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Dnl - Diabete no limits

unisciti a diabete no limits dnl - tubo mellito

2015 • EVENTI RUNNING - RUNNING LAB REPORT


RUNNING LAB CONFIDENTIAL
San Pellegrino Terme • 3>6 gennaio 2015


Report > Genesi e Metamorfosi di un Camp Autogestito

Testo a quattro mani by Piero & Cristian

In principio giungemmo a San Pellegrino Terme: sabato 3 gennaio 2015, mattina. Albergo Centrale.
Dodici TypeOne (undici penninfusi e un microinfuso) pronti per una nuova esperienza targata DNL: il primo Camp autogestito, con l'obiettivo di effettuare una serie di test coadiuvati da un team esclusivamente sportivo, per meglio comprendere tecniche di allenamento e fisiologia dell’esercizio e allo stesso tempo raccogliere dati che possano aiutarci a studiare le correlazioni tra running, risposte glicemiche e il nostro imperfetto metabolismo degli zuccheri a insulina esogena.
Disamina da effettuarsi sia a livello individuale, sia, successivamente, con l’ausilio di specialisti in materia.
Dodici i partecipanti annunciati e dodici le presenze, anche se i malanni di stagione impediranno a qualche figuro di dedicarsi a test, sperimentazioni e allenamenti con la necessaria continuità ed efficienza.
Roster variegato per livello atletico ed esperienza podistica: siamo però nella media di un qualsiasi gruppo di atleti amatori appassionati runner senza doti particolari. Abbiamo pescato nel mucchio con dei minimi atletici molto abbordabili: correre 10 km entro l’ora e cinque minuti per le donne, sotto i cinquantacinque minuti per gli uomini.
Una full-immersion di quattro giorni, con un programma intenso ma “spalmato” su orari dilatati e più “umani”.
Ogni giorno una o più attività da svolgere e tanti argomenti da sviscerare e discutere.
Di contorno, e termine non fu mai più adatto, consigli su alimentazione e tutto quello che ci gira intorno, grazie alla nostra specialista Monica.
Vista l’assenza di medici diabetologi (sia a livello ufficiale, sia non ufficiale), vietato invece chiedere pareri su terapie, farmaci e fenomeni legati al diabete: questo pertiene alla classe diabetologica, che per stavolta, lasciamo in pace a godersi le vacanze.
Noi siamo qui a seminare. A chi di dovere gestire il raccolto. “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo” (Genesi,c1).
Una dispensa di informazioni dunque da consegnare poi ai nostri medici di riferimento che, presosi il tempo necessario, sapranno estrapolare alcune indicazioni a beneficio della comunità sportiva, diabetica e non.

Test day
Ed è subito pomeriggio … dedicato alla prima batteria di test indoor presso la palestra di Zogno. Sono previste dodici sessioni sui tapis-rulant a disposizione.
La prova consiste in un test di soglia incrementale, cd test di Mader, effettuato dallo staff del Marathon Center di Brescia, con controllo del lattato, della frequenza cardiaca media cui noi aggiungiamo quello della glicemia. Il tutto dura una ventina di minuti circa, a seconda di livello di prestazionalità e capacità di reggere le alte frequenze. Ad alcuni sarà anche richiesta una sparata a tutta per verificare la massima gittata cardiaca. Insomma roba per cuori di bronzo!
A tutti i partecipanti viene spiegato il protocollo. A titolo dimostrativo si effettua una anamnesi in plenaria così come un test con cavia il presidentissimo. Non ci sono scuse: tutti sono stati debitamente eruditi per svolgere in eccellenza la prova incrementale.
Diversamente da precedenti e meno partecipate esperienze, questa volta tutte le prove si svolgono in fase postprandiale, dunque non a bocce ferme, ovvero, a seconda dell’orario di svolgimento, con insulina prandiale residua o meno.
Dei treadmill a nostra disposizione, uno si dimostra non funzionante e va ad inficiare il test del top-runner Pietro. Peccato! La prossima volta sarà meglio informarsi meglio sullo stato di manutenzione dei tapis-roulant.
Per ultima riesce a raggiungerci anche Valeria, reduce dai postumi di un fastidioso disturbo gastrointestinale che non le impedisce però di partecipare al test, a differenza di Alberto, che ancora convalescente, deve limitarsi allo status di osservatore informato e sconsolato.
Alla fine della serata abbiamo comunque 10 test validati sui 12 previsti, ma soprattutto con tutti gli elementi che ci eravamo prefissati di raccogliere in base alla tecnologia disponibile e ai nostri obiettivi di “indagine”.
Un vigile presidentissimo controlla che tutti abbiano compilato con cura il diario, annotando eventuali azioni terapeutiche o integrazioni. Delle dodici minilattine di coca-cola da 15cc distribuite ben 10 rimangono inutilizzate.
Per ora di cena si rientra alla struttura ricettiva. Tra novità, conferme e qualche dubbio sulla propria “cilindrata” tutti aspettano l’indomani, quando Huber & C. elaboreranno i test e ci sveleranno il mistero che circonda il nostro “motore atletico”.
E fu sera.

