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Dnl - Diabete no limits

unisciti a diabete no limits dnl - tubo mellito

CAMP MELLITO TUSCANY - CM 3.0 REPORT



 
"CAMP Mellito 3.0 … Pianeta Terra!" 
 redatto e pubblicato in stanchezza e sfinimento dal Presidentissimo 
(che si scusa per la precaria vena narrativa e la sintassi incerta)

Abbandonate le sponde del lago di Garda, la location più ovvia per la versione 3.0 di Camp Mellito, non poteva che essere la Toscana, casa natia di tanti "attivisti e guastatori" DNL.
Nonostante i dubbi legati al "cambiamento", il dado fu tratto, e a ragione, visti i risultati in termini di richieste pervenute e di partecipazioni effettive (comunque in maggioranza dal lombardo-veneto).
Alle acque del Lago di Garda, dunque, il verde della campagna e delle colline toscane.
Elemento comune il cielo terso e azzurro, oramai una costante di tutti gli eventi DNL ottobrini.
La fortuna aiuta gli "ACiDi" (leggi Atleti Con Diabete).


L'annunciata massiccia partecipazione e la variegata composizione del gruppo hanno reso difficile predisporre un programma di lezioni univoco. Dopo vari summit, telematici e vis-a-vis, si è optato, pragmaticamente, per un altenarsi di ripasso e novità, tra sessioni entry e upper level.
La formula di compromesso sembra aver funzionato, senza stancare i "senatori" e senza mancare di entusiasmare i nuovi "arrivati".
Quest'anno si è riusciti a proporre uno staff d'eccellenza, in particolare grazie alla "reunion" del dinamico duo-docs Vasta-Sudano: una garanzia in termini di contenuti, esperienza e pistolotti da parte di due specialisti che hanno cementato sul campo e al fianco di atleti con diabete la propria professionalità.
Al duo si sono uniti preparati e disponibili professionisti come Angela, Vera, Laura, Anna e Monica.
A completare il "wonderteam" a disposizione della grande famiglia DNL, il lieto ritorno dello staff Marathon Center con Huber, Fabio e Salvatore sempre sul pezzo. Last but not least il free-lance Massimo Ranica.
Purtroppo la mancanza di certezze sul budget (per ritardi a noi non imputabili nel "fundraising") ci hanno limitato nel reclutamento di tecnici e allenatori che potessero più da vicino seguire diversi sport e livelli atletici.
La versatilità di Huber ci ha però consentito di informare piuttosto equamente bipedi e pedalatori.
Un imponente programma di teoria e pratica sportiva distribuiti, o meglio, incastrati nei quattro giorni a disposizione.
Per riuscire a trattare di tutto quanto programmato, si è dovuto ricorrere ad abnegazione e spirito di sacrificio "acca 24" ma era già tutto previsto negli slogan evocativi di questo camp.
La Casa Vacanze i Girasoli si è dimostrata location adeguata per ospitare un simile evento: certamente basica ma in linea allo spirito e al budget dell'iniziativa.
A tutti è richiesto un po' di adattamento e convivenza con letti piccoli, ragni, zanzare e cimici.
La campagna e la sobrietà hanno il loro prezzo da pagare. Ma la piscina riscaldata da sola vale la gita fuori porta.

DAY 1 • GIOVEDì 9 OTTOBRE 2014
Veniamo alla cronaca di queste 80 ore di approfondimento sulla pratica sportiva di endurance in atleti (o aspiranti tali) con diabete di tipo 1 … e tutto quello che ci gira intorno.
Gli arrivi alla spicciolata procedono nel pomeriggio di giovedì, dove tutto è già predisposto dal giorno precedente. La postazione DNL è attiva con volontari a rotazione a spuntare arrivi, raccogliere liberatorie e consegnare gli ambitissimi gadget.
Con fisiologico ritardo inizia la prima (e facoltativa) lezione base su educazione nutrizionale e carbocounting con la nostra Monica a relazionare davanti a una platea piuttosto numerosa e avida di sapere. Per qualcuno un ripasso, per altri un nuovo orizzonte tutto da scoprire.
