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2015 • EVENTI RUNNING - MARATONA DI VALENCIA





TEAM DNL @ MARATONA DI VALENCIA + 10K

Valencia, Spagna • 15 novembre 2015

Breaking News Valencia!


Splendida giornata di sole, splendida cornice, splendida città: Occupe Valencia!
Occupazione però riuscita solo a metà.
Nonno Pietro (10k) season best in 37:25 ... (189° su 8000 e più)
Presidentìs (maratona) abbandona al 26°km mentre procedeva a un passo di poco superiore ai 4'30 al km ... (passaggio mezza 1h34:37)
Sono cose che capitano ... di cui potete leggere più approfonditamente qui sotto!

***

10 righe da Valencia ... > di Pietro Pesenti, DM1, BG
E' da BERLINO 2009 che non ho mai mancato un appuntamento DNL dedicato alla maratona (anche se ultimamente solo in veste di spettatore), d'obbligo quindi, si fa per dire, la partecipazione all'evento in terra spagnola !
A inizio 2015 dopo la Mezza sul Brembo, le ambizioni erano bellicose così come la convinzione di correre nuovamente i 42,195 km (ultima "apparizione" a COPENHAGEN 2012...ultimo "miracolo").
PARIGI era nel mirino (pettorale già prenotato) e VALENCIA doveva essere la conferma del ritrovato feeling con la gara regina dell'atletica !!!
Mannaggia, mai fare i conti senza l'oste chiamato INFORTUNI :-(
Diventavo così spettatore "forzato" nella capitale transalpina, e ripiegavo sulla "10K VALENCIA TRINIDAD ALFONSO".
Buona l'idea degli amici spagnoli di organizzare anche una gara così breve e dare la possibilità a tutti i runners meno avvezzi alla lunghe distanze, di partecipare alla festa podistica.
Pochi km nelle gambe, tanti stop & go, ma tanta voglia di correre senza risparmiarsi !
Nessuna preparazione specifica, ma un responso cronometrico di 37'28" in occasione della 10km di Roncello disputata quasi per gioco a fine agosto (altro "miracolo"), mi imponeva l'obiettivo di abbattere, anche di un solo secondo, il muro dei 37'.
Ho coinvolto in questa avventura anche il mio amico/collega di lavoro Rossano e la vacanza ha avuto inizio !
Arrivo a VALENCIA sabato 14 novembre alle ore 21:30 circa; trenta minuti e poco più per giungere agli appartamenti Les Arcadias dove ci stava aspettando Cristian per la consegna dei pettorali, da lui gentilmente ritirati (anche lui residente nello stessa palazzina con Monica, Cherubina e Beniamino).
Saluti e abbracci e verso le 22:30 iniziava la cena a base di Paella con un paio di bicchieri di vino bianco autoctono !
Glicemia pre-cena 79 mg/dl (ore 22:38) - bolo di rapida 6/7u (la memoria vacilla) e a seguire 10u di basale.
A nanna abbondantemente dopo la mezzanotte.
Sveglia alle 4 per rilascio liquidi in eccesso e controllo glicemico = 204 mg/dl. Visto l'orario decidevo di correggere tranquillamente con 1u di rapida e mi infilavo nuovamente sotto le coperte per godermi le ultime ore di sonno prima della gara.
Alle ore 7 tremorii inaspettati annunciavano una IPOglicemia di 42 mg/dl. Non mi preoccupavo più di tanto anche se ero sorpreso di tale valore. Integrazione con una bustina di zucchero e due bustine di miele e nuovamente mi nascondevo nel letto per gli utimi 10 minuti di relax...un classico !
Ore 7:45 ritrovo con Cristian e tutti e tre ci siamo incamminati verso la partenza, circa 3km di strada e mezz'ora di riscaldamento a passo veloce.
Temperatura fresca sui 10°, ma destinata ad aumentare sino a 20/24° in tarda mattinata (nessun problema per i partecipanti alla 10km, forse un fastidio per i maratoneti).
Un fiume di runners ci ha accompagnato nei pressi della partenza, dove abbiamo lasciato le borse con i nostri indumenti di ricambio negli appositi locali. Prima naturalmente foto di rito e ultima rilevazione glicemica. Ore 8:04 = 69 mg/dl...mumble, mumble...solitamente l'adrenalina in gare così corte e "anaerobiche", mi alza notevolmente il livello di glucosio nel sangue ben oltre i 250 mg/dl, ma decido ugualmente di integrare con una bustina di miele e una caramella. Alto e sicuro :-)))
Infilato nella prima griglia, non ho molto spazio per finalizzare il riscaldamento, ma il tempo passa velocemente e in men che non si dica si parte !
Stranamente riesco a non esagerare nel primo km (3'45") e aumento leggermente l'andatura nei km successivi, forte di una buona gamba che mi garantisce di correre in scioltezza !
Tutto bene sino al 6km, poi improvvisamente affiorano i primi sintomi di stanchezza muscolare. Il passo si fa più pesante e all'ottavo km si accende la spia della benzina...cavoli, così presto !
Naturalmente non mollo e tengo duro, ma inevitabilmente la velocità diminuisce e gli ultimi due km sono una vera e propria sofferenza !!!
Arrivo stremato e spossato al traguardo, bevo subito circa 250 ml di Gatorade e mi ci vogliono almeno 5 minuti per ritrovare lucidità e capire di avere finito la gara in 37'25" (ho perso una ventina di secondi negli ultimi 3/4 km di gara).
Passano altri 5 minuti prima di trovare Rossano, e assieme ci dirigiamo nella zona "massaggi" dove studenti universitari di Fisioterapia danno sollievo alle nostre stanche membra !
Successivamente ritiro borse e rilevazione glicemica.
Ore 10:13 (36' dopo la fine della gara) = 59 mg/dl ...valore abbastanza incomprensibile, che mi pone diverse domande ancora senza risposte:
- Perchè un valore così basso, visto la tipologia di gara e le mie precedenti esperienze tutte over 200 ?
- Ho corso sempre in IPOGLICEMIA o il valore si è abbassato solo nelle fasi finali della gara o addirittura dopo l'arrivo ?
- Quanto e se ha influito sulla mia prestazione ?
- E' stato un po' un casino con le glicemie e ho cercato di gestirle al meglio, voi cosa avreste fatto al mio posto ?
Ne discuterò con i miei amici DOC al prossimo camp di Pescara e forse troveremo qualche spiegazione.
Dal punto di vista atletico, sicuramente la prestazione cronometrica non è stata quella attesa e sperata, ma in fondo ho dato tutto quello che avevo e probabilmento mi ero sopravvalutato!
Ho comunque corso in una stupenda città e sorridendo alla fatica mi sono anche divertito!
Io c'ero e ho vissuto una bellissima esperienza !



