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Dnl - Diabete no limits

unisciti a diabete no limits dnl - tubo mellito

GMC 2011 - GMC 2011 • REALT1ME






GMC REALT1ME  ... La diretta differita dell'evento ... immagini, racconti, pensieri, fatti e misfatti @ GMC!
(ovvero la cronaca di quello che avremmo dovuto raccontare in diretta ma che solo ora ci è possibile divulgare)

a cura di Alessandro Adone Grippo (featuring Presidentissimo)



31 partecipanti attivi con diabete (type 1 resident), 1 tipo 2 guest, un pugno di tipo 1 presenti a singhiozzo,  20 e più mellito friends,  9 test di soglia per ciclisti, 9 test di soglia per podisti, 3 discipline sportive praticate, 4 ore di brain-storming ed analisi metabolica, 6 ore di lezioni frontali su diabete e attività fisica, 3 ore di lezione frontale sull'allenamento di endurance, svariati colloqui privati medico-paziente per risolvere i casi più delicati, 3 allenamenti in bici per i ciclisti, 2 uscite in MTB per i bikers, 2 uscite su strada ed 1 trail per i podisti, 1 mini trekking di gruppo in notturna, 14 sensori per il rilevamento in continuo della glicemia istallati, 6 ore di corso intensivo di carbocounting, 1 staff medico d'eccellenza, 10 pasti consumati e analizzati bromatologicamente, 3 allenatori a nostra disposizione, 0 case farmaceutiche sponsor dell'evento. Sono solo alcuni dei numeri visti a GMC (Garda Multisport Camp), numeri che dovrebbero far ragionare e riflettere chi ostinatamente continua a proporre dei format diversi da questo, che dovrebbero far discutere sulla necessità di perseverare su una linea di educazione terapeutica al diabete fatta di vittimismo ed auto commiserazione nel migliore dei casi e nel peggiore costruita sulla sudditanza del paziente verso il medico. Ho visto delle persone che avevano voglia di mettersi in discussione e capire, ho visto demolire a picconate decine di convinzioni errate senza la presuntuosità dell'imposizione ma solo con la forza del ragionamento, ho veduto la forza del gruppo costituito dai singoli ed il singolo che dava significato al gruppo.


GMC REALT1ME • Domenica 11 dicembre
This is the end ... ultima giornata ... una fredda brezza di valle non basta a fermare gli allenamenti.
I presidenti C&D e DNL inseparabili ... oggi entrambi sui pedali questa volta su asfalto. La truppa podistica invece va di lungolago.
Il folto gruppo ciclomellito sale oggi fino a Passo Campiano per la strada panoramica. Un giro breve che consente un veloce rientro, in tempo per pasto e briefing di chiusura. Foto di rito allo scollinamento dopo una scalata non proprio a ritmo controllato. Nel rientro il gruppo si sfoga, mentre altri procedono in agilità tra chiacchiere e riflessioni.
Anche il pranzo finale conferma gli elevati standard della cucina di Castelletto di Brenzone.
Il de-briefing finale si svolge direttamente in sala da pranzo. La voglia di tornare a casa e la paura del traffico del rientro costringe lo staff ad un'opera di sintesi estrema. Praticamente il briefing finale è semplicemente un saluto con alcuni auspici e buoni propositi che speriamo non cadano nel vuoto.
I superstiti si dedicano a sistemare le ultime cose, raccogliere gli oggetti smarriti, caricare tutto nei bagagliai. Il presidentissimo DNL si sofferma qualche attimo in più giusto per sistemare i "conti".
E' finita. GMC ... buona la prima!

