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2015 • EVENTI RUNNING - HM & 10K DI PADOVA


TEAM DNL @ HM&10K S.ANTONIO • PADOVA, 19 APRILE 2015



LA DNL PATAVINA ...
19 Aprile 2015
testo di Valeria feat. Alberto

Padova è una città veneta, denominata città del Santo poiché nel XIII secolo ha ospitato per alcuni anni fino alla morte, nel 1231, il francescano portoghese sant'Antonio.
Al popolare culto del Santo viaggiatore si vorrebbe appellare anche l’esiguo e malconcio gruppo dnl, desideroso di un riscatto dalla debacle del precedente appuntamento a Brescia. Ma neppure le benevolenze patavine sembrano voler assecondare il desiderio di riscossa. Influenze, infortuni, impegni familiari e non solo, hanno decisamente assottigliato il motivato gruppo diabetenolimits.
Nelle settimane precedenti, gli annunci di partecipazione sembravano svariati, ma tra questi solamente Alberto già Dorando risolve l'iscrizione alla Mezza Patavina, con l'intenzione di sfruttarla come allenamento: le sue intenzioni stagionali lo vorrebbero su distanze più corte e veloci. Valeria, accompagnandolo, decide di inserirsi nella 10 chilometri e misurarsi.
Sabato pomeriggio squilla il telefono di Valeria: è Patrizia dalla Val Brembana, la quale, nonostante avesse trascorso le settimane precedenti accompagnata da dolori alla schiena, decide di partecipare a Padova insieme al marito Valter. Domenica mattina, quindi, Valeria, Alberto, Patrizia e Valter si danno appuntamento a Verona per dirigersi insieme verso la città universitaria. Giunti a Padova, i quattro parcheggiano l'auto allo Stadio Euganeo, e da qui il gruppo si divide a seconda del percorso prescelto: Alberto sale sulla navetta che lo porterà a Camposampiero, inizio della 21 km; Valeria, Patrizia e Valter verso Prato della Valle per la 10 chilometri.
Il bus navetta per i runners della 10 chilometri, termina la sua corsa in Prato della Valle. Il sole terso e leggero accompagna il ritrovo dei tre con Davide già triatleta Curcio, che ha aperto un esercizio di ristorazione a Padova, e che raggiunge gli amici in bicicletta per prendere in custodia i loro zainetti riempiti dagli indumenti di ricambio. Foto d’obbligo e via!
Patrizia, Valter e Valeria raggiungono la partenza della 10: il gong sarebbe scoccato alle 9.15.
Si devono intrufolare: nessuno dei tre ha seguito le istruzioni di iscrizione, poco agevoli, e tutti e tre hanno deciso con breve anticipo di provare una 10.
Non memori di passati intrufolamenti, i tre cercano di raggiungere i primi posti della fila, ma, così facendo, si ritrovano in coda alla partenza della 10 km Challenge, cronometrata, e in coda a altri partecipanti disposti su file  laterali.
Prima del colpo di pistola, gli organizzatori sventolano la bandiera italiana e viene intonato l’inno nazionale. Sbam! Si parte, un po' camminando e, dopo qualche metro, iniziando a correre.
La giornata è soleggiata, fresca e brillante. Valeria, galvanizzata dal desiderio di correre, si lancia per i primi chilometri e stacca la coppia. Il percorso della 10 patavina si distende sui percorsi cittadini e sugli ordinati e accoglienti argini. Dopo qualche chilometro, Patrizia e Valter affiancano Valeria e la staccano a loro volta. Il trio raggiunge Prato della Valle uno di seguito all’altro: Valter, alla sua prima uscita, in 52 minuti, Patrizia dolorante in 53 minuti, Valeria bradipo in 54 minuti. Il trio raffazzonato conclude una prestazione da ricordare!
Il gruppo ricomposto si dirige verso via del Santo, da Sugo, l’esercizio di ristorazione di Davide dove li attende il cambio e due parole con l'amico e i suoi famigliari.
La mezza maratona partiva da Camposampiero alle dieci e trenta e si pronostica l’arrivo di Alberto poco prima di mezzogiorno. Il percorso della mezza maratona ripercorre il cammino fatto da S. Antonio nel lontano 1231, quando ormai prossimo alla morte, si fece condurre da Camposampiero a Padova su di un carro trainato da buoi. Il senso spirituale e storico al quale viene legato il percorso della gara, la logistica perfetta, la tranquillità nelle operazioni di ritiro pettorale, consegna sacca e riscaldamento, il clima tranquillo, conviviale e casareccio che si respira durante il pre-gara e in zona partenza, rende la manifestazione di Padova una gara a cui partecipare.
Il percorso, filante, si dirama lungo svariati piccoli centri dove gli abitanti del luogo incitano i podisti a suon di musica e cori festanti. E' un piacere correre qui, per il clima genuino e semplice che la manifestazione e la gente del posto offre a tutti i corridori. Padova non cambia faccia per adeguarsi alla gara, ma è la gara che si adegua ai ritmi umani della città.
Negli ultimi 12 km, i mezzi maratoneti si uniscono ai maratoneti fino a Prato della Valle, una piazza grandissima, gremita di gente, che lascia tutti a bocca aperta, e dove Patrizia, Valter e Valeria, in attesa, si sistemano lungo le paratie, per poter vedere l’arrivo di Alberto e poterlo fotografare.
“Micheleeee! Vai!”. Alle 11 e 48 minuti, Valeria vede l’arrivo di Michele Capuzzo, dnl friend che con Padova inanella una serie di mezze maratone stagionali.
“Vai Alberto! Grande Devasto!!”. E anche Alberto arriva, in 1 ora e 28 minuti.
Non visto dal gruppo, anche Luca Munari, dnllino veneto, raggiunge il traguardo della Mezza Maratona, in 1 ora e 30 minuti netti.
Alberto e Michele si cambiano, ritirano il pacco gara e, insieme a Valeria, Patrizia e Valter, raggiungono Sugo per il pasto meritato. Ognuno sceglie il tipo di pasta e di condimento, che vengono serviti in un cartoccio con posate biodegradabili, qualcuno assaggia uno zaletto di polenta, e … ecco che sull’uscio compaiono Luca e la moglie Claudia!
Il gruppo si riunisce per la foto d’ordinanza e per quattro chiacchiere sul percorso.
La giornata piacevole arriva al termine. Una passeggiata per il centro di Padova, un gelato e un saluto portano il gruppo a accomiatarsi. Rimane la consuetudine, per ciascuno, dell'impegno nel memorizzare la giornata con dieci righe di riflessione, dal punto di vista metabolico e atletico.
Il Santo sembra avere benedetto la giornata, arricchita dal sole, dalla voglia di ritrovarsi e di fornire spunti di riflessione.
Il diario prosegue.