10 righe da Valencia … > di Cristian Agnoli, dm1 VR
"Il non conquistatore dell'inutile"
Ancora una volta mi trovo a tediare gli affezionati lettori DNL con il racconto di una mia mancata performance in ambito maratona. E questa volta addirittura con ritiro al 26° km.
A Valencia (disertato appuntamento roadmap 2015 DNL) ero venuto "di passaggio", in previsione di una maratona primaverile da correre al meglio. Volevo qui solo ritrovarmi sulla distanza correndola a ritmi teoricamente abbordabili per il mio piccolo motore aerobico. Invece, nonostante una preparazione non perfetta ma comunque di sostanza (più sotto potete verifcarla se avete voglia di approfondirla), non sono riuscito nemmeno a reggere i 4'30 al km: motore spompato dunque, ma ben più grave, ha ceduto, contemporaneamente, anche il telaio. La centralina che comanda il tutto, ovvero la testa, mi pare di averla ancora ma non tarata sulla cilindrata del motore, sulla portata del telaio e sull'anno di … immatricolazione!
Purtroppo le cattive sensazioni muscolari che ho avvertito sin dai primi km (quadricipiti doloranti e successivamente un paio di fitte alla schiena) non mi hanno mai abbandonato e dal 21°km ho gradualmente ridotto il ritmo da 4'30 a 4'45 al km, per decidere di ritirarmi al 26° km quando viaggiavo oramai demoralizzato a 5' al km.
La giornata era meravigliosa, la città stupenda, il percorso filante, il pubblico gioioso (e la mia famiglia ad attendermi, inutilmente al 40°k), ma non è bastato.
Ritirarsi non fa mai piacere, ma penso di aver fatto la cosa giusta.
Era, credo, la mia 16a maratona ufficiale ed è la seconda volta che abbandono. E' inoltre il primo anno da quando corro (e anche da quando sono diabetico) che non porto a casa una medaglia da finisher in maratona. E questo mi brucia alquanto.