Lab day
E fu mattina. Secondo giorno… I risultati dei test, glicemie comprese, sono stati subito elaborati dal team del Marathon, ma ci saranno illustrati solo nel primo pomeriggio. I test non sono metodi infallibili e spesso la loro attendibilità dipende dalla capacità di adattamento alla corsa sul tappeto oltre allo stato psico-fisico del soggetto testante che possono influire su lattato e frequenz
Per ridurre il margine di errore, e avere un termine di paragone sul campo, ci trasferiamo alla pista di atletica di Zogno dove effettuare una prova incrementale di ripetute sui 2k (min 3 max 5 rec.2'30/3 circa) secondo carichi, ritmi e frequenze che dovrebbero convalidare o correggere i risultati emersi dalla valutazione su tapis-roulant. Il laboratorio DNL ora in ambito outdoor. Il fascino del campo di atletica conquista tutti.
Una tabella con il passo giro di ciascun atleta viene esposta. Sono ovviamente necessarie alcune raccomandazioni per i meno esperti e avvezzi ai termini tecnici e agli allenamenti in pista. Scaglioniamo le partenze, sperando non si verifichino troppi imbottigliamenti in zona "spillatura". Anche questa volta, infatti, si rilevano per ognuno valori di lattato e glicemia unitamente alle frequenze cardiache.
La giornata di sole aiuta e alza il livello di entusiasmo, collaborazione e impegno da parte di tutti.
Un forte vento di scirocco ci obbliga a posizionare la postazione di controllo al riparo tra le mura degli spogliatoi.
Gli allenamenti iniziano per tutti tra le 11 e le 11.30, dunque anche questa volta con possibile coda di bolo insulinico della colazione.
Il nostro Elio si prende cura del gruppo delle ragazze per verificare che rispettino i ritmi prefissati. Sono spesso i meno esperti ad affrontare le prove troppo velocemente, mancando l’esperienza necessaria e avvertendo spesso i ritmi inziali troppo facili e lenti.
Al termine delle prove, é davvero imponente la massa di valori raccolti nella sessioni. Un lavoro certosino e preciso, che ha visto coinvolti tutti i partecipanti  i quali, con la loro concentrazione, disciplina e passione, hanno contribuito a rendere possibile una rilevazione il più possibile corretta dei dati.
Dati che dovranno essere integrati, per una più esaustiva lettura, anche dai singoli diari dove, oltre ai valori glicemici, sono riportati anche le quantità di insulina utilizzate ad ogni singolo pasto, le quantità di carboidrati assunti, oltre agli orari di ogni singolo rilevamento.
Nel pomeriggio, una breve session nutrizionale ci conduce all’attesa fase illustrativa.
Il Marathon Center, con Huber e Salvatore a dettare e Fabio a trascrivere su file, riesce a consegnare a tutti la propria scheda personale.
L’analisi incrociata dei test su treadmill e del test incrementale in pista servirà ai nostri docs a fare le opportune considerazioni medico-metaboliche, ma permettono soprattutto al nostro Huber di consigliare a ciascun partecipante il ritmo ideale e utile con cui affrontare una parte o la totalità della mezza sul Brembo del martedì, oltre a fare il punto sullo stato di forma del soggetto.
Si osservano, tra gli altri un Pietro in crescita di forma, un Cristian dalla casa aerobica svuotata, un quartetto di ragazze inesperte ma dalle ottime prospettive, uno Stefano bisognoso di perdere massa grassa, un Piero dal cuore che a 50 anni suonati spara a 187 bpm (alla faccia di Karvonen), un Luca promettente sulle lunghe distanze ma bisognoso di qualche dritta su come allenarsi, un Marelli inossidabile, un Francesco in cerca di coerenza e linearità negli stimoli da dare al proprio fisico.
Al di là del nostro potenziale atletico e delle nostre “ambizioni” più o meno “valorose” lo scopo di un test è insegnare alle persone ad allenarsi ai ritmi giusti, con la corretta varietà di lavori. Poi ognuno può decidere se seguire una preparazione “scientifica” o più “naif” ma nella “consapevolezza”, sia essa supportata da frequenze cardiache o dall’esperienza.
Alcuni messaggi di Huber sono giunti chiari: i “tapascioni” si allenano sempre al medio, leggi vanno troppo forte e dunque non migliorano o i miglioramenti non sono duraturi; senza una buona base aerobico-lipidica la forma si raggiunge ma non dura a lungo; gli atleti professionisti corrono in zona 1-2 (leggera-molto leggera) per l’80-85% del tempo di allenamento. In estrema sintesi: per migliorare e perdurare è necessario un programma variato in intensità e durata, ma il segreto per andare forte è sapere andare piano! E la corsa a sensazione il più delle volte è troppo veloce e alla fine ci spreme a nostra insaputa.
Breve intervento del tecnico Salvatore Vinci, osservatore silente ma attento, in grado di valutare con occhio clinico il gesto atletico di tutti i partecipanti, oltre a snocciolare tempi, ritmi, cadenze e frequenze a memoria senza errori o imprecisioni. Salvatore, una macchina da guerra, con egual professionalità profusa verso “top & tap” runner.
In particolare si evidenziano la falcata ampia ma dispendiosa del presidentissimo, la controproducente posizione delle braccia di Valeria e l’azione calciata in avanti con anticipo del tallone di Elena. Mumble Mumble.
Ciascuno ora sa dove deve lavorare per migliorare. E fu cosa buona. E fu sera.

