l’ennesima volta il mio pensiero al riguardo degli argomenti che hanno fatto da padroni durante le chiaccherate al Camp Mellito. Sebbene non sia stato tra i padri fondatori di Diabete No Limits, da quando li ho conosciuti gran parte di queste persone è entrato nella mia vita.
Tanti sono passati come meteore, apparizioni fugaci, ma tanti sono rimasti ed hanno portato il loro percorso interiore nel calderone del gruppo. Ribadisco le parole che dissi nel 2011 e che Piero ha riportato nelle sue 10 righe, siamo stati fortunati a far parte di DNL; io mi ritengo fortunato per aver incontrato (e cercato) questa esperienza, queste persone. L’ho detto allora e lo confermo oggi con voce ancora più alta perchè DNL è diventata ancora più affascinante e importante, qualche foglia è caduta ma sono cresciuti nuovi rami che rendono questa realtà ancora più solida e bella. Detto ciò l’esistenza di DNL sarebbe stata vana se IO non avessi voluto capire e provare. Verosimilmente chi leggerà queste righe è o è stato uno sportivo, non importa di quale livello, e saprà quale forza di volontà ci voglia per raggiungere un obiettivo sportivo, sia esso arrivare a correre un’ora o finire una maratona o un ultra trail. Quella stessa forza di volontà sarà necessaria a chi voglia capire e quella forza di volontà nessuna realtà sarà mai in grado di farla crescere in noi, la volontà di capire dai propri errori e scoprire il funzionamento del nostro imperfetto metabolismo degli zuccheri non è esogena come l’insulina che ci iniettiamo ma è endogena, da ricercare dentro noi stessi; senza di questo DNL o qualsiasi altra realtà analoga istituzionale o meno che sia non servirà a niente ed a nessuno di noi.
Non siamo bambini, quello è un campo diverso, parlo di noi adulti, persone in grado di capire cosa vogliamo dalla nostra vita, se il diabete ci butta al tappeto non abbiamo bisogno di un diabetologo o di un consulente metabolico, più probabilmente ci servirà uno psicoterapeuta. C’è gente che campa benone con glicate di 11, magari avranno qualche problemino fisico in più o camperanno qualche anno in meno ma perlomeno a loro il diabete non ha rovinato la vita come a chi ricerca la glicata 5,5 e per raggiungerla non vive. Per nostra grande fortuna viviamo in anni in cui gestire il diabete è diventata una cosa abbastanza semplice, non abbiamo più da bollire nessuna siringa e in linea di massima per quasi tutti noi una unità di insulina rapida ha più o meno lo stesso effetto sempre, misurare la glicemia è più rapido di bersi un caffè e le strisce reattive ce le abbiamo più o meno tutti. Mi dispiace per chi ha vissuto il passato della terapia insulinica ma per fortuna mia, nostra e anche di chi ha una maggiore diab-età le cose sono cambiate. Continueranno ancora a cambiare e migliorare e quando sarà il momento lo sapremo senza cercare ora la formula magica o l’isola che non c’è, usiamo gli strumenti che abbiamo oggi a nostra disposizione senza dimenticare che il più importante è la nostra testa e quella non ce la passa la mutua.
Se state preparando la gara della vita e vi fa male un ginocchio e il dottore vi dice che dovete fermarvi un mese lo fate? Francesca ti sei fermata mentre correvi lungo lago col dolore al piriforme o giù di lì? Cristian hai smesso di allenarti quando avevi un buco nel quadricipite? Alberto quante volte hai corso quando dovevi star fermo per la fascite plantare? E così via per quasi tutti.... Ecco pensate che se il diabetologo vi dicesse che dovete smettere di correre perchè avete il diabete lo fareste? O provereste almeno prima a guardarvi intorno per capire se avete un alternativa. Ed è per questo che nessun dottore o guru o santone potrà mai fermare la nostra voglia di provarci ed andare avanti, la volontà di fare supera qualsiasi contesto sociale, economico, culturale. Quando si capisce questo allora DNL è li, pronta ad accogliere e consigliare e ascoltare chiunque vorrà. Quella scintila, quella decisione è responsabilità del nostro io nessuno può prenderla per nostro conto. Solo dopo potrò condividere un percorso di crescita, condiviso ma comunque interiore.
Smettiamo di portare il verbo, non abbiamo nessun verbo da portare, l’unica cosa che dovremmo fare è raccontare la nostra esperienza a chi avrà voglia di ascoltarla, allora vi dico non ringraziamo nessuno e scriviamo qualche resoconto in più, raccontiamoci nel bene e nel male, l’agonista e la schiappa, il diabetico modello e quello somaro, il grasso e il magro. Se ci chiedono rispondiamo, specifichiamo però che quello che diciamo non è la regola o la linea guida, è semplicemente la nostra esperienza, facciamo capire che la vera linea guida è la nostra testa e la nostra memoria e il nostro vissuto.
Sarebbe bello poter infondere in un chip tutte le nostre esperienze e caricarle nello slot di memoria di ogni diabetico neodiagnosticato, ma non è possibile, come non è possibile reclutare tutti i diabetici d’Italia e spedirli in un maxi Camp DNL anche perchè non è detto che la nostra sia la verità di tutti.
Detto questo vi ringrazio non per il camp, ma per avermi letto e sopportato se siete arrivati fino in fondo; se le mie parole hanno dato fastidio a qualcuno mi dispiace ma questo è il mio pensiero e nel web non c’è obbligo di lettura. Ci vediamo al prossimo evento DNL: io ci sarò spero anche voi perchè sono stato veramente bene, come in una grande famiglia!
Voglio concludere invitandovi ad alzare a manetta il volume dei vostri computer e quindi cliccare su questo link e guardarvi ciò che apparirà.
https://www.youtube.com/watch?v=PbybhIIOMLM

