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MELL1TO BAKEKA 2008 - Maratona dles Dolomites


Giuliano Melis e David Panichi 
alla Maratona dles Dolomites 2008

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Ciao a tutti, scrivo questa relazione con immenso piacere, anche se è stata un'esperienza per certi versi non troppo positiva. Ma il diabete è così, quando pensi di sapere tutto su di lui e come ci si deve comportare, arriva sempre una mezza fregatura.
 
 
Il fiume umano su due ruote salendo al Pordoi
 
Corvara, mi avevano detto che le dolomiti erano splendide ma non immaginavo così, paesaggi da favola ed un mare di ciclisti che già il sabato mattina si affannavano a provare il percorso. Io con David, il prof. De feo e gli amici del petit velò facciam la stessa cosa ed andiam a provare il campolongo. Una semplice sgambata per vedere più che altro se la bici è ok.
Risultato confortante, salita piuttosto semplice, ma domani la difficoltà starà nel fatto che ci saranno ben 7 salite da affrontare, delle quali una terribile, il passo Giau con i suoi 920 metri di dislivello in meno di 10 chilometri.
Passo la giornata di sabato stando tranquillo e cercando di far alzare il meno possibile la glicemia, ci riesco e passo anche una notte serena.
Sveglia alle 5 e glicemia 140, non male penso e qui comincio a fare il mio primo errore.
Faccio colazione con 2 sole unita di novorapid mentre decido di non fare nemmeno un'unita di levemir.
Nastri di partenza ore 6.20.. la glicemia è a 260, mi preoccupo anche perchè è in salita così faccio 2 unita.. meno male per ora non mangio nulla aspetto che scenda un po'... ho preparato una borraccia con dei sali e zuccheri e una con soltanto acqua.
Ore 6.45 si parte... e via di fila, campolongo e pordoi durante la quale incontro massimiliano lelli, con cui ho il piacere di scambiare 2 parole e mario cipollini, son troppo contento, pedalo usando rapporti agili.
Monto la compatta 50/34 davanti mentre dietro ho 10 rapporti che partono dal 12 fino al 26.
per tutte e due le salite salgo con il 23/24.. Le pensavo più dure, salgo veramente senza affannarmi, così la glicemia scende di pochissimo e questo alternato alla adrenalina delle discese fa si che al secondo passaggio del campolongo, dopo aver fatto circa 60 km e aver inanellato anche il sella ed il gardena, la glicemia sia ancora sui 180.
Al rifornimento mangio un pezzo di strudel, poi mi dedico a stare a ruota del gruppo di circa 30 persone di cui faccio parte... passiamo il bivio del falzarego e la salitella di santa lucia, qui decido di mangiare una barretta energetica giusto prima di iniziare il giau.
ai piedi della salita misuro la glicemia e con gran rammarico scopro che è di nuovo a 320.
 
Io
 
Giustamente mi incavolo e non so che pesci pigliare, la paura di prendere un ipo se mi facessi 2 unità è alta..
decido di andare un po' tranquillo la prima parte della salita, poi si vedrà...
Credo di avere preso la decisione migliore, fatico come una bestia per tutta la salita fatta dal primo all'ultimo metro con il 34X26. Son bene allenato, se l'avessi presa con la glicemia giusta avrei faticato la metà.
Arrivo in cima contando ogni centinaio di metri che passavano, su lo spettacolo è meraviglioso.
Mi fermo al rifornimento e riempo la borraccia, misuro è "solo" più a 235 la glicemia e son molto più sereno.
scendo e mi diverto come un bambino, la discesa è fantastica, curva contro curva.
Inizio il falzarego e la glicemia è a 140.. benissimo è ora di mangiare...
Il Falzarego è probabilmente la più facile delle 7 salite, solo che essendo l'ultima la fatica comincia a farsi sentire.. lo pedalo benissimo però e arrivo in cima senza troppo affanno.
mi fermo al rifornimento, mi godo un bel pezzo di strudel, scollino e dietro un gruppetto arriviamo dandoci i cambi in 6 ore e 9 minuti al 591 posto assoluto.. con glicemia a 130
Felicità... se solo avessi fatto 4 unità... di levemir
esperienza, benedetta esperienza essendo soltanto la mia seconda granfondo ci può anche stare.
 