Rehab day
E nuovamente fu mattina. Il terzo giorno, secondo le scritture, è dedicato a massaggio sportivo, tecar, massofisioterapia, allenamento funzionale e relax in zona spa.
Tuttavia un preludio corsaiolo attende i partecipanti di prima mattina: un breve allenamento a digiuno a ritmo molto blando per verificare le risposte glicemiche ai subrati lipidici. I test effettuati da tutti infatti hanno permesso di indivuare esattamente le zone di frequenza cardiache lipidiche, che non dovrebbero lasciare aleatorietà sul ritmo effettivamente prodotto dalle gambe dei podisti mattinieri.
Alle 7.15 di lunedì 9 corridori si presentano all’appuntamento per il workout sulla ciclabile di San Pellegrino: durata variabile tra i 40 e i 45 minuti.
Ad Alberto si aggiungono i forfait di Pietro (impegni famigliari) e di Piero, colpito anche lui, nella nottata, dalla maledizione di Montezuma traslata alla Valbrembana.
E’ ancora buio. Solo 1 grado sottozero. Per questa fredda vallata è quasi caldo.
Prima guidati da Patrizia fino all’imbocco della ciclabile e poi tutti al proprio ritmo in “zona leggera/molto leggera” in base alle frequenze.
Come al solito, si chiede a tutti di partire a digiuno e con la glicemia del risveglio senza azioni terapeutiche o integrazioni a meno di valori fuori norma, ovvero ipo/iperglicemia conclamate, e comunque di segnalare ogni azione diversa sul diario.
Successivamente doccia, colazione e trasferimento in palestra.
Omar Rigoli, già gran maestro di stretching lo scorso anno, questa volta ci propone una lezione sull’allenamento funzionale, che si rivelerà più impegnativa del previsto per i nostri muscoli già provati da 3 giorni consecutivi di allenamento e con il più impegnativo da effettuarsi l’indomani.
I più saggi saltano qualche esercizio, o ne misurano l’intensità, per evitare un eccessivo affaticamento muscolare. Si unisce a noi Alex Baldaccini, promessa della corsa in montagna nazionale, in veste qui di massaggiatore assieme all’ottimo Massimo Ranica.
Il numero limitato di partecipanti consente successivamente trattamenti fisioterapici e posturali quasi per tutti.
Pomeriggio di relax con impegni limitati. C’è chi trova il tempo anche per un'uscita in bici di 1h30: Ironmarelli non si stanca mai!
Briefing nutrizionale con Monica e poi finalmente ci si concede la zona wellness per rilassare mente e muscoli.
E fu sera.

Race Day                                
E fu mattina. Quarto giorno. Approfittiamo della contestuale gara in svolgimento a Dalmine sulla distanza della mezza maratona per testarci in ambito agonistico. Oggi dunque è “RACE DAY”.
Con pettorale o da imbucati in 11 su 12 ci trasferiamo in quel di Dalmine per unirci a circa un migliaio di runners iscritti alla corsa bergamasca..
Solo il nostro Piero non riesce a recuperare dalla convalescenza, mentre salutiamo la guarigione di Alberto, che smagrito e un po’ cadaverico, si butta comunque nella mischia.
Tutti siamo stati redarguiti e informati da Huber sul nostro potenziale attuale e sui ritmi sostenibili per rendere questa prova “utile” ai nostri obiettivi. Starà a noi attenerci alle indicazioni oppure abbandonarci al richiamo del pettorale e della velocità a scapito della lucidità.
Foto di rito con i nostri completini sgargianti freschi di stamperia. A immagine non siamo messi male, ma nella corsa contano gambe, cuore e polmoni. Ma anche l’aspetto, nell’era della comunicazione social e dei selfie, ha la sua importanza.
Tutti in griglia dopo un breve riscaldamento gli “ufficiali”, in fondo alla griglia gli “imbucati”.
Alle 10 in punto la gara ha inizio. Il percorso si rivela più bello del previsto, soprattutto nella parte centrale immersa nella campagna. Il cielo sereno e il sole allietano la giornata e mitigano le temperature. Qualche cavalcavia e saliscendi rendono muscolarmente probante la gara.
Primo dei nostri ad arrivare Nonno Pietro, stanchissimo, ma ancora e sempre velocissimo dopo il lungo stop estivo per infortunio. Lui ovviamente insoddisfatto, ma noi siamo fieri di lui. Qui con 1h22 si va in classifica oltre il 50° posto … Lombardia, regione di tanti corridori mediamente performanti.
A seguire gli altri: Cristian, Marco, Luca, Alberto, Francesco e infine Stefano. Le nostre “girls” sono già all’arrivo ad aspettarci: per loro “solo” 10 km come da istruzioni ricevute dai coach (dettagli della prova nello specchietto in pubblicazione)
Al traguardo incontro con l’amico Type 1 Angelo, qui giunto per un saluto e un incoraggiamento.
Breve disamina della gara, cambio di indumenti, felicitazioni, smorfie e tutto quanto si prova in un dopo-corsa di una fredda giornata di inverno.
Consegna del chip, ritiro del gilè antivento Mizuno compreso nella quota di iscrizione e la festa, appena cominciata, è gia finita.
Ironmarelli ci saluta qui, per lui 700 km fino a casa … meglio portarsi avanti!
Gli altri tutti a San Pellegrino Terme per il pranzo di chiusura e il pistolotto finale.
La perfezione non è di questo mondo, e a maggior ragione dei camp DNL.
Ma quanto fatto ci appare “cosa molto buona”, nella consapevolezza che il fai-da-te è condizione necessaria ma non sufficiente, cui siamo però quasi sempre obbligati visto la carenza di risorse umane, tecniche ed economiche per produrre eventi più strutturati ma ugualmente approfonditi, liberi e incondizionati.
Testa accesa, sonno di qualità, cibo a sufficienza, allenamenti intensi, amorevoli verso tutti, occupatori visibili ma irriconoscibili del diabete.
Interpreti, e non solo decantatori, dello slogan DNL per eccellenza, stampato  a caratteri cubitali sul retro delle t-shirt realizzate con gli ultimi spiccioli del fondo cassa per questo evento.
Questo abbiamo provato a fare al Running Lab Valbrembanese, ripromettendoci di continuare: “Da ripetere, ogni santo giorno!”
Ciò basterebbe e avanzerebbe se tutti ne fossimo capaci! E’ impegnativo, richiede costanza, può sembrare “roba da fissati”, ma se siamo capaci di renderlo quotidiano oltre che ragionevolmente divertente e sostenibile nel medio lungo periodo, risolve da solo la mission DNL, senza bisogno di camp organizzati, addetti ai lavori e corsi di approfondimento più o meno assistiti.
Siate fecondi di entusiasmo, moltiplicatevi e continuate l’occupazione ... DNL fai-da-te, fai per tre!