GMC REALT1ME • sabato 10 dicembre



Anche stamani solita scaletta a Castelletto di Brenzone: prima di uscire per il training, colazione e mini briefieng, oggi meno approfondito ad onor del vero, non per mancanza di contenuti ma perché l’animo agonista preso ebbe il sopravvento sui poveri ciclomelliti. Al briefing serale il Presidentissimo, durante l’illustrazione della salita Torri Bivio che sarebbe stata affrontata l’indomani dai ciclomelliti, dichiarò un record personale di 20’ e 08’’. Da lì in poi il povero ciclostordito non ha più nulla a cui pensare se non l’abbattimento del primato presidenziale. Così siamo finiti a parlare della famigerata salita anche durante il briefing metabolico del mattino.
Podismo: l’allenamento dei podisti oggi si divide in due: debutto sul fartlek per i runner meno esperti, guidati dall'ottimo Salvatore; un minitrail per i più navigati, disegnato per l’occasione da Cristian e dal suo fedele compagno di allenamenti Michele, già vincitore del Trail del Baldo 2010. Trail: la partenza è lungolago per 2 km, poi sulla destra ci immergiamo tra le mura di un Marniga, la strada è lastricata a ciottoli, fortunatamente asciutti e non viscidi e scivolosi come nei giorni precedenti. Scompaiamo rapidi tra le strette strade e sotto ai bassi portici. Presto la strada diventa un sentiero immerso tra gli ulivi, lo sguardo cade sul lago a destra e sulle pendici del Monte Baldo a sinistra. Paesaggi fantastici, il cielo cupo di questi giorni dona una certa serenità a questi luoghi, c’è silenzio e calma, raramente si incontra qualcuno. In testa al gruppetto Gus e Michele, a seguire io, Alberto, Piero, Manlio (DNL friends, nonché “allenatore” di PhD e Algo), PhD, Algo, Elisa, Sandro … e udite udite Andrea Guerra. Le pendenze sono importanti per noi non allenati alla corsa in montagna, solo Cristian, Michele e Gus salgono veramente in scioltezza, noi più che altro arranchiamo su per l’erta. Ma non è gara, tutt’altro, è spirito trail, e così chi è più allenato fa la spola tra la testa e la coda del gruppetto. Passiamo davanti ad un’abitazione, fuori il proprietario, che in perfetto dialetto veronese ci ammonisce di smettere di correre per nulla e risparmiare le energie che c’è "la crisi". Lo sport è roba da borghesi parvenue figli di papà nella mentalità del contadino montanaro.


Strudel alla prova del peso!

Ampio sorriso da parte nostra e proseguiamo a sudare e sprecare energie. Questo ci da spunto per lanciare un idea per la risoluzione dei problemi energetici del pianeta, strade e sentieri che possono generare energia al passaggio dei podisti. Ma le cazzate cadono ben presto nel vuoto e si torna a sentire il nostro respiro e il silenzio del Baldo. Attraversiamo il paesino disabitato di Campo, dove in ogni casa è stato realizzato un presepe. Siamo fuori dal tempo, purtroppo durerà poco! Ripartiamo e continuiamo a salire e dopo qualche chilometro arriviamo ad una strada asfaltata. Qui ci separeremo, i meno allenati seguiranno l'asfalto fino al lungo lago per poi proseguire verso Castelletto; Michele, Cristian, Gus, Alberto il Grip scrittore sono i 5 trailer del "lungo" che proseguiranno a salire lungo un fantastico single trek fino ai 422 mt slm di loc. Casarole, seguendo l'assai poco battuto sentiero 31 della cd Bassa Via del Garda Orientale. Il passo si fa più veloce, io e Alberto fatichiamo non poco a stare dietro a questi stambecchi, tuttavia nessun lamento, dopo la salita c’è sempre la discesa. Scendendo verso il lago il sentiero è una pietraia smossa, perfetto per allenare prioricettività. Ci avviamo a chiudere questa nostra esperienza trail ed in quasi 2 ore e 14,7 chilometri rientriamo alla base. Qua purtroppo i nostri animi sereni per le endorfine e la corsa in natura sono rovinati da una brutta notizia. Betty, la moglie di Gus, è fuori dall’albergo ad aspettarci con una faccia a dir poco sconvolta. I ladri sono entrati in casa di Gus giù a Roma. Il triste e famigerato rientro alla società “civilizzata” è stato più duro del previsto. La giornata prosegue come da programma con doccia e pranzo, a fine pasto Gus e Betty ci salutano, rientrano a Roma per sistemare casa, denunce, carteggi e pratiche vari che riguardano questi spiacevoli eventi. Forza Gus e forza Betty!


