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Dnl - Diabete no limits

unisciti a diabete no limits dnl - tubo mellito

NEW ENGLAND 2010 - Travel Book, 15-19 agosto



 

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Day 14 - 19 agosto
SULLE STRADE DELLA "SIGNORA IN GIALLO"

MAINSFIELD-DENNIS (CAPE COD) KM 130 (D+700) PROGR. 1780



Notte "en plein air" e dolce risveglio. Paperelle starnazzanti,
scoiattolini vivaci che giochicchiano aizzati dalle noccioline lanciate
da Paolino.
Sole e cielo azzurro. Oh cosa ci volete fare? Continua il bel tempo. Oggi farà caldissimo.
Adesso pedaliamo ... la signora in Giallo ci aspetta a Cabot Cove.
Ovviamente la griglia è fissa sul portapacchi.
Se i cani del quartiere non mi assalgono attirati dall'odore di carne, anche stasera il barbecue è assicurato!
Tappa conclusa. Now on the beach ... report più tardi.
La 106 East è poco trafficata stamane. Paolo è un po' impaziente e vorrebbe andare a mille, ma deve fare sempre i conti con le energie dei suoi compagni di ventura. Tra mute parole e sguardi di intesa, schiene chine e testa bassa viaggiamo a 28 kmh di media per i primi 25 km.
Oramai sentiamo odore di mare, spiagge e salsedine. Ma comunque rallentiamo un po' il ritmo o si sfalda il plotoncino. Caldo incredibile ... 90 gradi farenheit ...
A Plymouth finalmente le prime spiagge, i moli, i porticcioli, il lungomare. Coffee break.


Imbocchiamo la 3A South bella a tratti che conduce al ponte Segamore che attraversa il canale.
Ci sfaldiamo un po'. Paolino allunga, Leo cede, io in mezzo a fare l'elastico. Ci ricompattiamo per l'ennesima pausa a base di gelato. Attraversato il ponte di nuovo a ruota libera. Siamo sulla penisola di Cape Cod. Bei centri curati, viali alberati, tanti negozi, tante gallerie d'arte, tanto verde. Il fondo stradale qui è perfetto anche se non ci sono spazi ai lati per le bici. Paolo riprende a randellare di brutto e pure io accelerò un po' per metabolizzare le due palline di gelato assunte senza bolo. Poi mi fermo ad aspettare Leonardo e assieme procediamo regolari fino ad incrociare Paolino che nel frattempo si è fatto almeno 10 km in più.
La situazione non consente di campeggiare. Niente barbecue dunque. Ci consoliamo però con una mezzoretta a Dennisbeach. Primo bagno della vacanza e nell'oceano. Acqua tiepida, sabbia bianca e finissima, luce spettacolare. Siamo in un motel che non ha doppi letti. Dunque ci siamo giocati a sorte chi dorme sul materassino e ci finisce il presidentissimo.
Cena al King Frosty's, il miglior fish & chips della regione. Aragosta, capesante, gamberetti ... freschi, appena pescati e ovviamente frittissimi. E un ottimo gelato per concludere.