A seguire, qui sotto, le 10 righe inviate dai partecipanti ...



10R BY STEFANO > Conoscevo Cristian e Monica avendoli incontrati on the road durante manifestazioni sportive e ne avevo colto l’acutezza del progetto DNL, ma prima del Camp mellito Tuscany e del Camp in val Brembana non avevo ancora realizzato le potenzialità e gli aspetti energizzanti di un gruppo geneticamente sportivo e performante.
I giorni trascorsi presso San Pellegrino Terme sono stati per me sintetizzabili nel motto “L’Equilibrio della persistenza”. Non sono fisicamente un top runner e malgrado avessi sempre praticato sport e in modo maggiore dal 1 Gennaio 2000 momento della diagnosi, ho sempre corso “sportivamente” da solo le mie sfide. Ho affrontato il diabete con il preciso scopo di controllare la patologia e non farmi MAI controllare, dominare e condizionare dalla stessa, ma senza un supporto concreto sul campo senza persone che nel mentre dell’attività potessero condividere le mie fatiche.
Qui ho invece trovato l’applicazione e la condivisione nel voler raggiungere un obbiettivo.
Il gruppo numericamente contenuto mi ha permesso di scrollarmi fatiche, infortuni e blocchi fisici – mentali e riprendere con costanza un percorso di salute
quotidiano.
Sono tornato a Brescia e oltre l’automatica necessità di scrivermi tutto mi sentivo e mi sento “centrato” e ancora più equilibrato nella gestione metabolica intrecciata con lo sport.
Mind First e Remind First sempre e comunque.
Ognuno di noi è dentro il suo piccolo o grande progetto, ma quando per raggiungerlo incontri amici e professionisti che ti aiutano a realizzare l’OPEN MIND cioè il tuo pensiero fuori dal tuo piccolo cosmo allora tutto torna… il livello di glicemia, l’alimentazione e il benessere che lo sport provoca con il rilascio di endorfine e catecolamine.
Ecco raggiunto l’equilibrio e…. lo spirito giusto per mantenerlo ogni giorno anche quando si è lontani, magari consultando il sito e le fotografie!
Grazie a tutti Voi e al buon Elio che già da 3 settimane seguo alla lettera.
Grazie a Monica che mi/ci fa pensare al nostro quotidiano e… AVANTI così Presidentissimo … chi semina bene raccoglie buoni frutti e nuovi sostegni!
Road towards Jerusalem
Stefano

10R BY ELENA > "Son sempre l’ultima a condensare le esperienze così intense...ma è importante farne riflessioni e sapete quale è stato il leitmotiv di Sampe, ovvero il centro del mondo? IL CUORE….
Sì una vera rivelazione, perché è solo con i test funzionali di Huber , Salvatore e Fabio, in palestra e in pista, gli allenamenti monitorati con la rilevazione dei dati da parte dello staff, massaggiatori, allenatori e dei partecipanti, vittime dello sguaraus … è solo grazie a questo vero sbattimento totale micidiale che abbiamo osservato e studiato l’attinenza  e il rapporto amore –odio tra frequenza cardiaca, glicemia, lattato. Alla fine il cardio frequenzimetro ci aiuta, il cuore dello sportivo diabetico ha la possibilità di strutturare un allenamento decente, con un obbiettivo grande o piccolo. È  per tutti, non solo per i campioni olimpici e gli invasati sportivi e con la consapevolezza del ritmo e la misura delle forze si focalizza la concentrazione e lo scopo!
Poi voglio dare luce a quel gran cuore degli accompagnatori, che hanno permesso a tutti noi di lavorare, prestandosi ad assistere in mille modi, con una pazienza, un sostegno, una  passione infinita! Ho visto tanta devozione e discrezione in queste persone, pur non affette da diabete1, pur “non protagoniste”! Che cuore audace e potente!
Cosa porto a casa? Un cuore gonfio, da allenare, riempito da gesti piccoli, preziosi ed esemplari per l’anima, un progettino di determinazione e volontà per la corsa e tanta voglia di sorridere affettuosamente! Vi abbraccio tutti.