Giovani dottoresse crescono ... doctress Anna & Vera

Caffè per tutti, oretta di relax per permettere a doc Mario di effettuare la siesta post prandiale e poi tutti in aula. Oggi c’è tra noi gradita ospite la dottoressa Francescato, ricercatrice dell’università di Udine. Ci illustrerà il sistema Ecred-Crea basato su una serie di studi sul metabolismo di diabetici di tipo 1 insulino dipendenti, che dovrebbe essere in grado di prevedere il quantitativo di integrazioni in grammi di CHO per mantenere la curva glicemica in uno standard corretto. Per effettuare il calcolo bisogna fornire indicazioni sulla glicemia pre attività fisiche, sul tipo di allenamento che si andrà a svolgere, al quantitativo di insulina ancora in circolo e numerose altre informazioni relative alla terapia e allo stile di vita. Il dibattito si fa presto acceso, stimolando la nostra curiosità ma anche qualche perplessità per alcuni termini utilizzati che un po' configgono con tutto il nostro lavoro di educazione terapeutica che mette alla base di una buona gestione metabolica un’approfondita analisi di noi stessi. Le ottime slide e i contenuti comunque sono utilissime alla platea e pur non condividendo del tutto l'impostazione del sistema ci è di stimolo per ragionare, valutare e capire quanto complesso, ma anche gestibile, sia il magico algoritmo su cui tutti i santi giorni la persona con diabete è chiamata a confrontarsi.
Se questo può essere un valente strumento per chi abbia provato a capire il proprio metabolismo imperfetto degli zuccheri, può risultare improduttivo per chi voglia sempre la pappa scodellata e non aspetta altro che un numeretto da una macchina senza chiedersi se è troppo, è poco, perché è quello e a cosa porterà metterlo in pratica. Senza una base di consapevolezza con uno strumento del genere si persevererà sempre di più un tipo di terapia basata solo sulla lettura di un parametro: la GLICEMIA. Quando nella realtà la terapia diabetica deve essere basata su un analisi multiparametrale, che ci deve portare a stabilire perché in quel momento ho quella glicemia, "ergo la glicemia è un dato di arrivo delle nostre azioni e non un dato di partenza per decidere eventuali azioni". Il picco di discussione arriva quando Cristian osserva come in alcuni casi l'integrazione suggerita dal sistema è di 130gr di CHO per compiere 1hr di camminata su tapis roulant. Lì abbiamo dovuto intervenire con i sedativi per placare la "foga" presidenziale nel sottolineare come un approccio simile, applicato acriticamente, vanifica del tutto i potenziali benefici dell'attività fisica e quella persona si sentirà autorizzata a ingurgitare 130 gr di cho (200 gr di pasta) per un'ora di camminata, poi lo fa tutti i giorni perché lo sport fa bene e dopo un mese molla tutto incavolata nera perché è aumentata di 10 kg, l'assetto lipemico è sballato ed è diventata più insilino resistente di prima … e nel resto della giornata vive tra iper e pio.


Plicometria ...

