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2010 ROADMAP ST.MICHEL - MOVIOLA @ MSM



MOVIOLA @ MSM - Mellito Rewind

Ripensando alla maratona dal punto di vista atletico, metabolico, nutrizionale e mentale.
I mellito:runner raccontano ...

MOVIOLA @ MSM ... by Nonno Pesenti
ATLETICAMENTE …
non mi sentivo certo pronto per l’ambizioso obiettivo di inizio preparazione (2h 49’ 59”) e la prudenza mi consigliava di tenere un passo gara di 4’05” al km (+/- 1”) con una proiezione finale di 2h 52’/53’ (scelta dettata anche dal ricordo degli ultimi interminabili e devastanti 7 km della maratona di Berlino).
Per la prima volta utilizzavo in gara il cardiofrequenzimetro, e ciò mi rendeva abbastanza tranquillo, visto che conoscevo bene la mia soglia aerobica (153 bpm) e l’intenzione era quella di restarne sotto di 2 o 3 battiti…….una sicurezza in più !
Detto, fatto !
Sono partito impostando il ritmo prefissato, nonostante la salitella iniziale, non oltrepassando mai i 150 bpm !
Purtroppo a partire dal 6 km, un vento fastidioso, limitava la mia azione (e quella di tutti gli altri partecipanti) e il responso cronometrico ne era testimone (5-6” in più a parità di sforzo)……non mi sono perso d’animo, e ho continuato a mantenere la concentrazione sulla frequenza cardiaca.
Ho cercato quindi di limitare i “danni”, evitando di andare fuori giri, godendomi il paesaggio e lasciandomi entusiasmare dalla inaspettata e calorosa gente che incitava tutti i maratoneti !
Non ho avuto particolari momenti di crisi, anche se negli ultimi km la stanchezza si faceva sentire e anche il cuore pulsava piĂą velocemente.
Sono arrivato al traguardo ancora con un pizzico di energie necessarie per uno sprint negli ultimi 300mt a 16km/h…e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso !
Il tempo finale non era forse quanto mi aspettavo e quanto la mia condizione fisica mi avrebbe permesso di fare in condizioni meteo diverse, ma ero soddisfatto della mia condotta in corsa e di come il mio fisico da Nonno aveva risposto alle sollecitazioni di una gara così impegnativa !
METABOLICAMENTE …
come in passato ho ridotto la basale del 20% (4 unità contro le solite 5), e le due unità mattutine di Apidra, necessarie per contenere un’iperglicemia notturna e quattro fette biscottate con un filo di marmellata, non mi hanno dato problemi!
Alle 7.30 i miei valori glicemici erano perfetti: 100 mg/dl.
Prima dello start, ho assunto circa 25ml di Carbosprint  Proaction (grazie alla generositĂ  del fratello aretino GRIPPO che mi aveva donato due pack da 50ml); un mix di maltodestrine, destrosio e fruttosio che non avevo mai testato (dal sapore non troppo gradevole).
Mi sono poi affidato al sensore, che mi avrebbe segnalato eventuali IPO e IPER (anche se in lieve ritardo).
Dopo 6-7 km mi trovavo giĂ  oltre i 180 mg/dl, ma la cosa non mi disturbava e saltuariamente controllavo il trend.
Circa a metà gara, non per necessità, ma in prevenzione, assumevo altri 25ml di Carbosprint finendo così il primo pack.
Non ho più pensato ad altre integrazioni, sino al momento in cui il sensore mostrava un valore di circa 80mg/dl con due frecce in discesa……ero al km 34 e in un attimo anche l’altro pack faceva la fine che il destino gli aveva riservato !
Nonostante l’integrazione, la glicemia non sembrava mostrare segni di ripresa verso l’alto e a 3 km dall’arrivo decidevo di aggiungere altri 5 gr di cho sottoforma di miele, forse inutili visto l’approssimarsi dell’arrivo.
Non riuscivo a distinguere l’appannamento degli ultimi km con una Ipoglicemia, ma ormai mancava pochissimo al traguardo, dove giungevo con un valore registrato dal sensore di 60mg/dl, sconfessato poi da una rilevazione glicemica ematica che indicava 208 mg/dl.
Forse la differenza così elevata, poteva essere stata causata da qualche residuo di zuccheri sul dito  utilizzato per il prelievo…o forse no…
NUTRIZIONALMENTE:
i pasti pre-gara consumati presso i ristoranti Bretoni non sono stati un granché, da tutti i punti di vista; ma per fortuna le nostre cuoche sono state perfette e il carico dei carboidrati non è mancato, così come la qualità delle pietanze, semplici ma decisamente appetitose!
Qualche dolce di troppo mi ha obbligato a correzioni in corso d’opera, autorizzate e consigliate dall’esperto in materia Alberto Dorando Brunelli, riconosciuto ormai da tutti come il Re delle Correzioni !
Un consiglio: non mangiate tortillas e salsine varie a corredo, presso la catena di ristorazione francese Buffalo Gril….potreste incappare in Iperglicemie prolungate, difficili da contrastare anche con dosi massicce di insulina !
MENTALMENTE …
ero tranquillo, e sicuramente ciò derivava anche dal fatto che non avevo più l’obbligo con me stesso di abbattere il muro delle 2h 50’. Sapevo che tutti gli altri risultati sopra questo tempo erano alla mia portata !
Questa consapevolezza mi ha donato la lucidità necessaria per affrontare una gara così lunga e difficile !
Ho finito con una dose massiccia di fiducia in me stesso, pronto ad affrontare la prossima avventura……con una posta più alta !