La spesa per la colazione è già fatta. Domani così si parte e si va diretti al molo per il traghetto. Da qui circa 80 km speriamo in scioltezza.
Cape Cod è un gioellino: ordinata, ripulita, ricca, aristocratica, pacata, moderata, rassicurante, ... proprio come le storie e i personaggi della signora in giallo. Finale positivo assicurato: il male c'è ma con un po' di arguzia e intuito anche Mrs Fletcher scopre e fa arrestare il cattivo. Il sogno americano è salvo. L'American Dream si respira in ogni angolo qui. Il cottage in legno, il suv, il prato tagliato alla perfezione. E' diverso dal trattorino o dal mega pick up sovradimensionato delle desolate lande del Maine. Non c'è bisogno di mostrare i muscoli con l'oversize. Quello è da provincia, è da americano duro e puro un po' antistatale. Qui sono civile convivenza e senso dello stato a fare la differenza. La sensazione è di assoluta tranquillità. Qui lo stato c'è è funziona. Il crimine sembra non esistere, ma nemmeno la piccola infrazione al codice della strada. Sì, tutto fila liscio e se c'è un problema ci pensa una signora d'altri tempi con il tailleurino, la collana, la permanente e la voce da comare, coadiuvata da un vecchio poliziotto di provincia e un dottore semiinfartato, a risolvere tutto. Ripeto, w l'american way of life, w le serie televisive americane a pausa pranzo dai ritmi pacati e un po' soporifere.
Rimane la cordialità e la curiosità del popolo americano, sempre a fare domande, a dare indicazioni e buoni consigli. Anche stasera una mamma di una bimba curiosa si è fermata a parlottare con noi e a darci qualche dritta. W le persone socievoli, w le brave persone.
Anche oggi è andata senza particolari problemi. Cape Cod è bellissima e piena di sorprese con spiagge, calette, baie, villaggi, negozietti e gallerie d'arte ovunque. Veramente un posto dove passare anche più di qualche giorno.
NOi procediamo dritti alla meta. Paolo nemmeno sente la fatica, Leo è bravo a tenere duro ma più di così non può dare e a mio avviso deve accontentarsi. E' la sua prima esperienza, e forse è stata più dura di quanto si aspettasse. Ma fino che non provi non puoi saperlo.
Il president'issimo tiene botta anzi sta iniziando a far girare la gamba decentemente. Negli ultimi giorni in particolare sono pimpante e reattivo sulle salite e finisco la tappa sempre in crescendo. Buon segno. Fortunatamente le condizioni ambientali ci hanno assistito alla grande e ho avuto l'accortezza di non provare a star dietro al missile Cravanzola. Altrimenti adesso sarei più cotto di Leonardo.
Volevo scrivere ancora qualche riga sulla metabolismo, diabete, integrazioni, accorgimenti, ma sono stanco morto. Mi basta dire che la ciclovacanza è un'esperienza di umiltà, ci fa capire i nostri limiti e il nostro reale valore. E' un percorso di apprendimento, una lezione ripeto di modestia e umiltà. E' faticosa, e' dura, ma è anche un'opportunità. Spero per me e per i miei due compagni di viaggio sia veramente un'occasione di miglioramento personale sotto tutti gli aspetti. Non siamo qui per mostrare o dimostrare qualcosa. Dobbiamo prenderci quello che viene. Qui non manca nulla e non dobbiamo inventarci nulla. Basta guardarci attorno, a un centimetro dal nostro naso, è abbiamo tutto quello che serve. La ciclovacanza in particolare non è trovare quello che ti aspetti, ma sorprenderti per ogni cosa che trovi e incontri, per quanto questa possa apparirti subito insignificante o scontata.
La finisco qui o sono rindondante. Buonanotte (aggiunte foto ... anche più sotto relative a gg precedenti. Grazie a tutti per i messaggi scritti e subliminali che riceviamo).



Considerazioni metabolicheggianti ... 2A puntata

Qui sotto una foto della pagina riepilogativa del prezioso Mellito Road Book. Questa è quella del sottoscritt'issimo.



Sempre qualche problemino a gestire le glicemie della notte con abbuffatte serali "all you can eat" a base di grassi e proteine ingestibili.
Da oggi mi sono messo un po' più rigoroso e ho deciso di portare a 1h45-2 la distanza tra la prima e la seconda iniezione di ultrarapida in combo.
Non esiste alternativa con la cucina di qui al bolo onda quadra per i microinfusi o allo spezzare le inieizioni per i "penninfusi". Non oso pensare come affrontare una vita qui da persona con diabete sedentaria. Sei sempre a farti dose di insulina a meno di non adottare schemi alimentari antiamericani.
Gestione durante il giorno ottima o cmq buona con rari episodi iperglicemici e zero ipoglicemie. Non sto usando nessun integratore commerciale a base di maltodestrine, in gel o polvere. Mi nutro di panini, snack commerciali e gelato principalmente.  Raramente succhi o bibite zuccherine. Caffè al bisogno, acqua e bibite a zero zuccheri. La sprite zero è buonissima. Mediamente integro al massimo con assunzioni da 20-30 gr di cho ogni ora e trenta/due ore, in base anche a intensità e tipologia percorso. Il pranzo lo salto sempre in toto recuperando la sera tra aperitivo e cena. Sto riuscendo ad imporre la colazione fai da te con spesa al supermarket a Paolo e Leonardo più propensi al consumarla al bar. Ma come dico io si mangia meglio, meno e si fa prima.
Sali minerali con qualche mgkvis oppure con  un paio di birre, anche tre. Basale fissa a 8 ma da domani la riporto verso i valori standard per arrivare dopodomani a 14 u. Volevo dire tante altre cose anche più interessanti e forse utili per chi legge, ma non ragiono più, mi si chiudono gli occhi e i miei due compagni di stanza russano.


