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Outdoor 2007-2010 - 6a da Paura


  Un 6a da paura!




di Michela Del Torchio, DM1




Domenica 8 giugno con il mio fantastico compagno di cordata, e di vita, siamo andati con un gruppo di amici ad Alberga (SV). Non era una giornata bellissima, anzi, ma la voglia di mettere le mani sulla roccia, di sentire le dita che si spellano e gli avambracci che si gonfiano mancava un po’ a tutti, per cui dalla provincia di Cuneo siamo andati nella vicina Savona. Dopo vari “scazzi” su quale fosse il settore migliore si è scelto quello chiamato “Colosseo”, magari per farmi sentire a casa!


Il sentiero per raggiungere la falesia era lungo e abbastanza impervio ma ciò nonostante da 150 mg/dl misurata prima di partire sono arrivata alla base della falesia con 180 mg/dl per cui come se avessi fatto poco o nulla. Come al solito ho fatto una unità, infatti quando arrampico in falesia il consumo di zuccheri è sempre minimo durante la giornata, questo mi porta a fare piccoli boli ogni volta che vedo la glicemia oltre i 170 mg/dl.


Il primo tiro che ho fatto è stato come al solito un bel IV grado per scaldarmi, poi sicura al mio compagno che si è scaldato su un bel 6b+… secondo giro V grado, volevo fare una via chiamata Tito (anche lei di V grado) ma purtroppo la pioggia dei giorni precedenti aveva lasciato lunghe scie sulla roccia e sinceramente scalare sul vetro non è ancora il mio passatempo preferito!


Dopo nuovamente sicura… mi diverto molto a scalare in questo modo sia perché posso osservare un gran falesista all’opera (quando scala lui sembra tutto un III grado) che perché così recupero perfettamente.


Di solito misuro la glicemia dopo tre tiri consecutivi ma per curiosità, o ansia da controllo, o chiamatela come volete, l’ho misurata solo dopo due: 145 mg/dl. Tutto ok.


Mentre assicuravo, scalavo e osservavo il bellissimo panorama il resto della truppa aveva provato (diciamo che si erano scaldati) su un 6a chiamata Pompeo … e tutti mi proponevano di provarlo.


Ansia, in primis da prestazione … e poi un 6a, il grado che una volta raggiunto permette, se si continua a scalare, di migliorare e basta. Finché si rimane sotto il 6a si rimane lì e basta, quando si supera si inizia a sudare veramente! Diciamo che è il terzo che faccio, ma il primo era a casa (Monticchio, AQ), cioè una falesia dove ho iniziato a scalare e praticamente conosco ogni anfratto e poi lo avevo già fatto da seconda tante volte e infine tutti mi hanno detto che in quella falesia i gradi sono un pochino più larghi. Il secondo (Bagnasco, CN) mi sono appesa due volte e poi ero da sola con una nuova amica, quindi non mi metteva troppo in imbarazzo.


E poi ero con il mio compagno con cui avevo fatto tanto ma mai un 6a!


Lo prova Alberto e lascia i rinvii … quando scende non fa alcuna faccia, nessuna espressione … come al solito mi chiede se voglio provarlo da due ma se vado su da seconda difficilmente mi metto a rifare quella via da prima nella stessa giornata, non so perché.


Da prima, provo… ho messo il primo rinvio facilmente poi ho iniziato la salita dentro una splendida fessura terminante su una bella placca liscia come l’olio con poche, ma sincere, tacche su cui salire. I piedi sempre ben visibili anche se piccoli (le prese per i piedi) e le mani sempre lame o tacchette, non impossibili da tenere ma che mi hanno costretta a spostare più volte il peso, i piedi e la testa per continuare a salire… ho avuto paura e stavo per appendermi sul passaggio di placca, ho sempre paura che i piedi non tengano e invece erano lì, ben fermi, saldi, il peso ben spostato e hop, altro rinvio messo… catena!!!!! La grande e bella catena con uno splendido moschettone che si è aperto subito… corda messa … BLOCCA!!!!!!!!!!!! QUANDO VUOI CALA!!!!!!!!!! Aspetta che tolgo i rinvii!!!!!!!!!!!!!!! procedure di manovra.


A terra ero ancora in aria, mi sono uscite le lacrime dalla felicità, nessun muscolo dolorante, nessun gonfiore anomalo alle braccia… ma le dita, le dita che non si chiudevano…la paura… un 6a flash, ad Albenga, settore Colosseo, via Pompeo!!!!!!!!


La glicemia era a 210… un misto di paura e sforzo ma già dopo 30 minuti era tornata a 110 senza nessun intervento, anzi quello che ho fatto è stato sedermi, bere dell’acqua frizzante e mirare il volo di una poiana!