L'ottenimento di una performance atletica, soprattutto quando si tratta di sport amatoriale di medio-basso livello come nel mio caso, rappresenta qualcosa di molto intimo e personale: non mi serve affatto a rafforzare l'autostima o a cercare applausi veri o virtuali: mi piace fissare un obiettivo, più o meno realistico, e intraprendere un percorso per perseguirlo. Un piacere molto semplice, simile a quello che prova un artigiano quando realizza un pezzo a mano … insomma vedere e godere del frutto del proprio lavoro. Si tratta sicuramente di qualcosa di smaccatamente egoistico: non scomodo certo i massimi sistemi, e nemmeno la solidarietà e il buon esempio.
La mia felicità abita, piaccia o meno, anche in questi piccoli inutili luoghi dell'effimero. Visione limitata, ma questo provo a fare nel mio tempo libero e spesso senza lieto fine, ovvero senza riuscire nel conquistarmi la mia fetta di felicità dalla torta dell' "inutile".
Tutto da rifare, dunque, con tre mesi e più di faticosa ma felice preparazione gettati al vento. Ci riproveremo? Non so ancora quando, visto che nei giorni successivi alla maratona la mia schiena ha pensato di abbandonarmi del tutto … e lo stop podistico si è prolungato per più di un mese.
Rileggerò i dati, ricalibrerò ritmi e carichi di lavoro ma proverò a superare il mio complesso di Edipo con la maratona. In ogni caso, comunque andrà, riprenderò la mia caccia al titolo di conquistatore dell'inutile.


Alcune considerazioni sotto l'aspetto strettamente metabolico, meno dilettevoli ma forse più utili ... (v. specchietto per il diario)
1) buon profilo glicemico: ho cercato di presentarmi al via nella migliore condizione possibile ovvero con buon compenso e assenza di picchi ipo-iperglicemici nelle 12 ore precedenti (range glicemie 88-99). Al contrario il profilo glicemico del dopo gara non è stato buono (294 mg/dl e ci ho messo un bel po' per riabbassarla) ma è quasi certamente conseguenza dell'interruzione anticipata dell'attività fisica successiva ad un'assunzione importante di cho: la mia strategia di integrazione era basata sul completamento della gara, invece mi sono ritirato, previo calo di ritmo e frequenze e successiva camminata lenta fino al traguardo.
Da approfondire invece l'effetto adrenergico nel pregara visto che, pur avendo camminato a passo svelto per circa mezzora a digiuno e partendo da glicemie nella norma, mi sono ritrovato alla partenza con 174 mg/dl.
Ribadisco che per quanto mi riguarda le glicemie dovrebbero essere entro range pressoché ottimali sempre, anche in ambito attività fisica. Se questo non capita, amen, ma non vado certo ad autoprovocarmi iperglicemie. Mi bastano quelle che già mi capitano senza cercarle.
A costo di essere noioso e ripetitivo: portarsi in iperglicemia non serve a niente: le risposte glicemiche sono determinate da insulinizzazione, integrazioni e consumi energetici, la glicemia è solo un indice di riferimento che va rilevato ma non deve necessariamente guidare ogni nostra scelta.
2) insulinizzazione: ho mantenuto un profilo basale inalterato senza modifiche di timing e dosaggi. L'insulina serve e deve fare il suo sporco lavoro.
Ho scelto di non fare colazione prima della gara, assumendo un'integrazione importante (30-35 gr cho in forma di beverone) a pochi minuti dalla partenza e lasciando alla sola insulina basale il compito di metabolizzare le integrazioni programmate.
In alternativa avrei potuto valutare un piccolo pasto con bolo a colazione per mantenere una coda di insulina attiva che mi consentisse di attenuare le risposte adrenergiche e una migliore assimilazione dei carboidrati assunti nel pregara e nei primi 20 km. Ci ragionerò su, anche se sono convinto che se avessi avuto l'efficienza necessaria per concludere la prova ai ritmi desiderati la mia strategia avrebbe pagato anche in termini di risposte glicemiche.


ANTEPRIMA ...
CRISTIAN • ROADMAP TO VALENCIA (31 AGOSTO>15 NOVEMBRE 2015)

Unico "highlander DNL" sopravvissuto al passare degli anni, agli infortuni e alla pigrizia nel raccontarsi,
propongo qui di seguito i file pdf della mia ennesima "raccolta dati atletico-metabolico-nutrizionale" in vista di una maratona.
Come al solito, preparo tutto in tempi troppo ristretti, senza la base "aerobica" necessaria per performare al meglio e secondo i miei ben noti propositi.


