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MELLITO BAKEKA 2010 - Mezza di Palermo


Domenica 21 Novembre 2010
Palermo, Mezza Maratona



POKER MELLITO!

Pippo, Marco, Franco e Giovanni:
in gara quattro "assi" del podismo a glicemia controllata!


Marco Tilaro – D.M. 2
La mia trasferta a Palermo ha un prologo di carattere artistico. Nella mattinata di sabato infatti decido di visitare la galleria d’arte presso Palazzo Abatellis e quindi la Galleria d’arte moderna del Complesso Sant’Anna. Inebriato dalla visione di alcune splendide tele di Antonello da Messina, mi reco quindi all’Expo dei Giardini inglesi a ritirare il mio pettorale che, giunto in hotel, posizionerò con tutta calma sulla mia tenuta da gara. 
Al risveglio la glicemia è piuttosto alta (206) ma decido di fare colazione secondo il mio classico schema pre gara. Due fette di pancarrè con formaggio e prosciutto, un cornetto senza zucchero, una barretta energetica e un bel bicchiere di latte. Alle 6,15 termino la colazione ed esco dal B&B per portare la macchina in prossimità dell’arrivo e rientrare quindi in attesa che si facciano le 8,00.
Alle 8,15 torno in zona partenza e controllo la glicemia, scesa a 145. Mentre ordino le mie cose in macchina mi sento chiamare, mi giro, e con immenso piacere mi trovo davanti Franco Gallo che non vedevo dai tempi di Riva del Garda. In attesa di iniziare il riscaldamento scambiamo quattro chiacchiere, parliamo ovviamente di glicemia e di gare. Franco peraltro mi dice di aver ritirato il pacco gara per Pippo Pipitone. Ci salutiamo e poco dopo inizio il riscaldamento al termine del quale la glicemia è scesa a 129, decido quindi di prendere un integratore in gel. 
Ormai ci siamo. Mi porto in zona partenza e non so come, poco prima dello sparo, mi trovo quasi sotto lo striscione, tra i primi, cosa insolita per le mie abitudini. Alle 9,15 in punto, con 18°C circa, lo sparo, e il serpentone degli oltre 1600 partecipanti si snoda lungo il  rettilineo di via LibertĂ . Intorno al 4° Km entriamo dentro il parco della Favorita e affrontiamo la prima salita, il ritmo è costante tra i 4’ 35” e i 4’ 30” al Km. 
Al primo giro di boa mi rendo conto di non essere tanto indietro, anche perchĂ© il ritmo è giĂ  sceso sui 4’ 25” al km, le gambe tutto sommato girano e il fiato è regolare. Dopo circa 7 km inizia la discesa che ci porterĂ  fuori il Parco, il ritmo scende tra i 4’ 18” e i 4’ 20”, la cosa mi incoraggia anche perchĂ© penso di aver preso il treno giusto. Prima di uscire dal parco uno dei tratti piĂą belli del percorso, il passaggio dentro villa Niscemi. Ci immettiamo quindi nuovamente sul rettilineo di via LibertĂ  in leggera discesa, il ritmo ormai si è stabilizzato sui 4’ 20” al km. Intorno al 10° km assumo un integratore in gel e cerco di non saltare i rifornimenti, soprattutto per idratarmi visto che la temperatura è piuttosto alta per le mie abitudini. Passiamo davanti all’arrivo, superiamo Teatro Politeama prima e Teatro Massimo poi, per affrontare la salita di corso Vittorio Emanuele, non tanto ripida ma piuttosto lunga. Superata la Cattedrale ecco uno strappo tanto inatteso quanto impegnativo, pochi metri ma pendenza da spezzare le gambe. La fatica però è ripagata pochi secondi dopo dal piacere, altrettanto inaspettato, del passaggio all’interno di Palazzo d’Orleans,sede del Parlamento regionale. Un vero spettacolo, breve ma intenso. Appena fuori inizia il ritorno di corso Vittorio Emanuele, finalmente la discesa. Siamo ormai intorno al 17° chilometro. Qui il ritmo si fa serrato, sono intorno ai 4’ 15” al km. All’ultimo giro di boa un’altra piacevole sorpresa, intravedo e saluto al volo Giovanni La Mantia. 
Non ho invece visto ne Franco ne SuperPippo. 
Ormai sono sul rettilineo conclusivo, mancano appena un paio di km che affronto con ottimismo. In leggera progressione affronto gli ultimi metri superando un paio di avversari e concludendo in 1h 33’ e 40” (real time 1h 33’ 34”). A caldo sono soddisfatto anche perché non ho tanti chilometri nelle gambe, ma rivedendo il gps, la soddisfazione aumenta perché scopro di aver percorso in realtà 21,4 Km, probabilmente per il gioco delle traiettorie e anche per una non perfetta misurazione del percorso. In termini cronometrici non è quindi il mio personale ma lo è in termini di ritmo, pari a 4’ 22” al km.
Stanco ma appagato, consegno il chip e mi rifocillo con una banana. Lungo il tragitto verso la macchina incrocio nuovamente Giovanni La Mantia, che saluto e incoraggio per gli ultimi suoi metri di gara. Giunto quindi in macchina controllo la glicemia, sono a 138 e una gran voglia di pasta.
Che dire, una gran bella gara.
In serata controllo la classifica, 171° assoluto e 40 di categoria MM 40. Ritrovo SuperPippo al 146° posto con 1h 32’ 21”, credo quindi che abbia avuto qualche problema o abbia corso a ritmo di maratona, e Giovanni al 401° posto con 1h 42’ 52”. Non riesco invece a scorrere il nome di Franco e temo per un suo abbandono.
Messa in archivio questa gara, da domani si ricomincia, a breve Catania il 12 dicembre e la speranza di abbassare il proprio best time su un percorso che si annuncia pianeggiante.
Un cordiale saluto da Marco a tutti i mellito runners.


