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A1Ciclo • 2010 - Shrek Bros @ G.F. Colnago


Domenica 05 Settembre 2010

Shrek Bros @ G.F. Colnago
Partecipazione dei Tomasi Shrek Brothers alla Granfondo Colnago in Piacenza.


 
Tutto cominciò alle ore 4:44, nel paese di molto molto lontano... Il cielo era coperto di nubi e la luna faceva fatica a stare sospesa in cielo.
Fabio, sognante nel caldo giaciglio delle braccia di Morfeo, stava correndo la sua gloriosa corsa a bordo di una glicobicicletta di zucchero che con un solo colpo di pedale
era capace di superare qualsiasi montagna, sorpassando anche Valentino Paolazzi.
Mentre da dietro l'ultima curva si iniziava a vedere il traguardo, uno strano gracchiare fece svanire attorno a se tutti i festoni e gli allori che stavano per rendergli gloria.
La siringosveglia, infatti, suonò cosi presto che anche lo striscione del traguardo, invece della scritta "ARRIVO", si scolorì lasciando intravedere un "GIU' DALLE BRANDE".
"Cacchio è" sussultò Fabio. "E' la sveglia che suona" le rispose la moglie tirandosi le coperte.
Dopo essersi controllato la glicemia, Fabio capì da dove arrivavano quegli strani sogni... Dal 61 di glicemia che gli stava rincretinendo il cervello. Dopo una violenta colazione (CHO a manetta), parte il bolo che lo accompagnerà per l'intera mattinata. 6 unità di regolare.
Due minuti prima delle 6, come nella più rosea delle tradizioni, Stefano arrivò a bordo del suo glicemico furgone con motore nuovo di pacca, per caricare metallocavalli e stendardi
alla volta della tanto sognata Piacenza. Dopo una corsa di circa due ore sul candido glicofurgone e dopo un clamoroso errore del mellitonavigatore,  che vedeva una uscita autostradale 800 metri dopo quella buona, i due fratelli arrivarono nel piazzale che accoglieva i 3800 partecipanti alla Granfondo.
Dopo le pratiche di rito (punzonatura, gonfiata alle gomme e entrata in griglia), controllo glice: 64 per Fabio.
"Forse è il caso di buttar dentro qualcosa" sbottò. Coca cola, banana e miele fecero al caso suo. Poi alle 9:30
i due fratelli partirono a tutta con i polmoni appesi al bavero per poter guadagnare qualche centinaio di posizioni.
Certo che i numeri superiori al 3000 non li hanno aiutati.
La prima ora di gara fu adrenalinica e i trenta chilometri di falsopiano per arrivare alle prime rampe li percorsero alla media di 45 orari. Troppo per Stefano che iniziò ad accusare gli allunghi dei levrieri della pedivella.
La prima salita "vera" fu vera per davvero, infatti quasi un terzo dei concorrenti se la sono fatta a piedi. Non i due glicopionieri, che piuttosto che rovinare le tacche delle scarpe si sarebbero mangiati l'asfalto. Controllo di corsa, 230 per Fabio, 15 in più per Stefano al termine del primo GPM sul passo Caldarola..
Discesa merdosa, asfalto da terzo mondo, frane e sabbia sulle curve. Questa non è una fiaba.
La temperatura fresca delle splendide colline piacentine è continuamente rotta da un fastidioso vento che non perdona chi sta davanti a tirare il gruppo, e a turno tocca a tutti di fare l'andatura.
Il secondo dente sul percorso è il passo del Cerro che riporta i prodi amanti di Lina Insu oltre i 700 metri.
Controllo in vetta 214 per Fabio, 230 per Stefano. Decidiamo di fare tre o quattro unità di rapida per tamponare
la precoce insulinizzazione della mattina presto e mangiamo qualcosa.
I ristori previsti dall'organizzazione sembrano un supermercato, giuro di non aver mai visto tante vivande così in nessuna granfondo. Discesa meno brutta della prima, affrontata alla cieca allo sprezzo del pericolo. Che tirate ! Lungo il percorso sono accaduti due fatti singolari...
Forse le divise di changing diabetes hanno dei poteri antisfiga.
Infatti all'inizio della discesa del Cerro ci siamo fermati trenta secondi per indossare il gilet antivento.
Quei trenta secondi ci hanno salvato da una caduta che ha visto protagonisti diversi corridori e una automobile, inspiegabilmente sul percorso, visto che le strade erano chiuse per 150 km. Tutte chiuse fino all'ultimo.
Il secondo episodio ha visto protagonista Stefano, che nel finale a circa 15 Km dal traguardo dopo la ripida salita di Bagnolo si è sfilato per aspettare un dolorante Fabio in preda ai crampi.
Due minuti che lo hanno salvato dalla rovinosa caduta che ha visto protagonisti i membri del gruppetto in cui procedevamo. Magia. Per Fabio il finale è stato un lento rientro a gambe molli,
invece Stefano ancora battagliero si è anche prodigato in una mini volata di gruppo. Risultato... 1300-esimi circa su quella massa di pazzi scatenati. GlicoTemperatura all'arrivo 113 per Fabio.
Al pasta party abbiamo incontrato un personaggio singolare... Un giapponese che ha partecipato alla gara ed è caduto a tre Km dal via e che ha detto di essere diabetico. Incuriosito dalla nostra bella divisa ha chiesto di scattare alcune foto con noi. Aahhh se avesse avuto anche lui la maglia antisfiga...
Qualche metro più in la scorgiamo un personaggio con la divisa molto simile alla nostra.
E' un romano, oltretutto diabetico che corre per una società sponsorizzata da Novo Nordisk.
Il nostro invito a visitare i vari siti sembra interessarlo e così lo salutiamo con il più classico dei messaggi...
I bravi diabetici vanno in paradiso, quelli c_attivi vanno ovunque.
La nostra partecipazione è comunque nel suo piccolo stata notata. Abbiamo come sempre divulgato al meglio gli scopi della nostra partecipazione alle gare e abbiamo saggiato che le varie
nostre apparizione passate (Straducale, Granducato, Cassani, Prealpi ecc...) sono rimaste nella memoria di molti.
Continuiamo così, il punto di forza è la divulgazione... Insieme è meglio.
 
Fabio e Stefano Tomasi alias Shrek Brother.
 

Stefano e Fabio in compagnia del glicogiapponese