18) 10 righe da ... Cristian Agnoli [ditipo1, VR]
Mi gusto con soddisfazione il "micro" miracolo di volontariato rappresentato da DNL, che a piccoli passi continua ad "iniettare" enormi "dosi" di attenzione, sperimentazione, confronto, spirito di sacrificio a chi decide di bussare alla  porta (sempre aperta!) e a tutti i livelli (persona con diabete, laureato/laureando in Scienze Motorie, medico, familiare di persona con diabete, allenatori, internauti a vario titolo etc).
Capire cosa succede dentro il nostro corpo, questo il messaggio fondamentale del Camp, lanciato con forza da doc Maurizio Sudano nella sua eccezionale relazione e spero colto dalla platea nella sua interezza (e magari anche da chi ci legge): anche, e soprattutto, quando si tratta di  un organismo con alcuni meccanismi controregolatori più o meno inceppati/inibiti e per definizione "sovrabasalizzato", per via esogena, dal nostro ormone salvavita per eccellenza.
Saper andare oltre il sillogismo "glicemia-insuline-cho" ma senza dimenticare i fondamentali (autocontrollo, alimentazione, farmaci).
Dunque, l'atleta con diabete non è solo e sempre in lotta contro l'inesorabile tendenza ipoglicemica o il picco iperglicemico, se sa quello che sta facendo e ha gli strumenti e le conoscenze necessarie in dotazione (e magari le condivide).
Complesso? Forse, ma fare cose complesse non significa necessariamente fare cose abnormi o anormali.
Da ogni camp esco con la mente in subbuglio e tanti spunti da riordinare e mettere a fuoco, per arricchire il mio bagaglio di conoscenza che si traduce in opzioni e scelte (terapeutiche, atletiche, nutrizionali) da applicare nella vita di tutti i giorni.
Esco anche con tante domande senza risposta e qualche pistolotto farneticante che mi gira in testa. Non riesco a ben argomentare, dunque lì elenco qui, come fotografia dei miei deliri e dei miei "mumble mumble" … al lettore valutare o meno il T.S.O o se chiamare l'Ambulanza :-)
- Domanda senza risposta nr 1) Chi deve rispondere alle sempre più pressanti richieste di approfondimento nelle pratiche sportive da parte dei sempre più numerosi "ditipo1"? Mumble Mumble ...
- Pistolotto nr 1) Qui si passa da un eccesso all'altro: dal totale fai-da-te in solitudine, all'eccesso di "assistenzialismo" con (presunto) "superteamdiabetologico" al seguito. Continuo a  pensare che campo di allenamento e ambulatorio debbano rimanere su piani diversi, cioè la pratica sportiva (non mi riferisco dunque all'attività motoria a fini terapeutici o alla fitness metabolica) deve rimanere fuori dall'ospedale e viceversa. Non posso pensare che ogni atleta con diabete, una volta avviatosi alla pratica sportiva, debba vivere con la troupe al seguito composta da diabetologo/i (magari un paio anche via sms o collegati via internet), medico sportivo, nutrizionista, fisioterapista, psicologo, spin-doctor, diabetico guida, infermieri, ghost-writer e tecnici vari addetti alla strumentazione in dotazione, il tutto per raggiungere standard di "sicurezza" adeguati. Per me la pratica sportiva è libertà e intraprendenza, entrambe ottenibili in autosufficienza, senza mettere a rischio la nostra salute … mumble mumble …
- Pistolotto nr 2) debellare, o per lo meno attenuare, la tendenza della diabetologia dello sport (ammesso che esista) a diventare "glicemiologia dello sport". Le glicemia da sole non spiegano nulla. E la tecnologia sembra fomentare questo fenomeno attraverso l'uso distorto dello scarico dati. La nuova classe diabetologica rischia di sviluppare la dipendenza dallo scarico dati, altrimenti del proprio paziente non capisce nulla. E i pazienti spesso si danno da fare nel contribuire al fenomeno, preferendo alla propria testa, il microchip di questo o quel sensore.
- Pistolotto nr 3) Non è a mio avviso compito primario dei diabetologi diventare i "personal trainer" dei propri pazienti, o meglio, il rischio è di ritrovarci con i diabetologi che fanno gli allenatori (magari a una ristretta nicchia di atleti con diabete privilegiati); i laureati in scienze motorie che siccome hanno frequentato quattro convegni con accrediti ECM credono di poter fare i diabetologi; gli atleti che, anche quando non si sono montati la testa perchè portati in trionfo a questo o quel convegno, si dimenticano di essere persone e finiscono per ritrovarsi pazienti anche al di fuori della corsia dell'ospedale, senza spirito critico, in cerca della ricetta magica e con lo stesso atteggiamento di sottomissione e "penderdallelabbra" dall' "espertone" di turno, sedentario o sportivo, di regime o innovatore che sia, e così trasferire tutto il fardello di paure e assilli dall'ambulatorio al campo di allenamento.
Dopo aver dato libero sfogo ai miei "mumble mumble" senza risposta, qui concludo.
Osservo, scuoto la testa, ascolto, sorridente o tormentato … anche ai nostri eventi qualcosa non mi piace e andrebbe fatto meglio. Ci sono persone cresciute di più, altre che ricadono in vecchi errori. Io stesso mi rendo conto di essere spesso un vero SOMARO METABOLICO.
A volte vorrei smettere e non fare più nulla, ma poi leggo le 10 righe, come quelle di Francesca e Piero e capisco che TUTTI, vecchi e nuovi, under 25 o over 50, abbiamo ancora tanto da dare e da dire. E non siamo a un talent show … siamo vita!
Toc toc posso entrare? Avanti, c'è posto per tutti, ma sappiate che per quanto DNL possa fare, se una risposta c'è, è dentro di NOI! 