Con la partnership della nostra doctress Anna per le argomentazioni prettamente terapeutiche, la lezione si prolunga per più di due ore e ci riesce difficile trascinare il gruppo alla riunione di benvenuto nella sala magistrale con tanto di frase "emozionale" di Steve Jobbs (che non guasta mai).
A rompere il ghiaccio, come d'abitudine, il Presidentissimo con le slide riassuntive "100% made in DNL". Qualche nota emozionale, giusto per chiarire l'approccio DNL, per poi curiosare nei dati emersi dai questionari inviati. Sempre interessante conoscere la platea, almeno in maniera aggregata. Numeri su cui ragionare per poi sperimentare sul campo, vincendo abitudini, luoghi comuni, linee guida, timori e preconcetti.
In successione slide, battute, domande, risposte, fino all'atteso pistolotto a cura di doc Maurizio Sudano coadiuvato dal nostro Mario Vasta. Il tutto per stressare l'attinenza del camp al fondamento indispensabile: la pratica sportiva consapevole nell'atleta con diabete di tipo 1 presuppone l'uso della testa. Mind First! In italiano, inglese o ostrogoto che sia, il concetto viene bene fissato in … testa!
Finalmente si cena: i pasti sono sempre momenti attesi. Atleta tipo 1 = tubo digerente.
Con la pancia piena è tutta un'altra cosa!
Nel frattempo si completano gli arrivi tardivi, ma la postazione DNL registra senza soluzione di continuità e con efficienza mai doma.
Certamente stanchi ma verosimilmente felici, tutti a nanna.
Domani si comincia di buon'ora.
 
DAY 2 • Venerdì 10 ottobre 2014
E' una splendida giornata di sole e la mattina ha l'oro in bocca. Tutine e completini da bici, calzoncini e scarpette da running riempiono gli spazi esterni ed interni della casa vacanze.
E' ora dell'oramai classico "allenamento a digiuno", anche se molti continuano a chiamarlo a prescindere "lipidico", sopravvalutando forse le capacità del proprio fisico di utilizzare i "grassi".
Quest'anno, anche grazie alla presenza del Marathon, si è provato a meglio "circostanziare" il tutto verificando "random" oltre a frequenze cardiache e risposte glicemiche, anche il livello del lattato.
Tra conferme, scoperte, intuizioni e stimoli liberamente tratti da un allenamento di prima mattina, l'orda di partecipanti (staff e accompagnatori inclusi) invade il "breakfast buffet", cogliendo un po' impreparato il personale di sala.
Suona la campanella: è ora di un po' di teoria. Ad aprire le lezioni del venerdì è un doc Maurizio Sudano in forma smagliante, ancora una volta chiamato a fare chiarezza sulla fisiopatologia dell'esercizio negli sport di endurance. Una sessione entry level, ma comunque pregna di contenuti, spunti di riflessione e studi (citati o sperimentati) di cui è difficile trovare traccia al di fuori degli spazi occupati da DNL (felicemente vorremmo essere smentiti).
A seguire è Mario Vasta a prendere la parola, con il suo "predicozzo" sulla corretta alimentazione e le strategie di integrazione. Anche qui variazioni tra fondamentali e novità, consigli elementari e "roba da smanettoni". La platea segue, i più curiosi domandano, i più timidi, silenti, prendono nota su bloc notes e nella mente. Annotare per applicare!
Dopo due lezioni così dense e piene di sostanza, è necessario l'ennesimo, sostanzioso pasto. La formula a buffet richiede un po' di pazienza in attesa di arrivare alla portata desiderata, ma è uno strumento utilissimo per lo sviluppo di capacità di autonomia e controllo nella scelta e nella porzionatura dei cibi.
Insomma anche quando il pranzo non è servito, il piatto è potenzialmente pieno.
Il numero dei commensali rende impossibile gestire la componente educazionale in realtime. Ci si limita a descrivere menu e contenuto preventivato di cho su un tabellone, di cui ognuno è libero di prendere visione, senza "sgolarsi" nel vano tentativo di ottenere l'attenzione di chi la testa ce l'ha, ma dentro il piatto.