10R BY CRISTIAN >
Righe sui generis, giusto per esercizio di stile. “Fare cose complicate, non significa fare cose anormali”. Questo adagio, già noto agli affezionati lettori DNL, sintetizza in maniera efficace il mio pensiero sulla gestione tout court del diabete, e più in generale, su come vivo.
Che una “sfiga”, grande o piccola che la si consideri, renda più difficile la nostra vita è probabilmente oggettivo, ma anche nella complessità ci sono offerte, certo a prezzo più alto e a costo di maggior fatica, quello che io ritengo un sufficiente numero di opportunità per realizzarci, riuscendo o fallendo, con gioie o dolori, che sono connaturate all’esistenza, decadimento incluso.
Sto invecchiando, il giovanile impeto s’attenua e l’entusiasmo scema o emigra verso altri centri di attenzione. In particolare provo sempre meno interesse per gli aspetti emotivi, psicologici e psichiatrici legati alle patologie.
Depressione, mancata accettazione, ribellione, rinuncia, sfiducia, vergogna, inadeguatezza. Sarò indelicato, ma proprio non riesco più a perdere il senno e il sonno su queste argomentazioni, cui una volta ero molto più sensibile. E di questo si vede il segno nel tipo di iniziative portate avanti da DNL, che si muove su altri fronti dell'utilità sociale e della solidarietà.
Insomma quando una malattia ci tocca, in prima persona o in chi ci vive accanto, sta a noi non diventare la nostra (o la loro) malattia pur vivendola e gestendola tutti i giorni sulla nostra pelle e anche sottocute, nello specifico, di iniezioni vivendo, siano esse per mezzo di penne o pompette più o meno invasive.
A proposito di decadimento, oltre che mettermi a disposizione come “cavia metabolica fai-da-te”, a questo camp mi interessava meglio comprendere quanto progressivo, degenerativo e irreversibile fosse il mio scadimento atletico, in particolare in termini di velocità. I test sono stati spietati, anche se attenuati da un rendimento accettabile e più realistico in pista rispetto al treadmill.
Non ho voluto più di tanto indagare sulle ragioni (età, naturale evolversi delle cose, stordimento, errori di gestione, problemi fisici, mancanza di metodica negli allenamenti …) ma ho compreso che se nel 2010 potevo permettermi di correre un ultratrail da 110 km e 5000 d+ in 17 ore e dopo 9 giorni correre una mezza maratona in 1h27, adesso è meglio se mi do’ una regolata e mando segnali più univoci e coerenti al mio corpo, perché se prima per qualche inspiegabile motivo capiva tutto sempre e comunque, ora sembra andare in tilt se non gli mando gli input giusti, e a volte, ci va lo stesso.
Per fortuna che in termini di divertimento e endorfine, la pratica sportiva, in solitudine o condivisa, continua a regalarmi ENORMI soddisfazioni.
Sono partito con un adagio ripescato dal passato e concludo con uno di nuova emissione, il “quantitative easing” delle massime DNL: “Le nostre risorse sono tantissime, sempre di più di quelle che pensiamo di avere; la nostra capacità di utilizzarle è pochissima, sempre inferiore a quella che pensiamo di avere”. Ovvietà? Cose che capitano a chi prima scrive e poi pensa …

10R BY FRANCESCA >
Eccomi a scrivere le 10 righe!
Che dire, non sono così brava a scrivere, ma un'altra volta sono uscita vittoriosa dal camp DNL, con nuovi stimoli e nuovi obbiettivi.
Un mondo che si ingrandisce ogni volta, un puzzle che si completa sempre di più.
Riuscire a gestire tutto quanto svolgendo un'attività fisica abbastanza impegnativa non è così facile come sembra, ma devo dire che ogni volta a fine camp vedo tutto più nitido!
Merito anche della competenza dello staff e dello stimolo / sostegno dei compagni e amici di avventura. Credo che il confronto sia la cosa più utile per migliorarsi.
Beh.. grazie di cuore a tutti e alla prossima!!! AH. ci si vede a Brescia!