Giuliano
 
Passo Giau
 
 
Era presente anche David Panichi, in corsa sul medio, in rappresentanza sempre di Ciclismo & Diabete. Magari anche lui ci scrive qualcosina.

David ... racconta !

Ciao finalmente un po’ di riposo per scrivere le mie sensazioni in preparazione della Maratona, certo a distanza di qualche mese non sarà facile riportare i bellissimi giorni passati nella settimana prima dell’evento e lo stesso giorno della bellissima manifestazione.

Comunque cercherò di descrivere riguardandomi le foto che raccontano ciò che ho vissuto in quei giorni.

Sono arrivato la settimana prima della manifestazione, la pioggia ha accompagnato il mio arrivo, ma per me arrivare in questi posti è come sentire il mio corpo, la mia mente, il mio diabete migliorare solo al respirare l’aria e già dalla sera ho notato i cambiamenti della glicemia, l’aria di montagna cominciava a fare i suoi effetti.

Da quello che mi ricordo le glicemie, sono state ottime, addirittura nei lunghi allenamenti che ho fatto almeno tre quattro ore il giorno, bevevo molto, perché comunque era caldo, ma non mangiavo come il mio solito, e chi mi conosce, sa……, al max mi mangiavo dai due tre biscotti che mi preparavo la mattina.

Molto importante la colazione, molto abbondante, carica di tutto, una bellissima tazza di latte e caffè, pane con marmellata e qualche panino con il prosciutto, qualche mattina anche yogurt.

Le giornate scorrono e arriva il venerdì dove nel pomeriggio incontro Melis Giuliano, facciamo due chiacchiere e poi ci prepariamo per la cena aspettando che arrivi il Prof. De Feo con Dalila e Michela.

Il sabato facciamo un bel giro con gli amici del Petit Velò, arriviamo in cima al Campolongo foto di rito e poi rientro, il giro acquista una bellezza maggiore perché Michela ed io montiamo sul tandem e cominciamo a pedalare insieme con gli altri sulle strade della Maratona delle Dolomiti.

Il gran giorno è arrivato sveglia alle 05.30, un’alzataccia, ma si fa….

Glicemia a posto tutto nella norma, anticipo solo la levemir per non stare a portarla dietro.

Attendo il prof. e poi ci uniamo alla grande folla di ciclisti, bello, una sensazione stupenda mi avvolge, qualche minuto prima di partire mi rifaccio il controllo della glicemia non mi ricordo di preciso ma mi sembra che era buona tra 150/200…………

Si parte il Prof. dietro di me cerco subito di impostare il mio ritmo ma senza strafare il percorso è lungo e abbastanza impegnativo, se ti cuoci le gambe all’inizio rischi di non arrivare, quindi ho preferito fare solo un allungo prima di affrontare il Campolongo, recuperare qualche posizione e poi marciare tranquillo per tutta la prima salita.

Lo spettacolo per chi ha fatto questa manifestazione può capire ciò che si vede, oltre alla bellezza dei posti.

La salita del Campolongo è finita misuro immediatamente la glicemia e vedo che comincia a scendere, mangio un biscotto proprio per cercare di non andare giù in ipo, affronto la discesa molto più veloce del solito………….inizia la salita del Pordoi scalo subito le marce e riprendo la mia andatura.

Mentre affronto le curve, mi guardo intorno e vedo i numerosi ciclisti che dal Campolongo a venire su per il Pordoi occupano tutta la strada sono uno spettacolo fuori dal normale.

La prima borraccia di acqua e coca-cola se né andata, e se né andato anche il Pordoi con la glicemia buona, la discesa è abbastanza tecnica soprattutto nelle prime curve, quindi cerco di affrontarle con molta cautela, (non sono un discesista).

Ecco che il bivio arriva e si comincia a salire il Sella, subito la difficoltà a cambiare che m’impedisce di mettere il trentotto per il primo pezzo e quindi mi devo alzare sui pedali e arrivare fino al primo pezzo dove ripiana… c’è il ristoro, ma non mi fermo, non ho bisogno di mangiare, sto molto bene, per mettere il rapporto giusto.

