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MELL1TO BAKEKA 2011 - Mezza di Aosta



La versione di Giorgio





Mezza Maratona di Aosta
09.10.2011

Raccontare ... raccontarsi!
di Giorgio Marchesini, DM 1 Aosta


Lo aspetti con ansia e forse anche con un po’ di timore. Poi arriva e passa talmente veloce che quasi non riesci a sentirne il sapore. Non hai il tempo di gustarlo a sufficienza, nel bene e nel male. Sembra un alito di vento. E di vento domenica ce n’era proprio tanto, a tratti talmente forte da costringermi quasi a camminare.
Era da aprile che non facevo una gara correndo fino al traguardo. Ed erano anche un paio di mesi nei quali non ero riuscito a portare a termine un “quasi lungo” a ritmo perché sistematicamente finivo in ipoglicemia. Domando scusa in anticipo per quello che sto per dire in quanto in antitesi con il messaggio di DNL però ritengo che la verità venga prima di tutto e se il nostro compito è quello di raccontarci “nella buona e nella cattiva sorte” quella che ho vissuto nell’ultimo periodo è stata decisamente faticosa. Ho dovuto aumentare ancora un po’ la basale e ho rivissuto a tratti l’esperienza dell’esordio del mio diabete che non mi permetteva di correre con tranquillità per l’essere troppo insulinizzato. Ho dovuto arrivare a pochi giorni dalla gara di domenica 10 ottobre per capirlo. Che stupido!! Ci ho messo dei mesi. Ho cercato di modificare l’alimentazione prima degli allenamenti, cercavo l’integratore miracoloso che rendesse “stabile” la glicemia. Cercavo intorno e fuori di me qualcosa che invece mi portavo dentro. Ma anche se ho avuto momenti di sconforto ho sempre sentito una particolare forza interiore che mi spingeva a non arrendermi, a provare, a tentare, a sperimentare e a non saltare nemmeno un allenamento. E alla fine è andata bene!
Sono partito troppo forte e subito ho capito che dovevo fare il mio passo e pensare solo ad arrivare in fondo. E così ho fatto. Ora sono contento perché fino all’ultimo ho tentennato. Non avendo avuto la possibilità di fare un vero test pre-gara non avevo riscontri cronometrici certi, anzi, non sapevo neppure se avrei potuto tirarla fino in fondo.
Non mi soffermo sul dato meramente sportivo in quanto non particolarmente degno di nota (1H32 NDR). Sapete bene che fra di noi ci sono atleti di ben altro valore, che penso non potrò mai eguagliare. Ma ciò non significa nulla se non all’interno di una graduatoria o di una classifica sportiva. Quello che mi e ci distingue è la forza e la passione che ci spingono ad andare avanti e a superare le nostre difficoltà, sempre e di qualunque genere esse siano. A non guardare al singolo momento ma a portare lo sguardo ad un livello superiore.
Giorgio