Le ultime settimane di preparazione (quelle che non ho più commentato) mi hanno confermato la mia debolezza sui lunghi ... reggo bene le sedute di ripetute, anche con recupero attivo (alcune delle quali ho svolto a ritmi su cui non pensavo sarei riuscito a reggere), ma poi non esprimo la buona velocità guadagnata sui lavori di qualità nei lavori di "durata" ... sicuramente ciò è da imputare alla preparazione troppo "compressa" ovvero non si può fare quattro settimane stimolando l'acido lattico, e poi pensare di lavorare sulla resistenza aerobica mettendo dentro 4 lunghi in 5 settimane, fare lo scarico, trasferte di famiglia, stress vari della vita quotidiana di tutti noi umani etc etc.
Insomma se voglio performare al meglio sulla distanza regina dovrò prima o poi iniziare una preparazione più dilatata, e facendomi trovare a inizio programma già in forma almeno sulla distanza della mezza maratona e con qualche cavallo in più nel motore. Però siccome a Valencia mi accontenterei di stare appena sotto le 3h10 spero che il lavoro svolto, anche se un po' pasticciato, sia sufficiente. Certo le sensazioni non sono state costanti: a momenti di euforia e onnipotenza :-) si alternano colpi a vuoto. Ma per quello che ho in testa a Valencia, va bene così. Poi sarà la corsa a emettere la sentenza definitiva!
Metabolicamente non commento più di tanto ... la mia impostazione di base presuppone di essere sempre vigile e naturalmente concentrato su quello che mangio (la famosa gestione in background) ma ultimamente pecco sempre di distrazione e ignavia. Quindi non so se potrò reggere a lungo così... mi vedrò costretto a ripegare su basali più "coprenti" (quelle che io chiamo "basals for dummies"), vedi la nuova Tresiba, che perdona sicuramente più gli errori anche a costo di pagare a livello di ipoglicemie ... ma tanto se la glicata è buona il diabetologo è contento ... e chissenefrega se uno sta in ipo perennemente ... alla fine non siamo altro che il nostro referto medico :-)



SETTIMANA 6_7_8 > PDF DAL 5 AL 25 OTTOBRE (3 SETTIMANE)
Reggo gli allenamenti ma non i miei commenti alla preparazione. Da ora in avanti lascio parlare i numeri. Se troverò voglia, ispirazione e sopportazione aggiungerò qualcosa, altrimenti rimando tutto al doveroso commento post gara.


Riepilogo totali 5 settimane: 24 uscite podistiche 2 uscite ciclistiche - 396 km - 31h15min - d+1950 - fcm 155 - kcal 22500