Anche qui in questa salita dove lo scenario è fantastico, perché ti trovi il muro del Pordoi, del Sella e del Sassolongher e lo scorcio della Marmolada, mi carica dentro e mi fa star bene.

Anche il Sella ho preferito affrontarlo con calma anche perché comunque sentivo un po’ le gambe che mi facevano male.

Arrivato in cima, mi fermo per mettere solo il giacchetto perché la discesa è tra le più impegnative e anche più al coperto.

Mentre affronto la discesa, comincio a sentire un po’ di fame e allora mi dico che al prossimo ristoro del Gardena cercherò di prendere un frutto per tamponare, le barrette o i biscotti che avevo dietro non mi vanno.

La discesa mi mette sempre un po’ di pensiero, infatti, arrivo su una serie di curve, dove sapevo che erano molto impegnative, quindi rallento e le affronto a quaranta km, e purtroppo nel punto più brutto mi trovo davanti due ragazzi accasciati per terra e questo mi mette ancor più in difficoltà, ma cerco di proseguire stando sempre concentrato.

Finita la discesa, si riparte con il Gardena… ecco l’errore… la salita inizia ed io sento che le gambe girano molto bene, allora cerco di forzare un po’ più per fare un’andatura più forte….arriva il ristoro e, al volo mi prendo un qualcosa dalle mani di chi offriva frutta, dolce crostata, ma non mi accorgo che era lo strudel, lo mangio senza neanche sentire il sapore, poi dentro di me mi dico cavoli era strudel, tra poco mi dovrò fare la glicemia per evitare l’iper……….

Lascio passare la discesa del gardena, passo sotto il traguardo per riprendere la strada della salita al Campolongo. Le forze ci sono, comincio la salita con una buona andatura.

Arrivo in cima al passo e mi butto in discesa per fare poi i falsi piani che porteranno ad affrontare la salita più lunga il Falzarego/Valparola… in questo tratto ho la facilità di controllarmi e ai…ai… la glicemia è salita sopra i 300, rallento immediatamente la mia pedalata per farmi la correzione, e nel frattempo arrivo un gruppo, dove ci sono alcuni amici del Petit Velò, che saluto e condivido con loro il tratto di strada che ci porterà alla divisione del percorso….

Inizio l’ultima salita e poco dopo faccio il controllo e vedo che la glicemia è scesa poco sopra i duecento, allora comincio a fare un’andatura un po’ più veloce sentendo oltretutto di ricominciare a stare bene, in alcuni tratti metto rapporti più duri proprio per acquistare più velocità. Passo altri del Petit Velò ci scambiamo qualche battuta… ma sento di stare veramente bene, quindi riprendo il mio viaggio, e prima di arrivare in cima vedo da lontane altre maglie del Petit, riconosco le pedalate di Gianluca e Simona, ma non li arrivo perché l’ultimo tratto è un po’ più impegnativo e quindi li lascio a circa duecento metri per poi congiungermi in discesa, non misuro la glicemia, mangio alcuni frutta secca e alcuni sorsi di acqua e coca-cola, e sento le forze ritornare per affrontare gli ultimi km in discesa e il falsopiano che ci porterà all’arrivo a Corvara.

Fantastici gli ultimi km in alcuni tratti condivido l’andatura molto veloce con Gianluca, per cercare di arrivare insieme anche a Simona, che nel frattempo accusava crampi e fatica, ed è qui il bello di noi ciclisti, in questi momenti viene fuori la forza, la passione, la voglia di arrivare e poter sorridere perché quello che sentiamo quando si passa sotto il traguardo in sella alla propria bici, e la “corsa“ è finita, è una soddisfazione che ripaga del percorso comunque, duro e impegnativo, e ripaga anche degli sforzi che facciamo per mantenere i nostri valori glicemici al meglio, per stare bene.

Queste le mie sensazioni scusandomi di non averle date con i particolari delle glicemie, ma vi garantisco, a parte lo strudel, che fare sport, il ciclismo in questo caso, ti dà un’energia per affrontare qualsiasi passo, non è importante né l’andatura, ne arrivare primi, né essere dei veri e propri campioni, l’importante è sentire il fisico, il cuore, la mente che stanno bene con tutto il contorno.

Ciao David