Day 13 - 18 agosto
A THOUSAND MILES ...
HOOKSETT-MAINSFIELD KM 147 D+750 (PROGR. 1650)



Tappa di trasferimento in velocità. Nessuna salita di rilievo ma i soliti strappetti dove Paolino ci scappa sempre un po' via. Oggi però tutti a tenere il trenino il più possibile per guadagnare terreno. Per la cronaca su uno strappo di inizio giornata sono riuscito a cogliere di sorpresa Paolino e scollinare primo al fotofinish. Non ci riproverò più ovviamente.


Vogliamo assolutamente goderci un po' di spiaggia nei prossimi due giorni. E Cape Code è il posto ideale. Quindi testa bassa e pedalare.
Difficile disegnare un itinerario suggestivo. Oggi segmenti belli altri più anonimi, alcuni brutti. L'attraversamento dei centri urbani serba sempre qualche sorpresa, un po' di traffico. Ma non ci è andata poi così male. Le campagne sono sempre belle, non mancano ruscelli, dighe, laghetti, campi da golf e piccole foreste.
Stamane eravamo in sella prima delle 8. Coperto fino a mezzogiorno. Caldo umido. Il cielo si apre e l'umidità un po' ci da tregua per ricomparire nel tardo pomeriggio a tappa finita.
Tra i vari pit stop segnaliamo quello di Millis, cittadina tranquilla con parchi e centro sportivo meraviglioso. Al food store gestito da cordiale commesso indiano (tipo Apu dei Simpson) scambiamo quattro chiacchiere con il poliziotto locale (sposato con una signora calabrese) e un appassionato ciclista che passa spesso le sue vacanze in Europa.



Qualche lavoro in corso sulle strade del Massachussets. E' tempo di elezioni dello stato. Tutto il mondo è paese anche qui. I lavori pubblici si intensificano in prossimità dei ballots.
A quota 140 km sono sole le 3 del pomeriggio. Oggi veramente "speedy cyclists".




Sosta gelato artigianale "at the farm" rigorosamente al pistacchio: buonissimo!
Breve briefing e optiamo per campeggiare al Canoe River Campground giusto 1 km a sud.
Piazzola 61, barbecue, legna (consegna diretta alla piazzola), acqua e corrente elettrica. Doccia e via. Leonardo a  sistemare tenda e suppellettili, mentre Paolo ed io voliamo al supermarket per acquisto cibarie e birra. Abbiamo infatti deciso di cenare fai da te sfruttando barbecue, fornelletto e tavolo con panca annesso. Troviamo le energie dunque anche per fare spesa e recuperare 6 birre ... al supermaket non le abbiamo trovate e ho dovuto fare un altro miglio per trovare un negozio di liquori.