17) 10 righe da ... Alberto Brunelli [ditipo1, MB]
Anche il terzo Camp Mellito è terminato e non mi sono ancora annoiato!
Ogni anno c'è sempre qualche novità e nuovo argomento da esplorare, conoscere e imparare.
Anche quest'anno mi porto a casa come sempre un mare di dati, informazioni, emozioni.
Per concretizzare e dare continuità a questo camp ho voluto individuare un argomento, una parola, un concetto su cui ragionare anche una volta tornato a casa.
Il “LIPIDICO” è stato il leitmotiv del camp 3.0 .
Mi è capitato diverse volte di correre la mattina a digiuno, ma prestando poca attenzione alle soglie e frequenze cardiache, probabilmente non ho mai fatto un vero lipidico prima di questo camp.
Da questa settimana inizierò a dedicare un allenamento a settimana al lipidico (quello VERO) cercando di costruire una base aerobica che mi permetterà di tornare a correre anche su medie-lunghe distanze.
Ascoltando le parole di Cristian durante il racconto della sua esperienza all' UTMB mi è rimasto impresso il fatto che abbia affrontato senza troppe “pippe mentali” il mal funzionamento del suo glucometro, nonostante la situazione non era delle più usuali.
Penso sia importante acquisire sempre più conoscenza della propria gestione metabolica, in modo da non incappare in crisi da diabetico stordito-ansioso nell'eventualità che il glucometro non sia agibile.
Come gli atleti di “alto livello” non hanno bisogno del gps per conoscere il ritmo di corsa, i diabetici di “alto livello (non glicemico)” non hanno bisogno del glucometro per conoscere il loro andamento glicemico.
Non voglio dire che possiamo fare a meno di misurarci la glicemia, ma più ci conosciamo, più saremo consapevoli del nostro andamento glicemico.
A quel punto il glucometro sarà solo una ulteriore conferma del valore di glicemia in quel dato momento.
Non mi soffermo molto sul lato conviviale perchè lo avete già scritto tutti quanto sono stati belli e intensi questi giorni.
Non cedo nemmeno alla tentazione di fare il solito ringraziamento a tutti gli esperti intervenuti e in particolar modo a Cristian e Monica. Cercherò invece di ricordarmi questo “grazie” rendendomi utile quando è necessario e a diffondere  il “DNL thinking”.
Facciamo in modo che tutti gli sforzi fatti per la realizzazione di questo camp non siano stai vani e le motivazioni che ci siamo portati a casa si concretizzino nella vita di tutti i giorni.
A presto !!!
Bru

16) 10 righe da ... di Piero Grazzi [ditipo1, AR]
Tornando a casa dal mio quarto campo, cercavo di trovare un senso al testo delle mie "10righeda... 2013". Così, per cercare qualche ispirazione,  sono andato a rileggermi quelle presenti sul sito DNL degli anni passati.

