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MELL1TO BAKEKA 2009 - Maratonina S.Antonio PD


Maratonina di S.Antonio - Padova
26 aprile 2009

Marco Tilaro, DM2, Enna, racconta la sua gara ....



La scelta di partecipare alla maratona di Sant’Antonio sulla distanza della mezza risale all’inizio dell’anno quando per puro caso vengo a sapere che in occasione del decennale della maratona, l’organizzazione intende organizzare anche la gara sui 21 Km. Non essendo interessato alla lunga distanza, e considerata la fama della competizione, decido quindi di cogliere l’occasione, tenuto conto che la gara si colloca inprossimità del ponte del 25 Aprile, e di partecipare alla mezza. Decido quindidi impostare un programma di allenamento che possa conciliare le ormaiimminenti gare podistiche del circuito regionale siciliano con l’obiettivo dei 21 km. Pianifico quindi un programma di 8 settimane con un chilometraggio mediodi 50-55 km nelle settimane di carico e 45-50 in quelle di scarico. Purtroppo non avevo fatto i conti con le condizioni climatiche che si sarebbero dimostrate piuttosto inclementi per tutto l’inverno costringendomi spesso a modificare la tabella di allenamento sacrificando spesso gli allenamenti di qualità.

Durante il periodo di allenamento partecipo anche ad alcune gare brevi di gran prix regionale nonché alla maratonina di Agrigento, peraltro in alcuni casi rivedendo con grande piacere i mellito runners Franco Gallo e Giovanni La Mantia. Svolgo l’ultimo allenamento il venerdì e parto per Padova in compagnia di mia moglie il Sabatomattina, giornata che verrà dedicata al turismo culturale in quel di Venezia. Nel tardo pomeriggio arrivo a Padova e mi reco in piazza Prato della Valle dove è allestito l’Expo e dove è previsto l’arrivo sia della mezza che della 42 km.Tutto è ormai pronto per la gara dell’indomani, l’atmosfera che si respira èquella dei grandi eventi, sia in termini agonistici che di festa, ritiro ilpacco gara con relativo pettorale e mi sento già proiettato alla gara.

La mattina di domenica, come mio solito mi sveglio alle 6,00 e, dopo aver verificato la glicemia (126),f accio la mia classica colazione con yogurt (125 gr), formaggio e prosciutto(100 gr c.a.), latte (200 gr) e cornetto senza zuccheri. Inizio quindi il rito della vestizione e mi reco al punto di ritrovo dei pullman che ci accompagneranno a Camposanpiero dove è prevista la partenza della mezza, dopo peraltro aver controllato la glicemia due ore dopo la colazione riscontrando un buon valore (116). Tutta l’organizzazione procede con estrema puntualità e giungiamo quindi a Camposanpiero in perfetto orario per completare i preparativi, effettuare il riscaldamento e consegnare la sacca agli addetti. Prima di consegnare la sacca Durante il riscaldamento, considerato il valore glicemico rilevato alle 8.20, decido di assumere un integratore a base dicarboidrati (ENERVITENE SPORT GEL). Finito il riscaldamento e gli esercizi di allungamento do un’ultima controllata alla glicemia rilevando un valore di 165 (credo sia un ottimo valore per partire tranquillo),consegno la sacca degl’indumento agli addetti dell’organizzazione ed entro in griglia di partenzai n attesa del via. Il tempo, malgrado il cielo sia coperto, è buono con una temperatura di circa 13°.

Finalmente ci siamo, siamo in 1200 circa, la partenza viene data puntualmente alle 10.30 quando sono già passati i top runner, uno vero spettacolo vederli passare a quelle velocità. Subito dopo la partenza ci immettiamo nel percorso della 42 Km e nel giro di 1 km circa veniamo letteralmente travolti dal treno in piena del gruppo delle 3 ore guidati da un paio di pace maker. Leggo 3 ore sui palloncini e, sbagliando clamorosamente i calcoli a mente, cerco di accodarmi pensando di farmi trainare convinto dicorrere tutti i 21 km sui 4’ 30”. Fortunatamente mi rendo subito conto che si tratta di un ritmo ben oltre le mie possibilità e rallento anche perché rifacendo i conti le 3h 00’ avrebbero significato un ritmo di 4’ 16” circa al km, impensabile per le mie capacità. Mi riporto quindi ad un passo di 4’ 30” per poi progressivamente rosicchiare qualche secondo ad ogni km.