10 RIGHE PATAVINE … di Patrizia, BG
Decidere di correre 10 km a Padova vista la distanza logistica e la gamba  dolorante non è stato facile ma ne è valsa la pena!
Questo il resoconto della giornata:
Sveglia 4.30  glicemia 84  solita colazione con 30 cho quindi bolo di 3 u ma,  come al solito,  quando partecipo a questi “incontri” la mia glicemia schizza alle stelle infatti  alle 9.00 sono a 255 e sempre “come al solito” non correggo.
Prima  di partire, per evitare dolori alla gamba prendo una bustina di “Aulin”; termino i 10km in 53.21’ ma la glicemia alle h 11.00 è salita a 358  correggo con 3u ma dopo un ora è ancora altissima 378 quindi correggo con altre 3 u.
Per il pranzo h. 13.35,   siamo al “Sugo Padova” dell’amico Davide e la mia scelta è stata pasta fresca integrale con pesto alla Siciliana che ho considerato  70 cho glicemia a 175 quindi 7u. Per non farci mancare nulla dopo pranzo ci siamo fatti un bel gelato che gestisco con 3u e alle 17.00 la glicemia è 147 ma poi ….. inizia il crollo della glicemia: alle 18.00 è 41 integro con una mini lattina di coca cola, dopo 20’ è salita a 80
per tornare a scendere a 42 dopo mezz’ora……integro con frutta e finalmente è arrivata l’ora di cena e sono
a 84.  Sono andata sulle montagne russe senza essere a Gardaland!!!!
Conclusioni/obbiettivi
- Quando parteciperò ad altri eventi devo aumentare il bolo del mattino anche se assumo i  soliti 30 cho
- Devo compilare con cura road map (diario inclusivo glicemie-fasi-terapia-af-alimentazione,ndr) per capire errori e cercare di trovare un rimedio
- Tornare da “Sugo Padova” per provare le zuppe speciali. Cibo ottimo
Alla prossima
Patfox

