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MELL1TO BAKEKA 2009 - Pellegrinaggio Romano Fatima


Pellegrinaggio Romano di Fatima

PellegrinaggioRomano di Fatima

DiPagani Pierluigi Gipagà

Domenicadiversa questa appena trascorsa. La polisportiva del quartiere dovesono nato organizza un pellegrinaggio sotto forma di staffettapodistica da Romano di L. (BG) a Fatima. Non sono nuovi ad iniziativedel genere.

Tempofa detti la disponibilità per percorrere un tragitto di questo“pellegrinaggio” pensando, egoisticamente, di fare un buonallenamento correndo, magari, su percorsi nuovi in qualche scenarioda favola che il nostro bel paese può offrire.

Allavigilia dell’appuntamento ero un po’ pentito dell’impegno dato:la giornata si prospettava lunga, l’impegno più gravoso delprevisto si correrà a 350 Km da casa, tra andata e ritorno,corsa, andrà via tutta la giornata.

Agiochi fatti, però, l’esperienza risulta alquanto diversa daquella immaginata.

Lontanodagli impegni agonistici l’appuntamento non l’avevo visto sottotale profilo. In realtà se dovessimo analizzare percorsi fattidai singoli frazionisti, scopriremmo delle mini competizioni degne dinota: chi ha corso frazioni a tempo da primato, gente di tutte le etàche ha corso frazioni talvolta in proporzione agli anni o secondostrane logiche, il più piccolo, alla partenza, tutto impegnatoin punta di piedi per non far spegnere la fiaccola, quanti hannoricomprato le scarpette e sono mesi e mesi che si allenano…insommaognuno con un proprio obiettivo. Ma di tutto questo non verràricordato niente, o meglio, tutti si ricorderanno di aver partecipatoall’evento, soprattutto i più piccoli che magari hanno corsosolo poche centinaia di metri.

El’obiettivo allora?

Losforzo comune. Una comunità intera che abbia corso o se ne siastata tranquillamente a casa, vive l’evento come proprio, arrivaidealmente alla meta. I pochi fortunati che percorreranno i metridella piazza davanti alla basilica di Fatima, il giorno dell’arrivo,avranno in loro l’energia di tutta la comunità.

Quasitutti hanno un parente in famiglia che vi partecipa, e ne vannofieri. Non tutti la vedranno sotto un profilo spirituale, ma tuttidiranno: “siamo arrivati là”.


Daun punto di vista prettamente sportivo il gruppetto di cui faccioparte, deve spartirsi circa 65 Km tra Cuneo ed il colle dellaMaddalena. Giornata calda, ma quando mi trovo a partire scopro chel’impegno viene vissuto come una gara. Pronti via: 30 secondi al Kmsotto il ritmo pronosticato, la parte agonistica che c’è inme ha voluto onorare la meglio l’impegno.


Vistada diabetico la giornata mi preoccupava. Dopo l’entusiasmo inizialesono sopraggiunti diversi pensieri. E se avessi problemi? Fermereitutta la carovana? Obbligherei altri a sforzi aggiuntivi? Talvolta èpiù facile organizzare “imprese” solitarie che non tiobbligano a rendere conto ad altri. O forse bisognerebbe solo farlipartecipi questi altri…ma non tutti reagiscono allo stesso modo.

Daun punto di vista metabolico tutto abbastanza bene. Visto l’impegnoe la giornata lunga e diversa dal solito opto per montare il sensoreper il monitoraggio continuo della glicemia. Mattinata con glicemiaperfette (guiderò io per tutta la giornata circa 800 Km). Apranzo un panino e un po’ di pasta fredda: piccolo problema ilmicroinfusore mi da errore di erogazione, tento di rimediare, ma ilpicco glicemico è inevitabile. Niente panico, non intervengo,dopo poco dovrò correre. Infatti, corro tranquillissimo conglicemia sopra i 200 in abbassamento fino a circa i 120/130dell’arrivo. Viaggio di rientro alla guida sempre con glicemiaperfetta.