10R BY PATFOX
> Che fatica scriverle… io sono negata per queste cose. Oggi oltre alle 10 righe ho inviato al nostro Mister Coach Elio gli allenamenti svolti in queste due settimane e ho preso l’impegno per la roadmap.
Questo è il terzo camp cosa dire….. DNL Grazie di esistere!!!!
Questo Camp è stato per me fondamentale perché finalmente mi sono imposta un obbiettivo “RUN”
La Mezza di Brescia 15/03/15 che correrò con altre 3 fantastiche “Pink Ladies” (utilizzo questo aggettivo per
far arrabbiare la nostra Valeria!!!!!)
Sono stati quattro giorni intensi, istruttivi, divertenti e per me….. senza voce (Brunelli e Marelli davano voce
al mio labiale).
Ogni mattina il mio cellulare si apre con la scritta:
“Always remember: realistico  realizzabile e sostenibile nel lungo periodo” (Monica Miccio)
A presto …… magari a Brescia
Patfox

10R BY FRANCESCO > Dallo scorso appuntamento di San Pellegrino Terme ho coronato il primo anno di DNL. ContentISSIMO ;) di avervi conosciuto ed aver iniziato questo percorso insieme.
Grazie a voi ho intrapreso un arduo cammino pieno di motivazione e obbiettivi... a volte anche sconfitte... ad un anno di distanza è bello ritrovarsi fra amici.... conoscerne di nuovi, riaffiatare il legame con altri e vivere il clima Dnl!
Per quanto riguarda l’aspetto atletico-metabolico non servivano i test per capire che ero in una pessima forma ma ringrazio comunque tutto il team del marathon Center e soprattutto Elio e Massimo per la loro dedizione nei nostri confronti. Sarà un grande spunto per dare ancora di più e migliorarsi.
In questo appuntamento mi sono accorto che molto spesso ci dedichiamo troppo alla nostra gestione e ci fissiamo o soffermiamo troppo su quel numeretto che periodicamente esce da quel marchingegno che a volte mi piacerebbe tanto schiantare contro un muro.
A volte sarebbe utile alzare lo sguardo e guardando i piccoli Benxxxxxo e Chexxxxna riflettere e accorgersi che la vita in fondo va vissuta così come è senza troppi intoppi…
Controllarsi, monitorarsi scrivere tutto per filo e per segno è giusto per carità... ma è giusto anche godersi la vita ridere e scherzare con gli amici.
La maggior parte di "noi" sa già come andrà, sa già come evolverà.... il più delle volte guardiamo quell’insignificante numero solo per dire a noi stessi: hai visto? Sono stato bravo... lo siamo già abbastanza nella nostra quotidianità.
Magari il mio pensiero può essere non condiviso o frainteso... ma credo che a volte sia più importante godersi il sorriso e la semplicità di un bambino che soffermarsi, davanti ad uno stick. MIND FIRST BUT LIFE FIRST!

10R BY PIERO >
Dieci righe, da qualche Camp, non sono più sufficienti ad elaborare le riflessioni, le suggestioni e le provocazioni che ogni iniziativa Dnl, vuoi per i temi toccati, vuoi per come è organizzata, riesce a provocare in persone come il sottoscritto, che ormai sono un po’ assuefatte alle solite tematiche metaboliche.
Quest'anno, al termine di una sessione di lavoro con test, valutazioni,  misurazioni, mi sono più volte posto la domanda: perchè continuare a trascrivere tutto? Che senso dare a tutti questi numeri? Perchè lo faccio? Si, è divertente, si incontrano persone simpatiche e si fanno esperienze interessanti, ma cosa abbiamo fatto, davvero, a San Pellegrino Terme in questo inizio di anno 2015? Davvero ho partecipato al CampLab solo per migliorare il mio personal best nella maratona (se mai riuscirò a correrla di nuovo)?
L'impressione é che questa cosa, cioè sperimentare e capire quello che facciamo e ci succede quando facciamo sport,  stia diventando sempre più interessante per tutta la comunità di TypeOne e non solo. E lo sta diventando semplicemente per il fatto che, grazie a DNL,  esiste una continuità di esperienza, di cammino, (anzi: di corsa!), che oggi possiamo poi condividere facilmente grazie ai social ed alla rete.
Parlando con Marco IronMarelli, ho scoperto che abbiamo lo stesso anno di esordio del diabete, giusto l’ultimo del millennio: e sembra proprio passata un’era da quel tempo.
Adesso sono cambiate le insuline, gli strumenti per il controllo a nostra disposizione sono sempre di più e più comodi, ed inoltre attraverso la rete (ricordate? 16 anni fa internet era ancora per pochi e con pochi contenuti, non c’era Facebook, non esistevano i blog e pubblicare qualcosa online era roba da smanettoni) è possibile trovare e condividere esperienze per cercare di conciliare le difficoltà di ogni giorno con l’attività sportiva di endurance. O no?
L’impressione è che in realtà il diabete sia una patologia molto personale, di cui si parla poco e tanto meno, ancora oggi,  si parla di tecniche, soluzioni e metodiche per ottimizzare al meglio la glicemia da parte dei diretti interessati: il diabete è mio e lo gestisco io! Altrimenti non riesco a capire come mai, a parte alcune pagine di Facebook dove si parla del più e del meno e spesso a sproposito, è difficilissimo trovare tracking organizzati sistematicamente di gestione metabolica in situazioni controllate di stress fisico.
Così come feci 8 anni fa quando volevo iniziare a correre, ho provato a cercare sulla rete esperienze di persone con diabete che fanno attività sportiva e, con mia meraviglia, così come otto anni fa, ho trovato solo linee guida, più o meno aggiornate, annunci di eventi, annunci di partecipazioni, risultati degli eventi, ma nessuna roadmap, o tracking, o racconti di criticità metaboliche, sia che queste siano state gestite brillantemente o superate oppure, ancora più interessante, che abbiano in qualche modo alterato la prestazione ordinaria.A parte, ovviamente, le pagine di DNL…
Ed allora: che succederebbe se, così come è liberamente nata, DNL decidesse liberamente di terminare la sua attività ufficiale? Se ne accorgerebbe qualcuno?
Sono convinto che le persone che attualmente stanno lavorando per DNL, quelle che partecipano agli eventi, e la sostengono, e sono disposti a rendicontare il loro cammino, difficilmente potranno fermarsi, e ritornare ad un vissuto esclusivamente individuale ed autogestito; senza condividere, cioè, quello che  per un diabetico ed per un atleta rappresenta il proprio stile nel gestire i vari step dell’attività sportiva, nella consapevolezza che, probabilmente, sarà utile a qualcuno.
E’ la rete bellezza!
E sto pensando a tutti quegli atleti, o persone per lo più giovani, che comunque svolgono un’attività sportiva di una certa intensità, che gestiscono in solitudine ed autonomia la propria esperienza. Sono po’ curioso su come, e su che basi, hanno affrontato il binomio diabete-sport: giocatori di basket, calciatori o semplici sportivi, e sto cercando di contattarli informalmente per conoscere la loro storia. E mi sorgono spontanee alcune domande: forse ero io che ero incapace di liberarmi dall’incubo ipoglicemia pre, durante e post attività fisica? O forse i medici che mi gestivano non sapevano cosa dirmi su questo tipo di attività? O magari non avevo studiato il problema abbastanza. E perché se qualche volta incontro runner che non mi conoscono, quando gli dico che sono diabetico mi chiedono: ma chi te lo fa fare e soprattutto perché rischi? E se non avessi conosciuto DNL, adesso, sarei sempre al solito punto di partenza?
Insomma, la rete, la conoscenza condivisa, tutto quello che è conoscenza collaborativa e collettiva forse aiuterà persone che, praticamente sedentari come ero io una volta, non sanno come iniziare a fare qualcosa.
E DNL? Penso alle parole “senza limiti”: la storia è solo all’inizio, la sensazione è di stare facendo un cammino condiviso, che porterà lontano, e comunque ci sarà da attraversare terre sconosciute, che ancora non immaginiamo.
E… ci sono già nuovi appuntamenti: Brescia, Roma, Padova, Kalmar.
Basta scrivere adesso, però! Domani è un altro giorno, vero? Andiamo.
Ascolto “Flume” di Bon Iver nella versione di Lotte Kestner, ma quanto è bella questa canzone?, la febbre si è abbassata, anche se un giorno a letto ne porta, di pensieri. E di righe anche: più di dieci, sicuramente, da San Pellegrino Terme.