Presidente che precisa peraltro come l'obiettivo dello strumento sia interessante, e, dunque, viva i ricercatori bravi e disponibili come la dottoressa Francescato, ma verosimilmente sono i presupposti e le premesse da rimodulare. Proporre uno simile strumento utilizzando dati di persone che cercano la "scorciatoia", che rifiutano adeguamenti terapeutici e chiedono allo strumento di turno di sostituirsi al proprio cervello così come pretendono dal medico la cura di tutto, anche di quello che non si può guarire, ad ogni costo, ci appare un approccio che non porta da nessuna parte. Quindi bene studiare e provare a formulare un algoritmo che ci permetta di valutare il consumo di cho in attività fisica tenendo conto del maggior numero di variabili possibili, facendolo magari "sfruttando" persone che del diabete hanno fatto un punto di forza e di conoscenza, non una disgrazia o una rovina della propria esistenza. Sbagliato, a nostro avviso anche,  proporre questo strumento con il messaggio "e non ci pensi più". Gli slogan di questo tono vanno bene per spot televisivi e imbonitori, non per responsabilizzare la persona con diabete. Alla dott.ssa Francescato diciamo: "Noi siamo qui e se avete bisogno di noi siamo a disposizione. Ma l'andar per "trials & errors" non è una scocciatura e tanto meno una perdita di tempo. Non è nemmeno il gold standard o l'unica via, ma è la missione che ogni persona con diabete dovrebbe imporsi: nulla può sostituire la nostra esperenzialità … la tecnologia deve affiancare la persona, non sostituirsi ad essa.
Se poi parliamo di trovare la cura definitiva, allora tacciamo e, zitti zitti, ci mettiamo in fila ad aspettare il nostro turno, ma se parliamo di algoritmi, variabili e dintorni, allora è meglio testare tutti questi fattori con persone che accettano e vivisezionano la propria terapia con fini costruttivi e di miglioramento, e non con chi fa a fette la propria vita alla primo ostacolo che si trova davanti: di certo è preferibile non avere il diabete, di certo sarebbe preferibile che non ci fosse bisogno di DNL e dei tanti associati/simpatizzanti che non "mollano"… ma oggi è più il mondo del diabete ad aver bisogno di noi, che noi del mondo del diabete!" (postilla presidenziale, ndr)
A fine presentazione dopo una breve pausa il pomeriggio continua con Mario che tenterà di presentare un suo lavoro sul metabolismo energetico nell’allenamento di endurance predisposto ad hoc. Purtroppo però i tempi sono stretti, le presentazioni precedenti sono durate più di quanto paventato e l'Agnoli scatenato terrà banco quasi fino all’ultimo, rubando un po' la scena a doc Mario Vasta per rientrare nella scaletta, ma sembre con ottimo affiatamento nella conduzione dei dibattiti. Questo è il bello della diretta e d’altronde la passione di Cristian per DNL ha come effetto collaterale questo fervore, peraltro graditissimo.
Moderare un evento che in quattro giorni fa quello che avrebbe bisogno di quattro anni comporta anche qualche eccesso di protagonismo e polso … o avremo passato il pomeriggio a interrogarci su algoritmi senza affrontare, anche se più in fretta del previsto, altre importanti questioni come gli effetti adrenergici in alcuni tipi di allenamento, l'importanza della potenza lipidica nel mantenimento di una glicemia stabile e sotto controllo. In ogni caso uomini di buona volontà con idee ed energie si facciano avanti: citando Omero - "Se hai un sistema migliore insegnalo, altrimenti usa il mio".
E’ l’ora dei test funzionali per gli ultimi 6 fortunati e motivati mellito-tester. Tappeti e cicloergometri in funzione, i plicometri attaccano le nostre pliche di grasso, i cardiofrequenzimetri registrano le pulsazione, gocce di sangue escono dai lobi delle orecchie per misurare il livello del lattato ematico. Roba da professionisti!
Cena servita puntualmente alle 20, quindi tutti di nuovo in aula per una breve presentazione delle attività dell’indomani. Finite le attività accademiche è l’ ora di un po’ di svago e così si raduna un gruppetto di indomiti tra chi non è già vinto dalla stanchezza. Dopo una breve diatriba per decidere tra le varie, invero poche, possibilità in democratica minoranza io, Cristian e pochi altri obblighiamo la truppa a raggiungere a piedi il paesino di Campo, birre e patatine al seguito. Un plotoncino di una ventina si allontana lungo la statale gardesana, fatti poche centinaia di metri nel mezzo di Castelletto prendiamo una stradina a sinistra che sale in costa. Ci lasciamo l’abitato alle spalle e seguiamo il sentiero che si arrampica in mezzo agli ulivi. Non c’è illuminazione, solo la luna piena e le tre lampade frontale sparse per il  gruppo. L’atmosfera si fa gioviale ed allegra, si formano tanti capannelli di conversatori notturni. Rapidamente anche i più scettici capiscono che questo mini trekking notturno era la ciliegina sulla torta di una già splendida giornata. Non è facile descrivere le varie sensazioni che provammo, la luna, gli occhi del lago, gli ulivi, il Baldo che ci scrutava dall’alto, le parole di un amico, il sentiero che saliva davanti nel buio, il silenzio attorno, il tintinnio delle birre negli zaini, il fascio di luce delle lampade che si scioglievano nella notte, le luci delle case lontane, la roccia bianca dall’altra parte del lago visibile anche ora, il cuore pulsante nel petto, lo scricchiolio dei passi sulle pietre, meno poetici cani abbaianti a difesa della sacrosanta proprietà privata e quant’altro ognuno di noi ha provato, visto sentito in quell’oretta di camminata. Campo ci appare innanzi non appena voltata una curva cieca, rispetto a stamane è tutt’altra cosa. Ci sparpagliamo tra i vari presepi sparsi nelle vecchie case, chi ha le birre le sfodera e comincia a stappare. Senza appuntamento alcuno, un po’ per volta riuniano il gruppetto nell’unica chiesa del paesino, anch’essa piena di presepi. Davanti all’altare sulla destra c’è una fila di panche che occupiamo con piacere. La chiesa, la birra, le patatine, l’amicizia rendono indimenticabile quel momento, senza blasfemia alcuna, anche la suora il giorno dopo ci garantirà che nessuno si sarà ritenuto offeso per il nostro brindisi sull’altare: "Anche Gesù avrebbe fatto come Voi" - dice. E’ tardi: domani ci aspetta un’intensa giornata, sarebbe meglio rientrare. Qualcuno ha deciso che prima di tornare a Castelletto avremmo dovuto giocare a caccia al tesoro. Alessandro Veronesi si era allontanato da un bel po’ dal gruppo, sarebbe già dovuto rientrare ma di lui nessuna traccia. Varie pattuglie partono in esplorazione del paesello alla sua ricerca tornando ben presto senza notizie positive. I minuti trascorrono e l’aria notturna inizia a farsi più gelida, complice anche il sonno e la birra che ha esaurito il suo effetto. Poi dal nulla baldanzosamente riappare alle nostre luci lo scomparso Alessandro. Pare che sia stato ospite dell’unico abitante di Campo. L’eremita gli ha anche regalato un libro di poesie. Incuriositi dall’evento ci fiondiamo in massa verso l’abitazione del solitario abitante. Bussiamo ripetutamente alla porta, nulla. Urliamo il suo nome nella notte, nulla. Chissà se è tutto vero, la luce alla finestra effettivamente è accesa, la birra è dentro sul tavolo, ma lui non c’è, le nostre grida lo avrebbero svegliato qualora stesse dormendo. Desistiamo dai nostri tentativi ben presto e torniamo verso casa. Camminare ci ridesta dal torpore che ci stava assalendo a Campo, ridiscendiamo dallo stesso sentiero dell’andata. La fila è lunga, a qualche centinaio di metri da me che chiudo la fila, c’è Veronesi che cammina solitario ed al buio, pensieroso, o preda di qualche incantesimo o pozione che il poeta di Campo gli ha inflitto. Il silenzio tra gli ulivi è fatto di passi e respiri; boooooooooooommmmmm, come un tuono gigantesco riecheggia tra il lago e la montagna, un tremore dal muro di terrazzamento sulla nostra sinistra. I nostri sguardi interrogativi ed il silenzio lasciano ben presto spazio alle varie teorie al riguardo del gigantesco tuono. Chi parla di temporale, chi ripensa al poeta mago di Campo, chi ipotizza gli alieni e chi il terremoto. Scopriremo ben presto che si è trattato di una scossa di terremoto con epicentro nel bel mezzo del lago. Arriviamo al Garda Family House ed ognuno si fionda nelle proprie stanze a godere del meritato riposo.