10 RIGHE, e più, PATAVINE ... di Valeria VR

Con Brescia, avevo portato a termine l’obiettivo dnl di preparare una mezza maratona con riflessione atletica e metabolica. Che poi sia riuscita a realizzare alla perfezione ogni punto della preparazione, questo è un altro passaggio…ma la stanchezza seguita a Brescia, che mi ha allontanata dalla corsa per un paio di settimane, non mi riportava al desiderio di provare un altro percorso. Per questo motivo, quando Alberto ha deciso di iscriversi alla mezza patavina, non mi sono di certo preoccupata a ricercare le iscrizioni per una gara più breve nella stessa città.
Trascorse due settimane da Brescia, però, ho trovato la motivazione a correre, aggregandomi a un gruppo di ragazze, una delle quali già si allena con me a nuoto. E allora ho trovato lo stimolo a correre, partecipando a una preparazione, organizzata da Scienze Motorie, per la Straverona, e
aggiungendomi a un gruppo coordinato da un preparatore, per passione, veronese.
Essendo una neofita e correndo sempre da sola, la mia fatica maggiore è mantenere una costanza con gli allenamenti e riuscire a “tirarmi il collo”. Per questo motivo, già da qualche tempo mi stavo interessando per trovare delle occasioni.
E le ho trovate, occasioni che mi hanno motivata a compiere un paio di allenamenti di corsa, in compagnia, durante la settimana.
Arrivata la volta di Padova, ho deciso di provare una 10 chilometri autogestita, lasciandomi trascinare dall’entusiasmo e dalla massa di persone per provare a me stessa fino a dove sarei potuta arrivare mantenendo un ritmo per me veloce.
Galvanizzata dal sole, dalla voglia di correre, e dalla compagnia di Patrizia e Valter, mi sono lanciata per i primi chilometri, a 5'30" circa, ho tirato alcuni punti a 5', 4'45", ma dopo circa 3 chilometri ho iniziato a essere molto stanca e, accusando forti dolori addominali, ho deciso di
fermarmi per qualche secondo un paio di volte.
Ho visto il traguardo in coda a Valter e Patrizia, chiudendo la 10 chilometri in 54'.
A livello di gestione metabolica, il mattino e il pre-gara sono andati secondo i piani, stabilizzandosi su glicemie nella norma. Non così è stato in seguito, quando le glicemie hanno iniziato a alzarsi, già subito prima di pranzo e sono esplose nel post prandiale. Il rialzo dopo l’attività fisica lo motivo
per l’azione degli ormoni contro-insulari: ho fatto fatica!, in aggiunta al fatto che iniziavo a essere meno coperta dalla basale (che faccio dopo cena e prima di pranzo). Poco mi spiego il rialzo in seguito al pasto: credevo di aver contato correttamente i carboidrati della pasta (120 gr di pasta
fresca) e del biscotto alla polenta.
Riflessione finale: ho imparato che devo riuscire a gestire meglio la fatica e la distanza, ma almeno questa volta ho dato il massimo e ho iniziato a misurarmi!
La convivialità ha arricchito la giornata, già soleggiata e briosa. Mi aspettavo una domenica padovana solo per accompagnare Alberto iscritto alla mezza, e invece, la sorpresa della presenza di Valter e Patrizia, si è aggiunta al ritrovo di Davide e della sua nuova attività, dello scovare Michele, pluricorridore e già dnl friend, alla fine della mezza, e infine di Luca e Claudia che ci sono venuti a cercare da Sugo dopo il pasto.
Tutto ciò mi fa riflettere: seminare alla ricerca di occasioni, riflessioni, spunti, amicizie, alla lunga e inaspettatamente porta i suoi frutti.
A noi il compito di saperli cogliere.