10R BY BRU >
Invece di scrivere le solite 10 righe, questa volta scrivo 10 righe su quello che mi circola in testa ...
Purtroppo, durante questo CAMP sono stato solamente una comparsa passiva. Diciamo che la mia presenza è stata equiparabile a quella di molte associazioni legate al diabete nel panorama italiano: quindi ininfluente, o meglio inutile !!!
A tal proposito, sono incappato in uno dei tanti post su facebook di un team sportivo che si presenta come realtà in prima fila per "dimostrare che si può gareggiare contro il diabete e inseguire i propri sogni", con un messaggio di speranza per tutti coloro che sono affetti da questa patologia.
Bellissimo messaggio !!! ... incuriosito da questa iniziativa, inizio a leggere i post su facebook :
- Siamo felici di annunciare questa nuova Partnership con xxxxxxxxx, l' azienda leader nel settore xxxxxxxxx, accessori per il ciclo e non solo....
- Per il 3° anno consecutivo il XXX sarà al Ns fianco per supportarci durante tutto questo 2015!
- Today training on "LAKE COMO".... Wonderful!!!
- Ed eccola la prima foratura dell'anno !! Quando la prossima??
- Tutto questo lo dobbiamo grazie ai Nostri sostenitori che ci supportano sempre al massimo delle loro capacità , Vi ringraziamo di cuore ! (RIFERITO AGLI SPONSOR)
- In Questa Splendida giornata di sole vi sveliamo la Divisa Ufficiale 2015 !!!  (elencati tutti gli sponsor)
Beh, deluso dalle poche informazioni sulla patologia del diabete, sulle gestioni metaboliche dei ciclisti diabetici del team, sulla loro terapia, su come vincere le loro paure, racconti sulle loro gare, sui loro allenamenti; vado sul sito internet convinto di trovare materiale, racconti, esperienze, dati.
Purtroppo la mia delusione aumenta perchè non trovo nulla di tutto ciò. Leggo solamente sulla Homepage, una breve introduzione di questa nuova realtà e niente più.  Invece trovo un sito pieno di informazioni e ringraziamenti ai diversi SPONSOR.
Non essendo un patito, ma solo un utente occasionale di Facebook, non capisco bene il significato di applicare un "mi piace" a una realtà del genere. Perchè parecchi di voi lo hanno fatto?
Non è una polemica, ma piuttosto un monito a sensibilizzare le persone che si propongono come esempio, a cercare di essere persone trasparenti, senza utilizzare la patologia come escamotage per raggiungere obiettivi che altrimenti non sarebbero stati in grado di perseguire.
Non voglio colpevolizzare nessuno, ognuno è libero di fare ciò che meglio crede, ma sinceramente io percepisco questo tipo di messaggio, leggendo ciò che scrivono molte associazioni, team, personaggi legati al mondo del diabete.
Mi piacerebbe invece trovare post, messaggi, scritti, di esperienze positive e negative, di vittorie e sconfitte, di dati, di gestioni metaboliche buone e meno buone. Di gare fallite per gestioni sbagliate. Di come si sia riusciti a vincere paure, timori ... Purtroppo non ho letto nulla di tutto ciò!
Spero abbiate compreso il senso delle mie 10 righe ...
A presto! Bru