Niente pennichella. Si riparte. Prima delle due giornate con bigiornaliero: roba da "pro".
Il pomeriggio è ovviamente dedicato agli allenamenti, cui il programma concede dalle 14.30 alle 18 tempo doccia e cambio inclusi (e "cazzeggio in piscina" aggiungiamo noi).
Ciclisti in fuga di buon ora, per macinare quanti più chilometri possibile: a tutta, in pianura, in discesa e in salita, su strada o su sterrato. Incorreggibili ma felici, sempre alla canna del gas!
Podisti con tempi più dilatati, divisi in gruppi di lavoro, ma non meno motivati.
Guidati dal tecnico Salvatore Vinci la pattuglia più nutrita si reca alla pista di atletica di Arezzo per sperimentare, in diversa misura, l'arte dell' "interval training".
Gli altri restano nella tranquilla campagna toscana. Fabio Bertenghi introduce alcuni runner al "fartlek", mentre il trio Agnoli-Ranica-Mangiarotti (nel frattempo qui giunto) improvvisa un devastante interval training da 9x3'a tutta con recupero 1'30 su percorso ondulato.
Una tranquillo pomeriggio dedicato alle varie forme di "ripetizioni".
Prima della cena, il temutissimo briefing metabolico sviscera alcuni "casi umani" della giornata. Un presidentissimo stanco ma sufficientemente efficace riesce a far tirare fuori agli "interrogati" dati, ragionamenti e analisi che tengono alto il livello di attenzione, nonostante si sia svegli dall'alba a ritmi davvero intensi. E' bello scoprire che nella nostra faretra ci sono più frecce di quelle che pensavamo di avere!
Nulla di particolare da segnalare per la serata, se non l'inesauribile voglia di convivialità che porta molti dei partecipanti a spostarsi nella vicina Lucignano per l'ultimo boccale di birra.

DAY 3 • Sabato 11 ottobre 2014
L'allenamento a digiuno del sabato di prima mattina non conosce che ammutinamenti minoritari (incluso quello presidenziale): nutrita è la truppa su due ruote e su due piedi che si dedica al piacevole massaggio cardiaco mattutino, sempre alla scoperta di risposte glicemiche e vie metaboliche.
Nella vicina palestra nel frattempo la "cavia umana" Mangiarotti viene testata sui rulli in una prova di soglia incrementale: il nostro Marco mette a disposizione gambe, muscoli, cuore, lobo e falangi, a parte la bici, gentilmente prestatagli dal disponibilissimo Frank Benetti.
Il tutto per surrogare le "pippe" metaboliche di doc Sudano. Ad assisterlo doc Mario Vasta in fase di recupero post-depressione da infortunio e le doctress Vera e Laura, addette alla spillatura del sangue a fini glicemici.
Anche la mattina del sabato prosegue a base di intense e approfondite lezioni teoriche: Mario Vasta prima a completare la sua relazione su alimentazione e, successivamente, a innescare argomentazioni "di fino" sulla gestione metabolica.
A Huber Rossi il miracolo di comprimere in poco tempo un sunto multidisciplinare sull'arte dell'allenamento strutturato. La necessità di relazionare su più discipline avrebbe richiesto forse una doppia lezione parallela ciclismo-podismo ma la perfezione non è di questo mondo e nemmeno dei Camp DNL.
Con un po' di elasticità temporale e mentale riusciamo a completare quasi tutto il programma previsto. Saltano le tecniche di defaticamento, ma ce le teniamo per un prossimo evento.
Sabato è anche giorno di plicometrie: … pinze pronte e spietate. Dopo pranzo, tutti in fila, trepidanti nell'attesa di essere "pizzicati" alla scoperta del mistero che circonda la nostra massa grassa!
Pagato l'obolo delle pliche, è di nuovo tempo di workout variegati. Ancora alla canna del gas per i pedalatori on e off road, anche se su distanze più ridotte: sciabolate e catene a rischio rottura!
C'è qualcuno che nuota? Otto partecipanti accolgono la proposta e seguono Valeria nella vicina piscina comunale di Foiano della Chiana. Alberto e Davide optano  addirittura per un combinato e raggiungono la piscina in bicicletta. Valeria, Ilenia, le due Francesche, Marco e Francesco, giungono a Foiano dopo 15 chilometri in auto. In piscina riscaldamento, esercizi, piramidale, defaticamento per un totale tra i 1500 e i 2000 metri.