Ed ho ritrovato, specialmente in quelle scritte a caldo, magari appena tornati a casa, i pensieri, e le parole, e le emozioni, che si sono vissute in questi appuntamenti di vita e sport.
Mi ha colpito questa riflessione del dr. Poccia del 2012:
“Se la salute, come diceva un filosofo della medicina del ‘900, è potersi permettere di metterla a rischio, ecco che “io diabetico” valorizzo me stesso attraverso una prova sportiva, esponendomi ad una prova, ad un “pericolo”, ad un “limite”, è una prova anche solo contro me stesso, le mie paure, i mie limiti. Ma guarda un po’, è lo stesso motivo per cui la gente non diabetica fa sport, valorizzare se stessi ."
Se non ce lo scriviamo addosso che tipi siamo, siamo irriconoscibili, come malati. Il diabete ha questa caratteristica che a lungo andare puó destabilizzare la percezione di sé: non ha segni particolari. Ce lo portiamo dentro, ci scorre nelle vene, questo zucchero amaro, e se lo controlliamo bene non se ne accorge nessuno, che siamo malati cronici.
Quando ci ritroviamo in gruppo, perció, é naturale che ci sentiamo, finalmente, fra persone che possono comprendere quello che siamo. Se poi ci mettiamo insieme la passione comune per lo sport, far parte di DNL e partecipare agli eventi che organizza, diventa elettrizzante. Per lo meno per alcuni. E fuori? Che possiamo fare di piú per farci conoscere?
Credo che la domanda vera sia: é importante far conoscere a piú persone la nostra esperienza?
Ne abbiamo parlato a lungo, una sera al Camp. Poi siamo andati a berci una birra. Con alcuni podisti ormai siamo in contatto da qualche anno: figli che nascono, figli che partono, storie che finiscono, storie che iniziano, storie che continuano, infortuni piú o meno gravi, cittá visitate insieme, maratone corse con alterne fortune, tips&tricks scambiati ed imparati nei tanti momenti di gestione dei numeri metabolici, o atletici.
Come scriveva il Grippo in un altro “10righeda” del 2011, siamo stati fortunati a far parte di DNL; io mi ritengo fortunato per aver incontrato questa esperienza, queste persone. E se DNL non ci fosse stato? E se, domani, non ci fosse piú?
A Vienna ho avuto l'occasione di partecipare alla maratona dividendomi tra il gruppo della Polisportiva di Montevarchi ed il gruppo DNL. La Polisportiva non ha missioni particolari, obiettivi specifici o problemi di partecipazione . Al suo interno, a seconda delle discipline e dell’età, si formano gruppi di amici, si lanciano sfide, si programmano le gare a cui partecipare. Poi uno si infortuna, oppure cambia sport, oppure trasloca, e non si associa più. Ne entra uno nuovo, e tutto continua come prima. Se non ci fosse stata nel mio paese, probabilmente sarei andato in quello più vicino, perchè far parte di un’associazione sportiva ha i suoi vantaggi, pratici e non.
Ho navigato un po’ su internet in questi giorni alla ricerca di altre DNL. Trovato poco, molti siti istituzionali, molte linee guida, qua e là sporadici eventi di solito organizzati o dalle USL, o dalle case farmaceutiche, difficilmente dai pazienti. Si trovano un po’ di indicazioni più aggiornate rispetto a sei, sette anni fa, epoca in cui ho cominciato a correre e di conseguenza a cercare di informarmi su tutto quello che poteva essermi utile per gestire la corsa.
Fino all’incontro con DNL ad Arezzo, ottobre 2010, mi ero sempre chiesto: cosa mi aspetta, metabolicamente, dopo un’ora di corsa? E non avevo osato mai correre oltre, perchè non avevo trovato risposte convincenti.
Forse il web avrebbe permesso a persone con le nostre passioni ed i nostri problemi di incontrarci comunque, in qualche modo; di condividere un’esperienza, un approccio, di osare qualche protocollo comportamentale per andare oltre le linee guida. Chissà. Forse.
Ho sempre accompagnato la mia trasferta al Camp, o la preparazione della maratona,o le diverse stagioni documentate sul blog che scrivo, con un libro, di solito un romanzo; la compagnia di una, o più storie, mi tengono la mente impegnata durante il percorso di preparazione o di attesa; é lettura che diventa ricordo associato  a momenti di vita quotidiana. Così è stato per R.Mathieu con “Il gusto di essere felici”, poi Murakami con “1Q84”, ancora Huellebecq quest'anno ed adesso Sebald con i suoi “Anelli di Saturno”.  Ed ogni tanto i report di DNL, qualche “10righeda”, così, per rinfrescare un po’ la memoria, come si legge ogni tanto qualche pagina del sito di Albanesi. E poi tanta musica, tante emozioni che ho scelto e preparato con cura. Gli ultimi anni passati con il mio diabete a glicemia controllota sono stati, finalmente, diversi. Non migliori, o peggiori, non mi importa questo; diversi per la consapevolezza acquisita sulla mia malattia e sul mio modo di accettarla e gestirla grazie ad aver partecipato ai tanti momenti, sportivi e non, organizzati da DNL.
Passa leggera la misurazione, e poi l’iniezione, un clik e via, conti che faccio in background, ogni sei mesi un tagliando di controllo, e poi si ri-parte, di corsa, perchè la vita continua: a noi è andata così. Poteva andare meglio? Poteva andare peggio? Non ha importanza, adesso. Ci siamo, stiamo correndo insieme, sul lungo lago di Castelletto di Brenzone: è mattina presto, un po’ infreddoliti, ci scambiamo due battute, non c’è molta luce ancora, andiamo tutti ad un passo leggero. La corsa diventa un'occasione per conoscerci meglio, ci prendiamo un po’ in giro, cominciamo a far girare i numeri, che non si fermano più. Di microinfusori, di basali ed altre insuline parliamo. O di minuti al chilometro. Assaporiamo questi momenti in maniera particolare, perché sappiamo che non ci capiterá tanto spesso di correre con degli irriconoscibili atleti diabetici.
“Valorizzo me stesso affrontando le prove della vita, e pian piano  (trial and error, confronto con altri, utilizzo di tecnologia, briefing metabolico, sapere medico)  acquisisco un controllo su me stesso e la mia “devianza dal normale” che non viene da fuori (espropriandomi) ma da me stesso.
E’ una salute “nuova”, un equilibrio, anche se continuamente messo a rischio, anche e soprattutto perché “io” lo metto a rischio. (Dr. Poccia)“
Questo sono i camp DNL, questo siamo noi. Atleticamente, metabolicamente, nutrizionalmente, convivialmente.
Sono a 114, a fine dell'allenamento di 25 km. sul lungo lago, domenica mattina; una buona gestione della glicemia nonostante i bagordi della notte che si era chiusa con una glicemia a 390. Merito soprattutto delle strategie sul lipidico imparate al Camp e del confronto con alcuni amici. Sono arrivato in palestra: prendo la mia borsa, entro nello spogliatoio, finalmente sotto la doccia calda, che allieva un po' la stanchezza delle gambe. Chiudo gli occhi, sento l'acqua che scivola sulla mia pelle e sorrido. Felice? Boh, non importa."


15) 10 righe dal Camp … di Maurizio Caselli [ditipo1, PU]
Nonostante sia il terzo anno che partecipo sono riuscito a provare bellissime emozioni per il gruppo che cresce, le quote rosa che aumentano, la professionalita dei consulenti sia medici che sportivi... sono stati 3 giorni molto intensi e ricchi di iniziative ma mai noiosi, con dellle novita' molto interessanti.
Sono ormai giunto ad un livello di controllo del diabete buono, soprattutto a questi incontri che spero continuino.
Quest'anno ero in MTB e devo dire che non me ne sono pentito: il Garda offre un ambiente con dei panorami mozzafiato... Speriamo di rivederci presto ...Maurizio

14) 10 righe dal Camp … di Marco Marelli [ditipo1, PE]