GMC REALT1ME • venerdì 9 dicembre

Sveglia presto al MultiSportCamp: alle 7.30 la colazione è pronta ed i serratissimi ritmi imposti dal Presidentissimo non ammettono ritardi. Così tutti più o meno puntuali all’ora programmata ci ritroviamo in sala pranzo per consumare la colazione. Solo Algo, immune ai cazziatoni presidenziali si trattiene in camera per completare il lavoro iniziato la sera prima. Qua tra facce assonnate si osservano le più disparate strategie metaboliche presportive, boli anticipati, no boli, digiuno, carico dei carboidrati, english breakfast, beveroni proteici … di tutto di più. L’ignaro mellito atleta non sa che dovrà illustrare la propria scelta ad una platea di uditori "cattivissimi". Subito dopo colazione difatti si svolgerà il temutissimo "briefring metabolico" pre allenamento. L’appuntamento è per le 8. 30 in aula con una lavagna dedicata che riproduce la griglia del MINIBOOK. La vittima sacrificale di questa mattina è il povero presidente di C&D Andrew War che sarà messo "alla gogna" per le sue strategie di gestione metabolica. Ma prima un antefatto: dovete sapere che ieri sera (giovedi), si aggirava nei locali della Garda Family House un fantasma incapace di proferir parole per la stanchezza accumulata durante la lunga giornata. Lo spettro in questione era proprio Andrea Guerra da San Giustino (ora da Sansepolcro … desangiustinizzazione completed!) che a metà del meeting serale con voce flebile e occhi gonfi come una mongolfiera abbandona il gruppo affermando di aver bisogno di dormire. Strano per un tira-tardi come lui :-) Così con passo strascicato, a malapena raggiunge la propria camera ad incontrar Morfeo.