10R BY VALE > Tutto positivo, come sempre: sole, caldo (?!), amici nuovi e lontani…
Ma non ero una di quelle a non aver inserito la convivialità tra le aspettative del Camp in Val Brembana?!?
In realtà, uno dei motivi che mi spinge a rinnovare la partecipazione agli eventi DNL è sicuramente la presenza di alcune persone, amici, dai quali attendo ogni volta nuovi stimoli e arricchimento. E ogni volta rientro soddisfatta…sarà perché ogni volta ho sempre necessità di riaccendere il cerino del fuoco, flebile, che alimenta la mia costanza e vedo le altre persone come stimolo, esempio, dialogo?!?
Un leit motiv del Camp, che è rimasto a monito e motto per il neonato gruppetto di runners in Pink (bleah! odio queste denominazioni!) è uscito dalla bocca di Monica, durante uno dei suoi momenti di approfondimento dedicati alla gestione alimentare. Monica comunicava ai presenti che la dieta, come l’organizzazione della vita, la scelta del partner, le scelte più determinanti per ciascuno, deve essere “REALISTICAMENTE REALIZZABILE E SOSTENIBILE PER UN LUNGO PERIODO”. Ergo, se voglio modificare le mie abitudini, devo adottare una modifica realistica e attinente a ciò che posso realizzare con prosecuzione e costanza.
Così nella alimentazione, nel pensiero, nell'agire, nel lavoro, nella famiglia e negli allenamenti.
Questo pensiero, così espresso, mi ha colpito e mi ha fatto riflettere. Spesso, personalmente, ho l'atteggiamento di un cerino: tanto velocemente mi appassiono a qualcosa e mi applico, tanto velocemente mi spengo.
La Costanza, il Lungo periodo, è un altro leit motiv, in fil rouge con il primo monito, che mi porto come secondo amuleto da questo Camp. Il Risultato si ottiene esclusivamente sommando Passione+Intenzione+Determinazione+Adattamento+Costanza.
Dal Camp mi riporto i consigli e le raccomandazioni realistiche di Elio, coach di noi donne runner, che ha saputo condividere perle per l'anima. "Correre è trovare il tempo per costruire i mattoni del nostro benessere".
Mi riporto le difficoltà condivise tra di noi: così, ogni difficoltà risulta scritta, tangibile. Ne abbiamo tracciato i confini e in questo modo riusciamo a prenderne le misure e ritrovare lo strumento per superarla o farne i conti.
Mi rimane la curiosità di approfondire la prossima volta, con Monica, l'indice glicemico degli alimenti e le differenze tra alimenti ricchi o poveri d'acqua.
Mi rimane il dubbio di potercela fare.
Mi rimane la passione e l'entusiasmo, da mantenere acceso. Testa bassa e denti stretti, per perseguire una costanza organizzata.

10R BY LUCA > Tralasciando il fatto che sono stato bene e ci siamo divertiti, ho trovato questa esperienza molto interessante ed utile in quanto durante questi incontri ci si confronta tra persone con lo stesso problema, essendo io una persona non troppo espansiva queste esperienze mi aiutano anche ad interagire e a relazionarmi con alte persone lasciando in disparte la timidezza. Grazie ancora e ben vengano altri campus così.  Luca

10R BY IRONMARELLI > Ciao a tutti, un'altro tassello è stato inserito nel complesso mosaico della gestione metabolico-atletica della mia situazione patologica.Il bombardamento di stimoli che DNL mi offre attraverso il suo presidente in primis ma anche dal suo variegato ed impeccabile staff è veramente impagabile.A volte prima di un nuovo incontro penso di di trovarmi magari ad affrontare argomenti che ormai ho già trattato diverse volte ma inesorabilmente quando partecipo capisco di avere ancora tantissimo bisogno delle informazioni che questi stage mi offrono,sia in campo nutrizionale sia nell'autogestione della terapia ma anche in quello prettamente sportivo.Inoltre vedo che a seconda di dove si svolge di volta in volta il Camp le persone "di casa" fanno un lavoro eccellente per offrirci servizi di assoluta qualità ed in questo caso voglio ringraziare l'amico Pietro il quale oltre a metterci a disposizione locations e persone di ottima qualità è tornato a gareggiare con noi da primo in classifica come è nel suo stile.Un calorosissimo abbraccio a tutto il popolo Dnl, ai presenti ed a quelli che non lo erano. Ci vediamo sicuramente alla prossima.Come dice il Presidente "Marelli c'è"