SETTIMANA 5 > PDF DAL 28 SETTEMBRE AL 4 OTTOBRE
ATLETICAMENTE: per il mio compleanno mi sono regalato una seduta di ripetute da 8x1k a 3'40 di media. Viste le difficoltà nel gestire i lunghi nel fine settimana, ho tolto il fartlek del giovedì, concentrandomi sul lungo del sabato che finalmente mi è riuscito come volevo: 28k in progressione da 4'45 a 4'15. Se i miei mitocondri non sono impazziti a causa dei diversi stimoli ricevuti, spero nelle prossime 6 settimane di trasformarmi in una macchina aerobico-lipidica in grado di sostenere altri due lunghi e una maratona a buon ritmo. Mi interessa tornare potenzialmente vicino alle tre ore. Sempre in progressione, distribuirò diversamente i segmenti e i ritmi su lunghi da 30/32 km e 34/36km, riducendo in proporzione i tratti a 4'45 e aumentando quelli tra 4'30 e 4'15.
METABOLICAMENTE: "Non bene" direbbe il mio diabetologo ed a ragione. Troppe iperglicemie postprandiali... e non solo. Da venerdì a domenica o non so più contare, o mangio a mia insaputa ... comunque quasi sempre over 200. Male, malissimo! Riprendere in mano la situazione URGENTEMENTE! La prossima glicata è prevista per fine ottobre-prima di novembre.
L'aumentata qualità, quantità e varietà dell'attività fisica non influisce minimamente sui miei fabbisogni insulinici, basali e prandiali, in particolare non rilevo, se non sporadicamente, aumentata sensibilità all'insulina nei pasti successivi ad un allenamento anche intenso e prolungato.
Nei lunghi mattutini ho deciso di partire sempre a bolo zero e con rompidigiuno poco prima di iniziare (10 min). Così farò anche in gara. Questa settimana, invece del barrettone da 36 cho della Enervitene, ho assunto un beverone alla banana (sempre da 36 cho ma più assimilabile essendo liquido) e a lento rilascio (trattasi di Ensure Plus Advance della Abbott, praticamente un pasto sostitutivo che sarebbe destinato, udite udite, come supplemento nutrizionale per pazienti di età superiore ai 50 anni a rischio o già in fase di malnutrizione … mamma mia che paura ...)
Al 20 km, per sostenere l'ultima progressione tra 4'30 e 4'15, ho preso altri 12 gr di cho in forma di mezzo Enervitene pre. Partito con 186 e arrivato con 208 dopo 2h10, giusto per la cronaca.
Evinco che sono diventato più ""risparmiatore di zuccheri"" questo perchè: a) sto entrando in forma e dunque il mio motore a parità di ritmo consuma meno o utilizza altri substrati (FFA) b) partire alla mattina significa farlo in una zona "neutrale" dal punto di vista "insulinico" ovvero basale fatta 9/10 ore prima (almeno per me) e bolo della cena a 10/12 ore. Niente code di insulina residua, e giusto un po' di basale sotto. c) la cena della sera cui segue un sonno ristoratore è sufficiente a garantirmi scorte di glicogeno piene e al senso di fame mattutino ci si abitua.
Tutte queste cose, unitamente alle risposte glicemiche, mi suggeriscono che avrei potuto ridurre le integrazioni, almeno quando si tratta di correre fino a 2h30 a pari intensità e in identica situazione metabolicamente neutra (magari con profilo normoglicemico …ovvero range 80-120).
Diciamo che ho simulato il fabbisogno energetico di cui potrei necessitare in gara dove ci saranno più km da correre e a ritmi più elevati (mi auguro). Questo a parità di situazione metabolica, e lo ripreciso, non mi riferisco al valore della glicemia. La quantità delle integrazioni sarà la stessa, con magari lievi modificazioni nel timing in fieri, sia che parta con 100 mg/dl (come preferirei o giù di lì) o con 200 mg/dl (che non vorrei perchè non serve a niente … ma sono cose che capitano)
"Sono cose che capitano? Capitano soltanto perché questo paese è pieno di gente che quando queste cose capitano dice 'sono cose che capitano' ed è per questo che capitano.” (cit. dal film "Questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo", 1963, USA, regia di Stanley Kramer)

SETTIMANA 4 > PDF DAL 21 AL 27 SETTEMBRE
Atleticamente:
ritrovate buone sensazioni e soprattutto buon passo nelle ripetute e nei medi, mentre fatico ancora nei lunghi pur a ritmi non eccessivi. Forse è prevedibile visti i carichi e la tipologia di lavori antagonisti svolti in settimana. Magari si tratta solo di una giornata storta: ho sofferto più che altro muscolarmente il lungo domenicale che ho ridotto a 24 km non avendo nelle gambe la capacità di reggere la desiderata progressione di ulteriore 4/5 km fino a 4'15 al km. Ho deciso quindi di abbreviare e rimandare a fra sette giorni sperando in tempi migliori. Sto provando a fare una preparazione che da stimoli MOLTO diversi al mio corpo, passando da sedute lattacide ad altre più in soglia aerobica che dovrei distanziare maggiormente. Questo mi mette spesso in difficoltà, perchè lancio segnali troppo difformi al mio corpo e alla mia mente. Ma a Valencia mancano 7 settimane e dovrò pur metterci dentro un paio di lunghi ora che ho ritrovato la velocità.
Metabolicamente: parola al diario. Questo sono io ... terapeuticamente non credo di dover modificare molto, se non adeguare i boli alla qualità e alla quantità che mangio. Devo però essere più concentrato su quello che ingurgito perchè se conto dopo essermi bolato e poi non adeguo qualche iperglicemia di troppo ci scappa. Ma se le medie di questo diario rispecchiassero la mia glicata starei nel best range.