Ciao a tutti gli amici DNL,la prima considerazione è la consapevolezza che "siamo una squadra fortissimi" ed in ogni occasione lo percepiamo e ne godiamo.
Quest'anno grazie probabilmente al arrivo di tante quote rosa il clima conviviale è stato ancora più allegro del solito e nonostante lo staff si modifichi per esigenze logistiche il risultato è sempre di dimostrata qualità.
Avere a disposizione sempre professionisti che ti regalano una così variegata quantità di informazioni fisiologiche, metaboliche, mediche e quant'altro GRATIS (donazione a parte, ndr) è appunto uno splendido regalo che DNL ci fa ad ogni Camp.
Il clima perfetto per gli allenamenti, nonostante le previsioni meteorologiche, ha favorito anche in tal senso a rendere la 4 giorni proficua ed intensa.
Sono stato molto felice di potermi allenare in piscina con un tecnico del valore di Marcello Rigamonti il quale in pochi minuti mi ha dato coscienza dei miei tanti errori ed importanti indicazioni sul tipo di allenamenti tecnici che devo fare quest'inverno (ho già cominciato riducendo in 2 allenamenti il numero di bracciate sui 25mt.).
Sono molto contento anche di aver visto diverse persone cominciare ad interessarsi del triatlon (che non è solo ironman) ormai avrete capito che se lo può fare un nonno, lo possono fare tutti.                                                                                                                
Atleticamente: Giovedì giusto il tempo di portare le borse in camera e via corsetta sullo splendido lungolago in compagnia del compagno di camera Superpippopipitone, come al solito da corsetta si trasforma in allenamento con buoni ritmi.
Venerdi mattina partenza al quasi buio a stomaco vuoto per allenamento Bicilipidico  a ritmi blandi con ottimo feedback della glicemia prè e post allenamento (93-82). Nel pomeriggio l'allenamento in piscina sopracitato.
Sabato: correre in questi posti è veramente una gioia e correre con il nostro gruppo è ancora più bello. Si parte tutti insieme in collina sui sentieri particolarmente amati da Issimo e BeppeGrippo per poi finire con 10 km nella morsa Brunelli-Pipitone che hanno portato il mio cuore in alto.
Ottimo allenamento in previsione dell'ultima mezza maratona del 2013 che corro Domenica a Pescara.
Domenica: Per la bicicletta mi sono tenuto come ultimo appuntamento del Camp Mellito 2013. Di chilometri anche quest'anno ne ho macinati un bel po' ed i 65 km circa fatti con gli "specialisti" di Ciclismo&Diabete sono sempre impegnativi ed allegrissimi. Sulle salite ci si confronta sempre seriamente ma senza voler dimostrare di essere più o meno bravi degli altri quindi alla fine ne risulta un ottimo allenamento ma col sorriso sulla bocca di tutti.
Metabolicamente: Quando vengo ai camp le mie glicemie sono perfette, quando sono a casa un po' meno ma ogni anno acquisisco preziose informazioni che step by step mi fanno imparare a gestire la mia eterna golosità.
Grazie davvero di cuore a tutti per i momenti belli che mi avete fatto trascorrere. Ci vediamo a Sevilla.


13) 10 Righe da … Daniele Lodi [ditipo 1, FE]
Anche quest’anno ho avuto l’onore e la fortuna di partecipare a questo straordinario evento, dove per un weekend un mix di condivisione, amicizia, e amore per lo sport, hanno contribuito a costruirci un arricchimento delle nostre conoscenze sulla  gestione sempre più scientifica della condizione diabetica abbinata all’attività fisica di endurance.
Bellissimo  è stato i ritrovare vecchi amici  lasciati un anno fa e conoscere gente nuova, ragazze e ragazzi con tanto entusiasmo e voglia di imparare, ma anche di trasmettere  le proprie esperienze  di vita vissuta con il diabete.
Un sentito ringraziamento per la grande professionalità offerta da tutti coloro i quali hanno contribuito alla realizzazione di questo Camp Mellito 2.0,
Con l’augurio di potervi rivedere tutti il prossimo anno (la location è un valore aggiunto, per cui  ben venga  un ritorno in questa sede), vi saluto con affetto e gratitudine.
… e … non finisce qui…!!  Occupy diabetes !!!

12) 10 RIGHE DA ... Francesca Zini [ditipo1, VI]

Dieci righe sul mio primo Camp mellito? Troppo poche per descrivere lo scompiglio interiore che questa esperienza mi ha provocato: credo lo scompiglio interiore più spiazzante ed elettrizzante da quando ho iniziato ad essere una cosi definita malata cronica. Alt! Questa parola mi fa inorridire! Malati? Noi? ma per carità! Sinceramente prima di questo camp credevo che a livello atletico avessi una marcia in meno rispetto agli altri ‘normo dotati’ e invece mi son trovata a confrontarmi con un gruppo di persone degne di un’olimpiade, per i quali il diabete è ‘la ultima preoccupazione finchè si corre’ (vero ‘Issimo?) che mi hanno dimostrato come la malattia non sia un ostacolo ma uno stimolo.
Il camp è stata una rottura con la mia storia di diabetica, ha fatto crollare molte certezze (imposte poi da chi?! ah si dai più alti diabetologi)- che mi hanno sempre portato a valutare principalmente i limiti della malattia invece della sua ‘bellezza’ (se di bellezza ne ha). Si, il camp è servito per capire che non ci sono divieti, regole alimentari, glicemie ottimali e valori assoluti in questa malattia  e questo forse è il suo lato più bello perché ogni giorno è sempre diverso. Tutto è soggettivo, variabile, instabile, modificabile, e soprattutto MIGLIORABILE. 
Da questo camp porto a casa tantissime emozioni sia dal lato sportivo che dal lato umano: la gioia di stare insieme, di condividere una passione per lo sport che va oltre la malattia, il piacere di scambiarsi esperienze e conoscenze, la voglia di migliorarsi ogni giorno e mettersi alla prova senza paura osando, anche quando la glicemia segna 300. Ho capito che i miei problemi sono quelli di tutti e che se condivisi non sono nulla paragonati alla forza che possiamo ricavarne. Ho conosciuto persone eccezionali, atleti formidabili e diabetici DOC. 
Esco  da questa esperienza ‘cresciuta’ non solo come diabetica, non solo come atleta ma anche e soprattutto come persona. Presente quelle cose che ti cambiano la vita? Di quelle che pensi ma se quella volta…? Se quella santissima volta non avessi visto la Trans d’Havet, non avessi digitato sport e diabete su Google, non avessi letto le mirabolanti imprese dei nostri due trailer Cristian e Ale, se non avessi pensato ‘beh allora posso farcela anch’io’…di sicuro sarei ancora in panico di fronte a certe glicemie apparentemente da ricovero.
Concludo con i grazie come vogliono le grandi cerimonie: Un grazie al presidentissimo per l’organizzazione perfetta, la simpatia irriverente e la cosciente anarchia nei confronti dei principi fondamentali della scienza medica.  Un grazie a Monica, grande professionista e grande donna (perché dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna). Un grazie agli esperti, per la donazione spontanea e gratuita di parte del loro pozzo di sapienza. E il più grande grazie a tutti i partecipanti atleti per la loro dimostrazione di forza, di tenacia, di grande preparazione e di grande amicizia. Le corse mattutine, le grandi mangiate (ebbene si che anche i diabetici mangiano!), le discussioni aperte (anche alle ingiurie perché ‘quando ce vo’, ce vo’!’) e le grandi risate in compagnia hanno fatto da padrone in questo camp dove il diabete è stato il pretesto per incontrarci…per poi parlare di sport Vi lascio con la frase del Presidentissimo: dobbiamo essere diabetici visibili ma non riconoscibili questo è l’obiettivo! Andiamo e spargiamo il verbo! Appuntamento nel 2014…eeee Cristian non dire ca**ate, l’anno prossimo voglio un altro camp!