Dunque Andrea oggi spiegherà come combattendo con il sonno se ne sia andato a letto con un 60 di glicemia ed abbia puntato 2 sveglie, non di quelle a lancetta come poi preciserà ma delle futuristiche sveglie con proiezione sul muro, una alle 1.00 ed una alle 4.00. A tali ore, a malapena distinguendo i numeretti sulla penna abbia indi selezionato rispettivamente due unità prima, una unità e mezzo poi, iniettandosi sottocute il nostro amato ormone salvavita. Alla cieca senza misurazione glicemica alcuna, basandosi solo sul fattore esperenziale (anni passati a risvegliarsi in iperglicemia nonostante glicemie basse al coricarsi … dopo migliaia di situazioni simili, il buon Guerra ha deciso di studiare più a fondo la composizione dei pasti e l'effetto dell'assorbimento di tutti i nutrienti, non solo i cho, sulle proprie risposte glicemiche: Andrea è ora in grado di utilizzare strategie che spaventerebbero anche il più navigato dei diabetici e il più edotto dei diabetologi. Nessuno consiglia di fare quello che ha fatto lui terapeuticamente, ma vi consigliamo di fare quello che ha fatto lui da un punto di vista di approccio mentale al diabete, ndr). Precisazioni tra parentesi a parte, al risveglio un 68 confermerà la bontà delle sue scelte, decisamente borderline e non certo applicabili a tutti, oggettivamente un po’ troppo "aggressive", come verrano definite dal Doc Mario, ma azzeccate.
Coraggioso il nostro Guerra, che la notte si esprime al meglio. Dopo la notte gestita in "brinkmanship" (=politica del rischio calcolato), si passa all'anamnesi in plenaria della colazione: la War Strategy @ Breakfast è decisamente meno coraggiosa. Più razionale e brillante nelle scelte notturne (un gufo metabolicamente parlando) il Guerra, in fase diurna, torna decisamente a volare basso: decide essendo un po’ bassino di glicemia di ritardare il bolo e di diminuire la quantità di insulina in circolo ad inizio attività fisica senza però variare il rapporto I:CHO, quindi semplicemente mangiando meno del solito. 3U per 60gr CHO anziché 5U per 106gr CHO. Alla descrizione della strategia, definita dal presidentissimo "gattopardesca" (cambiando tutto non si cambia nulla) seguirà una accesa e partecipata discussione che si concluderà con la premonizione presidenziale: "Andrea tu prima di partire avrai 230mg/dl e dopo 30’ di AF sarai costretto ad integrare per evitar l’ipo!". Ai posteri l’ardua sentenza ma pare proprio che la sfera magica presidenziale non abbia fatto cilecca neanche questa volta….
Vengono poi esaminati altri casi anche se con minor "accanimento terapeutico". Tra battute, frizzi e lazzi, cazziatoni, lezioni scientifiche e spiegazioni, l’oretta di briefing passa rapidamente ed il pattuglia di mellito atleti si divide in tre sottogruppi a seconda della disciplina praticata. I biker guidati da un trekker d’eccezione: con il Presidentissimo al rientro sulle ruote grasse si cimenteranno in un percorso studiato ad ok sulla mezzacosta del Baldo Garda chiamato "Sentiero del Pellegrino". I ciclisti risaliranno da Castelletto in direzione Riva del Garda per complessivi circa 60km pianeggianti visto che l'imbocco della salita panoramica di Malcesine era bloccato da lavori in corso. I podisti si cimentano in un affascinante progressivo lungolago.