Alle 8 siamo di rientro. Paolo aiuta Leo con la legna. Atmosfera fantastica. Il fuoco è acceso. Legna secca che arde alla grande. Pasto ricco mi ci ficco: patate saltate, pilaf rice, verdure, vinaigrette, carne alla griglia, hot dog, birre (solo 2 a testa sigh ... che sete!), pane, noccioline, torta di mirtilli, nutella, acqua frizzante.
La miglior cena della vacanza. Forse avremmo dovuto farlo prima. A proposito ... abbiamo acquistato una griglia che da domani sarà mia fedele compagna di viaggio sul portapacchi.
L'ultima candela brucia lenta e si consuma piano piano illuminando i nostri volti e le nostre mandibole. Momenti misti, magici ... in fondo è una cena tra rumori di mascelle e sgranocchiamenti, sospiri profondi di apprezzamento, un mix di fame atavica e contemplazione ancestrale ... questo il succo della ciclovacanza e del campeggio: questo ti ripaga di tutta la fatica, del mal di culo, della schiena rotta, del sudore, dell'appiccicume, dei cattivi odori, dei cessi dei campeggi, della moquette ammuffitta dei motel, del traffico, del nervosismo, della voglia di arrivare, delle patatine fritte, dei grassi saturi, del cibo spazzatura, del caffè lungo americano (quello al gusto halzenut però è delizioso).
Fan culo anche la wi fi a pagamento in questo campeggio trovato per caso. Tre dollari valgon bene un aggiornamento quasi in real time.
Ultimi bocconcini di angus beef ... tenerissimi ... si sciolgono in bocca ... c'è una festa nei nostri palati e nei nostri intestini ... e ci sentiamo pure gli invitati!
Il cane del vicino di tenda abbiaia ... come desiderei una birra ghiacciata in questo momento ma di farmi altre 3 miglia in bici per comprarla non se ne parla ... a meno che non ci pensi san Paolino da Trofarello. "My kingdom for an iced-beer"
Consoliamoci con la torta di mirtilli e la nutella. Low alcool tonite!
Mille miglia sono passate sotto le nostre ruote ... gambe e testa ancora reattive ... domani si arriva a Cape Code ... mi auguro di ripetere una serata come questa ... un ricordo indelebile impresso nell'anima di un ciclovacanziere navigato ma mai sufficientemente appagato: ogni anno a dirmi che sarà l'ultima, ma poi ci ricasco. Ma credo proprio questa sarà l'ultima.
Buona notte. Firewood a go go ... mi andrò a coricare di fronte al fuoco e ci rimmarrò tutta la notte. Non prima di aver fermato Paolo o questo si mangia un chilo di noccioline e di requisire il vasetto di Nutella a Leonardo o questo se lo pappa tutto.




day 12 - 17 agosto
HEADING SOUTH
Conway-Hookset km 145 d+1000 (progr. 1503)

http://www.fedstats.gov/qf/img/new_hampshire.gif http://profile.ak.fbcdn.net/profile-ak-snc1/object2/1279/58/q30508941818_9688.jpg





Superata quota 1500 km ,,, HOT HOT HOT ... torna a splendere il sole. Giornata caldissima con 87 gradi farenheit ovvero più di 30 gradi celsius ... partenza un po' a rilento stamane. Ci spiace lasciare il profumatissimo e ripulitissimo motel Scenic Inn. Paolo e Leo escono per la colazione, io approfitto del caffe' e dei cornflakes + granola gratuiti compresi nel prezzo. Conta cho perfetta come da "nutrition facts". Nutrienti, energetici e leggeri con qualche mandorla tostata gustosissima e croccante. Mmmmh ... Continuo a bere caffè a go-go ... qui va il Green Mountain con varie fragranze. Caffeina ne deve avere poca perchè ne bevo un litro al giorno e sono tranquillo e senza palpitazioni.
Alle 9,50 si comincia a pedalare. Splendida la 153 che attraversa centri minori e costeggia il Lake Cristal. Meravigliosa e suggestiva. Si pedala bene e in scioltezza. L'ombra dei boschi allevia il caldo in aumento. Alla fine tutto il mondo è paese. La cosa migliore resta prendere una cartina, scegliere a istinto qualche strada secondaria e percorrerla: paesaggi, atmosfere e  scorci sono sempre migliori del più decantato itinerario turistico.
Impegnativa ma suggestiva la strada che porta a Tuftonboro con uno strappo finale che esalta le qualità e la potenza di Paolino e fa soffrire i vecchietti. Prima sosta al village store.