11)
10 righe da ... Doc Arnaldo Coletti [PG]
Come mi aspettavo questo camp è stato un'esperienza che mi ha arricchito in ogni senso: dal punto di vista professionale per la ricchezza di contenuti e spunti di studio, dal punto di vista umano per le persone che hanno condiviso l'evento da una parte e dall'altra della "cattedra" .

Non so se sono riuscito a dare un mio contributo, anzi penso di averlo fatto anche per il solo motivo di aver partecipato : ognuno di noi ha dato qualcosa di se indipendentemente dal ruolo.
Certo un bravo particolare come sempre va attribuito al presidentissimo per il carico di lavoro che si è sobbarcato ma sono convinto che sia soddisfatto del risultato ottenuto : vai avanti così !!!

Un saluto particolare al gruppo dei nuotatori che spero abbiano ricevuto stimoli formidabili dalle " lezioni " di Rigamonti e dalla magnifica nuotata nelle acque del Garda incorniciato dalle montagne innevate: spero di incontrarli in qualche vasca o braccio di mare  . Un abbraccio a tutti
Arnaldo Coletti

10) 10 Righe da … Carlo M. Paci [ditipo 1, PU]
Camp Mellito: we are the future!
La struttura della diabetologia classica scricchiola sotto il passo di podisti, ciclisti e nuotatori melliti.
L'appuntamento autunnale con DNL è una realtà ormai consolidata. Il meccanismo funziona bene: il mix di teoria e pratica sportiva, associato al controllo glicemico e all'analisi attenta dei fattori nutrizionali non lascia scampo alle vecchie teorie di una diabetologia ormai obsoleta.
I vecchi campisti tornano e sono di stimolo per i neo Campmelliti, il Presidentissimo mette a segno un'impresa da primo nella storia, lo staff medico è aggiornatissimo e pronto a mettere in gioco le proprie conoscenze, i preparatori atletici e i tecnici sono il supporto fondamentale di una macchina rivoluzionaria, nella consapevolezza di aver imboccato la strada giusta e che, insieme, cambiare il diabete si può!


9) Dieci righe da ... di Giuseppe "Pippo" Pipitone [ditipo1, TP]
Eccomi qui per le mie 10 righe. Altro evento altre emozioni. E’ sempre come se fosse la prima volta, nuove persone che arricchiscono le vecchie conoscenze e nuovi stimoli che  non finiranno mai.
DNL è sempre magica, è la nostra seconda famiglia, ogni volta che si arriva all’ultimo giorno ripetiamo sempre la stessa frase: “Sono sempre pochi…..” , mi chiedo e se stessimo insieme per un mese cosa succederebbe? Ci scorneremmo l’uno con l’altro??….. bohhhhhhhhhh. Forse dovremmo provare anche questo,  forse in questo caso DNL diventerebbe la nostra prima famiglia perché da casa ci butterebbero fuori.
A parte questa premessa, quest’anno, fra i nuovi arrivati ho visto gente molto preparata,determinata, e motivata, DNL ha lavorato molto in questi anni e credo bene, i risultati si vedono. I nostri obiettivi sono stati sempre  di far conoscere e di far sapere attraverso i nostri racconti, senza far rumore, perchè chi vuole migliorare ha tutto a portata di mano, basta far un click sulla tastiera del PC e spunta DNL.
In questo Camp la  quota rosa è aumentata, ogni anno migliora sempre di più sia in quantità che in qualità, ben venga, "aiuta a tutti". Mi sono molto divertito, ma attenzione non mi fraintendete, “uomo d’onore sono……… “.
Nei momenti dei pasti, il nostro tavolo era il più invidiato di tutti, era attorniato dalla maggior parte delle donne, “…. chissà perchè … il Marelli forse……., da lì partivano tutte le decisioni  per le serate del dopo cena, naturalmente tutto organizzato  dal mio compagno di merende il Grande “Marco Marelli”, un personaggio che è diventato subito protagonista dei camp DNL e che personalmente ringrazio di avermi dato la possibilità di conoscerlo.
Ho perfezionato la conoscenza dell’allenamento a digiuno, il test di prova ha perfezionato benissimo ed  alcuni dubbi che avevo li ho risolti, le glicemia si sono comportate bene, ho risolto il problema dell’infiammazione al piede tramite il test sull’appoggio del piede, insomma anch’io mi sono arricchito.
Cristian non ama la parola grazie, perché sostiene che tutti noi quando partecipiamo ad un evento come questo diamo un aiuto e diventiamo tutti protagonisti, ma il grazie a Cristian viene spontaneo perché il cuore che mette questa persona è sempre di più di quello che mettiamo noi, e mi assumo in pieno  la responsabilità di affermare questo, è quindi Grazie CRISTIAN.
Non vedo l’ora di rivedervi e di rivedere altra gente nuova, invece di dieci righe scriverei duemila righe, ma mi fermo qui.
Un abbraccio. Pippuzzo