I runner un po' meno "accaniti" preferiscono un pomeriggio di basso profilo dedicato in parte al relax in piscina, a qualche trattamento fisioterapico (massaggio sportivo o tecar terapia che sia), per poi dedicarsi a un allenamento tranquillo su percorsi noti e meno noti.
Il quintetto Pesenti-Valgonio-Ranica-Agnoli-Pipitone si da' all'esplorazione di argini e stradelle di campagna denotando ottimo senso dell'orientamento: al fondo lento dei primi 10 km seguono 3 km in progressione decisa. Gli altri podisti affrontano un 10k collinare: c'è chi sperimenta come aumentata intensità e frequenza degli allenamenti in combinato disposto a maggior rigore alimentare possono riservare qualche sorpresa a livello di sensibilità insulinica. Ma fa parte del gioco e siamo qui per giocare. Il gioco, inoltre, è una cosa seria!
Il briefing tardo pomeridiano risulta un po' più complesso da gestire, ma il lavoro di squadra vince su tutto e si riesce a tirare fuori qualcosa di buono e utile anche dai casi più difficili. In particolare il percorso per la "deglicemizzazione" e la "consapevolezza delle vie metaboliche" sembra la via giusta (ma faticosa) da seguire per l'atleta con diabete: a livello ufficiale è una strada che ancora non c'è … o meglio non segnata su mappe e manuali.
La serata vive il suo clou al Late Show. Due i momenti fondamentali.
Prima la lettura dei risultati del test plicometrico, con la consegna delle schede individuali l'annuncio a gran voce delle percentuali da un'oramai rauco presidentissimo.
A seguire, da un idea del trio Huber-Agnoli-Grippo, viene svelata la grande sorpresa domenicale.
Si mette ai voti la proposta di effettuare una gara goliardica di duathlon (in versione solo o staffetta) in modo da unificare l'allenamento podistico e ciclistico. Approvata per acclamazione generale, si passa alla complessa e improvvisata spiegazione delle modalità di svolgimento. Si rendono necessari più chiarimenti per far entrare in testa il tutto, e per quanto non compreso si rimanda al briefing pre-gara. Per alzata di mano si compone il roster dei partecipanti individuali, mentre i team vengono formati casualmente tra i restanti senza differenziazione di categorie per età o sesso. La competizione "zerotituli" viene battezzata: Trofeo Amaro Averna in onore al contributo alcoolemico portato al Camp dell'amato liquore nazionale, talvolta a fini consolatori. Ne è un esempio il nostro Mario Vasta che se ne ingurgita un bel sorso per dimenticare il problema al piriforme e al semimembranoso che gli ha impedito di allenarsi con soddisfazione in questi e nei prossimi giorni. Forza Mario, Rehab!
La vigilia di gara non frena la tendenza tiratardi. La tensione viene affogata nella birra. Buona parte dei partecipanti infatti si trasferisce per l'ennesima volta alla vicina birreria del centro di Lucignano.
I più stanchi e i padri di famiglia invece si dedicano al tentativo di riposare e recuperare preziose energie.

DAY 4 • Domenica 12 ottobre 2014
Oggi è il grande giorno. Ancora sole e temperature miti. Tutto pronto per il più casuale e combattuto dei duathlon.
Ma prima: foto di gruppo, foto di gruppo, foto di gruppo! Ardua impresa riuscire a portare tutti nel luogo deputato allo scatto … e ancora oggi non siamo sicuri di esserci tutti. Tanta gente!
Torniamo alla "gara". Ben 14 i "team" e addirittura 16 i "solo" impegnati nella competizione "open" che pur non assegnando titoli o ranking è sentitissima.
Favoriti e non, tutti scalpitano. Stretching dinamico, riscaldamento di gruppo. Si procede come da manuale. Entusiasmo alle stelle!