Quattro scambi di battute con un signore del posto su ciclismo, tour de France, fairplay, il caso Schlek-Contador etc.
Procediamo decisi verso sud. Sale un vento contrario che ci ingrugnisce non poco. Teniamo duro.
Ci sfiliamo un po' sulla statale 28. Vento e susseguirsi di strappi fanno selezione. Leonardo soffre più di tutti ma a colpi di panini e succo d'arancia tiene il passo. E' comunque più una sofferenza psicologica che fisica. Ci ricompattiamo intorno al 100km e procediamo uniti sfruttando il trenino di Paolo ad andatura moderata ma costante. Ultima sosta al Mac Donalds di  Epsom. Uno sguardo alla mappa per decidere come procedere. Per smaltire il Mocha Frappè sono costretto a pedalare con maggior intensità. Su uno strappo provo a cogliere di sorpresa Paolino. Ma gli bastano due colpi di pedale e mi "pettina" alla grande. Questo qui è un portento della natura. Mai visto una potenza simile sui pedali. Quando se ne renderà conto il mondo del ciclismo italiano e non solo impallidirà. Con un po' di rigore alimentare e una preparazione atletica adeguata Paolino saprà diventare da talento a grande realtà del ciclismo. Ci deve credere di più. Questo però è affar suo. Parola di Presidentissimo: abbiamo a che fare con un cavallo di razza.






Fissiamo Manchester come destinazione massima finale anche perchè dobbiamo sistemare la ruota posteriore di Paolo che tanto per cambiare va un attimino centrata. Troppa potenza.
Il paesaggio è meno interessante qui: forse la parte meno bella che fino ad oggi abbiamo visto. Sempre immersi nella campagna, sempre boschi, sempre laghi e fiumi. Il New England è questo. Solo un po' di traffico in più del solito. E qualche attraversamento di zone commerciali caotico e stressante,.
A Hookset troviamo un negozio di bici rifornitissimo . In un attimo la ruota di Paolo è riparata, a gratis. Chiedo indicazioni per un budget motel e mi consigliano il "Firebird": basico, non proprio pulitissimo, ma doccia calda, tv e letto comodo. Cosa chiedere di più?
La moquette pulita, la camera profumata, la macchina del caffè, la wireless ... ma non sempre tutto va come ti aspetti.
Domani saremo di nuovo in Massachussets e punteremo sempre più a sud. Leo ha scelto di proseguire con noi fino a Cape Cod come da programma. E' in difficoltà ma sta tenendo duro. E a mio avviso ce la farà. Vogliamo arrivare tutti e tre assieme in traghetto a Boston il 20 agosto. Solo allora faremo i turisti per caso.
Adesso doccia e poi a cena. Intanto 2 birre, un po' di nachos e 2 unità di insulina per coprire l'aperitivo. Per fortuna che Paolino tutte le sante sere trova la forza e lo spirito per risalire in sella, raggiungere il supermarket più vicino e comprare 6 birre in bottiglia e gli snack meno malsani reperibili sul mercato yankee. W Paolino!
La wifi speriamo di trovarla. Comunque prima o poi leggerete.
Cena al Chantilly's ... a parte due che giocano a biliardo, nessuno nella dining room.
Procediamo. La vancanza continua. Siamo nel New Hampshire ... lo stato del granito ... e le nostre palle stanno diventanto di granito. Tre giorni ancora e vedremo se teniamo botta. Io credo di sì.