8)
Dieci righe da ... di Marco Bulgaro [tesista, TO]

Un esperienza a dir poco illuminante.
Questo campo mi ha dato molto come le nozioni importantissime che, purtroppo, non avevo sulla fisiologia dello sport, come tutto il discorso delle soglie e su come queste
agiscono sul metabolismo glicidico e lipidico ed anche una fotografia di una realtá bella, serena e sana di attività fisica e sport. Così come quando incontro, nella mia realtà torinese, persone col diabete che fanno sport regolarmente anche, e ancora di più, in questa occasione sembra quasi che il diabete sia una malattia di facile gestione. Così non è. Vedere con quanta serenità si può gestire il diabete mi ha convinto dell'importanza e del ruolo da protagonista che deve svolgere l'attività fisica nella terapia. A parte queste considerazioni, mi sono divertito molto ed è stato un piacere fare attività fisica con voi ed in una cornice così bella come il lago di Garda. Inoltre ho raccolto, grazie alla vostra compilazione dei diari e alla disponibilità nel rispondere al questionario (forse non troppo centrato) un bel po' di dati che mi saranno super utili per la mia tesi. Cercherò di fare tesoro di ciò che ho imparato. Quindi grazie mille ...issimo, veramente, di avermi permesso di partecipare e a presto!

7) 10 righe da … Camp Mellito Lago di Garda 2013 di Maurizio Zoz [ditipo1, UD]
Un appuntamento ormai da assolutamente non perdere è il ritrovo, anche questo anno nella bellissima cornice del lago di Garda, della compagine di noi “ atleti melliti”, per il tradizionale Camp Mellito.
Per me questa è una occasione di gioia in quanto mi consente di ritrovare i vecchi amici e soprattutto conoscere e confrontarmi con i nuovi che ogni anno si aggiungono al gruppo.
Anche questo anno vi è stata l’occasione per condividere assieme le ns. passioni atletiche, con uscite di gruppo e con la possibilità di cimentarci anche in discipline che solitamente non vengono praticate, spinning, nuoto in piscina o nel lago e trails tra i boschi che contornano il lago.
Oltre a questo, come di consuetudine, abbiamo potuto partecipare ed essere partecipi in vari dibatti e corsi sia a livello di controllo metabolico sia a livello dipreparazione e consigli teorico pratici sulle varie attività sportive.
Ritorno a casa con sempre nuove nozioni e insegnamenti, sia a livello teorico sia a livello pratico, sulla gestione del diabete e su come svolgere al meglio la mia attività sportiva, e soprattutto sono molto felice ed orgoglioso che i nuovi amici siano rimasti entusiasti del ns. incontro e che portino a casa tanti insegnamenti su come meglio gestirsi ed affrontare situazioni, che forse se affrontate da soli, avrebbero richiesto tempi lunghi per ottenere una risposta ottimale.
Un grande grazie a tutti gli organizzatori, relatori, tecnici,dottori presenti ed a “ Issimo” factotum sempre presente ed operante.
Un caro ed affettuoso saluto a tutti.
Maurizio “ Zorro “ Zoz

6) 10 righe dal Camp 2.0 … di Michele Paissan [ditipo1, TN]
Sto ancora gustando la tre giorni di “ferie” (se sono state ferie queste, immaginate come vivo!!) vissute intensamente nella splendida cornice del lago e sui pendii limitrofi, con poche soste e tanti impegni tutti coinvolgenti. Questa volta sono anche riuscito ad esserci per tutto il tempo (grazie Ilaria).
Entusiasmo, conoscenze, relazioni, pratica hanno sicuramente arricchito il mio atteggiamento nella gestione delle glicemie e della pratica sportiva. Riparto rivalutando e personalizzando anche gli scambi avuti con gli altri partecipanti.

Ciò che più mi ha sbalordito e un pò smarrito è stata la proposta delle uscite “lipidiche” al risveglio.
Il carbo-counting mi aveva aperto un nuovo sentiero nella gestione del diabete, questo me ne apre uno nuovo e mai immaginato, con la precisa sensazione di trovare un panorama meraviglioso.
Ho gustato le uscite senza la paura di particolari conseguenze, affiancato da “professionisti della glicemia e dello sport” (anche della battuta) lungo le rive del lago e sulle rampe, cercando di sentire i segnali del mio corpo. Belle sensazioni.
Un po’ egoistica, forse, l’uscita in solitaria di domenica per testare un “lipidico lungo” e me ne scuso, ma il desiderio di sperimentarmi era fortissimo, così come la soddisfazione di averlo concluso bene.

Sono tornato arricchito, maggiormente consapevole, con la bellissima sensazione di essere parte di un gruppo molto particolare: avanti, insieme, in un processo che dal singolo si riversa, valorizza e acquista significato all’interno del gruppo stesso.
Un grazie riconoscente a tutti voi, in bocca al lupo per i vostri progetti ed un arrivederci al CM3.0.