La zona cambio viene predisposta con tanto di banner e striscioni. La postazione del giudice di gara è allestita con tavolino, cartellini di ammonizione, cronometri e tabellone per l'annotazione dei tempi di passaggio.
Il pubblico tutto applaude ai lati del percorso rigorosamente NON transennato e aperto al traffico.
Alle 10.10 si parte, con tanto di "miss starter" cui le nostre dottoresse si sono piacevolmente prestate.
Il folto gruppo si lancia a perdifiato per le strade interpoderali che insistono nei dintorni dei Girasoli. Digressioni su provinciali e comunali: rallentare e dare la precedenza agli incroci!
Tutto fila liscio come l'olio … toscano. Non ci risultano incidenti. Le boe umane unitamente a qualche freccia casualmente posta permettono a tutti di completare percorso podistico e ciclistico senza intoppi anche se ci giunge voce di un piccolo errore di tracciato da parte dell'incorreggibile Andrea Guerra.
Il percorso in circuito consente di godere dell'incoraggiamento dei tifosi e degli altri concorrenti. Un'atmosfera gioiosamente combattuta si diffonde a trecentossessanta gradi.
Radiocorsa … le posizioni di testa sono consolidate sin dall'inizio con il duo Huber - Mangiarotti a darsi battaglia nella gara individuale, mentre tra i "duo" sono i team Valgonio/Paolazzi e Agnoli/Bianchini a giocarsi il primato.
Un problema al cambio della mtb del nostro Mangiarotti rende più facile del previsto il lavoro a coach Huber.
Colpi di scena invece nella gara a staffette. Il leggero vantaggio conquistato dall'Agnoli nei primi due giri podistici sul tenace Valgonio, viene completamente recuperato dalla grande prestazione ciclistica del Paolazzi che addirittura giunge in zona cambio in prima posizione assoluta. La grintosa prova del grimpeur Bianchini prestato alla cronometro non basta. A Valgonio non resta che gestire il gap. Tra le due donne, entrambe di nome Francesca, la Zenti prevale sulla Zini.
A seguire gli altri arrivi come da classifica sulla cui precisione non giuriamo ma che protremmo definire "casualmente predittiva". Purtroppo gli sforzi profusi dal giudice di gara Vinci e dal capocronometrista Bertenghi non sono stati sufficienti per pubblicare anche i tempi delle singole frazioni. Calligrafia illeggibile, scarabocchi, errori di identificazione… insomma un gran casino. Onde evitare contestazioni e ricorsi abbiamo preferito sottacere. Ma non si eslcude un futuro e certosino lavoro di ricostruzione dei parziali.
Tra smorfie di fatica, imprecazioni, invettive ed anatemi, ma soprattutto tantissimi e sinceri sorrisi (vedi foto) TUTTI giungono al traguardo: finisher o sfiniti, il risultato non cambia.
Si segnalano inoltre: le espressioni scurrili del Grippo in trans anti-agonistica, l'allegria del team tutto in rosa Nicolis-Vignudelli, la rivelazione podistica Giglioli, la compostezza stilistica di Maffoni, il baffo vintage del Curcio, il petto nudo del Marelli, la determinazione del team "entry level" Nodari-Vaccari, l'assenza di Pietro Pesenti per ipoglicemia persistente e asintomatica.
I non citati non ce ne vogliano. Resocontiamo a un mese e più dall'evento. Le foto di cui potete prendere visione sui social network e ai link presto disponibili compenseranno la non-citabilità.
Nel dopo gara il camp rischia di trasformarsi in "gazzarra" con il popolo dei ragazzini DNL (età media 40 anni!) ad "occupare" la piscina senza timore alcuno delle reazioni del bagnino-poliziotto. Urla, schiamazzi, cori, sfottò, tuffi, scherzi, acrobazie e piroette in spregio a qualsiasi regolamento e presunta maturità conquistata con il passare degli anni. Oggi è un giorno di festa … o di follia … che ci volete fare!
Un presidentissimo oramai quasi rassegnato al lassismo generale, riesce sorprendentemente a riportare la truppa all'ordine, catapultandola in sala riunioni per la prevista lezione di doc Sudano dal titolo "il laboratorio DNL: riflessioni e spunti dal campo di allenamento".