Tilaro nel gruppo con le sue inconfondibili scarpette rosse.

Pippuzzo Pipitone racconta:
Eccomi alla terza mezza nell'arco di 1 mese e mezzo.
A questo appuntamento mi presentavo con  troppi  punti interrogativi, perchè una settimana prima, durante un allenamento molto brillante  ho avuto una bella contrattura al polpaccio destro (... piede sinistro dolorante perennemente, contrattura al polpaccio destro, meglio di così....).
Avevo deciso di sospendere gli allenamenti , non correndo per una settimana, sono uscito solo in bici una volta.
Ho ripreso a correre il mercoledì della settimana antecedente la gara, convinto di avere fatto un buon lavoro di recupero, e così è stato, infatti il giorno della ripresa degli allenamenti tutto è filato liscio, ho corso 10 km facili e ho continuato sia il giorno successivo (15km con pregressivo) e il venerdì (10km inserendoci 3km di ripetute ... dovevo provare il motore....).
Tutto Ok il polpaccio non mi faceva piĂą male ed il morale era positivo per affronate la mezza di Domenica.
Domenica 21 nov.
Anche questa volta ho voluto adottare la scelta fatta ad Arezzo, non fare colazione e partire a digiuno.
Glicemia al risveglio 183, derivanta da una basale della notte (....0,6, poi dalle ore 24,00 alle ore 04,00 basale 0,8 e dalle ore 04,00 alle 06,00 basale 1,00).
Come vi ho anticipato non mangio nulla, preparo lo zaino e mi dirigo all'appuntamento fissato per le ore 6,30.
A Palermo mi incontro con Franco Gallo, gentilissimo per avermi ritirato i pacchi gara, uno scambio di opinioni sportive e melllitiche e poi la foto per DNL, non ci siamo piĂą visti dopo l'arrivo, ma era preventivato dato l'affollamento.
Ed ecco lo sparo della partenza, ho cercato di tenere il ritmo che di solito stabilisco per le mie mezze (4km al minuto) ma dopo il 7 km, capisco che debbo cambiare idea perchè faccio fatica a mantenere quel ritmo e deciso saggiamente di rallentare.
Riduco le marce e quale occasione migliore per godersi Palermo ed il suo centro storico?
Infatti è stato così, mi fermo per fare pipì nella zona del Parco della Favorita, riprendo a correre e tenendo un'andatura tra i 4,15- 4,20 e 4,30 al km  nelle salite, riesco la chiudere in 1,32,21 (anche se c'erano circa 350 metri in piĂą, dal mio Garmin).
Situazione glicemica: Al risveglio 183, digiuno. Ho ridotto la basale da 0,6 a 0,3 un'ora prima della gara e per tutta la durata della gara. Glicemia prima della partenza 136, ho voluto mangiare forzatamente (anche questa volta per fare una prova) due fette biscotate. Durante la gara non ho mangiato nulla, solo bevuto acqua nei ristori. All'arrivo glicemia 202, la prossima volta, avendo la stessa glicemia alla partenza non mangierò neanche le fette biscottate.
Della serie..."Quando credi di aver capito tutto sul diabete, in quel momento capisco che devo imparare ancora" ...........
Anche questa è fatta, Oggi 22 nov. le gambe le sento a posto senza alcun dolore, mi sembra semplicemente "Micidiale!!!"
Ciao Pippo.


Scorcio di Pippo ...