5) 10 Righe dal Camp ... di Doc Maurizio Sudano [PU]
Ennesimo successo della “formula DNL” (e del suo ispiratore, l’ “..issimo”, di cui non faccio il nome in segno di rispetto) che quest’anno ha dato più spazio ai risvolti propriamente atletici (biomeccanici,metabolici ecc.). Il succo è proprio questo: l’endurance in tutti i suoi “rami” è prima di tutto una pratica sportiva che impegna il metabolismo energetico in maniera massiccia. Ne consegue che livello di allenamento, entità e ritmo dello sforzo hanno un impatto sul controllo glicemico al pari della classica triade CHO/Insulinizzazione/glicemia pre-attività. Da questo calderone è emersa una entusiasmante discussione che ha rivelato una fame di conoscenze e consapevolezza assolutamente DNL-style.
L’assenza di linee guida approfondite fa sì che conoscenze e stimoli vangano da un “work in progress” alimentato dagli atleti prima che dalle istituzioni scientifiche. Bello!
Da medico e “ospite” lasciatemelo dire: il livello dei partecipanti è molto alto, anche tenendo presente che non stiamo parlando di atleti professionisti, ma di persone che oltre alla loro passione hanno famiglie, lavoro, bollette, suocere ecc.
Bello l’aumento della quota rosa, e speriamo in un prossimo 50/50. Per il futuro mi piacerebbe che si approfondisse ulteriormente la questione atletica per dimostrare, se possibile, che si può avere una buona performance e migliorarla con cognizioni avanzate ma strumenti alla portata di tutti.
Il tutto mantenendo salda l’idea che prima di tutto ci si deve divertire, e che con lo sport preferito si rende mansueto anche il diabete.
Umanamente… incontri impagabili che ridanno un senso anche alla mia professione, messa a dura prova dal ben organizzato sfacelo del sistema sanitario. E poi: grazie agli stimoli DNL (..issimo e Grippo su tutti) anch’io adesso corro per prati e boschi con profitto e soddisfazione. Un arrivederci e grazie di cuore a tutti!


4) 10 righe da Michela del Torchio [ditipo1, biologa nutrizionista e pseudoalpinista, CN]
Dopo diversi anni sono riuscita a partecipare nuovamente ad un CAMP mellito! OCCUPY Diabetes, sei sicuro Cristian che la tua sia insulina?
Dunque la mia è stata una toccata e fuga, fatta soprattutto per portare Marcolino a stretto contatto con chi il diabete lo gestisce al di fuori degli ambulatori diabetologici. Con il nostro questionario abbiamo scattato una foto molto importante, realista, al di fuori di commenti, consigli e giudizi medici, abbiamo riportato cosa fanno gli atleti con diabete durante la pratica sportiva e nel resto della loro vita.
Cosa ho imparato io? Che tutto quello che ho sempre fatto fino ad oggi per il mio "pseudo-alpinismo" è sempre stato sbagliato, mai sentito parlare da brava "mountagnin" quale sono diventata, di soglie aerobiche, anaerobiche, allenamento lipidico, glucidico e via dicendo, o meglio lo conoscevo ma non avevo mai pensato di poterlo applicare anche a me per le mie passioni. Per cui evviva e bravo Luigi! E ovviamente bravo ed evviva Cristian per averlo coinvolto.
Ultime due righe. Sono stata molto contenta di aver incontrato nuovamente tante persone piacevoli e splendide, ognuno con un sorriso sincero. Ora che il cammino è stato meglio tracciato, ovviamente lo ha fatto Marco con pala e piccozza, non resta che lavorare per tenerlo pulito e agevole per tutti!!!!!
Mik...anzi Sig.ra Mik!!!!!

3) 10 righe dal Curcio [ditipo1, PD]
Questo Camp 2.0 rappresenta per me l'anniversario di un anno di DNL, e racchiude nella sua essenza tutte le esperienze vissute sportivamente in questo anno.
Mi ha fatto molto piacere vedere Facce nuove, e vedere nei loro occhi la stessa curiosità e la stessa voglia di mettersi in gioco che ho avuto io entrando in contatto con DNL, e che ho tutt'ora.
Credo che Il Camp sia proprio questo, un DNL porte aperte per far vedere a tutti chi siamo e soprattutto che ci siamo....  e per condividere con tutti coloro che hanno la passione per lo sport 3 giorni intensi di allenamenti e confronto.
Ma Camp Mellito è anche l'occasione per fare gruppo e  per pianificare i prossimi obiettivi sportivi... inizia ora un nuovo anno DNL che sarà sicuramente entusiasmante come quello passato, se non di più.
cari amici ci vediamo ai prossimi eventi, buon allenamento a tutti

2) 10 righe da … Valeria F. [ditipo1, PD]
Sono venuta al "corso" con tanto entusiasmo e curiosità e anche se la mia partecipazione è stata molto breve, sono comunque tornata a casa felice di aver incontrato persone che hanno il mio stesso problema, ma che affrontano la malattia in modo sereno sopratutto a tavola,un grazie particolare per la disponibilissima Monica Miccio che voleva dirmi più cose possibili, ma il tempo passava troppo in fretta, volevo farle sapere che comunque è riuscita a darmi più informazioni lei in poche ore che la mia dietologa in 6 volte che ci siamo viste. Grazie ancora. Valeria

1) 10 righe da Luca Poltronieri [Bike Tutor, VR]
Complimenti per la gran fatica … mi "siete"piaciuti molto.
Ho percepito l'attenzione di persone aperte e disponibili.Ho cercato di immaginare in quel poco tempo, cosa vuol dire "convivere"con un problema fisico trasformandolo in un alleato! Quindi a parte l'aspetto prestazionale siete "tutti" encomiabili.
Sperando d'esser stato "utile", ti ringrazio per l'opportunità e , chissà che non sia l'inizio di una "bella" costruttiva collaborazione sportiva.
Luca