Tra le varie, viene ben spiegato il test di soglia incrementale effettuato dal nostro Mangiarotti, snocciolando dati, watt, lattato, frequenze e risposte glicemiche. Un esempio di sperimentazione sul campo che la diabetologia dello sport di regime se la sogna!
E' tempo di "pappe" … da affamati di sapere a famelici di cibo il passo è breve: il branco prende d'assalto il banchetto.
Nel frattempo, sfruttando i tempi morti, lo zoccolo duro DNL predispone strumenti e monitor affinché sia possibile gestire la riunione di chiusura direttamente nel salone da pranzo. Procurati supporti e prolunghe, tutto è pronto per il "de-briefing". Il "take home messagge" è servito direttamente al tavolo, assieme all'ultima portata.
La classifica del duathlon mattutino viene tenuta per il gran finale così da evitare il fuggi-fuggi. L' "escamotage" sembra aver funzionato, visto che nessuno ha osato abbandonare la sala anzitempo prima di aver verificato la propria prestazione, rettifiche incluse, in una improvvisata cerimonia di premiazione con tanto di riconoscimenti, strette di mano e interviste di rito. Trofeo Averna … un piccolo capolavoro di improvvisazione che merita un po' di sana autocelebrazione.
Un aperitivo offerto dal "caposala" conclude i lavori. Calici in alto, si brinda al prossimo Camp … dove, quando e se si svolgerà non è dato sapere, ma sembrerebbe proprio esserci ancora bisogno di un Camp Mellito!
Baci, abbracci, saluti, buoni propositi, pistolotti di chiusura, strette di mano, sguardi intensi, visi soddisfatti, qualche occhio lucido … è tempo di ritornare al nostro quotidiano, augurandoci di saper trasmettere alla nostra ordinarietà quel pizzico di straordinarietà che caratterizza i Camp DNL.
Per concludere, un piccolo pistolotto presidenziale che non può mancare unitamente a qualche … ringraziamento in deroga alla legge del "no grazie":
A tutti i partecipanti a vario titolo per l'impegno profuso a prescindere che si sia intervenuti come atleti, volontari, professionisti (con o senza compenso);
Ai fotografi per caso Stefano, Melissa e Nonno;
A Giuliano Melis per la fornitura dei cioccolatini;
A Andrea Cesaroni per le mignon di Amaro Averna;
Per trasparenza, si rende noto che a fine ottobre è stata finalmente approvata la nostra richiesta di contributo (inviata a gennaio) dal programma Changing Diabetes di cui dovremmo poter disporre per la fine del mese di novembre, ovvero cinquanta giorni e più dopo la conclusione del Camp. Questi sono i tempi del supporto non condizionato. Ne prendiamo atto e ringraziamo incondizionatamente, rilevando come il "crowdfunding" sia più puntuale.
49 partecipanti effettivi, 4 giornate (quasi 80 ore effettive), 200 km pedalati e 60 corsi dai più allenati: il tutto condito da lezioni, briefing, test, misurazioni e annotazioni di cho, frequenze cardiache, lattato, glicemie, watt, tempi, dislivelli e distanze.
Cose da extraterrestri? Niente affatto. DNL, Lucignano, ValdiChiana, Toscana … siamo sulla Terra.
Un segnale forte si diffonde dalle campagne toscane: di "straordinario ed extra" c'è solo la voglia di ordinario "smazzamento" e impegno per il miglioramento della nostra gestione tout court!
Le motivazioni, per fortuna, sopravvivono al diabete ma soprattutto attingono e pre-esistono alla pratica sportiva!
The Change Begins Within … questo slogan è dello scorso anno, ma i più attenti lo avranno scorto anche nei loghi dell'edizione appena svolta … è sì, gli stimoli devono giungere da più parti e svilupparsi su più fronti, ma quanto proviene da dentro di noi, "acca 24", è sicuramente decisivo!
Se stiamo parlando di aria fritta o di fatti, lo vedremo.
Navighiamo a vista, dell'isola che non c'è poco c'importa, puntiamo ad occupare la Terra ferma!
Occupy Diabetes … cazzarola, quasi me lo dimenticavo!