Giovanni La Mantia racconta:
Carissimi runner melliti, vengo per ultimo ma non meno mellito per raccontarvi la mia esperienza sulla maratona di Palermo. La mia maratona inizia venerdì sera quando da Roma, cittĂ  in cui vivo, parto alla volta della mia cittĂ  natale per correre la mia GARA dell'anno; sono fremente e non vedo l'ora di correre. Gli allenamenti sono andati bene e dopo l'ecomaratona di castelfusano corsa il 7 novembre in 1h 43'15" mi accingo ad abbassare ancora il tempo. Domenica mattina mi sveglio bene con 242 di glicemia: anch'io come Pippuzzu Pipitone mi convinco di non fare colazione o quanto meno di mangiare dopo. Alle ore 9,15 minuti prima dell'inizio della gara la glicemia è 209 e sta scendendo: mi decido di mangiare e m'ammucco (in italiano mi mangio) un cornetto alla crema che a Roma posso solo vederlo in sogno. D'altronde come si fa a dire no ad un cornetto siciliano? Rischio tutto, lo inghiotto senza sensi di colpa sperando che durante la gara non si faccia risentire. Metto il pettorale 1293 e faccio lo stretching. La gara si avvicina. Boom!!!! la gara parte e sono felicissimo. Corro senza cronometro: l'ho dimenticato a Roma e oggi correrò a sensazione. Le gambe rispondono bene e dopo 30 minuti la glicemia è 279: ottima per quanto mi riguarda. Dopo 45 minuti dalla partenza sono al 10 km e la glicemia è 274...praticamente immutata. Prima di entrare al Parco della Favorita incrocio Marco Tilaro e mi chiedo perchè lui va sempre piĂą veloce di me. Devo allenarmi di piĂą, penso....poi penso che va bene anche così. Palermo mi sembra bellissima, ancora di piĂą mentre corro: il Parco della Favorita, la gente intorno a me, l'aria frizzante che si respira. La discesa di via LibertĂ  mi da'  un sospiro di sollievo, perchè la gara si fa sentire e non capisco perchè. Il perchè lo capisco al 15km quando la glicemia si alza e arriva a 344: devo fermarmi o continuare? Questo è il problema. Ma un runner mellito non si arrende, e decido di continuare magari piĂą lentamente...ma non posso fermarmi dopo aver fatto tanti sacrifici: continuo. Con difficoltĂ   vedo in lontananza l'arrivo e quando sono ad un centinaio di metri, mio figlio da un lato della strada e Marco Tilaro dall'altro mi incitano a fare uno sprint che mi permetterĂ  di finire la gara in 1h 42'52". Sono felicissimo perchè la glicemia è scesa (192), sono come sempre soddisfatto non vedendo l'ora di riposarmi e sedermi a tavola per rifoccilarmi con la cucina siciiana. Ho i miraggi e tante arancine palermitane mi ballano intorno. Non incontro nè Pippuzzu nè Franco Gallo e adesso che so che hanno partecipato mi dispiace non averli visti. Spero che alla prossima martona palermitana al termine ci vedremo e mangeremo insieme, come solo dei runner melliti sanno fare. La Mantia - No limits. Diabete. Per molti ma non per tutti!! Giovanni La Mantia.



Smiling Giovanni ... canotta azzurra 129!

Franco Gallo racconta:
Relaziono qui sulla mia partecipazione alla mezza maratona di Palermo.Non è che ci sia molto da dire ma visto che anche Pippo e Marco dovrebbero fare la stessa cosa, ritengo utile pubblicizzare anche un'esperienza negativa come quella da me vissuta.Le foto mi auguro che Pippo le invii in quanto il sottoscritto non aveva macchina fotografica.Andiamo con la cronaca.
Gareggiare nella mia citta' è sempre un 'emozione,s'incontra tanta gente che si conosce, si corre in parte nel parco della Favorita  dove quasi ogni giorno ci si reca per gli allenamenti.Si attraversa la cittĂ  che nel bene e nel male rimane una delle piĂą interessanti in Italia dal punto di vista sociale ed artistico.
Io ero tranquillo, stavo bene e volevo verificare le mie condizioni e capire se mi ero allenato bene.Purtroppo però qualcosa non ha funzionato,probabilmente ho caricato troppo con gli allenamenti e mi sono presentato non nelle migliori condizioni per gareggiare.
Credo che questo sia uno dei problemi che spesso incontra chi pratica sport.Il desiderio infatti di forzare negli allenamenti a volte determina un accumulo di stanchezza che non si riesce a smaltire in tempo.Le gambe infatti non giravano, mi sentivo come il giorno dopo le ripetute o il lungo,un disastro tanto che al 14 chilometro pensando alla mia auto a 200 metri dal mio passaggio,ho deciso di mollare.Potevo continuare ma non aveva senso,io infatti correvo per fare una buona prestazione e non vi erano purtroppo i presupposti.Glicemia ottima 150 e 220 alla partenza.Ho pensato a quel motto che dice è più difficile fermarsi che continuare,l'importante era però non abbattersi ma fare frutto dell'accaduto.Oggi (infatti), domani rispetto alla manifestazione, 56 minuti di fondo lento,non più allenamenti progressivi con finale a 4 a chilometro, ma solo fondo lento,un allenamento a settimana di ripetute e il lungo un po' più tirato.Tra 15 giorni nuovo test di mezza a Mazara a casa di Pippuzzu,spero che mi porti bene come le precedenti edizioni a cui ho partecipato (1 ora e 37' ed 1 ora e 34').
Alla prossima FRANCO GALLO


Eventuali altri mellito runners presenti posson inviarci il loro gradito resoconto:
info@diabetenolimits.org