DAY 11 - 16 AGOSTO
INTO THE WHITE ... MOUNTAINS
GORHAM - CONWAY 118 km d+ 1200 (progr. 1363 km) 




E venne la pioggia ... ma per pochi minuti ... quindi continua ad andarci di "culo". Giornata comunque impegnativa. Caldo umido opprimente. Humid & wet ... ma teniamo duro ... e le gambe girano ... e un po' ci girano anche le balle ... ma la stanchezza fa anche questo! W la ciclovacanza ... vero percorso di conoscenza di noi stessi ...
Mattina: silenzio assoluto. Si dorme come cassi fino quasi le 8. Colazione da Bruno. Niente male ... più carbs e meno fats del solito. Imbocchiamo la statale 2 (Presidential Highway) che ci saluta con una bella salita tanto per cambiare dritta dritta senza nemmeno un accenno di curva. Poi il terreno è più dolce e si viaggia bene con qualche bella vista sulle White Mountains purtroppo godibile solo in parte a causa delle nuvole. Svoltiamo dunque per la statale 15 in direzione di Twin Mountains. Incontriamo 2 ciclisti americani che masticano un po' di italiano. Nessuna grande difficoltà altimetrica, ci dicono, a parte 3 o 4 lievi salitelle. Ripartiti inizia la pioggia, solo per pochi minuti insistente ma assolutamente sopportabile. Primo stop rifocillatore dopo circa un'oretta di su e giù e splende nuovamente il sole su di noi. Indumenti antipioggia riposti nelle borse e si torna a pedalare in tranquilli.




A Bretton Woods, località dove si decise il futuro economico del mondo nel dopoguerra, Leo ed io ci facciamo una foto assieme davanti all'insegna: per due ex studenti di scienze politiche era un must!
Si prosegue ora con forte vento contrario ma su strada scorrevole. Giungiamo a Bartlett, dopo aver attraversato Crawford Notch e la White Mountain Forest in cui siamo immersi.
Altra sosta, breve ma acceso briefing su strada da prendere, qualche sano cazziatone, e di nuovo sui pedali. Imbocchiamo la prima e credo unica vera strada di montagna di questa vacanza: la Bear Notch Road misura 9 miglia, sale graduale inerpicandosi nel bosco. Pace e silenzio. Livello umidità elevatissimo. Sudiamo alla stragrande. Marcia regolare e scollinamento con veloce discesa fino all'intersezione con la "Kancamagus Highway", un percorso stradale naturalistico che attraversa riserve naturali ed ex insediamenti dei nativi americani, gli indiani. Il vento è a favore, la strada in lieve discesa, Paolino è un motorino ... viaggiamo a 35 kmh. Piccola sosta per visitare una specie di mercatino dell'usato (BARN YARD) e siamo a Conway. Ci sistemiamo in un bel motel cui seguirà cena messicana al Cafe Noche.
La stanchezza e l'ebbrezza non sminuiscono la vivacità e la qualità del dibattito e nemmeno la nostra voracità. Un bel gelato passeggiando verso la stanza e tutti a dormire.
La perturbazione è passata. Qualche stella in cielo ... domani splende il sole.
NOn abbiamo ancora deciso dove dirigerci. Verso sud. Io mi auguro possiamo attraversare ancora qualche bella riserva naturale prima di tornare in città.