MOVIOLA @ M1000 ... by Pippo Pipitone
ATLETICAMENTE:
Questa volta non ho voluto fare di testa mia, in occasione dello stage svoltosia Cecina, ho seguito il programma del Marathon Center di Brescia.
Il cardiofrequenzimetro è stato un ottimo compagno d’allenamento e mi è servito a misurare con più precisione le mie forze.
Ho svolto la preparazione alla perfezione sentendomi in ottima forma, non ho mai avvertito una stanchezza eccessiva,  ma quella giusta e fisiologica, questo mi incoraggiava e mi dava la carica giusta,  capivo che stavo  facevo tutto secondo criterio, gli unici giorni che mi davano ansia  erano quelli dei lunghissimi (forse mentalmente non li reggo piĂą come una volta).
Non si sono fissato un tempo preciso di fine gara, il ritmo degli allenamenti fatti mi davano una proiezione di tre ore, ma mentalmente non ne ero molto convinto. Ritengo personalmente,da esperienze fatte, che per chiudere una maratona sotto le tre ore, oltre a crederci, ne devi correre una almeno 1 mese e mezzo prima.
Ebbene ho deciso di come condurre il rtmo gara , il venerdì due giorni prima della gara, perché quel giorno le sensazioni, l’andatura e soprattutto l’idea di trovarti già nel mezzo della competizione, tutet queste cose mi hanno convinto di correre a 4,15-4,20 al km.
Purtroppo non è andato benissimo, perché dal 24° Km ho dovuto rallentare per causa di un mal di pancia.
Motivi immaginari? tanti e tantissimi, le cause:………….alimentazione? pochi lunghi? Ritmo sbagliato? Caldo? Paura?
Trovare il motivo è solo trovarsi una giustificazione e basta, perché la prossima volta magari correggi quello che hai trascurato prima e ne trascuri un altro, la maratona è questa, non c’è niente di scontato, è tutto preparazione e………fortuna!!
METABOLICAMENTE:
Mi sveglio presto, alle ore 6,00.
Glicemia della notte 111, glicemia della sveglia 98, faccio colazione con 25 grammi di carboidrati (tre fette  di pane con il miele) e faccio un bolo di 1,5 ricordandomi di dimezzare la basale al 50% (0,3 ogni ora) circa un’ora e mezza prima della gara.
Prima della partenza misuro la glicemia 143, ottima la scelta di ridurre il micro 1 ora e mezza prima della gara,durante il riscaldamento sorseggio mezzo litro d’acqua con l’aggiunta di due cucchiaini si miele.
Controllo la glicemia al 8° km è 220, non mi preoccupo più di tanto, ancora c’è tanto da correre e programmare un bolo non è il caso.
Al 23° chilometro inizia il mio mal di pancia , da  4,16 al km devo passare a 4,25 e poi anche a 4,30 al km, controllo la glicemia  è 180, va bene decido ancora di tenere il micro in stop per riaccenderlo gli ultimi 12 km.
Al 28° km  comincio a camminare, la glicemia è la stessa (180), solo al 36° km, con glicemia a 145, riaccendo il micro e faccio un bolo di 0,7 (perchĂ© era da circa 3 ore spento). Glicemia all’arrivo 140. Tutto sommato, a parte l’imprevisto del mal di pancia, la gestione glicemica è stata ottima.
NUTRIZIONALMENTE:
Purtroppo non riesco a rispettare le diete, è più forte di me, e nemmeno ho mai fatto una alimentazione programmata in funzione di tabelle di allenamento, non dico che faccio faville o abusi esagerati ma voglio essere libero di scegliere.
Questa mia teoria sarĂ  sicuramente sbagliata, vedi cause mal di pancia in piĂą casi, ma come spesso e volentieri mi piace correre a sensazione,  mi piace anche  mangiare a sensazione.
MENTALMENTE:
Rispetto ad alcuni anni fa la lunga distanza mi mette in pò di ansia, per questa gara mentalmente ero pìù preparato perchè mi sentivo le gambe ben allenate.
Il mio problema principale sulla maratona è stato sempre quello di governare i primi 21 km, infatti solo quelli che determinano il successo o l’insuccesso della prestazione. Questa volta credo di esserci riuscito, ma subito dopo ho dovuto lottare per il malessere allo stomaco che,devo dire la verità, mi ha sconfitto mentalmente.
Il mio pensiero era basato su come concentrarmi per gestire questo inconveniente. Una sensazione diversa da quella di superare la crisi di affaticamento del km……X, che naturalmente preferisco rispetto a questa che , come in altre situazioni , mi ha causato momenti di antipatica sofferenza (vomito e vertigini).
Tratto questo non posso che dire:” comunque vada sarà un successo”.
E sicuramente, come per il resto dei miei compagni,  il diabete per noi è l’ultima preoccupazione.
Ed allora:“Non corro per dimostrare qualcosa, ma correndo dimostro qualcosa”.