Non posso descriver di cosa provarono gli altri ma io da runner assieme a Ilenia, Elisa, Pippuzzo, Gus, Alberto, Vittorio, Piero, Francesca, Algo e Marco, guidati da Salvatore, godemmo di una fantastica corsa sul sentiero lungo lago, tra ciottoli e terra battuta. I nostri passi erano guidati dalle onde che al mattino si alzano spinte dai venti discendenti dalle montagne. Dapprima tutti assieme poi al giro di boa, percorsi oramai 6km, ognuno prende il proprio passo. Gus avanti con Pippuzzo, poi io, Alberto e Salvatore seguiti dagli altri  in ordine sparso. Ben presto il tranquillo incedere del gruppo si trasforma in una gara. Basta che Alberto mi sfili via il berretto e scappi avanti e il mio autocontrollo va a farsi benedire. Comincia una sfida all'ultimo scatto: arriveremo in un testa a testa appassionato con il cuore in gola entrambi, tra le risate di chi ci seguiva da dietro. Ci sentivamo dei piccoli keniani che sfruttano le potenzialità dell’allenamento di gruppo per tirar fuori il meglio. Qualche allungo come da indicazioni di Salvatore per sciogliere la muscolatura contratta e poi tutti sotto la doccia.
Dopo un lauto e sempre ottimo pasto nel pomeriggio ci aspettano altre lunghe ore in aula a cercar di capire di piu il nostro anomalo metabolismo degli zuccheri e su come applicarlo alla preparazione atletica.
Si parlerà dei benefici dell’attività fisica nella persona con diabete tipo 1, uno studio del Prof. Luzi, purtroppo assente per motivi di lavoro, presentatoci dal Doc. Mario. Lo studio illustrerà come da una serie di screening effettuati su type 1 soliti praticare training intensivi in sport di endurance, è evidente il miglioramento della sensibilità all’insulina ma non solo. Pare anche che la beta cellula rallenti il proprio processo degenerativo consentendo una sorta di luna di miele allungata.
Il tempo vola quando Mario parla, l’incedere da gran divulgatore rende chiaro ai profani come noi anche l’argomento più complesso.
La parola torna a Huber Rossi che senza perdere un colpo, rispondendo a chiarimenti, puntualizzazioni, domande più o meno sensate, spiega come si struttura un programma di allenamento, quali substrati allenare, il tutto applicato al podismo e al ciclismo, in un continuo passare dalla lezione frontale al dibattito interattivo. Bravissimo! La platea ascolta a bocca aperta e partecipa al dibattito senza cadute del livello di attenzione.
E' tempo di recarsi in palestra per l’effettuazione dei test funzionali di oggi che saranno: alla bici Bellon Alessandro, Toscani Gianluca e Varbella Federica; sul tapis roulant Bisciaio Attilio, Polese Francesca e Marelli Marco. Al solito chi non era impegnato ai test era a parlare di carbo-counting o gestione della terapia insulinica con Mario, Monica e Anna.
La cena è servita con qualche new entry nel gruppo, come potrei tralasciare l’arrivo della mia amata mogliettina Caterina che da buona DNL friends cerca di non perdersi neanche un’appuntamento della pazza compagnia. Stasera tutti un po’ più rilassati ed acclimatati al GMC decidiamo di uscire a bere una birra e così invadiamo l’unico locale aperto di Castelletto facendo le gioie del proprietario che era già pronto a chiudere baracca. Una birra tira l’altra e giunge l’1.00, una ora tarda per noi (e per Andrea Guerra in primis): domattina alle 7.30 dovremmo essere pronti per una nuova sessione di sport praticato e a tante lezioni di educazione terapeutica.
Gli occhi si chiudono, ed io almeno mi addormenterò col sorriso sulle labbra ricordando un’altra giornata indimenticabile trascorsa con vecchi e nuovi amici!




GMC REALT1ME • giovedì 08 dicembre
Sono le 9.30 del mattino quando con Cristian e Alberto, il sottoscritto giunge al Garda Family House. Ad aspettarci Massimiliano arrivato qua per primo. Già dal posto in cui siamo ospiti si capisce che quella che sta per iniziare sarà una bellissima esperienza per tutti. E' una struttura di prim'ordine, perfetta per l'esecuzione di un evento del genere, la palestra così grande permette l'effettuazione degli esercizi di allungamento muscolare e di mobilitazione articolare, lo spazio è sufficiente anche per ospitare la strumentazione del Marathon Center necessaria ad eseguire i test di soglia. La saletta dove saranno svolti gli incontri di gruppo è il massimo della tecnologia, computer a disposizione del relatore con schermo condiviso sulla lavagna touch-screen dove è possibile scrivere direttamente e comandare il computer quasi fosse un gigantesco iPhone, sembra di essere nella cabina di comando dell'Enterprise, unica pecca l'altezza scarsa della lavagna messa a misura di suora.