Il percorsoscorre pianeggiante, talvolta anche un po’ monotono ma reso molto colorito dal pubblico assiepato lungo i bordi delle strade e soprattutto all’interno deicentri abitati che via via si attraversano, in alcuni casi l’atmosfera è resa ancora più festosa dalle rispettive bande musicali.

Corro i primi 5-6 chilometri conl’intento di stabilizzare il ritmo intorno ai 4’ 30” al km, le sensazioni sono buone, sia sul piano muscolare che sul piano glicemico (non ho fatto rilevazioni durante la corsa ma il valore di 126 a fine gare ne è la prova), decido quindi di incrementare leggermente il ritmo e dal 6° km in poi mi attesto progressivamente su un passo di 4’ 25”circa. Man mano che superiamo i rifornimento mi rendo conto di stare complessivamente bene anche perché, cosa insolita per me, riesco a bere e aspugnarmi senza difficoltà e mantenendo costante il ritmo senza subire nessun rallentamento. Al 10° km assumo un altro integratore e continuo la mia corsa con tranquillità.

Qualche chilometro prima dell’arrivo bisogna superare il cavalcavia dell’Arcella neipressi della stazione, sono un po’ preoccupato avendolo attraversato la seraprima in macchina e percepito la pendenza, in realtà non è poi tanto lungo edinoltre anche in questo caso le sensazioni sono più che buone, lo supero mantenendo invariato il ritmo e approfitto della discesa successiva per incrementare il ritmo. Corro infatti il km successivo intorno ai 4’ 18” e mi lancio fiducioso versogli ultimissimi chilometri di corsa. Siamo ormai all’interno del centro storico con il pubblico sempre più caloroso e fisicamente più vicino a noi che corriamo. Le gambe iniziano a risentire della fatica ma il morale è altissimo,il passo continua a crescere consentendomi di superare parecchi concorrenti. Malgrado gli ultimi chilometri siano resi più impegnativi dai blocchetti di porfido, percorro il 20° Km a 4’ 18” e l’ultimo a 4’ 14”. Ormai sono dentro piazza Prato della Valle, il morale è alle stelle, ho ancora energia perl’ultimo allungo e per superare a braccia alzate lo striscione del traguardo. Blocco il cronometro e vedo con immenso piacere di aver chiuso in 1H 33’ 58” (realtime), nuovo personale con un miglioramento di oltre 1’ 30”. Riguardo con più calma il mio fedelissimo Garmin e rilevo una media complessiva di 4’ 25” al km, grandissima gara.

Mi metto in coda per rifocillarmi, bevo una bottiglietta d’acqua e mangio una banana. Mir icongiungo con mia moglie che mi attendeva all’arrivo e con la quale scambio le mie prime impressioni, mi torna in mente di essere un mellito runner, vado subito a ritirare la sacca ed effettuo un controllo glicemico. Rilevo 126 diglicemia subito dopo l’arrivo e 80 intorno alle 13.30 poco prima di pranzo. Anche sul piano glicemico è stata una gran giornata, mi merito un bel piatto dipasta.

A tutti i mellitorunners un cordiale ed euforico saluto, Marco.

 

P.S.- La settima successiva, con le gambe ancora un po’ affaticate dalla gara di Padova, decido di partecipare alla maratonina di Terrasini (Pa) valevole come prova di gran prix siciliano. Lì incontro Pippo Pipitone con il quale riusciamo a scambiare poche parole prima del via, parlando peraltro dell’ecomaratona dei Marsi che in contemporanea si stava svolgendo vicino l’Aquila e che vedeva impegnati un gruppetto di mellito runners, nonché dell’appuntamento estivo di Sallzzo per il quale sto valutando la possibilità di partecipare anch’io.



(inrosso l’evoluzione dei battiti e in verde l’altimetria del percorso)