MOVIOLA @ MSM ... by Issimo

Ripercorrendo a ritroso la giornata della gara, con uno sguardo ai dati raccolti e trascritti e uno sforzo di memoria  per  sensazioni e pensieri, questa la mia mellito moviola @ MSM:
ATLETICAMENTE … credo di essere arrivato all’appuntamento molto preparato (in km e in qualità) ma in fase di forma calante e un pelino stanco e quindi con pochissimo margine da gestire, anzi forse nullo, per restare sotto le 3h. Ho voluto comunque impostare il ritmo prefissato (2h57 4'10 al km) anche se non c’erano le condizioni per farlo e ho pagato lo scotto. Sono peraltro convinto che non sarei riuscito comunque a correre sotto le 3 ore anche restando protetto nel gruppo del pace-maker sin dall'inizio. Comunque dopo il 19 km sono stato a ruota del pace.
Ho anche sbagliato nella scelta delle calzature (ghost) che avevo collaudato solo su distanze fino a 18km e che mi hanno provocato dolori a caviglie e ai piedi in conseguenza di un appoggio diverso delle mie fidatissime A3 (triumph) cui ho scioccamente rinunciato sperando nel favorevole effetto della rollata della Brooks Ghost. Le frequenze cardiache tenute sempre al filo della soglia 2, quando non leggermente superiori per rispettare i passaggi prefissati nonostante il vento contrario, hanno poi fatto il resto. Al 32 km, poco dopo aver pensato, “sto meglio” si è spenta la luce e per evitare danni maggiori ho preferito chiudere al piccolo trotto (dolore al piede sinistro dopo lo stop). Insomma, la maratona non ti regala nulla e considerando condizioni ambientali e personali, per riuscire avrei avuto bisogno davvero di un bel pacco regalo. Ci rifaremo alla prossima, con o senza regali! Che la forza sia con me!
METABOLICAMENTE …. Le trasferte, con orari, pasti, abitudini modificate sono sempre un po’ complicate da gestire. Tuttavia metabolicamente credo di aver azzeccato la gestione. Con una riduzione strategica della basale del 20%, il bolo del mattino standard distanziato di tre ore dalla partenza e ottime glicemie nel pregara (124, 98). Barretta da 17 gr a 15 minuti dallo start. Tutto ok! Purtroppo la mia perfetta gestione si è fermata qui. In gara mi sono dimenticato improvvisamente delle centinaia di allenamenti in cui mi sono prodotto con puntuali verifiche del trend glicemico. Il malfunzionamento del sensore, conseguenza del mal posizionamento (mea culpa!) a contatto con i taschini dove tenevo gli integratori, mi ha condizionato. Non sono riuscito a ragionarci su e a capire sin da subito che i valori non erano attendibili. Ho dovuto aspettare di verificare che il sensore si era staccato dal sottocute per iniziare ad usare la scuola del “ragionamento” e applicare il mio piano strategico di integrazioni. Ma la frittata era fatta. Inseguento l’improbabile tracciato (fisso tra 180 e 200), ritardando così oltremodo le necessarie integrazioni di malto destrine e zuccheri (24K° 8 CHO, 28 KM 8 CHO), ho forse complicato ancor più una corsa già resa difficile da 40 km di vento contro. La glicemia al termine della corsa (95) conferma che avrei dovuto basarmi sull’esperienza e sulle sensazioni, invece che appoggiarmi alla tecnologia.
NUTRIZIONALMENTE: Abbiamo tutti giocato in difesa. La cucina francese, almeno quella in cui ci siamo imbattuti, decisamente predilige grassi e proteine. Il carboloading ce lo siamo fatti in casa. Brave tutte le cuoche Grippa & Mitch. Penso comunque di aver mangiato abbastanza bene e quando non l’ho fatto è stato per mia debolezza.
MENTALMENTE … la stanchezza mentale unita forse a una mia naturale propensione a volermi occupare dei problemi di tutti e anche dei più piccoli dettagli organizzativi, mi ha fatto scordare che è importante anche “concentrarsi sulla gara”. Alla maratona a volte è importante non pensarci troppo, ma nemmeno troppo poco. Ci ho pensato troppo poco prima e troppo nel durante. Diciamo che sono arrivato qui con un eccesso di confidenza: mi sentivo forte come 4 settimane prima, senza esserlo. E se a questo aggiungiamo “il poco margine” che avevo … tutto si spiega! L'entusiasmo è comunque intatto. Il problema è la frenesia. Da questo punto di vista mi sento un eterno adolescente. Debbo solo gestire la voglia di riprovarci subito. In effetti i miei programmi per il 2010 non contemplano un’altra maratona. Vedremo se saprò attendere saggiamente il 2011!