Scarico del Massif presidenziale, pieno fino al soffitto, è montaggio del desk-accoglienza avvengono rapidissimamente: si predispone anche un mini ambulatorio per il montaggio dei sensori per il controllo in continua della glicemia (di due diverse marche, senza veti reciprochi o esclusive come capita normalmente a tutti i camp per diabetici): bandiere e vessilli DNL sono disseminati ogni dove in sala. Poco più di un ora e tutto è pronto per accogliere i primi arrivi, purtroppo il traffico intenso del ponte dell'8 dicembre ritarda un po' tutti gli arrivi che giungono alla spicciolata. Prontamente il pasto viene spostato di una buona mezzora. Il montaggio dei sensori effettuato da Monica ed Anna Ranchelli è praticamente contestuale alla registrazione dei partecipanti e alla consegna del kit con i fantastici gadget DNL tra cui spicca lo stupendo pile celebrativo. Prima di pranzo è atteso anche lo staff del Marathon Center, che puntualissimo alle 11.30 sta già scaricando l'attrezzatura dal furgone. I nostri consulenti per la parte atletica saranno quest'anno Salvatore Vinci (running) e Luigi Ruggeri (mtb) capitanati dal sempre ottimo Huber Rossi (sportivo tuttotondo). L'ora del pranzo slitta quasi alle 14, questo per dar modo di arrivare anche ad Emanuele e Piero che giungono da Arezzo e sono gli ultimi attesi per questa mattina. Attorno alle tavole da pranzo l'atmosfera si fa più scanzonata e scompaiono dai visi le smorfie di fame che erano disseminate su molti dei volti dei presenti. Nonostante l'efficienza teutonica del personale del ristorante il pranzo si protrae oltre le 15 cosicché si decide di rinunciare alla prevista passeggiata post prandiale (cmq facoltativa) ed iniziare subito con una bella seduta in aula. L'introduzione presidenziale precisa e puntuale da una rapida panoramica di tutti i presenti, illustrando dati metabolici, provenienze, glicate, taglia delle mutande, numero di mogli, presenza di figli legittimi e illegittimi ed ogni altro dato sulla cui divulgazione sarebbe stato meglio tacere ma non importa: oramai le autorizzazioni sulla diffusione dei dati sensibili sono state già firmate in ogni caso questo permette a tutto lo staff e sopratutto ai partecipanti di conoscersi un po' meglio e più rapidamente. Scherzi a parte non c’è nulla da nascondere, divulgare i nostri dati metabolici o fisiologici è uno degli scopi ed il valore aggiunto di questo e degli incontri che lo hanno preceduto: ci siamo messi a nudo durante lo stage e lo faremo successivamente su questi canali, sicuri che possano essere d’aiuto a chi cerca una voce fuori dal coro. Al termine dell’introduzione presidenziale è il momento di imparare ad allenarci correttamente: arriva il momento del Dott. Huber Rossi. Nel primo intervento ci viene spiegato cosa è un test di valutazione funzionale, quali parametri fisiologici vengono valutati e quali informazioni si traggono dai risultati dei test. Poi ci vengono illustrati quali sono le basi dell’allenamento nello sport di endurance. Neanche il Presidentissimo riesce a placare la sete di sapere della platea che tempesta il povero Huber di domande, ma tempus fugit e giunge così l’ora di lasciare l’aula per recarsi in palestra ad effettuare i test di valutazione funzionale. I tre podisti di oggi sono Ilenia Favero, Luca Bertagnolio ed il sottoscritto (ho effettuato il test grazie alla cervicale dolorante del povero Vittorio Casiraghi che mi ha ceduto il posto); i ciclisti sono Emanuele Parati, Marco Nodale, Marco Bianchini.


Mentre gli eletti svolgevano i test, in aula i nostri dottori: Mario, Anna e Monica erano a disposizione di chi voleva approfondire alcuni argomenti relativi alla terapia ed all’alimentazione. Monica ha praticamente tenuto un mini corso di conta dei carboidrati distribuito su 3 giornate. Tra una corsa ed una domanda, un dubbio sciolto ed una nuova nozione, una pedalata ed una doccia giunge presto l’ora di cena. Il folto gruppo si reca a ranghi compatti in sala pranzo dove dopo una breve illustrazione da parte di Monica del contenuto in nutrienti della cena di stasera. Si inizia a ridere e scherzare con gusto, qualche brindisi scioglie i cuori e ben presto c’è aria di festa e si dimentica la fatica di aver passato un pomeriggio concentrati a ragionare. A fine cena ultimo appuntamento in aula (il briefing tecnico) per una breve spiegazione dei vari percorsi scelti per i vari sport. Un Andrea Guerra dagli occhi gonfi e stanchi sollecita la celere conclusione della riunione tecnica invitando tutti a infilarsi nel lettone. A nanna presto nonostante qualcuno avesse proposto di andare a far baldoria da qualche parte: la stanchezza del viaggio e la lunga giornata in aula si fanno sentire. La luna compie il suo arco nel cielo specchiandosi nelle acque del lago mentre la compagnia DNL/C&D riposa ed Andrea Guerra compie con serenità i suoi boli notturni al sicuro dagli occhi indiscreti alla ricerca della glicata perfetta … ma questo è già domani e va raccontato nella cronaca del venerdì


Briefing metabolico @ GMC!



Anteprima GMC • mercoledì 7 dicembre


Panorama dal sentiero 31 nei dintorni di Pai Vecchia

Tutto pronto per l'inizio di GMC @ Castelletto di Brenzone.
Completate le perlustrazioni dei percorsi ... ora speriamo che il meteo ci dia una mano.
Da domani saremo a resocontare giorno per giorno, oggi lasciamo parlare le immagini!
GMC ... ready to go!


Vista su Assenza dal sent. 31 salendo a Sant'Antonio delle Pontare


Loc. Marniga ... discesa al lago dalla mulattiera!