SETTIMANA 3 > PDF DAL  14 AL 20 SETTEMBRE 2015
Atleticamente: tutti i nodi vengono al pettine … dopo la inaspettata brillantezza della scorsa settimana, ho pagato dazio All'esuberanza da adolescente. Già nel trail del martedi, che non c'azzecca con la maratona, sentivo le gambe dure nonostante si sia praticamente sempre camminato. Ho fatto un miracolo nel reggere il fartlek da 14x1'veloce 1'lento. Il lungo con variazioni della domenica invece mi ha ricordato che a volte sono un pivello. Ho gestito male le integrazioni complice un po' di "concitazione" nel trovare il tempo di allenarmi e mi sono dimenticato dello scorrere del tempo e quando mi sono ricordato di integrare ero già in ipo. E dunque sono riuscito a reggere solo il 60% delle ripetute lunghe con recupero attivo (4'15 rec 4'45) e poi mi sono trascinato a casa senza più ritrovare lo smalto necessario. Lezione da imparare. Ma meglio in allenamento che in gara.
Metabolicamente: settimana con parecchi pasti fuori, pizze, banchetti nuziali. Penso di essermi saputo contenere soprattutto con il consumo di alcolici, ma comunque un regime nutrizionale non degno di un atleta amatore che vuole reggere certi ritmi. Nulla di irreparabile, ma per questa settimana ho dovuto ricorrere alla politica del contenimento.   

SETTIMANA 2 > PDF DAL 7 AL 13 SETTEMBRE 2015
Atleticamente: alla seconda seduta di ripetute in pista sui mille già reggo i 3'46" con "soli" 2 minuti di recupero. Nella stessa settimana ho effettuato un medio con 8k a 4'02 e un lunghetto domenicale con variazioni da 1k sempre intorno ai 4' al km ogni 4k a 4'45. Non so se sogno o son desto ... ma era dalla notte dei tempi che non reggevo simili ritmi. Ma calma, 44 anni sono 44 anni ... e dopo le ultime batoste in maratona meglio volare basso ... chi troppo in alto sale cade sovente precipitevolissimevolmente ... saranno i lunghi "veri" a dire se saprò in così breve tempo trasformare la ritrovata velocità in endurance.
Metabolicamente: persevero con i miei limiti nella gestione del postprandiale cui però saprei rimediare se avessi la "costanza" necessaria ... una cosa alla volta. Non faccio per ora ulteriori analisi che mi riservo per quando avrò avuto il tempo di aggregare e meglio analizzare i dati riepilogativi metabolici e non. Per quanto riguarda "diabete e sport" mi limito a rimarcare come sempre più sia la mia "insulinizzazione", e in particolare la distanza dall'ultimo bolo, a determinare le mie scelte a livello di integrazione, mentre la misurazione della glicemia assume più una funzione statistica. L'insulina vince su tutto, se ce n'è troppa non sarà un 200 a cambiare il mio destino, ovvero la necessità di integrare comunque, mentre se ce n'è troppo poca l'iperglicemia è garantita a prescindere. Quindi che senso ha portare la glicemia in alto. Le iperglicemie autoprovocate sono una stronzata megagalattica. Bastano e avanzano quelle che ci capitano per errore!

Atleticamente: meglio del previsto la mia prima di questa ennesima roadmap. Stranamente fatico meno a gestire i lavori di qualità (ripetute, fartlek) mentre soffro sui lunghi dove fatico anche a ritmi lontani da quelli desiderati/pretendibili. Certo che gestire ripetute, fartlek e lungo veloce nella stessa settimana NON è cosa facile, né raccomandabile in un programma di preparazione, a maggior ragione se il soggetto è un 44enne, oramai logorato dal trail e senza una base aerobico-glucidica stradista degna di questo nome.
Metabolicamente: mi mantengo sui miei standard con la solita difficioltà a gestire i picchi pomeridiani ... se sgarro di una virgola poi pago. Le medie non dicono sempre la verità, ma sicuramente le correzioni puntuali servono a limitare eventuali errori da conta dei cho sempre possibili quando si sceglie di mangiare variato, senza pasti fissi e piatti proibiti, pur sempre nell'ottica di una alimentazione tendenzialmente equilibrata, sana e bilanciata ... Sto cercando di mangiare meglio, bere ancora meno di quanto già poco bevo. Il peso è regolare. ... farò prima o poi una BIA e mi peserò con più regolarità. Nella gestione glicemica devo stare attento a non cadere nella trappola del ragionare per ... glicemie!!!!!