Considerazioni metabolicheggianti: Paolino e Leonardo scriveranno le loro memorie metaboliche a fine vacanza, credo.
 Per quanto mi riguarda l'unico problema è gestire le glicemie notturne e/o al risveglio con il tipo di alimentazione che seguo qui. Non riesco, un po' per indisciplina, un po' per circostanze, a fare un pasto come dico io. La prima necessità è recuperare e rigenerarsi. Ma con l'American Diet non bastano boli combi, cubi o all'ennesima potenza. In ogni caso durante il giorno riesco a pedalare con glicemie sotto controllo tra 100 e 140 molto stabili. I soli picchi, lievi e al massimo intorno a 200 derivano dall'assumere uno snack di 30-40 gr di cho e poi magari fermarsi per una mezzoretta per esigenze di altri. Pochi minuti sui pedali e al massimo in tre quarti d'ora, anche gestendo l'intensità e il ritmo, la glicemia torna entro range normali. E' la mia quarta ciclovacanza con il diabete, anzi la quinta, e sono un po' cambiate le cose. Integro sicuramente molto meno che in passato e riesco a gestire benissimo le glicemie. Non ho ad oggi avuto nessuna ipoglicemia, nemmeno accennata, in nessuna fase. Ho ridotto la basale a 8 unità (da 12-14 standard) Potrei ridurla ulteriormente, ma già faccio fatica a gestire la notte, dunque meglio non esagerare. Il bolo a colazione non l'ho fatto i primi giorni, poi ho visto che i tempi per partire sono sempre lunghi (almeno 2 ore) quindi mi faccio insulina tranquillamente. I ritmi sono blandi specie all'inizio e la basale è bassa: nessun problema di ipo da attività fisica in picco d'azione insulinica.
I dosaggi di bolo variano molto di giorno in giorno e dipendono dai pasti consumati e dalle quantità. Comunque stò tra basale e boli ho un range di min 19-max 28 unità die versus min 27-max 32 della mia normale gestione. Non ho ancora verificato il mio peso ma credo di essere a 67 kg.
In questi ultimi 5 gg proverò a migliorare la gestione della notte, anche se oggi ho cominciato male... bene fino alle 5 dei mattina, poi un picco a 190 al risveglio. Amen ... storie di ordinaria glicemia ...
Mentre non lo ritengo indispensabile per una competizione o in una gara medio breve, il sensore si sta dimostrando utilissimo in questa ciclovacanza. Mi consente di gestire alla perfezione timing integrazioni e ritmo pedalata in maniera da contenere i picchi in salita e in discesa in base alle indicazioni. Verifico comunque la glicemia 3-4 volte al giorno con il normale glucometro.





DAY 10 - 15 AGOSTO

APPROACHING WHITE MOUNTAINS
COLEBROOK - GORHAM KM 95 D+400 (PROGR. 1245)





Anche stamattina splende il sole. Colazione all'americana. E' domenica mattina. Cameriera attempata, decisa, un po' brusca ma assolutamente efficiente. E' proprio come nei film. Omelette, bacon, pane tostato ... e tazze enormi di caffè.
Pronti a partire. Qualche commissione in città e poi di nuovo sui pedali.
Come dice una scritta in bella evide4nza nel locale, GOOD MORNING! LET THE STRESS BEGIN ...
Tappa interlocutoria ... gambe e testa un po' stanche. Meglio non esagerare dopo due giorni impegnativi.
Ogni tanto un po' di recupero. Siamo comunque tranquilli e in linea con la tabella di marcia. E comunque w l'improvvisazione.
Per la statale 26 procediamo verso est sempre circondati da campagna e boschi.
Andatura tranquilla. Bellissima la località di ... con il suo lago pieno di canoe e pagaie.
Breve strappo ripido e tortuoso, poi discesone e dunque ancora rolling ...
Poco più di 40 km e siamo ad Errol. Pausa caffè e acquisti al gift shop.
Da qui prendiamo la statale 16 in direzione Milan e Berlin che costeggai il corso del fiume Androsoggie. Vento contro e tratti in leggero falso piano. Paolino guida il trenino per alcuni km. Poi ognuno va come può. Siamo tutti un po' rintronati dal vento. Il paesaggio ora è un po' monotono.
Giunti a Berlin, brutta città, sostiamo per l'ultima pausa e per raccogliere informazioni sulla ricettività. Oggi siamo tutti d'accordo per una tappa più leggera.
Altre 5 miglia e a Gorham ci sistemiamo al Colonial Fort Inn, gestito da Bruno, un polacco trasferitosi qui qualche anno fa. Tariffe modiche, stanze grandi ma non pulitissime.




Io schiaccio un pisolino mentre Leo e Paolo fanno un giro della ridente cittadina.
Qualche nuvola in cielo e domani previsioni danno piogge notturne e pomeridiane.
Cena al Mr Pizza. Rientro con leggera pioggerellina e dolce take away.
Nulla di particolare da segnalare oggi. Poche foto.
Un po' di stanchezza comincia ad affiorare e questa giornata di recupero attivo ci voleva proprio. Domani, meteo permettendo, dovremo ritrovare pimpantezza e spinta.
Ci addentreremo nelle White Mountains, lambendo il Mt. Washington in direzione di Bretton Woods.
Buonanotte!